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🗺🇹 Centro Minerario della Valle Imperina patrimonio UNESCO

🚩 Rivamonte Agordino, incastonato tra le maestose Dolomiti, è il primo paese della vallata a rivelarsi al viaggiatore all’uscita dalla galleria dei Castei.
Con i suoi 599 abitanti, questo piccolo comune situato nella provincia di Belluno è riconosciuto come zona a minoranza linguistica ladina.
Il territorio comunale si estende sull’Agordino sudoccidentale, alla destra orografica del torrente Cordevole.

Rivamonte Agordino è un luogo dove la storia, la natura e la cultura si fondono in un patrimonio unico, offrendo ai visitatori un’esperienza che attraversa i secoli e si radica profondamente nella tradizione...

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Viaggi
Trascrizione
00:00Rivamente a Gordino, incastonato tra le maestose Dolomiti, è il primo paese della vallata
00:29a rivelarsi al viaggiatore all'uscita dalla Galleria dei Castei. Con i suoi 599 abitanti
00:37questo piccolo comune situato nella provincia di Belluno è riconosciuto come zona a minoranza
00:43linguistica ladina. Il territorio comunale si estende sulla Gordino sud occidentale,
00:49alla destra orografica del Torrente Cordevole. Gran parte del territorio di Rivamente a Gordino
00:56è protetta all'interno del Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, un'area naturale
01:02di grande valore che include anche la riserva della Valle Imperina. Siamo all'interno del
01:08Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, l'unico parco nazionale della regione del Veneto interamente
01:12sito unesco. Un parco che ha due funzioni, una parte è la conservazione e la tutela,
01:17ma come in questo caso siamo nel sito della Valle Imperina è necessario promuovere il
01:23patrimonio, quindi questa è la nostra funzione più importante, quindi collaboriamo con i comuni,
01:26noi abbiamo un territorio con 15 comuni e 5 unioni montane e lavoriamo assieme in questa direzione.
01:34Il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, istituito ufficialmente nel 1990 e operativo
01:41dal 1993, è stato riconosciuto patrimonio unesco nel 2009. Si estende su una superficie di 15.000
01:49ettari e le sue altitudini variano da una quota minima di 412 metri fino a una massima di 2.565 metri.
01:58Una delle caratteristiche distintive di quest'area naturale è la straordinaria varietà di ambienti
02:06che spaziano dagli ecosistemi ripariali di fondo valle fino alle pareti rocciose di alta quota,
02:12passando attraverso boschi di latifoglie, foreste di conifere, arbusteti alpini, praterie e macerie.
02:19Il parco è stato creato principalmente per proteggere la grande ricchezza e la rarità
02:30della flora locale, che ha attirato l'attenzione dei botanici già nel Settecento.
02:35Non mancano ovviamente i sentieri, ben organizzati lungo un'articolata rete che irraggia le montagne.
02:44Il parco nazionale è un elemento importante del nostro territorio. Abbiamo le due alte vie,
02:51l'alte via numero uno che arriva proprio vicino a questo sito e siamo assolutamente attrattivi
02:56verso i turisti stranieri, soprattutto ex europei, australiani, neodellandesi e soprattutto un
03:02turismo asiatico che ha scelto le Dolomiti e questa zona del territorio per visitare la regione del Veneto.
03:07Il paese ha una lunga storia, viene infatti menzionato per la prima volta in alcuni documenti del 1209.
03:14Il toponimo Riva è ancora utilizzato nel dialetto locale, mentre la denominazione ufficiale di Rivamonte a Gordino
03:23è stata adottata con un decreto del Presidente della Repubblica nel 1964.
03:31Il paese è costituito da 39 frazioni distribuite tra la parte bassa e la parte alta.
03:38Molte di queste sono ormai abbandonate, ma continuano a vivere nella memoria degli abitanti.
03:44Ogni frazione era un microcosmo autonomo, con la sua fontana scolpita dai maestri scalpellini
03:51e spesso accompagnata da un lavatoio, fulcro della vita sociale femminile.
