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00:00 Inizio
03:02 Clima, la conferenza Cop 27: fiasco o mezzo successo? In collegamento Marcelo Enrique Conti, docente di Management Ambientale Università La Sapienza Roma
28:52 Servizi essenziali. In collegamento Andrea Laguardia, Direttore LegaCoop Produzione Servizi

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Trascrizione
00:00Extra, tutti i colori dell'attualità, con Claudio Michalizio.
00:05Bentornati, bentornati a Extra, è una puntata che vogliamo dedicare almeno in questa prima
00:11parte al tema dell'ambiente, perché lo sapete ormai già da qualche giorno è calato il
00:18sipario sulla conferenza mondiale sul clima, la cosiddetta COP 27 che si è tenuta nelle
00:26scorse settimane in Egitto e il dibattito che ne è scaturito è ancora fermo lì davanti
00:33a un bivio, ma è andata bene? È stato un mezzo successo o è stato un fiasco senza
00:40giri di parole? Allora tra poco cercheremo di capirlo insieme a un ospite che è già
00:45collegato con noi, subito come sempre a cura della nostra redazione una breve copertina
00:51ci introduce nel vivo dell'attualità. Accade sempre così ed è successo per esempio
01:03ancora in occasione della recente frana di Casamiccio-la-Terme sull'isola di Ischia
01:08oppure ancora prima con l'alluvione nelle Marche. Ogni volta che l'Italia viene scossa
01:12da un fenomeno naturale che provoca morti e danni, i temi ambientali tornano in primo
01:17piano e il dissesto idrogeologico che nel caso di molte tragedie anche del passato
01:22va a braccetto con l'edificazione selvaggia non necessariamente abusiva e gli sconquassi
01:27del clima dovuti al surriscaldamento globale riaccendono le polemiche politiche per alcune
01:33ore e talvolta innescano ma poi più nulla. E se pensate che sia un fenomeno tipicamente
01:38italiano dove è risaputo che la politica è più rissosa che efficiente, beh vi sbagliate
01:43perché almeno sulle tematiche ambientali anche nel resto del mondo si combina poco.
01:47L'esempio eloquente viene dal recente vertice delle Nazioni Unite sul clima, andato in scena
01:52lo scorso novembre, da cui è emerso che a parole sono tutti d'accordo sulla necessità
01:57di cambiare qualcosa ma quando si entra nel merito le divisioni fanno precipitare i migliori
02:02propositi. Addirittura nel caso della recente conferenza sul clima, tornata ad attualità
02:07proprio sulla scia degli allarmi ambientalisti per le recenti tragedie di cronaca, a distanza
02:11di settimane ancora non c'è una visione univoca sul bilancio dell'evento. È stata
02:16una sconfitta totale? Come più sostengono? O delle timide intese sottoscritte si può
02:21salvare qualcosa, quale che sia il giudizio finale, una cosa è certa, tutti gli impegni
02:26presi negli ultimi anni dalle nazioni del mondo sono stati solo in minima parte rispettati
02:31e termometri alla mano, gli obiettivi di contenere il sorriscaldamento del pianeta sembrano sempre
02:36più lontani da raggiungere.
02:38E allora, è stato un fiasco o un mezzo successo come titola a questo segmento della nostra
02:44trasmissione? La domanda che giriamo al nostro ospite, se siete degli ascoltatori fedeli
02:50di questa trasmissione già lo avete visto altre volte, è il professor Marcello Enriche
02:55Conti, lui è docente di management ambientale all'Università La Sapienza di Roma. Professore,
03:00bentornato, buonasera.
03:01Buonasera a voi, grazie dell'invito, sempre un piacere.
03:06Grazie a lei per la disponibilità, grazie anche perché abbiamo imparato a conoscere
03:10anche la sua capacità di fotografare con poche parole anche argomenti molto complessi,
03:18stiamo parlando naturalmente di ambiente. Intanto glielo chiedo da studioso oltre che
03:23da osservatore, secondo lei questa conferenza sul clima com'è stata? Un fiasco come dice
03:29qualcuno o forse qualcosa tutto sommato si può salvare?
03:34Ma io sono più sul fiasco che sulla riuscita della conferenza, perché le attese erano
03:42tante e si dovevano fare degli avanzamenti che poi non si sono fatti, in pratica si è
03:49rimasti ai livelli della conferenza precedente di Glasgow per alcuni temi.
