• mese scorso
In studio, al salotto di Radio Roma, Simone Massetti, giornalista professionista, direttore responsabile della testata internazionale e dell’edizione italiana, Nexus New Times.

Al centro, il mondo dell’informazione, tra l’avvento dei nuovi media e l’evoluzione della trattazione della notizia in campo giornalistico. “C’è una differenza sostanziale - dice Simone Massetti - tra diffondere informazioni e fare Informazione”; allo stesso tempo essere giornalista non equivale a fare il giornalista. Soprattutto con l’avvento dei mezzi digitali, quanto riportato da chi scrive, nella maggior parte dei casi non è una semplice rappresentazione dei fatti, ma una mera opinione su di essi.

Il giornalista, premettendo che è tenuto a rispettare oltre che la deontologia professionale, anche i diritti costituzionali, non sempre può essere certo della veridicità del fatto; ma deve riferirsi quanto possibile ad essa.

Pubblico e target diversificato tra chi legge dei “Ferragnez” e chi sulla Guerra a Gaza,  l’utente diventa prod - utente, aumenta la proliferazione delle fake news. Tutto questo non è una giustificazione: il giornalista, può essere tale, solo se riporta i fatti in maniera del tutto neutrale e più vicini possibile alla verità.


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Trascrizione
00:00come promesso ve lo presento il protagonista di questo momento dedicato
00:04all'informazione, al giornalismo, alla comunicazione e soprattutto un concetto
00:09più di tutti andremo ad analizzare, l'evoluzione. Simone Massetti, ben trovato
00:14ai nostri microfoni, davvero un piacere. Buongiorno. Lui è soprattutto giornalista
00:19professionista ma anche direttore responsabile della testata
00:23internazionale ma anche dell'edizione italiana Nexus New Times, quindi ci
00:29aiuterà a comprendere sicuramente quelli che sono le
00:32difficoltà della comunicazione e del giornalismo oggi ma molto molto altro.
00:36Intanto le chiedo se possiamo darci del tu. Certamente. Benissimo.
00:40Allora Simone, io anche proponendo questo riassunto fatto anche tra l'altro da una
00:44giornalista in gamba della RAI, grazie ovviamente alla fonte, cerchiamo in
00:49qualche modo di fare una ricognizione temporale sul settore giornalistico
00:54però prima volevo soffermarmi su una differenza sostanziale che è quella tra
00:58l'informazione e fare informazione. Sono due cose ben distinte. Sono due cose molto
01:04diverse in realtà perché essere giornalisti e fare i giornalisti è una
01:08diciamo differenza che si sostanzia innanzitutto in Italia per ciò che
01:14riguarda lo status. È chiaro che oggi con quelli che sono i mezzi e l'evoluzione
01:19che questi mezzi hanno avuto, chiunque può produrre informazioni ma
01:24informazioni al plurale, fare informazione seguendo un codice
01:28deontologico e quindi avendo molto ben presente quello che il prodotto
01:32informazione è nella sua natura, nella sua essenza e soprattutto nella sua
01:36funzione sociale è qualcosa che ancora purtroppo a mio giudizio per carità
01:41deve essere o può essere riservato ai giornalisti perché è vero non esiste
01:47l'equivalenza tra chi produce informazioni e in questo ovviamente i
01:52nuovi medi hanno avuto un'incredibile accelerazione all'interno della
01:56diffusione della conoscenza ma diffusione e disseminazione di
02:00conoscenza non sono sempre sinonimo di rigore in questo. Assolutamente lo
02:05vedevamo anche prima abbiamo analizzato un video di una nota makeup artist che
02:09purtroppo lei nasce con il canale youtube quindi chiaramente con qualcosa
02:13che era ancora prima dei social però da un certo punto di vista proprio con
02:18l'avvento dei social la sua professione è andata in qualche modo a perdersi
02:22perché perché adesso con il fatto che tutti quanti possiamo produrre dei
02:26contenuti come dire tutti possono essere magari makeup artist tutti possono come
02:31dire essere in qualche modo al centro dell'attenzione e in qualche modo chi
02:36veramente ha studiato finisce piano piano nel dimenticatoio. In realtà non è un
02:41problema semplicemente di chi ha studiato o che tipo di preparazione c'è
02:45alla base è sicuramente quello diciamo l'aspetto più importante ma la verità
02:51è che nella tentazione democratica che i social e i nuovi media in assoluto
02:57hanno introdotto all'interno della società
03:00questo tipo di percezione è cambiata e quindi se è vero che l'informazione ha
03:05pubblici diversi ha fruitori diversi la stessa funzione informativa è cambiata
03:12nel modo in cui si fa e oggi purtroppo spesso e volentieri si tende a fare un'
03:16equivalenza che a mio giudizio errata chiunque produca informazioni è un
