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Sport
Trascrizione
00:00Amiche e amici di Bike Channel, bentrovati! Iniziamo questo appuntamento con le storie
00:29di bike con cui anche quest'anno vi faremo scoprire personaggi e vicende legati chiaramente
00:34al mondo delle due ruote. Iniziamo dunque questo nuovo ciclo di puntate in compagnia di un ospite
00:40d'eccezione parlando di mobilità ciclabile e non solo all'interno del contesto cittadino e
00:46dei contesti urbani più in generale. Probabilmente lo avete sentito nominare negli ultimi anni perché
00:54promotore di un reale cambiamento concreto e tangibile laddove ha lavorato, siamo in compagnia
00:59di Giuseppe Grezzi, ex assessore alla mobilità di Valenzi. Giuseppe benvenuto! Grazie tante,
01:05un piacere, grazie per l'invito! Grazie mille a lei. Allora iniziamo parlando appunto di quello
01:13che ha fatto e di come ha lavorato. Ancora prima però sono curioso di sapere come è
01:20arrivato a Valencia. Sì quest'anno tra l'altro festeggio 25 anni quest'estate perché arrivai
01:27a Valencia nell'estate del 2000, una storia d'amore con una ragazza che faceva Erasmus tra
01:34l'altro in Italia. Io in quel periodo del 99 ero a Bologna, lei stava facendo Erasmus lì,
01:40una ragazza di Valencia, ci innamorammo e poi l'anno dopo mi sono trasferito lì e quindi
01:45da 25 anni ora vivo praticamente mezza vita. Complimenti innanzitutto! Volevo chiederle da
01:54dove nasce l'interesse per tematiche come la mobilità e la sostenibilità? Io devo dire che
02:03tra virgolette arrivai un po' tardi alla bici urbana perché per circostanze della vita nel
02:1198 ho vissuto sei mesi a New York e vivendo con i miei familiari, avevo due zie che vivevano a New
02:18York, cominciai a prendere la bicicletta per andare alla metropolitana perché era un po'
02:22lontana da dove viveva mia zia. E lì fu praticamente la prima volta da bambino che
02:28ho cominciato a usare la bicicletta. Poi quando sono arrivato a Bologna, che è una delle città
02:33patria della bicicletta, l'ho continuata ad usare e lì ho cominciato un po' a sviluppare
02:39questo interesse per la mobilità urbana, per l'ambiente, per la trasformazione delle nostre
02:46città e per la bicicletta. Poi a Valencia ho conosciuto molte persone in una situazione che
02:51si chiamava Valencia in bici, che era quella che facevano le masse critiche, le critical mass,
02:56che alla fine degli anni 90, all'inizio dei 2000, si stavano sviluppando in tutto il mondo dopo che
03:03erano state fatte per le prime volte a San Francisco alla fine degli anni 80. A partire
03:08da lì mi sono inserito nella società, ho conosciuto realtà e ho cominciato a avere pure queste,
03:14a parte dell'impegno sociale, ho cominciato ad avere pure questo impegno politico con alcuni
03:19partiti che poi ha portato alla creazione di questo nuovo partito che si chiama Compromiss,
03:22che vuol dire impegnati. Nell'anno 2010 e lì abbiamo cominciato a sviluppare il nostro
03:29progetto per la città che poi ha fatto in modo che io nel 2015 fossi eletto consigliere comunale,
03:35vincemmo le elezioni e il sindaco mi nominò assessore alla mobilità e allo spazio pubblico.
