L'intervista di Andrea Spinelli a Paolo Fresu per Soundcheck
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NovitàTrascrizione
00:00Ho scelto di costruire un progetto musicale che non fosse quello di una cover band, né
00:07tantomeno filologico, sarebbe stato impossibile riportare in seno ad un lavoro teatrale, tantomeno
00:13in due cd, la vita musicale di Miles che è stata così ricca e così diversificata per
00:19certi versi. Quindi sono partito dall'idea di raccontare il Miles in bianco e nero fino
00:24agli anni 70 e il Miles a colori, diciamo così. Non è casuale che i dischi si chiamano uno shadow
00:30e uno light, è un gioco, è ovviamente un divertissimo come sempre, ci mancherebbe,
00:34non preso in prestito una bellissima idea di Johnny Mitchell. Mettendo insieme due quartetti,
00:39un quartetto acustico composto da Dino Rubino al pianoforte, Marco Bardosci al contrabbasso,
00:44Stefano Bagnoli alla batteria, un trio acustico direi e poi un trio elettrico con Christian
00:51Meyer alla batteria, con Federico Malamana nel basso elettrico, con Filippo Vignato al trombone
00:56e alle tastiere e poi due figure intermedie che sono quella di Bebo Ferra alla chitarra e quella
01:03ovviamente mia che bascula tra questi due progetti. Attraverso questi due quartetti l'idea era quella
01:08di ricostruire un po' le scelte musicali di Miles, tese tra acustico ed elettrico, lavorando poi
01:15soprattutto sul gruppo acustico su una serie di brani che contrapuntano in parte l'opera
01:20teatrale e poi invece nel disco elettrico sono solamente composizioni originali, tutti i musicisti
01:27più una cover che io volevo che ci fosse perché ha un senso in seno allo spettacolo,
01:34non lo svegliamo che è Time After Time di Cyndi Lauper.