03:55Questo adesso ci aiuta a capire in che senso non sono stati passi avanti. Io le dico una
04:04cosa da profano, il fatto che anche a questo vertice mancassero delle potenze economiche
04:14come la Cina e come l'India, che ritengo siano tra gli stati maggiormente inquinanti
04:22del pianeta, già fa partire male la conferenza. Perché queste due potenze è così difficile
04:29farle sedere attorno a un tavolo? Perché loro sono passati da essere paesi in via di
04:36sviluppo a paesi che ovviamente sono sviluppati e quindi sono responsabili della maggior parte
04:46delle emissioni di CO2 in atmosfera, sono i grandi inquinatori, quindi probabilmente
04:54vogliono rimandare le decisioni come un po' è stato fatto. Diciamo che di positivo è
05:02stato la creazione di questo fondo Lost Damage, la creazione di questo fondo per risolvere
05:13i problemi legati ai disastri che vengono a succedere nei paesi in via di sviluppo,
05:23nei paesi che sono interessati al fenomeno del cambiamento climatico dove alcune città
05:30intere vengono sommerse dalle acque e altri fenomeni inattesi o fenomeni attesi addirittura
05:40vista la situazione per quanto riguarda le sondazioni e così via.
05:46Quindi in sostanza questo fondo, lo riassumo banalizzandolo ma così siamo sicuri che ci
05:53capiamo, è in attesa di risolvere i problemi che provocano poi questi disastri provocati
06:01dal clima, i maremoti, le alluvioni, le sondazioni dei fiumi, l'inalzamento delle maree eccetera
06:10intanto prevediamo un fondo per risarcire i danni.
06:14Si, tenga conto che questo fondo è tutto in pratica, non è chiaro che cosa significa
06:24perdita e che cosa significa danno, poi bisogna quantificare il danno e quantificare le perdite,
06:29di questo si occuperà una commissione che presenterà un piano credo nella prossima
06:34conferenza di Dubai, quindi da una parte è un grandissimo successo perché gli Stati
06:40Uniti si erano fortemente opposti a firmare questo documento e in questo ha avuto un'azione
06:46molto positiva la Unione Europea che ha agito da perno nel senso di convincere gli Stati
06:52Uniti a firmare, perché chiaramente la paura è che poi si devano risarcire trilioni di
06:58dollari e quindi peraltro, come dicevo, poc'anzi non c'è accordo sulle definizioni.
07:08Quindi diventerà poi difficile concretamente applicare questo fondo, lei dice questo,
07:16cioè se non si è d'accordo...
07:17Ma io vorrei sperare di no, visto che abbiamo speranza che le cose migliorino, qualche soluzione
07:26è stata proposta di cui poi magari ne parlo se ne avrò occasione.
07:30Le faccio sentire una breve clip, Professore, dell'intervento che ha fatto davanti alla
07:40Siseri Unita il Presidente del Consiglio Italiano, Giorgia Meloni, la quale nel ribadire l'impegno
07:47dell'Italia a fare la sua parte però è stata molto critica nei confronti di quei paesi
07:55che non collaborano e lei è stata anche, devo dire, abbastanza esplicita.
07:59Le faccio sentire proprio qualche secondo, anche perché poi è in inglese per cui faremo
08:03un sunto di quello che ha detto la Premier.
08:05Recent climate disasters, especially hydrogeological disruptions to our territory, show that mitigation
08:18and adaptation...
08:19Queste sono le parole di Giorgia Meloni, ovviamente ha fatto riferimento proprio agli effetti che
08:25gli sconquassi del clima provocano poi, pensiamo all'Italia, l'Italia da questo punto di vista
08:30e noi con i problemi del discesso idrogeologico deve fare i conti da parecchi anni, e Giorgia
08:36Meloni nel suo intervento punta il dito contro quei paesi che dice non vogliono fare la loro
08:43parte.
08:44Ecco, lei ha citato prima due potenze emergenti, la Cina e l'India, però noi sappiamo che
08:51per esempio in modo discontinuo anche gli Stati Uniti, in passato soprattutto, non volevano
08:56far la loro parte.
08:58Secondo lei, come mai non tutte le potenze sono altrettanto convinte di affrontare il
09:07clima, il problema del clima?