03:39Entrando nello specifico del suo lavoro e di quello che è riuscito a realizzare a Valencia
03:47nelle vesti di assessore, leggo per non sbagliare ma in otto anni dal 2015 al 2023 l'azienda dei
03:56trasporti di Valencia, la EMT, è stata premiata come migliore impresa di trasporto urbana del
04:012018, la città è stata nominata capitale verde europea del 2024, ha visto salire a più di 200
04:07chilometri le proprie piste ciclabili all'interno del tessuto cittadino, è stato fatto un grosso
04:13investimento sul trasporto pubblico rinnovando flotta e pensiline, questo si è tradotto in una
04:18riduzione del traffico automobilistico del 10%, sono stati restituiti 150.000 metri quadrati ai
04:24cittadini e introdotto il limite dei 30 chilometri orari dal 2015, questo ha portato a un aumento
04:30fino al 75% di strade e piazze con il limite di 30 chilometri orari, l'utilizzo della bicicletta
04:39ha aumentato del 214% e le emissioni dannose sono diminuite in una percentuale quantificabile tra
04:44il 15 e il 25%, sono risultati notevoli, è inutile nasconderlo, chiaramente sono il frutto di un
04:53lavoro che ha richiesto tempo, ha richiesto pazienza e immagino anche una serie di analisi
05:02preliminari e di studi, quindi quello che voglio chiedere è che considerazioni avete fatto a Monte
05:09prima di agire? Diciamo che noi cominciamo a governare nel 2015 però il nostro partito entro
05:16al Comune nel 2011, lì si vota ogni quattro anni quindi una legislatura nella quale noi sviluppiamo
05:22un po' tutte le nostre idee, il nostro programma da proporre ai cittadini per cercare di trasformare
05:29la città, trasformare Valencia tra l'altro con un piano che poi abbiamo sviluppato che abbiamo
05:33chiamato Agenda Urbana Valencia 2030, poi nell'anno 2013 tra l'altro si era fatto un boom su un piano
05:40urbano della mobilità sostenibile che c'erano moltissime strategie per cambiare la città,
05:47per cambiare il profilo della mobilità, per ridurre la dipendenza delle auto e promuovere
05:53tutte queste alternative e un po' tutte le strategie che tu pure hai raccontato, su cui noi
05:59abbiamo lavorato, perché tra l'altro si tratta di fare un progetto che deve implicare tutta una
06:05serie di misure che sono complementari, non si può fare solo una misura, non si può fare solo
06:09un piano della bicicletta, fare una serie di piste ciclabili o chiudere qualche strada
06:15pedonale, deve essere un progetto integrale che deve comprendere tutte le misure che sono
06:24complementari tra di loro per poterle fare, quindi noi lo sviluppammo in quei quattro anni 2011-2015
06:29e poi nel nostro programma elettorale 2015 noi già facevamo tutta una serie di proposte che sono
06:36queste, fare tutte le zone pedonali nel centro storico, ridurre la velocità, fare una città
06:41più accessibile, avere più biciclette e più piste ciclabili, migliorare il trasporto pubblico, avere
06:46pure questa visione metropolitana, quindi poi non appena arrivati lo sviluppammo, c'è la questione
06:52fondamentale penso io che c'è, partire da un buon programma e poi avere la forza e il coraggio di
06:58attuarlo quando si arriva ad avere la gestione delle città, delle regioni e degli stati.
07:04Ecco, voi chiaramente siete andati ad intaccare quelle che erano le abitudini precedenti dei
07:10cittadini, siete andati proprio a toccare quelle che erano le loro abitudini comportamentali e
07:16volevo chiedere quanto è stato difficile far recepire determinati cambiamenti, una determinata
07:21evoluzione alle persone e su che tasti avete agito per far capire la bontà delle vostre scelte?