03:57Il comune possiede due edifici scolastici, quello della frazione di Tos, costruito tra il 1909 e il 1910,
04:05oggi ospita la Biblioteca Comunale, la sede della Protezione Civile, l'Associazione Calcio e il Museo del Seggiolaio,
04:13che conserva la memoria di un'arte antica e preziosa.
04:16Il racconto di Rivamonte si fonda anche sulla tradizione operosa degli artigiani seggiolai,
04:23e delle donne, che oltre a prendersi cura della famiglia, partecipavano attivamente al lavoro dell'impagliatura delle sedie.
04:31Questa terra, caratterizzata da una forte emigrazione tra XIX e XX secolo,
04:36ha trovato nella professione del seggiolaio un importante simbolo della propria identità.
04:42Attivi fin dal XVIII secolo, i seggiolai agordini partivano stagionalmente verso diverse capitali europee,
04:49dove esercitavano la loro arte in modo ambulante.
04:53Producevano sedie su commissione o si occupavano del rifacimento delle imbottiture.
04:58Riconosciuti per la loro maestria e affidabilità, godevano di una certa fama
05:03e spesso venivano ospitati dai datori di lavoro durante il tempo necessario alla realizzazione degli ordini.
05:10I seggiolai usavano un linguaggio segreto per comunicare tra loro, senza essere compresi dagli estrani.
05:17Sebbene questa attività sia quasi scomparsa,
05:20il Club Unesco Agordino organizza corsi per preservare questa tradizione artigianale.
05:30Sul territorio si trovano alcuni significativi edifici religiosi,
05:34tra cui spicca la chiesa principale del paese, progettata dall'architetto Segusini, e completata nel 1886.
05:43La chiesa ospita un dipinto di Tommaso Darin, raffigurante la Trinità, San Floriano e San Sisto,
05:51e un Sant'Antonio Lignio del 1882, opera di Valentino Pancera, Besarel.
05:58La pala d'altare di Santa Barbara, commissionata nel 1903 da Magno Magni ad Achille Beltrame,
06:05è un altro tesoro artistico della chiesa.
06:08Il bel organo Zanin, collocato nel presbiterio, è l'elemento più recente e risale al 2003.
06:16Una visita a Ripamonte Agordino offre l'opportunità di immergersi in una storia millenaria,
06:22percorrendo sentieri che si snodano tra natura incontaminata e vestigia del passato.
06:30Dall'area picnic di Lac, fino a Forcella Franche, ogni passo è un viaggio nel tempo,
06:36un'immersione completa nelle tracce lasciate dalla secolare attività estrattiva e metallurgica della Valle Imperina.
06:45Tra le molte attrattive, la storia geologica di quest'angolo di vallata è decisamente una delle più affascinanti.
06:52Ripamonte è situato lungo la cosiddetta linea della Val Sugana,
06:56una faglia inversa che attraversa la regione e che ha influenzato significativamente la geologia della zona,
07:04contribuendo alla formazione di depositi di minerali e rendendo l'area particolarmente ricca di risorse come il rame e l'argento.
07:13Questo contesto geologico ha reso Valle Imperina uno dei principali poli estrattivi per la Serenissima Repubblica di Venezia,
07:21coprendo il 50% del suo fabbisogno di rame nel XVIII secolo.
07:27Il rame, peraltro, era noto per la sua purezza e qualità.
07:31I minerali estratti in Valle Imperina venivano raffinati con un processo che manteneva alto il tenore di metallo puro,
07:38conferendo un vantaggio economico rispetto ad altri giacimenti europei.
07:44Il centro minerario della Valle Imperina, situato a circa tre chilometri da Agordo, lungo la statale 203,
07:51si estende per un chilometro nella parte terminale della vallata, incastonata tra i ripidi versanti boscosi che la caratterizzano.
07:59Il sito fu attivo fino al 1962, quando la miniera venne chiusa per l'esaurimento del giacimento e la perdita di competitività economica.
