• mese scorso
Raccogliere dati per conoscere le persone è importante, ne abbiamo parlato con Chiara Bacilieri Head of Data di Lifeed.

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Novità
Trascrizione
00:00Siamo di nuovo qui eh su
00:17Mani.it eh con Chiara Bacilleri
00:21eh che eh si occupa eh di dati
00:24però ha una formazione eh
00:26di un'università cattolica e
00:31anche Forbes under trenta
00:32quindi insomma eh veramente un
00:34profilo eh importantissimo
00:36anche perché è molto molto
00:38giovane e ciao Chiara e grazie
00:40per essere qui con noi. Ciao
00:42Marta, grazie a te, grazie a
00:44tutti. Senti Chiara, innanzitutto
00:46eh io volevo chiederti ehm un
00:48po' di del tuo lavoro e in cosa
00:51consiste tu sei head of data
00:53presso l'iFeed no? E secondo me
00:55il tuo lavoro è molto
00:56significativo e quindi magari
00:57qualcuno non si aspetterebbe no?
00:58Che tu ti occupassi di quello di
01:00cui ti occupi. Quindi se vuoi un
01:01attimo eh raccontarci anche con
01:04magari il percorso cioè come
01:05sei arrivata a fare questo
01:07mestiere qui ecco. Guarda parto
01:09dal percorso anche perché
01:11sarebbe abbastanza lungo da
01:12raccontare. Cercherò di essere
01:14sintetica. Il mio è un percorso
01:16abbastanza tipico. Come dici tu
01:18io vengo dal mondo della
01:19psicologia. Eh quindi ho
01:21studiato psicologia. All'epoca
01:22ho studiato la nuova psicologia
01:26sociale eh del lavoro e
01:28delle organizzazioni poi è
01:30diventata nella magistrale
01:31psicologia dell'organizzazione
01:32del marketing in cattolica la
01:35magistrale prima invece a
01:36Padova e inizialmente ero molto
01:40interessata al marketing quindi
01:42all'applicazione della psicologia
01:44alle tecniche di marketing. In
01:47pratica andare a studiare come
01:49funzionano i meccanismi della
01:50mente umana quindi i meccanismi
01:52della mente umana mi hanno
01:54permesso di essere professionisti
01:56di marketing a costruire delle
01:58strategie delle campagne più
02:00efficaci. Ho iniziato
02:02effettivamente a lavorare in
02:03questo ambito nonostante addetta
02:05dei professori stessi all'epoca
02:07era un corso davvero
02:09sperimentale quindi avevo anche
02:10i miei genitori che non erano
02:11particolarmente felici di questa
02:13scelta. Speravano che studiassi
02:16economia eh in bocconi come come
02:18i miei cugini quindi mi dicevano
02:20anzi ah queste cose le aziende
02:21e effettivamente ci stava la
02:23preoccupazione. Ho avuto una
02:25grande fortuna eh cioè quella di
02:28eh entrare in una realtà
02:30tecnologica quindi già qui c'è
02:32stato un primo incontro tra tra
02:34un background umanistico e una
02:37azienda software a tutti gli
02:39effetti quindi sviluppatori
02:41programmatori data scientist e
02:44ho l'opportunità lì di realizzare
02:46qualche cosa di di nuovo insieme
02:48all'azienda qualche cosa che che
02:50non esisteva nel nel panorama
02:52italiano quindi dei un software
02:55che è in grado di raccogliere
02:57informazioni di natura
02:59psicologica umana su i clienti,
03:02su i consumatori, su sugli
03:04utenti per poi andare a
03:06personalizzare la comunicazione
03:08rendendola più efficace. È stata
03:10un'avventura bellissima, è stata
03:12una un'avventura anche perché
03:14ecco dialogare con figure molto
03:16tecniche non è stato semplice
03:18perché chi tipicamente si occupa
03:20di ingegneri, matematici, per
03:22molte figure che hanno questo
03:24tipo di background la psicologia
03:26non è nemmeno considerata una
03:28scienza. Prendiamo le materie
03:30STEM si parla tanto del divario
03:32di genere, dello stereotipo di
03:34genere che c'è nel mondo delle
03:36materie STEM e quindi del fatto
03:38che le donne siano
03:39sottorappresentate rispetto agli
03:41uomini è vero ma c'è anche uno
03:43stereotipo di altro tipo che è
03:45legato al background. Infatti
03:47questa era una tematica che
03:49volevo affrontare. Si parla
03:51spesso di donne e materie STEM.