07:28Sì, come sappiamo sempre ci sono critiche e resistenze quando si dice, sentite, dobbiamo
07:34avere meno macchine perché non funziona, questa dipendenza delle auto e poi pure cercare di fare
07:42questa pedagogia, questa educazione e spiegare molto quali erano le nostre misure e tra l'altro
07:48i falsi miti che ci sono. Uno dei falsi miti che c'è nella mobilità urbana è dire che se non si va
07:56in macchina la gente non va a comprare nei negozi, una delle cose che succede spesso, infatti le
08:00massime resistenze che abbiamo in tutte le città è da parte dei commercianti che ti dicono che
08:05guarda se mi chiudi là io avrò grandi problemi, non verranno i miei clienti, quando poi si dimostra
08:13che quando non ci sono macchine, ci sono persone che camminano, un luogo è molto più attraente,
08:19è molto più interessante, la gente resta nel luogo e compra, invece di andare per esempio con la
08:26macchina al centro commerciale fuori, passare tutto il giorno, noi possiamo riavvivare i centri
08:32storici, i quartieri facendo che il luogo sia attrattivo, che è bello stare, che non c'è rumore,
08:38che i bambini possono giocare, sicuro si può arrivare in bicicletta, quindi si dimostra un
08:42po' in tutto il mondo eppure noi abbiamo lavorato su questo. Poi abbiamo lavorato molto pure sulla
08:47comunicazione e sul marketing, ogni azione che facevamo all'inizio facevamo una serie di
08:51illustrazioni, tra l'altro con illustratrici valenziane, che c'è una grande tradizione, abbiamo
08:58fatto molti di questi disegni, per esempio quando abbiamo fatto il grande anello ciclista di cinque
09:03chilometri intorno al centro storico, quando abbiamo fatto delle misure di superblock nel
09:10centro storico, vicino a una delle torri che erano delle vecchie muraglie della città, una serie di
09:16misure così che ci permetteva poi, diciamo, che le misure arrivassero pure dalla parte della
09:22comunicazione grafica, per farle direttamente capire, fossero pure attrattive, quindi
09:28ci ha consentito di arrivare più facilmente. Poi abbiamo creato pure una serie di tavoli e di
09:33strategie di partecipazione, avevamo un tavolo della mobilità sostenibile di tutta la città e
09:38abbiamo fatto strategie di quartiere per far conoscere le misure che volevamo fare
09:43in quel quartiere specifico, che tra l'altro alcune realtà cittadine di quei quartieri ci
09:49chiedevano, però poi c'erano resistenze dall'altro lato, di persone, di commercianti dei vari mercati,
09:54di alcuni interessi creati che c'erano fino a quel momento e delle paure che poi sono normali,
09:59e quello si deve dire, le paure e le resistenze sono normali perché comunque c'è una realtà che
10:06anche se non funziona, è quella che è stata sempre così, e cambiare andando non si sa dove,
10:12questo succede spesso e ovviamente fa paura, anche noi come persone se dobbiamo cambiare
10:16abitudini a volte ci resistiamo, quindi è normale che siano queste resistenze, l'importante è continuare
10:24a spiegarle e avere coraggio e avere voglia di continuare a resistere a queste pressioni dopo che
10:30si è studiato tutte le situazioni e tenuto in conto tutte le esigenze che ci sono quando si
10:34fanno misure e progetti di questo tipo. Ecco io aggiungerei anche un altro fattore,
10:40perché credo che anche quello culturale sia un aspetto importante nel recepire determinati
10:47cambiamenti e volevo chiederti quanto in effetti a tuo avviso sia rivelato fondamentale nel tuo
10:57rapporto, nella relazione che avete intrattenuto con i cittadini valenziani. Sì, ci può essere un
11:05fatto culturale, però comunque la cultura si può cambiare, soprattutto questo tipo di cultura
11:10basata sull'auto, se si fa un lavoro spiegando le alternative e mettendo su una bilancia pro
11:16e contro delle misure che si fanno, perché come abbiamo detto la città si basava in che
11:23poteva andare, per esempio a Valencia, poteva andare in macchina dappertutto, la piazza del
11:27comune a nome di piazza però aveva cinque corsie per le macchine e da quando c'è stata la democrazia
11:33in Spagna, dopo la dittatura negli anni 80, nessuno aveva avuto il coraggio, anche se ci