08:10A questo si aggiunsero alcune importanti difficoltà logistiche, poiché l'inaccessibilità della zona e la mancanza di infrastrutture moderne
08:19rendevano costoso e complesso il trasporto del minerale.
08:24Con l'avvento delle nuove tecnologie e il miglioramento delle condizioni estrattive in altre aree,
08:29la produzione in Valle Imperina non risultava più economicamente vantaggiosa.
08:35Ma non è sempre stato così.
08:37Le prime testimonianze documentate dell'attività mineraria risalgono all'inizio del XV secolo
08:43e si presume che l'estrazione fosse praticata già in epoca romana.
08:48Durante il periodo di massimo splendore, tra il XVII e il XVIII secolo,
08:54le miniere erano gestite dalla famiglia Crotta, che introdusse numerose innovazioni,
08:59tra cui l'uso della polvere da sparo per migliorare l'efficienza estrattiva.
09:08Attorno al complesso minerario lavoravano circa 1300 persone, rendendo l'aria il cuore pulsante dell'economia gordina.
09:17La vita del minatore, tuttavia, era estremamente dura e segnata da rischi costanti.
09:22Lavorare nelle viscere della terra significava affrontare temperature rigide,
09:27scarsa illuminazione e attrezzi rudimentali.
09:31I minatori potevano arrivare anche da molto lontano,
09:34in particolare dalle regioni germanofone del Sacro Romano Impero.
09:39Non a caso, l'influenza della cultura tedesca appare evidente non solo nelle tecniche di estrazione,
09:45ma anche nella struttura sociale della comunità mineraria.
09:50La vita di chi sceglieva la via della miniera era tutt'altro che semplice.
09:54Le paghe erano basse, il cibo scarso e la mortalità elevata.
09:59Gran parte dell'esistenza si consumava negli stretti cunicoli che si insinuavano nelle viscere della montagna.
10:08Le gallerie Santa Barbara, Fusinella e Magni rappresentano un vero e proprio viaggio nelle viscere della terra.
10:14La galleria Fusinella, scavata verso la metà del XIX secolo,
10:19ha una struttura ogivale unica, con rivestimenti in pietra locale.
10:24Un tempo utilizzata per l'estrazione della pirite cuprifera,
10:28oggi è visitabile e permette di vedere come si svolgeva il lavoro in condizioni difficili.
10:36La galleria Magni, che prende il nome dalla famiglia che ne avviò lo scavo,
10:40è caratterizzata da ambienti molto angusti
10:43e da un ingegnoso sistema di drenaggio per mantenere asciutto il percorso.
10:48Un altro luogo di grande suggestione è la galleria Santa Barbara,
10:52menzionata per la prima volta in un documento del 1483.
10:58Questa galleria, che si snoda per circa 70 metri,
11:01è rivestita da conci di pietra con la tecnica del muro a secco,
11:05mentre al di sotto del pavimento scorre ancora l'acqua utilizzata per il drenaggio.
11:11Uno dei punti focali del complesso è rappresentato dai maestosi forni fusori.
11:17L'impianto originario, risalente al 1500, comprendeva inizialmente un solo forno,
11:22ma subì diverse trasformazioni ad opera della Serenissima e degli Austriaci,
11:27per aumentarne la capacità.
11:30La copertura linea, originariamente a carena di nave,
11:33crollò nel 1909 a causa del peso di 9 metri di nieve,
11:38e fu ricostruita l'anno successivo.
11:40I forni furono poi utilizzati come silos fino al 1925,
11:45quando venne costruita una linea ferroviaria
11:48che permetteva di trasportare il materiale direttamente nei vagoni.
11:53Un'altra tappa imperdibile è il Pozzo Capitale,
11:56che nel Seicento dava accesso alla maggior parte delle zecche della zona.
12:02Il decrino dell'attività estrattiva iniziò alla fine del XVIII secolo
12:07con la caduta della Repubblica di Venezia
12:09e proseguì con la concorrenza del rame americano,
12:12culminando con la chiusura definitiva nel 1962.
12:16Il sito cade in rovina e fu abbandonato fino agli anni Novanta,
12:20quando il comune di Rivamonte a Gordino lo acquisì dalla Montedison.