03:53Io soprattutto, che comunque sono
03:55in età universitaria, mi sento
03:57sempre dire le donne non scelgono
03:59le lauree STEM, dovrebbero
04:01scegliere le lauree STEM.
04:03Sicuramente esiste questa cosa
04:05però demonizzare magari la
04:07scelta di una ragazza che sceglie
04:09psicologia per esempio, perché
04:11vuole fare quello? Magari non ne
04:13frega niente di economia e si
04:15può sentire in colpa perché ha
04:17scelto psicologia. Anche quello
04:19diventa, secondo me, al
04:21contrario, no? Cioè comunque
04:23sempre discriminare una persona
04:25perché ha scelto una cosa che le
04:27piace. Io credo che l'importante
04:29sia dare equa possibilità a
04:31donne e uomini di accedere a una
04:33certa materia e a un lavoro che
04:35implica l'utilizzo di quel tipo
04:37di materia di disciplina.
04:39L'importante è dare equa
04:41come dire, possibilità a
04:44tutti, indipendentemente dal
04:46genere. Questa per me è parità
04:48di genere. Non il fatto che
04:50abbiamo nel mondo delle materie
04:52STEM e in certi tipi di settori
04:54una quota di 50% di uomini e
04:5650% di donne. Questo è il mio
04:58pensiero. Credo che ci siano
05:00delle differenze individuali in
05:02ognuno di noi che ci portino,
05:04che ci portano a preferire
05:06certi tipi di ambiti rispetto
05:08ad altri. Ecco, quello che
05:10verso cui io lavorerei è più che
05:12altro il fatto di evitare quegli
05:14stereotipi di tipo culturale che
05:16portano le donne a fare scelte di
05:18tipo diverso rispetto agli uomini.
05:20Ma non penso che sia il 50 e 50
05:22la cosa a cui ambire. Io ho scelto
05:24una disciplina umanistica, lo
05:26farei altre mille volte, e tra
05:28l'altro una disciplina
05:30umanistica che pochi sanno essere
05:32parte delle discipline umanistiche.
05:34Per me è una disciplina
05:36umanistica che può essere
05:38parte delle discipline STEM,
05:40perché la prima lettera di STEM
05:42sta per science e la psicologia è
05:44una scienza. Sebbene spesso non
05:46venga considerata una scienza,
05:48perché molto spesso è quello
05:50stereotipo che, tra virgolette,
05:52affligge le scienze umane, è
05:54quella di non essere considerate
05:56nemmeno delle scienze in quanto
05:58scienze umane, invece dall'altra
06:00parte le scienze esatte sì. Ecco,
06:02io tenderei a lavorare più in
06:04questo senso. Anzi, io credo che
06:07la disciplina umanistica, di tipo
06:09umanistico, possa portare, io
06:11credo che, in realtà io credo che
06:13sia sotto gli occhi di tutti, un
06:15grande contributo di innovazione
06:17nel mondo della tecnologia, per
06:19esempio. Infatti qui ti volevo
06:21anche domandare, tu appunto hai
06:23parlato di psicologia come
06:25scienza e dell'aspetto umanistico
06:27che comunque è fondamentale,
06:29ovviamente anche poi nel tuo
06:31lavoro si è dimostrato fondamentale
06:33e in generale penso in tutte le
06:34scuole, che l'aspetto umano non
06:37può essere tutto asettico, per
06:39questo ti volevo domandare anche
06:41una persona con il tuo background
06:43che comunque lavora con le aziende,
06:45l'importanza dell'aspetto umano
06:47all'interno di un assetto
06:49manageriale, perché soprattutto in
06:51questi ultimi periodi con questa
06:53retorica, cioè dell'intelligenza
06:55artificiale, per esempio, o
06:57comunque dell'evoluzione anche
06:59digitale, a volte si dimentica che
07:01invece l'aspetto umano è centrale
07:03e non sono figure professionali che
07:05abbiano questo tipo di approccio.