11:38avevano provato, avevano fatto studi, di dire questa piazza non ci devono essere più macchine
11:42e noi ci mettiamo a lavorare nel 2017, già presentammo un progetto e nel 2020 lo feciamo
11:50e feciamo tutta questa zona pedonale di circa 12 mila metri quadrati, cioè la cultura ci diceva
11:57che quella piazza sembra stata concepita, usata, pensata, immaginata per le macchine, perché così
12:03uno poteva andare, poteva fermarsi davanti al negozio in doppia fila, poteva andare a prendere
12:08qualcuno al centro della stessa piazza con le macchine, qualcuno che lavorava al comune,
12:12negli uffici, qualsiasi cosa di questi. Noi cambiamo queste abitudini, questa specie di
12:18cultura che si era creata, perché poi alla fine si è visto che funziona molto meglio e si riempie
12:24di persone, all'inizio c'erano critiche che dicevano che sarebbe stata vuota, non ci andava
12:28nessuno perché non potevano arrivare in macchina o perché le stesse fermate degli autobus che c'erano
12:33nella stessa piazza, che praticamente è proprio il centro centro della città, perché Valencia si
12:38sviluppa in circoli concentrici, in anelli concentrici e quello è proprio il centro,
12:44quindi andavano tutti gli autobus lì e quindi abbiamo fatto delle fermate a 300 metri e ci
12:49dicevano che non sarebbe andato nessuno. Ora è pienissima, alle volte non si può nemmeno
12:54camminare, delle persone che stanno lì, che poi si fanno moltissime attività di tutto tipo,
13:00culturali, gastronomiche di tutto tipo, quindi è diventato un altro aspetto che sembrava
13:06impossibile. Prima ci dicevano come come vi permettete, come potete tan solo pensare di
13:10poter cambiare questa piazza, quindi le abitudini, la cultura si può cambiare e non deve essere un
13:15freno né ci deve far paura, eppure nelle città italiane possono cambiare. Assolutamente sì,
13:23a questo proposito volevo chiederti, hai parlato di automobilisti, hai parlato di spazi degli
13:28automobilisti che sono stati rivisti e modificati, che tipo di dialettica c'è a Valencia,
13:36in generale in Spagna, tra loro e gli utenti deboli della strada, perché credo che questa
13:42dinamica sia molto importante per una corretta convivenza e coabitazione nella strada e negli
13:49spazi in generale. Secondo me si deve partire dal concetto del fatto che gli automobilisti come
13:58concetto, come gruppo non esistono, sono persone che una volta si muovono in macchina, un'altra
14:05volta stanno camminando o stanno andando in bici, stanno prendendo il trasporto pubblico. È vero che
14:11ci sono una serie di viaggi obbligati, dei pendolari, che quelli che diciamo che il discorso
14:19lo monopolizzano, nel senso che hanno bisogno di andare a lavorare, quindi non mi puoi togliere
14:24corsie perché sennò non posso andare facilmente, però alla fine sono persone, persone che
14:29hanno figli, che hanno persone anziane, che sono preoccupate oppure per il cambio climatico,
14:35per l'ambiente, però che fino a quel momento non hanno avuto altre alternative per potersi
14:41muovere e poter fare in modo di usare la macchina quando non ci sono altre alternative, quindi
14:46si deve pensare in quel senso. Ovviamente gli si dà molta forza in determinate pubblicazioni
14:52pure della stampa o nei dibattiti pubblici, però alla fine stiamo parlando di persone,
14:56quindi la relazione che si deve avere è di spiegare che se noi abbiamo delle alternative
15:01migliori è buono per loro, perché tra l'altro se puoi rinunciare alla macchina e hai un
15:05trasporto pubblico di qualità o hai una pista girabile protetta che in 7 chilometri ti porta
15:10a lavorare, stai avendo una qualità di vita migliore, stai avendo più soldi in tasca,
15:16stai contribuendo all'adattazione al cambio climatico o avere una qualità dell'aria migliore,
15:21quindi credo io si deve ragionare in quel senso, non considerare come un gruppo, un
15:28gruppo poi compatto, senza fissure, con una mentalità solo a favore della macchina, stiamo
15:34parlando di persone, ovviamente ci saranno persone che vanno in macchina e che solo vogliono
15:38andare in macchina e non vedono un'alternativa, però si sta dimostrando un po' in tutte le città