12:26Durante il periodo di abbandono l'area mineraria fu soggetta a un rapido degrado,
12:31molti edifici crollarono o furono invasi dalla vegetazione
12:35e le strutture interne furono gravemente danneggiate dalle intemperie.
12:40Questo passaggio segnò l'inizio di un ambizioso progetto di recupero
12:44che vide il comune di Rivamonte a Gordino in prima linea
12:47nelle operazioni di restauro degli edifici storici
12:50e nella creazione del percorso di visita.
12:54Oggi il sito minerario ospita un museo all'aperto
12:57che comprende i resti di 16 edifici storici,
13:00tra cui i magazzini, i fornifusori, una centrale elettrica,
13:04le stalle, la villa del direttore e una polveriera.
13:08Questi edifici si snodano lungo la vecchia strada comunale delle miniere
13:12che costeggia il torrente Cordevole,
13:15formando un nucleo architettonico di grande interesse.
13:20Tra le attrazioni principali troviamo il museo minerario
13:23che espone strumenti utilizzati dai minatori,
13:26documenti storici e fotografie d'epoca,
13:29offrendo una panoramica completa dell'evoluzione dell'attività estrattiva
13:33e della vita quotidiana dei minatori.
13:35Accanto ad esso, il museo della radio, unico nel suo genere,
13:39ospita una collezione di apparecchiature radiofoniche d'epoca,
13:42testimonianza dell'evoluzione tecnologica
13:45e della comunicazione nella regione montana.
13:49Tra gli edifici restaurati spiccano gli ex magazzini principali,
13:53oggi adibiti a ostello,
13:55e l'ex centrale ittorelettrica
13:57trasformata in un centro visitatori del Parco Nazionale.
14:01La riqualificazione ha riguardato non solo la struttura degli edifici,
14:05ma anche il recupero delle antiche vie di comunicazione utilizzate
14:09per spostarsi tra le gallerie e i centri di lavorazione.
14:13L'offerta ricettiva propone due interessanti possibilità,
14:16un ostello e una casa vacanze.
14:18L'ostello, dell'ex centro minerario della Valle Inferina,
14:22con le sue sette stanze recentemente ristrutturate
14:25adatte a ospitare anche gruppi numerosi,
14:27offre ospitalità ai visitatori
14:29che desiderano immergersi nella storia del luogo.
14:32Le stanze sono caratterizzate da un arredamento
14:35che richiama le origini industriali dell'area
14:37e sono dotate di comfort moderni
14:39per garantire un soggiorno piacevole.
14:42La casa vacanze, una struttura indipendente dall'ostello
14:45e ubicata nell'ex Kral,
14:47si compone di dieci appartamenti arredati in stile rustico
14:51pensati per famiglie o piccoli gruppi.
14:53Ogni appartamento è completamente attrezzato
14:56e dotato di servizi privati,
14:58offrendo un'ambientazione accogliente
15:00e la possibilità di soggiornare direttamente
15:03all'interno di un sito ricco di storia.
15:11Oggi, grazie all'impegno della comunità,
15:13dei volontari e degli operatori turistici,
15:16Rivamonte a Gordino sta vivendo una promettente rinascita.
15:20La conservazione delle tradizioni e della storia
15:23è un tema centrale, con l'ex centro minerario
15:26che si è trasformato in un polo di attrazione turistica e culturale,
15:30in grado di valorizzare a pieno
15:32il ricco patrimonio storico e naturale della valle.
15:36Un dettaglio interessante è che dopo la chiusura delle miniere,
15:40i boschi della valle, in gran parte distrutti
15:42per la produzione del carbone necessario alla fusione del rame,
15:45sono stati gradualmente ripristinati,
15:48cambiando completamente l'aspetto del territorio
15:51rispetto alle immagini storiche.
15:54Appartenente al comune,
15:55incluso nel Parco Nazionale delle Dolomiti Belonesi,
15:58il sito minerario della valle Imperina
16:01è considerato un patrimonio dell'umanità dall'UNESCO,
16:04simbolo della lunga tradizione estrattiva della regione
16:07e della sua evoluzione nel corso dei secoli.