09:11Ma perché il problema del clima implica una necessità di utilizzare delle risorse, risorse
09:22economiche che sono molto sostanziose, per esempio nella conferenza di Parigi non è stato
09:30ancora istituito il fondo da 100 miliardi all'anno dal 2020 che era previsto dall'accordo
09:36di Parigi per aiutare i paesi meno sviluppati nelle politiche climatiche, questi soldi non
09:41si sono visti, tra l'altro se andiamo a vedere quello che riguarda i contributi ai
09:49danni per la soluzione dei problemi legati ai disastri ambientali nei paesi in via di
09:57sviluppo e si è visto che l'anno scorso è stato dato un fondo soltanto di 13 milioni
10:07di dollari da parte dell'Adenimarca che somigliava più a una specie di aiuto così insomma che
10:14non era sufficiente ovviamente a risolvere i problemi, la speranza dell'Adenimarca era
10:19che altri paesi seguissero e apportassero anche loro in questo modo, diciamo che del
10:26positivo c'è il fondo italiano per il clima che è stato proposto, è una piattaforma
10:33che l'Italia ha proposto con 840 milioni di euro ed è la prima piattaforma di investimento
10:40italiana segnatamente dedicata all'impiego di tecnologie pulite e all'adattamento ai
10:46cambiamenti climatici nei paesi in via di sviluppo, quindi questo è un fatto positivo
10:51da parte del nostro governo diciamo così, peraltro l'Italia sta spingendo anche molto
11:00sulle energie rinnovabili, l'ideale sarebbe avere tutta l'energia elettrica in energie
11:06rinnovabili, questo sarebbe il sogno da perseguire e assolutamente da non abbandonare.
11:13Da non mancare, questa sarebbe la sfida, no professore, la sfida che il nostro paese dovrebbe
11:19vincere, lei prima diceva entrando proprio nel merito delle azioni che bisognerebbe fare,
11:26tra l'altro sottoscritte nelle precedenti conferenze mondiali, cioè quello di evitare
11:32l'eccessivo innalzamento della temperatura, sappiamo che si gioca sul livello dei gradi
11:38che possono far la differenza anche se magari a noi normali cittadini un grado, due gradi
11:44in più, uno dice che cosa vuoi che sia, invece purtroppo è qui che si gioca questa
11:48battaglia.
11:49No, a livello globale è molto importante, infatti questo parametro diciamo più importante
11:59è stato mantenuto, è stato mantenuto il livello del limite dell'inalzamento di un grado e
12:05mezzo di temperatura globale rispetto alla era preindustriale insomma, però praticamente
12:12è stato un conservare quello che c'era già a Glasgow, diciamo così, perché addirittura
12:1980 paesi che all'inizio si erano in pratica convinti a partecipare a questo evento, alla
12:27fine si sono ritirati e quindi tenga conto pure un altro fatto direi gravissimo che nulla
12:36c'è descritto sulla riduzione della CO2, la riduzione dell'utilizzo dei combustibili
12:43fossili, la riduzione delle emissioni fondamentalmente, nulla, ed è un controsenso perché se da
12:50una parte io devo mantenere la temperatura a un grado e mezzo ho bisogno di ridurre le
12:55emissioni, ma nulla viene detto sul metodo o sul modo su come saranno ridotte queste emissioni,
13:04questa professore è una contraddizione perché bisognerebbe forse anche dare le strategie no?
13:12Cioè l'obiettivo sappiamo che è contenere l'inalzamento della temperatura ma forse
13:17bisognerebbe anche mettersi d'accordo su come raggiungere questo obiettivo.
13:21Sì nulla sulla riduzione della CO2 è incredibile, tra l'altro con gli impegni di decarbonizzazione
13:30attuali il taglio delle emissioni sarebbe del 0,3% al 2030 rispetto al 2019, cioè noi
13:41per raggiungere questo grado e mezzo, per mantenere questo grado e mezzo dovremo ridurre
13:46le emissioni del 45% rispetto ai dati del 2010 entro il 2030, il che implica un'azione
13:58assolutamente drastica, un cambiamento epocale che difficilmente dovrebbe essere fatto.
14:06Mi pare di capire che sia impossibile, è impossibile secondo lei.
14:10Sì speriamo che impossibile sia morto e ci sia speranza però è una situazione davvero preoccupante.
14:19Allora professore le chiedo di pazientare un attimo, c'è la pubblicità al rientro,
14:23abbiamo ancora qualche minuto e proveremo a capire anche concretamente che cosa voi
14:29esperti ritenete sia possibile fare per arrivare a un cambiamento che epocale o meno deve esserci
14:36perché la situazione, dicono coloro che studiano le oscillazioni del clima, è davvero seria.
14:43Ne parliamo tra un attimo.