15:42che sono una minoranza, vediamo in questi anni come stanno cambiando grandi metropoli come Parigi,
15:47come è cambiata Valencia, come stanno cambiando città italiane e come ci sono queste esigenze e
15:53queste richieste per parte di moltissime persone in altre città, che credo che sia buono che si
15:58attendano e si faccia a caso le loro richieste. Assolutamente, concordo. Hai parlato a proposito
16:06di cambiamenti delle città, di piste ciclabili protette, che è un argomento spesso oggetto di
16:13discussione qui in Italia, perché per certi versi non favorirebbe una soluzione del genere,
16:19la giusta coabitazione di utenti deboli e automobili e allo stesso tempo spesso viene
16:27discussa la sua attuazione perché è più difficile da attuare come misura rispetto ad esempio alle
16:34bike lane. Ecco, in base a quella che è la tua esperienza, volevo chiederti perché sono necessarie,
16:39a tuo avviso, le piste ciclabili protette e quanto possono rappresentare davvero un
16:45incentivo al fatto che i cittadini utilizzino la bicicletta in città. Se non è protetta non è
16:53una pista ciclabile, è una strada ciclabile e ovviamente chi manda... quando abbiamo una
17:01strada ciclabile vediamo un bambino solo che sta andando su questa bicicletta? No, possibile. Come
17:07va in mezzo al traffico un bambino? Che tra l'altro la strada ciclabile si invade da parte
17:13delle macchine, quindi se vogliamo una rete ciclabile deve essere ovviamente protetta perché
17:19ovviamente stiamo parlando di due soggetti nello spazio pubblico diversi e se vogliamo più persone
17:26che possano andare di tutti i tipi, di soggetti più deboli, ragazzini, bambini di 6, 5, 6, 8 anni,
17:34che è quello che succede a Valencia ora, che vanno soli accompagnati dei genitori, però vanno sulla
17:40loro bicicletta, dobbiamo fare delle piste ciclabili protette. E' giustamente quello che fa
17:46in modo che ci sia la coabitazione perché sennò l'altra coabitazione non è possibile perché
17:51non è coabitazione, abbiamo un soggetto debole che è la bicicletta e abbiamo un soggetto forte
17:57che è la macchina, con tutto il peso che ha, con tutto il pericolo che può creare, quindi fare
18:05una rete protetta disegnata bene, soprattutto negli incroci, nelle intersezioni in cui molti
18:12degli incidenti si sviluppano e si hanno molti degli incidenti, con un buon disegno, con una
18:18buona segnaletica, restringendo quando girano le macchine per fare in modo che non sia molto
18:26grande il giro, così è più protetto, c'è più visibilità e fare una rete capillare, parlare
18:32di rete è fondamentale, non possiamo fare pezzi scollegati tra di loro perché come fa una persona
18:37che esce di casa, fa un pezzo di un chilometro e poi improvvisamente in mezzo al traffico, si riduce
18:44drasticamente l'uso di queste piste ciclabili e poi si ha l'effetto contrario, perché si critica,
18:51hai fatto queste piste ciclabili, che questo è un po' il dibattito che c'è sempre, hai fatto questa
18:55pista ciclabile, ci hai tolto una corsia delle macchine e non la usa nessuno, ma perché casomai
19:00non si è disegnata bene e non è collegata, quindi uno deve poter uscire da casa sua, avere a massimo
19:06300 metri una pista ciclabile dal suo quartiere e poter andare tutto su piste ciclabili protette
19:13in questa rete su tutta la città, su tutto il territorio. Ovviamente nei quartieri dove ci sono
19:19strade di una sola corsia è buono fare e ovviamente quello che si fa è fare strade cicliste che poi
19:27ti collegano, però nel quartiere se si fa la velocità 30 come abbiamo fatto a Valencia o si
19:33sta facendo un po' dappertutto, si vede che poi la gente lascia la macchina, la usa quando deve
19:39fare qualche emergenza e prende la bicicletta, quindi è positivo per tutti, anche per chi usa
19:44la macchina, perché chi usa la macchina o chi sta lavorando per portare pacchi, per portare merci,
19:51ovviamente se c'è meno macchine può lavorare meglio, può avere più spazi dove parcheggiare
19:55per poter fare il suo lavoro e questo si riesce ad arrivare a questo risultato se ci sono delle
20:01alternative di qualità, l'alternativa di qualità è una rete ciclista protetta. Direi chiarissimo,