07:07Ha maggior ragione se parliamo di
07:09managerialità e quindi di manager,
07:11un manager deve essere prima di tutto
07:13una cosa, e cioè un leader, e le
07:15capacità di leadership, fino a prova
07:17contraria, sono delle capacità che
07:19attengono al mondo delle competenze
07:21soft, capacità di leadership sono
07:23l'ascolto, l'empatia, la comunicazione,
07:25quindi tutte le capacità che rientrano
07:27in quelle che vengono chiamate
07:29competenze dell'intelligenza emotiva,
07:32capacità di dare, ricevere feedback,
07:34di far crescere gli altri,
07:36ecco, queste sono competenze soft
07:38e le materie umanistiche
07:40sono, per così dire,
07:42un master, dal mio punto di vista,
07:44in competenze soft, il problema
07:46è che, perlomeno prima
07:48della pandemia, poi le cose sono un po'
07:50cambiate, le competenze soft sono
07:52quasi sempre state considerate
07:54competenze di serie B, rispetto
07:56alle competenze hard, alle competenze
07:58tecniche, quando
07:59invece le competenze soft
08:02ti rendono come se fossero, come dire,
08:04il layer sottostante anche alla
08:06capacità di apprendere e di sviluppare
08:08competenze di tipo hard.
08:10Sempre parlando di capacità
08:12di leadership, tra queste c'è
08:14anche la visione, le capacità
08:16di innovazione, che sono legate
08:18anche al saper collegare
08:20dei punti. Ecco, io
08:22tendo sempre a fare un po'
08:24una distinzione tra figure
08:26professionali più specialiste
08:28e altre più generaliste, io mi ritengo
08:30una figura abbastanza generalista,
08:32quindi più che fare, come dire,
08:34collecting dots, collezionare
08:36punti in una unica direzione
08:38molto verticale, quindi aggiungere
08:40conoscenza sempre più profonda
08:42in un unico ambito, quello che
08:44tendo a fare è avere una conoscenza
08:46sì, magari anche parziale,
08:48a volte anche molto parziale,
08:50ma in più ambiti, perché è quello che ti consente
08:52di avere una visione dall'alto e di
08:54collegare i punti, che poi è alla base
08:56dell'innovazione.
08:58Infatti, tu hai parlato di leadership,
09:00no? E vabbè, io tendo
09:02sempre a
09:04a non fare delle domande, diciamo,
09:06ovvie, no? Come della serie,
09:08c'è una donna, no, che si trova
09:10in una posizione di leadership,
09:12com'è che se la gestisce, perché
09:14penso che siano discriminatorie, quindi
09:16non faccio questo tipo di domande,
09:18ma più che altro ti chiedo
09:20come vieni percepita tu
09:22dalle persone in generale, no?
09:24Sei giovane, hai fatto
09:27tantissime cose, sei comunque
09:29una leader bene o male, cioè lo sei,
09:31com'è che le persone
09:33da fuori ti vedono, cioè tu hai notato
09:35un cambiamento,
09:37cioè nel senso che le persone comunque accettano
09:39questa cosa, oppure
09:41sono ancora sconvolti quando sentono
09:43una ragazza giovane che è un posto
09:45di rilievo?
