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Roma, 21 ott. (askanews) - In anteprima ad Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, presentato come film d'apertura della sezione "Panorama Italia", il documentario "No More Trouble - Cosa rimane di una tempesta", opera prima di Tommaso Romanelli che vuole raccontare suo padre Andrea Romanelli, scomparso in mare nel 1998, quando lui aveva soli quattro anni, per un'onda anomala mentre tentava la traversata dell'Atlantico sulla barca Fila, da lui progettata, insieme a Giovanni Soldini e ad altri tre compagni di viaggio. L'equipaggio si era filmato fino a pochi momenti prima del naufragio. Tommaso Romanelli:"Il primo incontro con quei materiali è stato spiazzante e sconvolgente, la prima cosa che ho visto è stata quell'immagine, che poi è una ripresa lunghissima di mio padre che guarda dritto in macchina con queste onde dietro che crescono e montano e c'è questo zoom in-zoom out, che a me ha sconvolto; quindi subito ho detto: ci devo fare un film, è la storia che devo raccontare e posso raccontare solo io e ho necessità di ricostruire e di raccontare".Un film per scoprire e capire suo padre, un viaggio nella sua memoria. "Ho scoperto chi era, cosa faceva, cosa lo spingeva a cercare una cosa così rischiosa e tosta". "E ho trovato una passione incredibile, una necessità di seguire questa passione a tutti costi, a costo di rischiare, perché era troppo grande; la vivo con gioia nel senso che penso sia un compito di tutti trovare una cosa così grande e potente", ha raccontato.Tra le immagini di archivio, le interviste ai compagni di viaggio, la moglie, c'è naturalmente il racconto di Giovanni Soldini, suo grande amico, che dopo l'incontro con Tommaso, ha riaperto una ferita mai chiusa, ma con un'altra prospettiva. "Avevo proprio l'esigenza di cercare di trasmettergli perché suo padre era lì e faceva questa cosa, mi sembrava l'unica cosa che potevo fare".Nel film Soldini afferma che la sua paura più grande è sempre stata quella di perdere un amico in mare. Non è stato facile andare avanti. "Forse sono stato aiutato dal fatto che Andrea aveva disegnato la barca, per lui quella barca era importante, per cui mi sono sempre detto che lui avrebbe voluto che quella barca andasse a fare il giro del mondo, per cui mi sono tirato su le maniche e l'ho fatto".

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Trascrizione
00:00Non sapevo come dirlo a un bambino di quattro anni che un'onda anomala aveva rovesciato la barca.
00:11In anteprima ad Alice nella città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma,
00:15presentato come film d'apertura della sezione Panorama Italia, il documentario No More Trouble,
00:21Cosa rimane di una tempesta, opera prima di Tommaso Romanelli che vuole raccontare suo padre Andrea Romanelli,
00:27scomparso in mare nel 1998 quando lui aveva solo quattro anni per un'onda anomala
00:33mentre tentava la traversata dell'Atlantico sulla barcafila, da lui progettata insieme a Giovanni Soldini
00:39e ad altri tre compagni di viaggio. L'equipaggio si era filmato fino a pochi momenti prima del naufragio.
00:45Tommaso Romanelli.
00:46Il primo incontro con quei materiali è stato molto spiazzante, sconvolgente.
00:52La prima cosa che ho visto è stata quell'immagine che poi è una ripresa lunghissima di mio padre
00:58che guarda dritto in macchina e dietro c'è queste onde che crescono e montano,
01:02c'è questo zoom in, zoom out, c'è una roba che a me ha completamente sconvolto
01:08e quindi subito ho detto questa cosa ci devo fare un film, che era un po' un sogno che avevo da sempre
01:14e lì ho detto questa è la storia che io devo raccontare, che posso raccontare solo io
01:18perché ho una necessità di capire, di ricostruire e di raccontare.
01:23Un film per scoprire e capire suo padre, un viaggio nella sua memoria.
01:27Ho scoperto chi era e cosa faceva, che cos'è che lo spingeva a cercare una cosa così rischiosa e così tosta
01:37e ho trovato una passione incredibile e una necessità di seguire questa passione a tutti i costi,
01:43anche a costo di rischiare, perché era qualcosa di troppo grande e la vivo con molta gioia
01:50nel senso che penso sia un compito di tutti trovare una cosa così importante e potente.
01:58Tra le immagini d'archivio, le interviste ai compagni di viaggio, la moglie,
02:02c'è naturalmente il racconto di Giovanni Soldini, suo grande amico,
02:05che dopo l'incontro con Tommaso ha riaperto una ferita mai chiusa ma con un'altra prospettiva.
02:10Era una depressione enorme, sono stati forse i momenti più difficili della mia vita, senza forza.
02:18Avevo proprio l'esigenza di cercare di trasmettergli perché suo padre era lì e perché faceva questa cosa qua,
02:27perché mi sembrava l'unica cosa che posso fare.
02:29Nel film Soldini afferma che la sua paura più grande è sempre stata quella di perdere un amico in mare,
02:35non è stato facile andare avanti.
02:37Forse sono stato aiutato dal fatto che Andrea aveva disegnato la barca,
02:42per lui quella barca lì era qualcosa di molto importante e per cui mi sono sempre detto
02:48che comunque lui avrebbe voluto che la barca andasse a fare il giro del mondo.
02:53E quindi mi sono tirato sulle maniche e l'ho fatto.
02:59Aveva voglia di navigare, oltre che di fare progettista e ingegnere.
03:04Avevamo esattamente gli stessi obiettivi e per me è stato un incontro in realtà preziosissimo.

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