20:07hai parlato nel frattempo anche di un'altra misura complementare altrettanto importante,
20:12ovvero quella delle strade con limite a 30 km orari, una soluzione che in Italia sempre di
20:19più sta trovando applicazione, è anche vero però che spesso quando si sente parlare di strade con
20:29limite a 30 km orari in Italia c'è molto dibattito e soprattutto è una soluzione che non raccoglie i
20:36favori, i consensi che uno si aspetterebbe vedendo i risultati come quelli che ha portato Bologna
20:41nell'ultimo anno, quindi volevo chiederti in base a quella che è la tua esperienza quali sono le
20:48difficoltà nel far accettare soprattutto agli automobilisti questo tipo di misura e secondo te
20:56perché in Italia non ottiene tutti i favori che in realtà poi potrebbe avere? Sto seguendo un po'
21:06il dibattito che c'è in Italia nell'ultimo periodo, sto vedendo la lotta che sta conducendo il
21:12Ministero contro la città di Bologna e altre città, è un dibattito falso, prima di tutto perché i dati
21:19che le discussioni girano attorno a che si blocca la città, che se vai a velocità 30 la velocità
21:26media nelle città non è più alta di 25 chilometri all'ora, perché non è un'autostrada, una città
21:32a semafori, a strisce pedonali, a zone di parcheggio dove parcheggiano le macchine,
21:37quando stanno parcheggiando bloccano il resto della circolazione, quindi è una struttura che
21:42fa in modo che non si può correre, quindi non si deve correre, perché la città non deve essere
21:46fatta per le macchine che corrono, deve essere fatta per le persone, quindi la velocità 30 fa
21:54in modo che la città funzioni meglio, che tra l'altro quando in città uno cerca di correre
22:00molto sta arrivando semplicemente più velocemente al semaforo, che è quello che si chiama in
22:08ingegneria del traffico l'effetto fisarmonica, stai andando molto veloce, arrivi rapidissimo al
22:13semaforo e stai bloccando tutto il traffico, se si va a una velocità moderata, costante,
22:18si circola meglio e poi serve per fare in modo che sia più competitivo le alternative,
22:24il trasporto pubblico, ovviamente si devono fare le riforme, si devono migliorare le linee,
22:30noi per esempio abbiamo aumentato il 50% il bilancio del trasporto pubblico in 8 anni,
22:35abbiamo comprato 370 nuovi autobus, abbiamo assunto 300 autisti, abbiamo creato 24 linee
22:41notturne nel 2022 che ora stanno funzionando benissimo e che rappresentano una buonissima
22:46alternativa, ovviamente non stiamo dicendo che dobbiamo da un giorno all'altro paralizziamo la
22:52città, togliamo tutte le macchine e tutti a 30, è un processo, è un piano che si deve sviluppare
22:58con diverse strategie e tra l'altro una di quelle è la velocità 30 e poi c'è una questione di
23:04salute e sicurezza, che è un diritto umano, sono diritti umani, i diritti umani non si possono
23:11discutere, i diritti umani si devono difendere e si devono far rispettare, un diritto umano alla
23:16salute, alla sicurezza e ad avere una città con migliore aria, con migliore qualità dell'aria è
23:24fondamentale, non ci devono essere dibattiti, quindi è un dibattito falso perché dove si è
23:29applicato la città 30? Abbiamo le ultime informazioni di Bologna, praticamente quasi
23:34il primo anno d'applicazione della città 30, sta funzionando benissimo e l'economia va bene,
23:40le persone lavorano e non spendiamo pure tanti soldi per assicurazioni, per incidenti e non ci
23:46sono stati morti sulle strisce pedonali e questo succedeva da decine d'anni a Bologna, se solo
23:52salviamo una vita, merita la pena fare la città 30? Assolutamente, concordo in pieno, a proposito
24:01di città, del caso di Bologna in generale, l'astuzio su questo aspetto un attimo perché
24:07spesso un luogo comune che si sente dire in merito alle nostre città, le città italiane è quello che
24:13non sono state pensate e costruite per la bicicletta, anche Valencia dieci anni fa non
24:18era quella di oggi ma è stata appunto oggetto di modifiche strutturali, organizzate e pensate e
24:27adesso il suo volto è completamente diverso rispetto a quello pre 2015, quindi la domanda
