«Interpretare Mussolini, che rappresenta il fascismo, da antifascista, è stato estremamente doloroso»: Luca Marinelli racconta così «M – Il figlio del secolo», la nuova serie sull’ascesa al potere del Duce, dalla fondazione dei Fasci di combattimento nel 1919 fino all’inizio della dittatura. Tratta dall'omonimo romanzo di Antonio Scurati (Bompiani) per la regia di Joe Wright, alla sceneggiatura Stefano Bises e Davide Serino, arriva su Sky e Now dal 10 gennaio. Marinelli, classe 1984, interpreta un Mussolini intenso, brutale e inquietante, accompagnato dal ritmo incalzante delle musiche di Tom Rowlands dei Chemical Brothers.«Quando entri in un personaggio, bisogna sospendere il giudizio, ed è un processo umanamente molto difficile – continua –. Fortunatamente, l’aspetto artistico mi ha aiutato a superare queste difficoltà.Ho attraversato le nubi oscure con l’aiuto del mio regista e di tutte le persone che hanno contribuito al film». Insieme a Joe Wright (L’ora più buia, Espiazione), l’attore – diplomato al liceo classico Cornelio Tacito – ha anche incontrato gli studenti delle scuole superiori del Lazio per un'anteprima speciale. «È stata un’esperienza bellissima. Li ho trovati molto presenti, attenti e attivi nella visione, che è sicuramente complessa. Erano partecipi, cogliendo i parallelismi con il presente. Non temo il rischio che Mussolini possa sedurre o che qualcuno si identifichi con lui». Da romano che dal 2011 ha scelto di vivere a Berlino, lo sguardo su Roma resta ancora quello di un innamorato: «Ah, Mamma Roma… Non so come spiegarlo. A volte sento il bisogno di prendermi una pausa da lei, ma poi, appena ci penso e torno, sono felice. Mi colpiscono persino i dettagli, come le piante: il semplice vedere le foglie risveglia in me ricordi legati alla città. Roma mi possiede completamente». Riguardo al Giubileo e alla gestione della città, però, conclude: «Preferisco non commentare. Ci occupiamo di Roma in modo superficiale e per breve tempo, per poi dimenticarcene di nuovo. Ed è questo che mi rattrista».
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NovitàTrascrizione
00:00Quella di oggi è una data storica. Oggi nasce il fascismo. Una creatura bellissima, fatta
00:12di ideali, di cambiamento, che conquisterà milioni di cuori. Sono sicuro anche i vostri.
00:19Seguitemi.
00:20Lei viene da una famiglia antifascista e come uomo quanto è stato doloroso interpretare
00:26Mussolini, appropriarsi di quelle parole, di quei discorsi e riuscire a mettere la giusta
00:32distanza?
00:33Assolutamente sì. Assolutamente sì interpretare Mussolini, che è il fascismo. Essendo antifascista
00:40posso assicurarti che è estremamente doloroso quello che ho detto più volte. Quando si
00:47interpreta un personaggio bisogna sospendere il giudizio e questo posso assicurarti che
00:53è stato qualcosa di umanamente molto doloroso. Fortunatamente dall'altro lato c'era tutta
01:01la parte artistica dove io credo, lo dicevo prima, osservare il lavoro di un grande artista
01:14è qualcosa che ti eleva, che ti porta in alto e quindi sono contento di aver sorvolato
01:23queste nubi oscure assieme a lui e assieme a tutte le persone che hanno fatto questo film,
01:29perché eravamo tanti, tanti interpreti meravigliosi, veramente meravigliosi senza i quali, io lo
01:34ripeto, sembra una cosa così scontata da dire ma non lo è. Cioè eravamo un gruppo
01:39pazzesco, ha creato un gruppo meraviglioso di attori, di interpreti, di attrici pazzesco.
01:45Con il regista John Wright avete incontrato gli studenti delle scuole superiori del Lazio
01:50per un'anteprima. La normalizzazione dei simboli fascisti tra gli adolescenti oggi è un campanello
01:56d'allarme che l'arte non può ignorare. Non temevate il pericolo di seduzione,
02:00di empatizzazione rispetto al personaggio Mussolini?
02:03Guarda, è stata un'esperienza bellissima. Erano 500 ragazzi di tutte le scuole di Roma e fuori
02:13Roma e io veramente li voglio ringraziare di nuovo perché, non lo so, lo dicevo prima,
02:19io li ho trovati molto presenti, presenti nel presente e soprattutto attivi nella visione
02:24di questa serie che penso sia molto anche complicata da vedere. Loro hanno visto però
02:32solamente i primi due episodi. Io ho consigliato a loro di avere la visione complessiva dell'opera
02:37perché questa è una cosa che noi abbiamo messo in atto soprattutto con la scrittura e anche noi
02:42poi seguendo la scrittura di Bisesse Serino abbiamo creato diciamo una realtà nei primi
02:51quattro episodi e poi questa realtà è come togliere il tappeto da sotto ai piedi dello
02:57spettatore e da sotto ai piedi del popolo italiano che l'ha seguito, quindi creare una
03:03specie di similitudine, di parallelismo con i tempi che furono e devo dire che loro erano
03:12presentissimi nella visione ed erano presenti anche nel vedere i parallelismi che c'erano con
03:17il presente e le loro domande erano molto emozionanti. È stato una bellissima giornata.
03:24Quindi non ho preoccupazioni di questo tipo.
03:29E da romano che viva a Berlino e torni in questa Roma del giubileo,
03:34insomma cosa non ti manca e poi come vedi la Roma, la squadra, Ranieri?
03:40Che ti posso dire? Questa è una domanda che per me è mamma Roma, non so come dire,
03:53anche se delle volte hai un po' questa attitudine a dire basta adesso mi devo prendere un attimo
04:01una pausa però poi ci pensi sempre quando torni, sei felice. Notavo l'altro giorno che è impressionante
04:09quando comincio a vedere le piante, già solo le piante di Roma, io ho ricordi legati anche
04:14alle foglie delle piante, non lo so perché, ma è una città che in una certa maniera mi possiede
04:21a tutto tondo, il resto non lo commento. Ma non la Roma, il fatto del giubileo e tutto
04:28quanto lascio perdere perché penso che è visibile a tutti quello che sta succedendo,
04:33come dire, ci occupiamo di questa città in una maniera velocissima per poco e poi
04:43ce ne dimentichiamo di nuovo e questo è un po' triste forse.