14:44Bentornati a Estra, stiamo parlando di ambienti in questa puntata perché è vero ormai è
14:53passata in archivio la conferenza mondiale sul clima, la cosiddetta COP 27 che si è
14:58chiusa nei giorni scorsi in Egitto, però il dibattito che ne è scaturito ancora tiene
15:04banco in Italia, sapete che ci si interroga anche su come incentivare le politiche energetiche
15:11cosiddette rinnovabili, d'altro canto noi siamo partiti con il nostro ospite il professor
15:17Marcello Enriche Conti parlando anche di come sia difficile leggere i commentatori
15:23stessi, erano divisi, c'era chi diceva che era un fiasco, chi diceva ma no, non è tutto
15:27da buttare questo clima.
15:29Chiarito che si sta facendo molto poco rispetto a quello che sarebbe da fare, io le faccio
15:35una domanda.
15:36È evidente che ci sono degli interessi economici in gioco perché ogni Stato ci pensa bene
15:43a tirare la cinghia visto che il timore che ridurre le emissioni voglia dire cambiare
15:49gli stili di vita, dover produrre di meno perché c'è una correlazione tra la produzione
15:53e l'inquinamento.
15:54Io le chiedo, è davvero così, cioè davvero si corre il rischio di mettere in difficoltà
16:01l'economia a voler cambiare le modalità di produzione cercando di fare diventare meno
16:08impattanti sull'ambiente?
16:11È una domanda complessa, bisogna agire soprattutto sull'energia rinnovabile, spingere al massimo,
16:20per esempio è notizia proprio di ieri che il gestore dei servizi elettrici ha comunicato
16:26che la capacità del fotovoltaico è triplicata in questi primi dieci mesi dell'anno, quindi
16:35gli sforzi ci sono e chi tenta di far risolvere i problemi si dà da fare.
16:42Adesso volevo dire una cosa insomma, per esempio sull'editoriale della rivista Nature di oggi
16:51c'è scritto praticamente che per risolvere il problema della definizione di che cosa
16:58è il danno e come stimare il danno, si è deciso in sede della conferenza dei paesi
17:08meno sviluppati insomma di chiedere all'IPCC, al pannello del cambiamento climatico, di
17:18chiedere di organizzare una commissione di scienziati che abbiano pubblicato su questo
17:27e da lì stilare un report che potrebbe aiutare a coloro che devono decidere, che devono prendere
17:35le decisioni per risolvere i problemi riguardo al cambiamento climatico, a me mi sembra un
17:41po' grotesco questo fatto che si decida di fare una commissione, quando c'è un problema
17:46si fa una commissione e si consultano gli esperti, ma questi esperti non potevano essere
17:50consultati prima, ci sono andate 45.000 persone registrate alla conferenza COP con un danno
18:00ambientale notevole, con delle emissioni notevoli, era proprio necessario questo fatto.
18:05Poi lei mi chiedeva?
18:08Le chiedevo se per inquinare di meno bisogna per forza produrre di meno o comunque bisogna
18:17danneggiare l'economia, posto che è uno dei motivi per i quali nessun paese è entusiasta
18:23l'idea di cambiare i paradigmi produttivi.
18:27I paradigmi produttivi devono essere cambiati nel contesto delle tre posizioni fondamentali
18:37che sono tenendo conto della scienza e dell'evoluzione della scienza, che con le sue scoperte dovrebbe
18:43influenzare le tecnologie, l'evoluzione delle tecnologie e infine la normativa e l'evoluzione
18:49della normativa.
18:50Uno dei problemi molto importanti trattati è quello di eliminare la pollutione, ovvero
18:58sia di favorire la produzione pulita con tecnologie verdi, ma io mi chiedo sempre per quanti sono
19:06le tecnologie verdi, perché anche queste sono in costante evoluzione.
19:12Produrre di meno, contaminare di meno, produrre di più e contaminare di meno è questa la
19:22sfida, diciamo che la soluzione sta in un mix, in un insieme di situazioni, tipo per
19:29esempio quelle energetiche.
19:31Da questo punto di vista, professore, mi viene il dubbio che in realtà oltre agli interessi
19:43di bottega, quelli di tipo economico, poi pesi forse anche una certa sottovalutazione
19:53del problema.
19:55Le scelte economiche, lei ha detto molto bene, le scelte economiche, un esempio è quello
20:00per esempio del disastro che accadde nel 2016, quando per esempio per acquistare l'energia,
20:05avevamo i contratti a lungo termine, la speculazione ha fatto che questi contratti a lungo termine
20:10fossero stati eliminati a favore dei contratti spot e oggi praticamente stiamo pagando l'energia,
20:18per esempio il gas, dieci volte tanto rispetto a se fossero rimasti i contratti a lungo termine
20:33nella contrattazione dell'acquisto dell'energia.