03:21giornalista e torniamo a fare il giornalista o essere un giornalista e in
03:26questo io purtroppo vedo un'involuzione
03:29chiaramente quando mi confronto con i miei omologhi degli altri paesi ci sono
03:33delle differenze in italia abbiamo ancora questa percezione abbastanza
03:38diffusa nella popolazione generalista e generale per cui l'opinione pubblica è
03:42qualcosa che non si identifica esattamente non gli si dà un contorno
03:47un'identità una dimensione che possa avere una sua ragione d'essere ma si
03:52tende sostanzialmente eredità del passato probabilmente anche malevola o
03:56troppo autoreferenziale per i giornalisti in sé diciamo a pensare che
04:01siano una casta sia un circolo chiuso no non è così proprio perché l'opinione
04:06pubblica è qualcosa di fondamentale all'interno di qualunque società
04:10anzi la democrazia ne è strettamente connaturata con la sua presenza e
04:14soprattutto con il suo sviluppo d'altro canto è anche vero che i giornalisti in
04:18assoluto non hanno fatto bene a loro stessi ed ecco perché oggi si tende a
04:23confondere chiunque produca informazioni con qualsiasi mezzo o modalità con
04:29quello che invece è una rigorosa applicazione della professione
04:33parleremo anche di come è cambiata questa professione più nel dettaglio tra
04:37pochissimo ora volevo partire diciamo da due da due casi attuali
04:42parliamo parliamo del fatto dei magari ecco delle notizie di gossip se così
04:46vogliamo dei ferragne e dall'altra parte invece parliamo della guerra a gaza
04:50molti leggono dei ferragne e molti leggono a molti altri leggono appunto
04:55della guerra a gaza anche qui c'è una bella disparità una bella differenza il
04:59punto fondamentale che non esiste un solo pubblico e pertanto chiunque faccia
05:04seriamente questa professione e produca informazione ad ogni livello deve avere
05:08molto ben chiaro a chi sta parlando non solo qual è il messaggio eventualmente
05:13che vuole veicolare ma anche a chi sta parlando in questo caso in questo senso
05:17non esiste un conflitto tra i due pubblici perché ogni tipo di giornalista
05:24ogni tipo di media può fare e dare la giusta rilevanza o attenzione a ciò che
05:29giudica è importante una nota teoria sociologica peraltro sappiamo che ci
05:34indica come definisce meglio come l'agenda setting una sorta di dinamica
05:40per cui sono i media che decidono di che cosa le persone dovrebbero parlare
05:45portato agli estremi questo diventa può diventare addirittura manipolazione
05:49però torniamo facciamo un passo indietro non esiste conflitto tra questi due
05:53gruppi o pubblici di interesse l'importante sta proprio invece nella
05:58rigore e nella capacità di chi offre informazione produce informazione nel
06:04saperlo fare rispettando correttamente innanzitutto l'interesse del pubblico
06:08l'adiontologia in seconda battuta e ovviamente ponendosi dall'altra parte
06:13perché noi non possiamo e non dobbiamo essere autoreferenziali
06:17dobbiamo dare le informazioni e produrre informazione chi ha le persone ha la
06:21gente interessa chiunque gente o persone come l'emmi definiscano
06:26assolutamente non a caso uno dei criteri fondamentali che domina il diritto di
06:30cronaca il diritto dell'informazione proprio anche l'interesse del pubblico
06:34questo tipo di diciamo concetto in realtà noi ce l'abbiamo addirittura
06:38scritto in costituzione per noi è la carta fondamentale ma soprattutto è ciò
06:43che ci ispira e tutti noi all'interno della legge che regola la professione ma
06:50ancora meglio è appunto ancora di più ancora più in alto proprio nella
06:53costituzione abbiamo il diritto di ricercare attivamente e di ricevere
06:57informazioni e sta proprio in questo la vera essenza probabilmente della
07:02democrazia in più l'articolo 21 è o dovrebbe essere un baluardo da non
07:06dimenticare mai assolutamente a questo punto diciamo arriviamo ad un
07:12altro punto cruciale ciò che si legge simone è la semplice rappresentazione di
07:21quello che accade oppure la mera opinione di chi le scrive questa è una
07:25bella domanda è sempre interessante perché è una questione che non si può
07:29secondo me risolvere in modo univoco e unitario
07:33la verità è che un giornalista inteso nella sua integrità di identità ha
07:38bisogno e può tutti i giorni nel mestiere che fa regolarsi secondo quella
07:45che si chiama anche o si finisce meglio verità putativa e cioè deve aver
07:49applicato il massimo del suo sforzo delle sue capacità e soprattutto di ciò
07:53che è in grado di fare per poter offrire nel confezionare l'informazione di
07:59qualunque tipo esso sia dalle due righe sul social a il long form su un giornale
08:05di carta stampata però facendolo al meglio ed ecco perché non esiste una