16:12Oggi, da un punto di vista economico,
16:14gli abitanti di Rivamonte trovano occupazione
16:16principalmente nell'industria dell'occhiale,
16:19che dagli anni Sessanta ha trasformato
16:21Lagordino e il vicino Cadore
16:23nei principali poli mondiali del settore.
16:27Tra le tradizioni economiche degne di menzione
16:30spicca la tradizionale agricoltura di montagna.
16:33Un tempo necessario alla sopravvivenza,
16:35oggi ha ristretto il suo raggio d'azione
16:38ai comparti più redditizi,
16:40tra cui spicca la produzione di foraggio di qualità,
16:43da destinare ai locali allevamenti.
16:46E non è un caso se il latte della Lagordino
16:48profuma di erbe e fiori.
16:51Oggi la gestione dei pascoli
16:53è affidata alla cooperativa agricola Canop,
16:56stalla sociale nata negli anni Settanta.
16:59Si noti che nel territorio sono 20 le aziende agricole
17:02appartenenti ai sei comuni della Lagordino
17:05che producono latte caprino e pacino,
17:07con l'aggiunta di latte di malga
17:09durante la stagione estiva.
17:12Queste realtà sono le autrici
17:14delle eccellenze casearie del territorio,
17:16tra cui spicca il formaggio chiave di O.P.
17:20All'antico retaggio appartiene anche
17:22la tenuta del tessuto sociale.
17:24Oggi sono decine i volontari
17:26che tra Protezione Civile, Società Operaia,
17:29Ladini Depoi, Associazione Calcio Rivamente e Proloco
17:33contribuiscono ad animare il territorio.
17:36Durante la festa patronale del 13 giugno
17:39la Proloco organizza eventi che includono
17:41la processione con la Statua del Santo
17:43e la benedizione dei tipici cordoni di Sant'Antonio.
17:48Altre tradizioni molto sentite
17:50sono lo storico carnevale e i mercatini di Natale,
17:53organizzati dal 2010,
17:55che attraggono numerosi visitatori
17:57e offrono prodotti locali
17:59e rinomati piatti tipici.
18:02Verso la fine dell'estate
18:03i porcini e i finferli,
18:05noti in dialetto come gialletti,
18:07diventano i protagonisti del bosco e della tavola.
18:11Questi funghi sono alla base di molte ricette tradizionali,
18:14in particolare di stufati,
18:16che vengono spesso serviti con gnocchi bianchi
18:19alla ricotta grattugiata
18:21o gnocchi di zucca con ricotta e semi di papavero,
18:24i piatti tipici delle feste.
18:27Un'altra pietanza tradizionale
18:29è il toca de boia,
18:31a base di salsiccia rosolata
18:33a cui si aggiunge una polenta molto morbida,
18:35la boia, appunto,
18:37che viene cotta insieme alla carne.
18:40La salsiccia è un elemento immancabile
18:42della cucina agordina,
18:44rappresentata dal famoso pastin,
18:46una grande polpetta di salsiccia fresca
18:48tagliata a fette e cotta alla piastra.
18:52Lo schizzo è un formaggio di primo sale,
18:54viene servito appena scottato sulla piastra
18:56con un filo di burro.
18:58Una crosticina croccante racchiude un cuore filante
19:01e si accompagna all'immancabile polenta.
19:04Infine, lo spezzatino di cervo,
19:06spesso servito con ricotta affumicata
19:08e legumi, rappresenta un'altra delizia
19:10della tradizione.
19:13Chiude il nostro viaggio culinario
19:15un dolce classico,
19:17lo strudel fatto con la pasta frolla.
19:19Rivamonte Agordino è un luogo
19:21dove la storia, la natura e la cultura
19:23si fondono in un patrimonio unico,
19:25offrendo ai visitatori
19:27un'esperienza che attraversa i secoli
19:29e si radica profondamente
19:31nella tradizione.

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