20:36Lei avrà sentito che tra le polemiche di questi ultimi periodi per l'aumento delle bollette
20:43c'è anche chi dice che questo è il costo della transizione ecologica, è vero? Cioè
20:51davvero se oggi siamo in preda a questa follia dei mercati energetici è comunque in qualche
20:59modo una conseguenza del fatto che si è scelto di imbracciare, di incamminarsi verso una
21:08politica energetica più pulita?
21:10Bisogna vedere il concetto di transizione ecologica, come ho già abituato a dire, transizione
21:17ecologica e transizione digitale non sempre vanno d'accordo, ci sono per esempio paesi
21:24che hanno disastri naturali tuteliani come la California per esempio, hanno un ecosistema
21:31ecologico seriamente compromesso e poi per quanto riguarda la transizione digitale non
21:40è così, osserviamo che per esempio per l'estrazione delle terre rare che sono necessarie per fare
21:51la transizione digitale che vengono utilizzate da tutti gli apparati high tech, per questa
21:57produzione vengono consumati i combustibili fossili insomma, quindi occorre insistere
22:04soprattutto sulle energie rinnovabili, il fotovoltaico in particolare.
22:09Professore adesso le chiedo di venire alle vicende di Casa Nostra perché lei avrà visto
22:18che da qualche tempo a questa parte, anche qui in Italia, anche qui a Roma, stanno prendendo
22:24piede quelle forme di protesta un po' selvagge tipo bloccare la circolazione delle strade
22:32molto trafficate, dal grande raccordo anulare alle altre grandi strade che immettono a Roma
22:39piuttosto che andare a imbrattare nei musei, è successo anche qui in Italia ma anche all'estero,
22:44le opere d'arte come dimostrazione, come segnale per richiamare l'attenzione sull'esigenza
22:51di preoccuparsi per il clima. Intanto le posso chiedere che cosa ne pensa lei di queste forme
22:56di protesta un po' estreme? Che domanda? Io vedo i ragazzi a lezione tutti i giorni,
23:05vedo come partecipano con voglia, con interesse di imparare, di cambiare il mondo. Va rilevato
23:14che i ragazzi di Friday for Future hanno deciso di non partecipare alla COP27, quindi questo
23:21è un fatto significativo, questo crea un po' una distanza tra il mainstream e quello
23:28che i ragazzi propongono. Io credo che il futuro sia lì, nell'educazione e nella ribellione,
23:33nel rifiuto. Il rifiuto senza negazione, ovvero sia rifiutare il negativo ma senza fare la
23:41negazione. Tagliare le strade io personalmente credo che sia un errore, non lo condivido,
23:55però come bisogna fare per farsi sentire? Diciamo che c'è un aspetto di ascolto verso
24:03i giovani nel governo che ci ha preceduto in questo governo, adesso sono pochi giorni,
24:13c'è un atteggiamento positivo da parte del governo di ascoltare quello che dicono i
24:22giovani. Io vedo molta passione, vedo che l'università adesso dopo il lockdown si è
24:28riempita, addirittura non si riesce a camminare, quindi c'è voglia di cambiare. I gesti estremi
24:36personalmente non li condivido, bisogna trovare un modo di farsi sentire. È interessante
24:44anche questa riflessione ed è un tema importante anche perché le giovani generazioni dicono
24:49che noi adulti, che abbiamo qualche anno in più sulle spalle, forse non ci rendiamo conto
24:54della gravità della situazione. Secondo lei è vero? C'è qualcuno che ancora non se n'è reso conto?
25:03Non sono un sociologo, però giro molto, vedo molti giovani, scambio con loro, discuto,
25:13anzi li incito sempre a contestare quello che propongo. La domanda era sulla ribellione.
25:25Secondo lei noi un po' più anziani non è che sottovalutiamo il problema? I giovani
25:33ci dicono questo? Forse devo dire sì, se parlo dalle discussioni che ho con i giovani
25:44che frequento, devo dire sì che forse non ce ne rendiamo tanto conto, non lo so. Io come
25:51scienziato, come studioso me ne rendo conto, ma che vuol dire rendersi conto? Rendersi conto
25:57di avere un rapporto sano con la realtà, in quale la percezione del rapporto con la realtà
26:07sia positivo, diciamo così. E poi c'è il discorso dell'informazione, l'informazione è un tema
26:17molto importante, questa simetria informativa che riscontriamo nel quotidiano, non veniamo
26:23informati di tutto quello che accade, di tutto quello che succede. Per quanto riguarda
26:29pure anche la COP27 c'è il discorso della giustizia sociale, ci sono stati casi di repressione,
26:40poi casi che conosciamo bene, non c'è bisogno che li ricordo. Un altro punto? Io lo devo
26:48lasciare professore perché abbiamo esaurito il tempo, però lei ha toccato sicuramente
26:55alcuni temi sui quali sarebbe opportuno fare un'ulteriore riflessione e se lei è d'accordo
26:59la invito in un'altra puntata, perché credo che sia importante una lettura scevra da ogni
27:05tipo di condizionamento, quella che il professor Marcello Enrique Conti è abituato a fare
27:11anche in queste nostre trasmissioni. Intanto la ringrazio per essere stato con noi e professore
27:15le auguro un buon lavoro.