24:33che ti faccio è quanto pesa la volontà di chi è chiamato a decidere e quanto invece questo
24:42luogo comune ha un fondamento di verità? Nessun fondamento e la volontà politica è fondamentale,
24:50quando c'è volontà politica si può fare, abbiamo esempi dappertutto, abbiamo l'esempio di Bologna
24:55con la città 30, volontà politica studiato molto bene con tecnici e avendo l'esempio di
25:01moltissime altre città, abbiamo l'esempio di Parigi, Parigi non era stata pensata per la
25:05bicicletta perché è un esempio recente tra l'altro in una grande metropoli in cui ci dicono che le
25:11grandi città a Roma, Milano è molto difficile, abbiamo l'esempio di Amsterdam, Amsterdam che
25:20ora tutti la conoscono come la grande capitale della bicicletta, anche se ci sono città olandesi
25:24che sono ancora meglio, non è facile, sono ancora meglio tipo Utrecht e altre, però l'Olanda
25:31negli anni 70, Amsterdam era piena di macchine, negli anni 70 ci sono delle immagini che si vedono
25:36tutte queste strade che poi ora sono zona verdi e ci sono piste ciclabili e bici dappertutto, era
25:41piena di traffico e le persone dicevano come è possibile che vivere così o come è possibile che
25:48poi è diventata una grande città della bicicletta, questo è possibile perché sono stati capaci di
25:54ripensare la loro città e ritornare al modello di vita che avevano giusto prima della seconda
26:02guerra mondiale tra l'altro e dopo la seconda guerra mondiale c'è stato questa grande rivoluzione
26:08industriale, rivoluzione delle macchine che ha fatto in modo che era invivibile questa città,
26:12negli anni 70 i cittadini di Amsterdam ripresero nelle loro mani il destino della loro città e
26:19abbiamo visto come è cambiata, a Valencia c'erano biciclette, però ce ne erano poche, c'erano
26:25molte macchine e c'erano molte corsie su molte strade, noi cominciamo a togliere corsie, abbiamo
26:29fatto questa rete, tutti dicevano che se sarebbe paralizzata sarebbe stato un disastro, Valencia
26:34è diventata capitale verde europea, ha ridotto alla metà la disoccupazione in otto anni e è
26:40diventata una città molto più sicura, molto più comoda, con una qualità dell'aria migliore,
26:45quindi tutte le città possono cambiare, anche se si hanno colline, anche se piove, come
26:52sappiamo uno si mette una buona mantellina, si compra una bici elettrica e non ha problema per
27:00spostarsi anche grandi distanze come sta succedendo, perché tra l'altro quando la tecnologia è buona
27:05ci aiuta ad andare più là delle prevenzioni e dei pseudoproblemi che ci sono per sviluppare
27:15una città ciclista, come ci hanno insegnato un po' tutti. A questo proposito hai citato poco fa
27:21il caso di Milano ed è un esempio sul quale mi soffermerei un attimo, perché è come Valencia,
27:29tra l'altro un esempio di città che ha cambiato molto la sua veste negli ultimi 12 anni arricchendosi
27:35con due nuove line della metropolitana, ha portato i chilometri di piste ciclabili a sfiorare quota
27:41400, li supererà appunto con le eminenti olimpiadi, ha aumentato gli spazi verdi in dieci
27:49anni, dal 2011 al 2021 sono cresciuti del 15%, però permangono delle criticità molto evidenti,
27:54parlo della qualità dell'aria, delle morti per strada, del traffico, ecco parlando di Milano,
28:01secondo te dove sta il problema e perché è così difficile far passare determinate misure e accettare
28:12determinati cambiamenti? Guarda sono stato a Milano qualche mese fa, ho partecipato a questo
28:19grande incontro Future for Cities e poi ho avuto possibilità di parlare, conosco persone di Milano,
28:24per quello che ho capito tra l'altro ho preso una bicicletta e stavo circolando per la città,
28:30quasi mi stavano investendo, in una zona dove non c'erano piste ciclabili, che succede un po'
28:35dappertutto la paura che c'è, quindi Milano il grande problema che ha è che non ha scelto che
28:40modello di città e non ha scelto il modello di città del XXI secolo, ancora è legato a fare
28:44delle misure che sono puntuali però vuole mantenere sempre questo livello di motorizzazione altissimo,
28:51poi tra l'altro c'è una grande polemica sulle macchine che parcheggiano sui marci a piedi
