Trieste, 12 dic. (askanews) - Il contemporaneo, la natura e uno dei luoghi più noti d'Italia, il Castello di Miramare a Trieste, nel cui museo viene ospitata una mostra collettiva che indaga proprio la relazione tra gli artisti di oggi e l'ambiente, nell'accezione più vasta del termine. Ma come si colloca questo progetto nella dimensione del castello?
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«Fa parte di un percorso - ha spiegato ad askanews Andreina Contessa, direttrice del Museo storico e Parco del Castello di Miramare, Direzione regionale musei nazionali del Friuli Venezia Giulia - che è stato fatto negli ultimi anni di rapportarsi al parco, al giardino di Miramare come se fosse un'opera d'arte. D'altra parte c'è un po' il sogno, la presunzione di voler parlare e dialogare anche con l'arte contemporanea di oggi, soprattutto quell'arte che si occupa del rapporto con la natura. Non poteva che essere questo il soggetto della prima mostra che apre la rassegna di Miramare contemporanea».
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Naturae. Ambienti di arte contemporanea, questo il titolo della mostra, si concentra in particolare sui modi in cui l'arte può diventare luogo di contemplazione e introspezione e farsi strumento di riscoperta delle meraviglie del mondo naturale. «Le opere - ci ha detto Melania Rossi, curatrice della mostra - affrontano varie tematiche che indagano il rapporto tra uomo e natura, il rapporto con il paesaggio, con il corpo, con il tempo, la metamorfosi, quindi non è la natura in sé e per sé, ma è la natura nel rapporto col pensiero umano. Tutti gli artisti affrontano questa tematica in modo diverso per la loro ricerca e anche per il loro immaginario, la loro creatività, la loro fantasia».
[idgallery id="745445" title="A Trieste il cinema e il 68. Rivoluzione da est a ovest"]
L'esposizione, organizzata da MondoMostre e CoopCulture, è articolata per stanze tematiche, nelle quali possono trovarsi diversi artisti, tra cui Marina Abramovic, Jan Fabre o Hermann Nitsch. L'effetto è quello di un racconto costruito per frammenti diversi, che poi però convergono verso una narrazione unica, sfaccettata e articolata. Che abbraccia anche gli spazi esterni.
[idarticle id="2437603" title="Gibellina è la nuova Capitale italiana dell'arte contemporanea 2026"]
«La mostra - ha concluso la curatrice Rossi - si svolge anche all'esterno, l'itinerario dalle scuderie arriva fino al Castello di Miramare, nel piazzale, dove abbiamo il grande cavallo di Mimmo Paladino Zenith 3 e l'opera di Bianco-Valente Towards You, in uno dei belvedere più suggestivi del castello». Ed è giusto che l'orizzonte finale della mostra sia il mare, che davanti al castello è meraviglioso, e che racchiude un'idea di sublime cui l'arte, come il cavallo di Paladino, continua a guardare.
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«Fa parte di un percorso - ha spiegato ad askanews Andreina Contessa, direttrice del Museo storico e Parco del Castello di Miramare, Direzione regionale musei nazionali del Friuli Venezia Giulia - che è stato fatto negli ultimi anni di rapportarsi al parco, al giardino di Miramare come se fosse un'opera d'arte. D'altra parte c'è un po' il sogno, la presunzione di voler parlare e dialogare anche con l'arte contemporanea di oggi, soprattutto quell'arte che si occupa del rapporto con la natura. Non poteva che essere questo il soggetto della prima mostra che apre la rassegna di Miramare contemporanea».
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Naturae. Ambienti di arte contemporanea, questo il titolo della mostra, si concentra in particolare sui modi in cui l'arte può diventare luogo di contemplazione e introspezione e farsi strumento di riscoperta delle meraviglie del mondo naturale. «Le opere - ci ha detto Melania Rossi, curatrice della mostra - affrontano varie tematiche che indagano il rapporto tra uomo e natura, il rapporto con il paesaggio, con il corpo, con il tempo, la metamorfosi, quindi non è la natura in sé e per sé, ma è la natura nel rapporto col pensiero umano. Tutti gli artisti affrontano questa tematica in modo diverso per la loro ricerca e anche per il loro immaginario, la loro creatività, la loro fantasia».
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L'esposizione, organizzata da MondoMostre e CoopCulture, è articolata per stanze tematiche, nelle quali possono trovarsi diversi artisti, tra cui Marina Abramovic, Jan Fabre o Hermann Nitsch. L'effetto è quello di un racconto costruito per frammenti diversi, che poi però convergono verso una narrazione unica, sfaccettata e articolata. Che abbraccia anche gli spazi esterni.
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«La mostra - ha concluso la curatrice Rossi - si svolge anche all'esterno, l'itinerario dalle scuderie arriva fino al Castello di Miramare, nel piazzale, dove abbiamo il grande cavallo di Mimmo Paladino Zenith 3 e l'opera di Bianco-Valente Towards You, in uno dei belvedere più suggestivi del castello». Ed è giusto che l'orizzonte finale della mostra sia il mare, che davanti al castello è meraviglioso, e che racchiude un'idea di sublime cui l'arte, come il cavallo di Paladino, continua a guardare.
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00:00Il contemporaneo La Natura è uno dei luoghi più noti d'Italia, il castello di Miramare a Trieste,
00:05nel cui museo viene ospitata una mostra collettiva che indaga proprio la relazione
00:08tra gli artisti di oggi e l'ambiente, nell'accezione più vasta del termine.
00:13Ma come si collora questo progetto nella dimensione del castello?
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02:00Ed è giusto che l'orizzonte finale della mostra sia il mare, che davanti al castello è meraviglioso
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