27:17Posso dire una cosa a mezzo minuto?
27:19Sì, prego, prego, velocemente.
27:21Ci sono delle soluzioni che possono essere positive a livello di trattazioni che sono
27:29i cosiddetti climate clubs, ridurre la quantità di paesi che partecipano a questi climate
27:36clubs in modo di trovare un accordo, creare un meccanismo sanzionatorio e che non vada
27:42verso l'indifferenza, ovvero verso l'indifferenza come metodo che ha proposto il premio Nobel
27:50Nordhaus, di cui se ci rivediamo ne avrò spero occasione di parlare.
27:56Grazie professore, grazie a lei per il tempo che ci ha dedicato e buon proseguimento.
28:02Grazie.
28:03Adesso c'è la pubblicità, poi abbiamo l'ultima pagina con un altro ospite tra un attimo.
28:10Ci sono ai servizi essenziali per la vita della collettività, in modo particolare per
28:17utenze che potremmo definire in qualche modo fragili.
28:21Pensiamo agli studenti di una scuola materna o, che ne so, di chi è ospite di un ospedale
28:28o di una struttura sanitaria.
28:30Chi lavora nelle mense, per esempio, svolge un'attività che è delicatissima e importantissima.
28:36Che cosa potrebbe succedere se improvvisamente questi servizi non fossero più garantiti?
28:43È quello che vogliamo capire con il nostro ospite, già collegato con noi, Andrea Laguardia,
28:49il direttore di Lega Coop Produzione e Servizi.
28:52Intanto benvenuto, buonasera.
28:54Grazie, buonasera.
28:56Grazie.
28:57Voi avete nelle scorse ore lanciato un appello, un messaggio chiaro a chi ha potere decisionale
29:05alle istituzioni.
29:06Perché dite che il settore della ristruzione collettiva, senza interventi immediati, rischia
29:13lo stop ai servizi che, dicevamo, sono essenziali.
29:17Che cosa sta succedendo, direttore?
29:20Sì, noi abbiamo denunciato questa situazione direttamente alla Camera dei Deputati attraverso
29:27una conferenza stampa fatta anche insieme alle altre associazioni datoriali del settore.
29:33Noi ovviamente in questa fase non abbiamo nulla contro questo governo che ha da poco
29:39iniziato a lavorare, però denunciamo una situazione di mancato ascolto nei confronti
29:45di un settore su cui ricade tutti i giorni la responsabilità di dare da mangiare agli
29:52studenti nelle scuole, ai pazienti negli ospedali e ai lavoratori.
29:59È un settore che soffre di un'invisibilità, nel senso che a differenza di bar e ristoranti
30:06non c'è una saracinesca fronte strada, ma ogni giorno ci sono 110.000 persone che lavorano
30:14in questo settore attraverso 1.500 aziende che offrono questo servizio essenziale.
30:21In luoghi delicati in cui il pasto non è un servizio qualunque, ma nutrire tutti i
30:30giorni i bambini delle scuole elementari o i pazienti negli ospedali è una cosa che
30:34va fatta con cura e che non si può interrompere. Viviamo in un quadro normativo in cui c'è
30:44un vuoto di fatto che non prevede la revisione dei prezzi per i settori dei servizi, in questo
30:50caso della ristorazione. Questo significa che le nostre aziende vincono dei bandi pubblici
30:57ad un prezzo fissato dalla base d'asta, ma questo prezzo non può essere revisionato
31:06nel corso della durata del contratto. In questo periodo, da circa due anni dalla pandemia
31:15in poi, con le fibrillazioni internazionali, l'aumento dell'energia, l'aumento delle
31:21batterie prime, le nostre imprese si trovano a lavorare con gli stessi prezzi del 2018.