28:55tutta la notte, infatti quello fa in modo che ci sia più motorizzazione, quando puoi parcheggiare
29:00circoli di più in macchina, se tu quando esci dal tuo lodo di residenza con la macchina e sai che
29:06è più difficile parcheggiare o è carissimo, casomai non vai in macchina e quindi cambi le
29:12tue abitudini e cambi il modo in cui ti muovi, però ci deve essere un'amministrazione che ha
29:16la volontà veramente di cambiare, perciò io sempre mi riferisco a città, posso citare Valencia di
29:22cui abbiamo fatto queste cose, abbiamo ridotto un 10% alle macchine quando ci dicevano che era
29:26impossibile, Parigi ha cambiato, sembrava impossibile, per ora nel centro si muovono più
29:32persone in bicicletta che in macchina, quindi Milano deve avere voglia di essere una città e
29:37non solo deve fare interventi che sono molto buoni, però se tu fai linee della metropolitana,
29:41però poi non impedisci in superficie il spostamento di tante macchine, alla fine non
29:46serve a niente, solo stai aumentando spostamenti, però non stai facendo degli spostamenti più
29:51sostenibili e non stai recuperando un carattere di città che sia molto più sicura e in cui ci si
29:58muova fondamentalmente camminando e trasporto pubblico in bicicletta, non sta succedendo,
30:03perché comunque ancora c'è questa eredità di questa concezione della città basata sulla
30:09macchina, ovviamente c'è stato questo sviluppo territoriale importantissimo, industriale tutto
30:14intorno a Milano che tra l'altro ha fatto crescere molte infrastrutture di trasporto,
30:18però si devono ripensare, se veramente si vuole tenere quell'obiettivo di maggiore qualità dell'aria,
30:23ridurre le macchine e l'efficienza dell'economia, perché poi alla fine è molto più efficiente se
30:28ci sono meno macchine. Ecco, quindi provando a chiudere con una nota costruttiva, che tipo di
30:34spirito e di approccio suggerirebbe al sindaco, ma in generale ai sindaci italiani alle giunte,
30:43di adottare per non rimandare questo tipo di cambiamento e adottare le misure di cui abbiamo
30:51parlato. Una visione di una città del ventunesimo secolo, un piano a 2030-2035, noi lo facciamo nel
30:582018, facciamo Valenza 2030, ora già stiamo a 2025 ovviamente, è avere molto coraggio e molta
31:05volontà veramente di poter cambiare, perché i cittadini ti seguono, c'è una maggioranza di
31:10cittadini che seguono perché sono preoccupati per la salute, per la qualità dell'aria,
31:15per l'adattazione al cambio climatico e per l'efficienza pure dell'economia. Ovviamente
31:19ci saranno resistenze, ci saranno critiche anche feroci, però alla fine i progetti su cui si è
31:27lavorato, con la partecipazione, con il disegno, con il marketing, Milano è la città del disegno
31:32e del marketing, quindi può avere una capacità grandissima di evocare i progetti e le misure
31:38che si fanno, può cambiare veramente, però ci vuole quella volontà e ovviamente i cittadini
31:42devono spingere per farlo possibile, però è possibile ed è pure buono e bisogna farlo al
31:49più presto perché c'è molto da fare, c'è poco tempo, come sappiamo, perché le temperature stanno
31:53aumentando, stiamo perdendo molte opportunità, ci sono molte malattie, la qualità dell'aria non è
31:59buona, quindi ci si deve rimboccare le maniche e andare avanti. E quindi speriamo davvero che
32:06questo cambiamento possa avvenire il prima possibile non solo a Milano ma in tutta Italia,
32:11anche grazie agli esempi come il tuo e all'esperienza che persone come te possono
32:18portare Giuseppe. Io ti ringrazio del contributo che ci hai dato quest'oggi, del tempo che ci hai
32:23concesso, è stato davvero davvero molto gentile e illuminante sotto molti punti di vista, quindi
32:29grazie mille a te. Grazie a voi, è stato un piacere, a presto, sono qui, qualsiasi cosa di cui
32:37vogliamo parlare e discutere, che può essere interessante e utile, sono a vostra disposizione,
32:40grazie tante. Perfetto Giuseppe, grazie mille ancora, noi vi auguriamo un buon proseguimento
32:47di giornata con i programmi di Bike Channel e chiaramente alla prossima puntata con le Storie
32:52di Bike. Ciao!