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Roma, 4 feb. (askanews) - Arriva nei cinema il 6 febbraio forte di 10 candidature agli Oscar "The Brutalist", il film di Brady Corbet che finora ha vinto il Leone d'argento al Festival di Venezia e due Golden Globe, come miglior film drammatico e miglior regista. Un film definito "monumentale" da "The Guardian" e "Hollywood Reporter", in cui Adrien Brody interpreta il visionario architetto Làszlò Toth, in fuga dall'Europa del dopoguerra. Quando arriva in Pennsylvania un ricco industriale riconosce il suo talento per l'edilizia. "Tutti quanti vorremmo essere accettati, sentirci a casa, liberi da qualsiasi tipo di persecuzione, rispettati, non esclusi. - ha detto Adrien Brody - Il film tocca tutti questi temi: alcune persone devono fuggire da condizioni terribili, vengono negli Stati Uniti e sperano in una vita migliore. Non è una questione semplice, spesso ci sono condizioni difficili da sopportare, è una cosa che conosco: mia madre e i miei nonni sono venuti qui dall'Europa negli anni '50, hanno perso tutto e ricominciato da zero. So quanto gli sia costato e quanto abbiano lottato". Il film di Corbet tocca anche temi come aspirazioni e lasciti degli artisti. "Io stesso sono cresciuto con questo desiderio di realizzazione, e probabilmente è nella natura dell'artista avere sempre questa specie di sete. - ha detto l'attore - Hai sempre il desiderio di fare qualcosa di speciale, di significativo, ma che non dipende solo da te. Credo che il motivo per cui faccio questo mestiere è proprio il desiderio di lasciare qualcosa che parli della condizione umana qualcosa con cui le persone possano sentirsi connesse".

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00:00Arriva nei cinema il 6 febbraio, forte di dieci candidature agli Oscar, The Brutalist,
00:06il film di Brady Corbet che finora ha vinto il Leone d'argento al Festival di Venezia e due
00:12Golden Globe come miglior film drammatico e miglior regista. Un film definito monumentale
00:19dal Guardian e Hollywood Reporter in cui Adrian Brody interpreta il visionario architetto Laszlo
00:26Toth in fuga dall'Europa del dopoguerra. Quando arriva in Pezzilvenia un ricco industriale
00:32riconosce il suo talento per l'edilizia. Tutti quanti vorremmo essere accettati,
00:42sentirci a casa, liberi da qualsiasi tipo di persecuzione, rispettati, non esclusi. Il film
00:49tocca tutti questi temi, alcune persone devono fuggire da condizioni terribili,
00:54vengono negli Stati Uniti e sperano in una vita migliore. Non è una questione semplice,
00:59spesso ci sono condizioni difficili da sopportare, è una cosa che conosco. Mia
01:04madre e i miei nonni sono venuti qui dall'Europa negli anni 50, hanno perso tutto e ricominciato
01:10da zero. So quanto gli sia costato e quanto abbiano lottato. Il film di Corbet tocca anche
01:16temi come aspirazioni e lasciti degli artisti. Io stesso sono cresciuto con questo desiderio di
01:27realizzazione, probabilmente nella natura dell'artista avere sempre questa specie di sete.
01:33Hai sempre il desiderio di fare qualcosa di speciale, di significativo, ma che non
01:38dipende solo da te. Credo che il motivo per cui faccio questo mestiere è proprio il desiderio
01:43di lasciare qualcosa che parli della condizione umana, qualcosa con cui le persone possano
01:49sentirsi connesse.

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