31:27Vi faccio alcuni esempi per essere molto chiari, alcuni alimenti base per cucinare, per esempio
31:34l'olio di semi è aumentato in 10 mesi del 97%, le uova del 87%, moltiplicate questo
31:46costo, questa maggiorazione per milioni di pasti che ogni giorno vengono prodotti e capite
31:54qual è la gravità della situazione. Quindi noi chiediamo al governo un immediato provvedimento
32:03d'emergenza per tamponare questa situazione. Precisiamo una cosa direttore, mi perdoni,
32:10così il pubblico a casa si rende conto della morsa tenaglia che grava sul vostro settore.
32:17Da una parte l'aumento delle materie prime, l'aumento anche della bolletta energetica
32:24incide anche su queste attività che non possono, contrariamente a quanto può fare un'altra
32:31azienda che opera nel libero mercato, non possono scaricare i costi a valle, quindi
32:37su chi acquista quei prodotti, perché ci sono delle normative che blindano i prezzi,
32:42li fissano. È ovvio che le aziende per un certo periodo di tempo potranno anche assorbire
32:48loro i costi, ma a lungo andare rischiano di produrre imperdita e questo naturalmente
32:54mette a repentaglio anche la solidità stessa delle aziende. Immagino che sia un po' questo
32:59l'incubo che voi volete evitare, che un sacco di aziende finiscano gambe all'aria.
33:05Esattamente questo. Noi fino ad oggi le imprese di questo settore, in modo particolare le
33:11nostre cooperative, si sono salvate dall'andare in gambe all'aria, come diceva lei, perché
33:16sono aziende italiane molto molto solide, che hanno dei patrimoni importanti, accumulati
33:23in più di 60-70 anni di storia, che negli ultimi due anni sono stati lesionati, prima
33:30dalla pandemia e adesso dall'aumento delle materie prime. Però questa situazione è
33:36arrivata a un punto di non ritorno, non è più possibile ogni settimana per le nostre
33:42imprese fornire di fatto dei pasti gratuiti, perché stanno lavorando di fatto in rimessa.
33:53Mi perdono direttore, perché credo che sia importante, poi la faccio finire questo ragionamento.
34:00Stiamo parlando di un settore che è strategico per il tipo di servizio che offre, ma non
34:05è marginale dal punto di vista economico, perché parliamo di un settore che vale 6
34:10miliardi e mezzo di euro, che se non faccio male i conti cos'è? Un punto e mezzo di pilo,
34:17anche due. Stiamo parlando di aziende che al di là del ruolo sociale hanno una solidità
34:23economica, danno lavoro a decine di migliaia di dipendenti, eppure come se voi non esistesse.
34:29Esatto, parliamo di aziende e imprese italiane, nate in Italia, che producono 6,5 miliardi
34:44di fatturato nel corso dell'anno. Questa questione della revisione prezzi, faccio un esempio
34:51che secondo me aiuta a capire la questione. Nel settore delle costruzioni, dei lavori
34:57pubblici, è prevista la revisione prezzi, se io apro un cantiere a fronte di un bando
35:03pubblico, se durante il cantiere aumenta il costo del cemento, l'aumento del costo del
35:08cemento viene riconosciuto. Noi non ci chiediamo perché questo non possa avvenire anche nei
35:14nostri settori. Senta, voi avete chiesto l'intervento delle istituzioni, tra l'altro che cos'è
35:23che chiedete concretamente? Perché io non capisco la sordità nella quale i vostri appelli
35:31sono caduti negli ultimi tempi e d'altro canto immagino che voi non abbiate delle richieste
35:37eccessivamente esose. Cos'è che chiedete alle istituzioni? Una cosa molto molto semplice,
35:48esistono degli indici pubblici che vengono rilevati dall'Istat che misurano gli aumenti
35:56delle materie prime, comprese quelle agroalimentare. Basta dare la possibilità alle stazioni appaltanti
36:04di rivedere i contratti in base a questi indici ufficiali. Questa è la norma che chiederemo
36:14che venga adottata nei prossimi provvedimenti, a partire già dal decreto aiuti che è stato
36:20emanato nei giorni scorsi che è in fase di conversione della Camera. Il mancato ascolto
36:28è dovuto secondo noi a due fattori, uno una questione di visibilità, quindi ringrazio
36:36anche la vostra trasmissione per darci la possibilità di renderci più visibili, dall'altra
36:44una paura che il sistema di revisione dei costi possa far aumentare la spesa pubblica
36:52in maniera impazzita, ma questo noi crediamo che non possa accadere perché basta far riferimento
37:00agli indici delle materie prime che in questo periodo si stanno alzando, ma non escluso
37:05si spera che fa qualche mese ritornino a degli aumenti più normali.
