Il Super Bowl è l’evento sportivo più seguito al mondo, ma il suo halftime show è ormai una vetrina globale per la musica e la cultura pop americane. Quest'anno, Kendrick Lamar ha sfruttato quei 13 minuti dorati per qualcosa di più di una semplice performance: ha trasformato il suo spettacolo in una questione personale, giocando con la tensione del suo dissing contro Drake nel brano Not Like Us. Ma è stata una scelta opportuna? Era il contesto giusto per portare avanti una faida privata, o avrebbe dovuto mantenere un tono più universale, come accade di solito?
[idgallery id="235169" title="Super Bowl: i protagonisti delle passate edizioni"]
L'Halftime Show di Kendrick Lamar
Kendrick Lamar ha aperto la sua esibizione con una frase d’impatto: «La rivoluzione sta per essere trasmessa in tv». Un'introduzione che lasciava intendere che lo show non sarebbe stato un semplice greatest hits. Con un’estetica pulita e una narrazione ben costruita, ha alternato pezzi che raccontano il suo percorso musicale, come Humble e DNA, a momenti più sperimentali. Il palco, ispirato a un tabellone del tris, rifletteva perfettamente il contrasto tra i suoi brani più profondi e le hit più dirette.
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Kendrick Lamar, un dissing da 120 milioni di spettatori al Super Bowl
L’attesa per Not Like Us era alle stelle. La domanda che circolava da giorni era se Lamar avrebbe avuto il coraggio di suonarla davanti a 120 milioni di spettatori, considerando la causa intentata da Drake per diffamazione. «Vorrei suonare la loro canzone preferita... ma si sa che amano fare causa» ha detto Lamar con un sorriso enigmatico prima di lanciarsi nell’esibizione. Alla fine, il pezzo è arrivato, con un dettaglio cruciale: l’autocensura della frase in cui il rivale veniva definito «pedofilo certificato». Ma l’attacco è rimasto forte, con il rapper che ha sottolineato il doppio senso sul «la minore», lasciando intendere che il messaggio fosse comunque chiaro.
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Serena Williams sul palco: un altro messaggio a Drake?
Un momento dello show che ha fatto discutere è stata l’apparizione di Serena Williams, che ha ballato proprio sulle note di Not Like Us. La sua presenza non era annunciata e ha immediatamente fatto scattare le speculazioni: considerando che in passato si diceva avesse avuto una relazione con Drake, il suo coinvolgimento ha aggiunto un ulteriore strato di significato alla performance. Un gesto di solidarietà a Lamar? Una semplice coincidenza? Difficile dirlo, ma sicuramente ha alimentato il dibattito.
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Samuel L. Jackson, istrionico Zio Sam
Ad aggiungere un elemento teatrale ci ha pensato Samuel L. Jackson, nei panni di uno Zio Sam sarcastico e provocatorio. La sua presenza ha contribuito a dare ritmo allo show, con battute che mescolavano ironia e critica: «No no no! Troppo forte, troppo spericolato, troppo ghetto!». Un modo per alleggerire la tensione e offrire un contrasto alla serietà della performance di Lamar.
[idgallery id="612169" title="Moda uomo: i rapper sono le nuove icone di stile"]
Uno show meno politico, ma non meno provocatorio
A differenza della sua partecipazione al Super Bowl 2022 con Dr. Dre, Eminem e Snopp Dog, in cui la politica era stata centrale, questa volta Lamar ha scelto un approccio più personale. Nessuna traccia di Alright, l’inno associato al movimento Black Lives Matter, e nessuna dichiarazione diretta contro la NFL, la lega di football americano. Ma il tono dello show è rimasto provocatorio, in particolare quando uno dei 400 figuranti è riuscito a salire sul palco srotolando una bandiera palestinese e sudanese prima di essere bloccato dalla sicurezza.
[idarticle id="2280731,2071873" title="Alicia Keys, la regina scintillante (senza trucco) del Super Bowl 2024,Rihanna splendida (con il pancione) sul palco del Super Bowl 2023"]
Il Super Bowl è il posto giusto per una faida?
L’halftime show del Super Bowl è sempre stato un mix di intrattenimento e celebrazione della carriera dell'artista sul palco. È il momento in cui cantanti di fama mondiale cercano di parlare a un pubblico vastissimo e variegato. In questo senso, la scelta di Kendrick Lamar di insistere sulla tensione con Drake potrebbe sembrare fuori luogo. L’attenzione si è spostata dalla sua musica e dalla sua carriera a...
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L'Halftime Show di Kendrick Lamar
Kendrick Lamar ha aperto la sua esibizione con una frase d’impatto: «La rivoluzione sta per essere trasmessa in tv». Un'introduzione che lasciava intendere che lo show non sarebbe stato un semplice greatest hits. Con un’estetica pulita e una narrazione ben costruita, ha alternato pezzi che raccontano il suo percorso musicale, come Humble e DNA, a momenti più sperimentali. Il palco, ispirato a un tabellone del tris, rifletteva perfettamente il contrasto tra i suoi brani più profondi e le hit più dirette.
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Kendrick Lamar, un dissing da 120 milioni di spettatori al Super Bowl
L’attesa per Not Like Us era alle stelle. La domanda che circolava da giorni era se Lamar avrebbe avuto il coraggio di suonarla davanti a 120 milioni di spettatori, considerando la causa intentata da Drake per diffamazione. «Vorrei suonare la loro canzone preferita... ma si sa che amano fare causa» ha detto Lamar con un sorriso enigmatico prima di lanciarsi nell’esibizione. Alla fine, il pezzo è arrivato, con un dettaglio cruciale: l’autocensura della frase in cui il rivale veniva definito «pedofilo certificato». Ma l’attacco è rimasto forte, con il rapper che ha sottolineato il doppio senso sul «la minore», lasciando intendere che il messaggio fosse comunque chiaro.
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Serena Williams sul palco: un altro messaggio a Drake?
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Samuel L. Jackson, istrionico Zio Sam
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Uno show meno politico, ma non meno provocatorio
A differenza della sua partecipazione al Super Bowl 2022 con Dr. Dre, Eminem e Snopp Dog, in cui la politica era stata centrale, questa volta Lamar ha scelto un approccio più personale. Nessuna traccia di Alright, l’inno associato al movimento Black Lives Matter, e nessuna dichiarazione diretta contro la NFL, la lega di football americano. Ma il tono dello show è rimasto provocatorio, in particolare quando uno dei 400 figuranti è riuscito a salire sul palco srotolando una bandiera palestinese e sudanese prima di essere bloccato dalla sicurezza.
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Il Super Bowl è il posto giusto per una faida?
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