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Roma, 24 gen. (askanews) - Una mostra e un murales per ribadire "mai più violenza, mai più odio". In occasione dell'ottantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz e più in generale dei campi di concentramento e sterminio, la Fondazione Museo della Shoah ha inaugurato, presso la Casina dei Vallati di Roma, la mostra "La fine dei lager nazisti" curata da Marcello Pezzetti, uno dei massimi esperti italiani della Shoah. Attraverso un percorso immersivo, il pubblico viene guidato a comprendere le condizioni inumane dei lager e l'impatto emotivo e storico che la loro liberazione ha avuto sul mondo intero. Tra immagini storiche, molte delle quali rare e poco conosciute, scattate durante le operazioni di liberazione, proiezioni di materiali audiovisivi, filmati d'epoca, mappe geografiche, documenti e statistiche, la mostra esplora i giorni finali del regime nazista e l'impatto della liberazione dei lager."Il messaggio - ha sottolineato Mario Venezia, Presidente della Fondazione Museo della Shoah - è quello di ricordare un momento importante, un momento storico, le ricorrenze servono anche per questo: siamo a 80 anni della liberazione del campo di Auschwitz-Birkenau, uno dei campi forse peggiori, dove sono morti 1 milione e 200 mila prigionieri. Non è stato l'ultimo a essere liberato, ce ne sono altri successivi, però è importante perché è una ripresa, un ritorno alla vita".L'inaugurazione è stata moderata dalla giornalista e scrittrice attivista per i diritti umani, Claudia Conte, da sempre in prima linea per la Memoria e contro l'antisemitismo. "E' vergognoso che ancora oggi ci siano sovrapposizioni tra i conflitti attuali e la terribile pagina, la più buia della storia che è la Shoah", ha spiegato la giornalista. "Mai come adesso si può accettare che i sopravvissuti dell'Olocausto, parliamo della senatrice a vita, Liliana Segre, che oggi stesso ha ricevuto nuovi attacchi, quindi tanto odio. L'antisemitismo è un qualcosa di inaccettabile che va condannato a destra e a sinistra, i giornalisti tutti, non si può tutelare i diritti soltanto per convenienza, ma lo dobbiamo fare per umanità, per rispetto".Svelato anche il murales "Anti-Semitism, History Repeating" dell'artista aleXsandro Palombo, raffigurante Liliana Segre e Sami Modiano con le divise dei lager, acquisito dalla Fondazione e collocato davanti al Portico d'Ottavia, sotto la targa che ricorda il rastrellamento del 16 ottobre 1943. L'opera, già comparsa a Milano, è stato oggetto di due azioni vandaliche: il 15 ottobre, le stelle di David sono state sfregiate, e l'11 novembre, i volti di Segre e Modiano sono stati cancellati. "Rappresenta l'importanza della memoria - ha ribadito Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma - di non dimenticare la tragedia della Shoah, il punto più basso raggiunto dalla storia dell'umanità che noi abbiamo dovere di ricordare, di onorare i testimoni, le vittime e di batterci perché nessuno dimentichi, tutti sappiano e questo orrore non si ripeta mai più". L'opera sarà visibile all'aperto fino al 2 febbraio e successivamente troverà collocazione permanente nella Casina dei Vallati, cuore delle attività della Fondazione.

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