37:11Senta, voi di fronte a una situazione così grave chiedete un intervento straordinario
37:17e in tempi rapidi, ma so che avete anche preannunciato l'inizio di una serie di iniziative,
37:25una grande mobilitazione, vero? Che cosa intendete fare per far sentire la vostra voce?
37:31Soprattutto c'è il rischio anche che ci sia un'interruzione del servizio, per esempio,
37:36come forma estrema di protesta?
37:38Allora, noi rappresentiamo un sistema di imprese responsabili, quindi siamo assolutamente consapevoli
37:44che non possiamo interrompere l'erogazione dei pasti negli ospedali e nelle scuole,
37:50questo non sarebbe corretto nel confronto degli utenti con cui abbiamo a che fare.
37:57Quello che faremo è una campagna di comunicazione per coinvolgere gli utenti e le stazioni appaltanti
38:05sulla gravità di quello che sta accadendo.
38:09Poi è ovvio, ma non è che è una nostra volontà di interrompere i servizi essenziali,
38:17ma se questa situazione perdura per mesi è evidente che avverrà in maniera naturale il blocco dei servizi,
38:24perché non ci saranno più le risorse economiche disponibili per fornire i pasti.
38:28Pensiamo a noi cittadini, in questi giorni quando andiamo in un bar o in un ristorante
38:35ci accorgiamo che i prezzi sono aumentati, perché sono aumentati i costi delle materie prime,
38:40giustamente i bar e i ristoranti hanno aumentato i listini.
38:44Provate a immaginare questi bar e questi ristoranti senza la possibilità di aumentare i loro listini,
38:50avrebbero chiuso tutti quanti.
38:53Questa è la situazione di un settore, lo abbiamo ripetuto più volte, strategico,
38:58essenziale per il servizio che viene erogato, anche perché molto spesso voi operate,
39:04la ristorazione collettiva può anche essere una platea molto variegata,
39:10ma se parliamo di soggetti fragili come gli ospiti delle case di riposo,
39:14come gli ospiti delle strutture ospedaliere, le scuole,
39:17parliamo di target di pubblico ai quali va dedicata particolare attenzione.
39:22L'appello che noi lanciamo questa sera è affinché si apra un canale di dialogo,
39:28c'è un nuovo governo che è in carica da poche settimane,
39:31è evidente che non è responsabilità sua se si è arrivati a questo punto,
39:35però attenzione, adesso che le associazioni del settore hanno di nuovo lanciato l'allarme,
39:42io credo che prestare orecchio sia un segnale anche di discontinuità rispetto a quello che è stato fatto nel passato.
39:51Qui stiamo parlando di azioni in tempi rapidi, non si può pensare di aspettare troppi mesi, temo.
39:59Assolutamente, non c'è più tempo.
40:02Noi abbiamo iniziato questa mobilitazione attraverso la conferenza stampa
40:09per intervenire sugli attuali decreti aiuti che il governo sta emanando perché va risolto entro l'anno.
40:18Noi speriamo con questo provvedimento che ci venga riconosciuto gli aumenti a cui abbiamo fatto fronte nell'anno 2022
40:26e che si introduca questo sistema automatico di revisione dei prezzi
40:30che tra l'altro, aggiungo, è stato previsto nella bozza del nuovo codice degli appalti
40:36e quindi vuol dire che anche il legislatore ha capito che è una cosa che deve essere introdotta
40:42che però avrà effetto quando il nuovo codice degli appalti entrerà in vigore.
40:46Quindi parliamo di metà del prossimo anno e comunque avrà effetto sui contratti futuri, non sui contratti attuali.
40:54Bisogna intervenire in urgenza. Ecco il perché di questo appello.
40:58Noi l'abbiamo rilanciato con piacere in questa puntata di Estra.
41:02Io ringrazio Andrea Laguardia, direttore di Lega Coop Produzione e Servizi.
41:06Speriamo davvero di poter aggiornare con un lieto fine queste avvertenze ai nostri ascoltatori.
41:12Ovviamente ci terremo in contatto. Grazie direttore.
41:15Grazie a voi. Arrivederci. Grazie.
41:18Grazie anche a voi che ci avete seguito fino a quest'ora.
41:21Il tempo a nostra disposizione è terminato. Adesso ci sono le ultime notizie
41:25e poi il resto della programmazione della nostra emittente.
41:28Grazie ancora e appuntamento a domani. Buon proseguimento.

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