09:47Vabbè, intanto io ti ringrazio per le belle parole,
09:49sì, mi considero una
09:51una leader, è quello che
09:53cerco di essere tutti i giorni,
09:55forse tra le parti più importanti
09:57del mio lavoro, tra l'altro per me la leadership
09:59è legata in maniera molto
10:01forte al far crescere gli altri,
10:03all'abilitare gli altri,
10:05a non diventare colli di bottiglia,
10:07e questo implica anche la capacità di delegare,
10:09e quindi anche di lasciare andare.
10:11Detto questo,
10:13guarda, in realtà
10:15io lavoro in un ambiente
10:17che promuove
10:19la diversità, anche dal punto di vista
10:21dell'essere manager,
10:23e quindi che non ha
10:25stereotipi dal punto di vista, figuriamoci,
10:27del genere, ma nemmeno dell'età
10:29in questo caso, quindi
10:31diciamo che per me è qualche cosa
10:33che lo vedo un po'
10:35da due punti di vista,
10:37da una parte è quasi normale
10:39perché ho avuto la fortuna di trovarmi
10:41in una posizione di responsabilità,
10:43davvero responsabilità di altre persone
10:45molto giovane, quindi quando ancora avevo
10:4725 anni,
10:49non avevo nessuna precedente realtà.
10:52Dall'altra parte,
10:54un po' ha creato in me
10:56una sorta di, non so se conosci,
10:58la sindrome dell'impostore,
11:00quindi quando senti di aver raggiunto
11:02qualche cosa che in fondo
11:04senti di non avere meritato,
11:06quindi è come se per me fosse
11:08una conquista quotidiana,
11:10questo lo dico perché so
11:12che tra l'altro questo non è un problema,
11:14ma è anzi una situazione
11:16in cui si trovano tante persone,
11:18è una fortuna che ho avuto,
11:20però è qualche cosa che poi ti spinge
11:22a voler dimostrare ogni giorno
11:24che quella cosa lì
11:26la meriti e che le persone
11:28che sono i tuoi collaboratori,
11:30i tuoi collaboratrici
11:32insomma sono
11:34fortunate come viceversa
11:36a essere nel tuo team.
11:38Senti, ti faccio
11:40una domanda che
11:42secondo me è quella che
11:44probabilmente si fa a una ragazza,
11:46io parlo di ragazza,
11:48ma in realtà persone giovani in generale,
11:50non per forza una ragazza,
11:52soprattutto quando comincia
11:54il suo percorso universitario
11:56di studi eccetera,
11:58tu che cosa consiglia
12:00a una persona giovane
12:02che non ha ancora trovato
12:04la propria strada,
12:06che non sa bene che cosa farà,
12:08che comunque magari studia,
12:10però non sa bene
12:12dove andrà a parare.
12:15Parto dal fatto che io
12:17non ho mai avuto le idee chiare
12:19nella vita, mai, proprio mai,
12:21anzi ho sempre avuto tra virgolette
12:23il problema che considero però
12:25un good problem,
12:27il fatto che mi siano sempre piaciute
12:29tante cose, tant'è che fino
12:31all'ultimo giorno davvero
12:33prima di laurearmi
12:35non avevo la più vaga idea
12:37se volessi lavorare nel mondo
12:39delle ricerche di mercato,
12:41nel mondo delle risorse umane,
12:43ma ho fatto colloqui in aziende
12:45che fanno cose completamente diverse
12:47tra di loro e alla fine la scelta
12:49da che cosa è stata guidata
12:51non tanto dal settore tecnologico
12:53di cui io non conoscevo una cippa
12:55e veramente ero una persona più lontana
12:57dalla conoscenza di quel settore,
12:59quanto intanto la persona,
13:01quello che è diventato il mio capo
13:03e quello che ho visto
13:05è stata la possibilità
13:07di metterci del mio,
13:09di scrivere anche su una carta bianca,
13:11di portare idee, questo mi ha fatto decidere,
13:13più che di che cosa
13:15si occupava l'azienda
13:17e si occupa tuttora l'azienda.
13:19Quindi innovare.