08:10risposta unitaria e univoca è evidente che la verità è qualcosa di sfuggente
08:16soprattutto la volta ma che può essere rappresentata e deve essere onestamente
08:20correttamente rappresentata soprattutto rispettando il massimo grado di onestà
08:26intellettuale di chi ti sta ascoltando leggendo vedendo questa è anche la parte
08:31di ontologia dovrebbe essere così nella maggior parte dei casi online si come
08:38dire così riportano notizie quasi come dire come se fosse il punto di vista poi
08:43chiaramente di chi la scrive no quindi pensiamo anche banalmente a quello che
08:48accade che sta accadendo appunto a chiara ferragni no poi lì la verità la
08:53sa soltanto lei questo è chiaro gli organi ovviamente lasciamo a loro no di
08:59decretare quella che è la verità e quelle che sono invece stati gli errori
09:02fondamentali come lei li ha definiti ma in realtà come dire emerge sempre nel
09:08riportare i fatti una opinione come diria anche abbastanza forte no e perché
09:15dico forte perché è tale da influenzare le menti di chi legge allora innanzitutto
09:21è chiaro che i fatti separati dalle opinioni non è una diciamo una frase
09:26fatta ma è proprio uno stile giornalistico peraltro in anglosassone
09:30ma al di là di capire di interrogarci su quale possa essere il miglior modo
09:35ciò che in questi tempi vale di più indipendentemente da questo ognuno ha la
09:43propria verità in realtà il giornalismo dovrebbe tendere a scremare le singole
09:50verità per arrivare quanto più vicino a quella che possibilmente definiamo
09:54verità oggettiva ora non sempre ci si riesce lo stesso
09:59proporre una serie di fatti a volte non sono nemmeno notizie le definiamo per
10:04brevità la notizia ma la verità è proprio questa ma questo meccanismo è un
10:07meccanismo proprio di dinamica sociale perché anche nelle aule dei tribunali
10:11lì si avrà una verità giudiziaria che non necessariamente coincide con la
10:15verità con la buon maiuscola assolutamente e qui in poi si arriva
10:19anche al concetto delle fake news che in qualche modo sono state alimentate
10:23anche ancora una volta dai social oggi ci siamo soffermati anche soprattutto su
10:28quelli che sono gli aspetti negativi sui social chiaramente ce ne sono anche
10:31tantissimi positivi però ecco anche per chi diciamo è all'esterno magari ecco
10:36anche per le persone più grandi che si sono che sono subentrate sulle
10:40piattaforme social anche dopo magari una serie di formazione perché giustamente
10:44anche loro fanno fatica da da un certo punto di vista mi viene in mente anche
10:48il cattivo uso che se ne fanno e quindi ecco utilizzare uno strumento che ti
10:52permette di produrre delle notizie e però rovinare alle volte anche dei
10:57momenti già difficili di per sé per tantissime persone che sono poi
11:01protagonisti delle notizie stesse la verità è che il ritmo incalzante
11:05incessante con cui la tecnologia diciamo negli ultimi 25 anni ha mantenuto e avuto
11:12rispetto a quello perlomeno che il mondo occidentale chiaramente non ci ha
11:17permesso probabilmente da un certo punto di vista di riflettere sulla stessa ma è
11:22anche vero che nessuno ci ha dato un manuale di istruzioni prima giusto e
11:25quindi sulla base di questo molte persone soprattutto in una fascia
11:29grafica più diciamo grande elevata adulta si sono trovate in questo
11:34passaggio talvolta con delle difficoltà talvolta intravedendone e cavalcando le
11:40opportunità ma la verità è che questo non giustifica il fatto di produrre fake
11:46news esattamente qualunque esse siano la funzione di entertainment di
11:53puro svago che alcuni social perché poi quando parliamo di social parliamo di
11:59un oggetto ben definito quando parliamo di nuovi media invece è molto più
12:03allargato molto più questo è una funzione che aveva anche prima aveva
12:08aborigine diciamo così nel passaggio informativo e dell'evoluzione
12:14informativa che come funziona hanno avuto i social stessi questo però si è perso o
12:20meglio non è stato considerato nel giusto modo ed ecco perché è fondamentale
12:24ricordarsi sempre di non equiparare mai ciò che leggiamo su un social ma di
12:29approcciarlo sempre con uno spirito critico molto elevato non perché sia
12:33necessariamente falso ma perché effettivamente non sappiamo quali siano
12:37le fonti e da chi la persona abbia o l'autore tratto quel tipo di informazioni
12:448 volte su 10 mi viene da dire che chiaramente è un'opinione e non un
12:50fatto verificato perché questo è il caposaldo assoluto che un giornalista
12:54non può ignorare di fare tutti i giorni altrimenti non è un giornalista

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