13:21Quindi poter portare,
13:23io credo molto nel fatto che ci debba essere
13:25o che ognuno di noi,
13:27qualsiasi ragazzo che esce dall'università
13:29debba guardare anche
13:31alla coerenza che c'è tra le proprie attitudini
13:33e il tipo di lavoro
13:35che andrà a fare,
13:37di posizione che andrà a ricoprire
13:39per l'oggi, non solo al domani.
13:42Io non sono mai stata una che dice
13:44vabbè, sopporto un primo anno di,
13:46un secondo anno di,
13:48perché domani, dopo domani, tra cinque anni, tra dieci anni.
13:50Per me la vita è oggi.
13:52Io oggi voglio fare qualche cosa che mi piace
13:54e in cui mi sento valorizzata.
13:56Un'altra cosa con cui non sono per niente d'accordo
13:58è che
14:00un ragazzo, una ragazza che esce dall'università
14:02abbia solo da imparare.
14:04Debba entrare in una realtà
14:06e abbia tutto da imparare,
14:08ma non è vero, cioè, se arriva una persona
14:10per esempio in stage, nel mio team,
14:12io, e come che ho da imparare?
14:14Ci sono un sacco di cose che mi sono dimenticata
14:16e un sacco di cose su cui probabilmente
14:18non sono nemmeno più così tanto aggiornata.
14:20Quindi,
14:22assolutamente non, ci sono
14:24tanti stereotipi
14:26con i quali non sono d'accordo e che
14:28secondo me vanno sostituiti con narrazioni diverse.
14:30Infatti hai detto una cosa bellissima,
14:32che hai detto appunto
14:34che c'è da seguire, no, le proprie attitudini
14:36anche nell'oggi e non solo nel domani.
14:38Non credi che ci sia un po' una retorica
14:40della serie
14:42sei giovane, quindi devi fare un sacco di sacrifici,
14:44devi fare un sacco di cose che non ti piacciono
14:46e poi raggiungerai, no, il lavoro dei tuoi sogni?
14:48C'è un po' questa retorica tossica
14:50per la quale uno deve fare magari
14:52economia che non gli piace,
14:54poi deve lavorare il weekend,
14:56soffrire e poi raggiunge,
14:58e così raggiungerà, no, l'apice, diciamo,
15:00della felicità.
15:02Guarda, poi nella comunicazione
15:05oggi ne abbiamo sentite diverse,
15:07posizioni diverse.
15:09Io ho la mia personale,
15:11ho sempre avuto la fortuna di fare
15:13qualche cosa che mi piacesse
15:15e io credo che questo sia
15:17qualche cosa che
15:19qualsiasi ragazzo, ragazza,
15:21studente che esce dall'università
15:23merita di fare
15:25nell'oggi, che non significa che nel lavoro
15:27non ci debbano essere delle parti
15:29più noiose, meno divertenti.
15:31Ecco, per esempio, il concetto di divertimento
15:33fosse visto come contrapposto al lavoro.
15:35Cioè, se è lavoro allora non è divertente,
15:37ma anch'io vengo da questa mentalità.
15:39Per mio papà, se tu ti diverti lavorando,
15:41tu non stai lavorando.
15:43Per me questa è una grandissima cavolata
15:45che fa parte di quella divisione,
15:47di quei binomi che creiamo nella nostra mente
15:49per cui il lavoro è solo fatica, sudore,
15:51solo questo. No, è anche questo.
15:53Ma c'è anche tanto altro.
15:55E quindi io credo che
15:57qualsiasi
15:59ragazzo che esce dall'università,
16:01qualsiasi persona in generale
16:03anche quando decide di cambiare lavoro
16:05abbia tutto il diritto
16:07di prendersi cura di sé,
16:09in questo senso,
16:11e cercare qualcosa che sia in linea
16:13con le sue latitudini,
16:15che sia in linea con i suoi progetti di vita
16:17e con, per me importantissimo,
16:19il tipo di impatto che vuole avere.
16:21Perché non c'è niente di più bello
16:23che sentirsi utili.
16:25Tu lo sai perfettamente di tutte le cose che fai,
16:27le cose belle che fai.
16:30E quello che vuoi dare alla società con il tuo lavoro
16:32è questo che secondo me
16:34chiunque di noi dovrebbe chiedersi.
16:36Perché il lavoro fa parte della vita.
16:38È un pezzo di noi.
16:40E per questo ti faccio l'ultima domanda
16:42su di te e sul tuo lavoro.
16:44Tu comunque mi dai anche
16:46seguendoti un po',
16:48mi dai l'impressione che sei una persona
16:50che è sempre alla ricerca
16:52di nuove sfide, di cose,
16:54di mettersi alla prova.
16:56Mi sembra una che le piace mettersi alla prova
16:58Se ci puoi dire quali sono i prossimi step?
17:00Cosa pensi di fare adesso?
17:02Se vuoi continuare con questo?
17:04Oppure se hai un progetto in mente?
17:06Insomma, così.
17:08Guarda, grazie per la domanda.
17:10Quello che sto facendo adesso
17:12mi piace molto proprio per il perché lo faccio.
17:14Ho deciso di cambiare lavoro
17:16in piena pandemia
17:18proprio perché mi stava piacendo
17:20tantissimo quello che facevo,
17:22il cosa, cioè analizzare,
17:24aiutare le aziende a conoscere
17:26più in profondità il cliente finale
17:28per comunicare in maniera più efficace
17:30e quindi in ultima analisi vendere di più.
17:32Ho cambiato idea rispetto
17:34al perché volevo farlo.
17:36Volevo fare la stessa cosa
17:38ma per un perché diverso.
17:40In questo caso è aiutare le aziende
17:42a conoscere meglio chi ci lavora
17:44per farle stare meglio,
17:46per valorizzarli.
17:48E quindi mi piace molto
17:50quello che sto facendo oggi,
17:52mi fa sentire, mi dà un senso
17:55per poterlo fare,
17:57perché sennò io non riuscirei a lavorare
17:59se non sapessi ogni istante
18:01il perché lo sto facendo.
18:03Dall'altra parte, questo mondo
18:05che è più legato alle risorse umane,
18:07alla formazione,
18:09mi sta dando degli spunti
18:11sul modo in cui voglio riapprocciare
18:13al marketing da cui me ne sono,
18:15tra virgolette, andata.
18:17E quindi non in una chiave
18:19di aiutare le aziende a essere
18:21più persuasive anche attraverso
18:22una comunicazione più inclusiva.
18:25Cioè un concetto che è molto presente
18:27nel mondo delle risorse umane
18:29e molto meno nel marketing
18:31dal mio punto di vista,
18:33è proprio quello di diversità e inclusione.
18:35Ed è il classico connecting the dots
18:37di cui parlavamo prima,
18:39per cui vedo qualche cosa
18:41nel mondo HR che è molto forte
18:43e che potrebbe essere valorizzato
18:45molto di più nel mondo del marketing.
18:47Insomma, alla fine
18:49la comunicazione di marketing
18:51è un effetto sociale.
18:53Va bene. Allora, quest'ultima cosa che hai detto,
18:55soprattutto sulla diversità e sull'inclusione,
18:57penso che sia un po' il fil rouge
18:59anche un po' di tutto quello che ci siamo dette,
19:01cioè comunque seguire le proprie inclinazioni,
19:03cioè il fatto che comunque nessuno è uguale,
19:05che siamo tutti diversi,
19:07e saper anche cogliere le sfumature,
19:09tu lo fai benissimo.
19:11Spero veramente che le persone che ascoltano
19:13queste interviste colgano anche
19:15il senso di quello che abbiamo detto
19:17e ti ringrazio tantissimo per essere stata con noi.
19:19Grazie a te, Marta. Grazie a tutti.

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