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Dalla strage di Crotone alla criminalizzazione delle navi di soccorso: ne parliamo con Cecilia Strada impegnata in prima persona nel soccorso in mare con ResQ People.

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Trascrizione
00:00È domenica 26 marzo, sono le 4 di notte quando un peschereccio partito quattro giorni prima
00:10da Smirne si avvicina alla costa calabrese, nei pressi di Crotone. A bordo tra le 150
00:16e 200 persone di diversa nazionalità. A un certo punto, quando l'imbarcazione è a 100
00:22metri dalla riva, succede qualcosa, forse l'urto con uno scoglio. Poco prima delle
00:275 del mattino, un pescatore nota sulla spiaggia gli steccato di Cutro, l'imbarcazione distrutta
00:33e alcuni colpi che galleggiano in acqua. Questa è un po' la cronaca spicciola della tragedia di
00:38Cutro, in cui hanno perso la vita più di 60 persone, tra cui 12 minori, due gemellini di
00:44pochi anni e un bimbo di pochi mesi. Ne parliamo con Cecilia Strada, attivista, operatrice
00:49umanitaria e giornalista, oggi impegnata in prima persona con Rescue People Save People.
00:54Grazie Cecilia di aver accettato il nostro invito.
00:57Grazie a voi.
00:58Allora Cecilia, questa ennesima strage, secondo te, poteva essere evitata?
01:04Credo che tutte queste stragi potrebbero essere evitate se l'Europa si decidesse ad aprire dei
01:13canali di accesso sicuri e regali, perché cerca di arrivare in Europa scappando dai loro paesi o
01:18semplicemente in cerca di un futuro migliore. Quello che succede nel Mar Mediterraneo e anche
01:25il motivo della presenza delle navi di soccorso è il risultato del fallimento delle politiche
01:29europee in questo che, chiudendo le porte di accesso regali all'Europa, purtroppo abbandonano
01:35le persone sulle rotte illegali nelle mani dei maledetti trafficanti di esseri umani,
01:39per i quali la vita umana è soltanto un affare, un grande affare, e il risultato inevitabile sono
01:48queste drammatiche tragedie. La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che
01:54mettono in pericolo la vita dei propri figli. Queste le prime parole del ministro Piantedossi
02:00dopo la tragedia di Utro. Non è paradossale che, in un certo senso, si cerchi di dare la colpa alle
02:05vittime? Lo è, assolutamente. Se la sono andata a cercare, sentiamo spesso anche quando una donna
02:14viene stuprata, però magari andiamo a indagare, ma aveva bevuto? Ma aveva la gonna troppo corta?
02:19Allora forse se l'è andata a cercare. Di fatto queste persone non hanno altra possibilità che
02:24affidarsi alle rotte illegali. Poi, in questo caso specifico, stiamo parlando di persone che
02:30scappavano da Afghanistan, da Iran, dal Pakistan, da paesi in cui davvero c'è bisogno di spiegare
02:36perché il rischio di morire in mare è preferibile alla certezza di morire in terra, perché questa è
02:43la storia delle persone. Loro, come quelle che incontriamo in un'altra zona del Mediterraneo,
02:48che scappano attraverso la Libia. Mi ricordo una bella vignetta qualche anno fa di Staino,
02:57e la domanda era ma perché si mettono in mare se sanno che forse moriranno? La risposta è per il
03:03forse. Quando quello che hai dietro è talmente brutto e non puoi che andare avanti. Per cui,
03:11le parole del ministro in effetti mi hanno un po' ferito. Anche perché nascere nella culla
03:20giusta è una questione di fortuna, non c'è merito. La dichiarazione universale dei diritti dell'uomo
03:26dice che tutti quanti nasciamo liberi, uguali, indignati ai diritti. Nasciamo, però poi anche
03:32se nasciamo uguali è la culla in cui ci appoggiano che fa la differenza. La culla in cui siamo nati
03:36noi è una culla che ti dà automaticamente diritto a un passaporto con il quale puoi chiedere visti,
03:41per la maggior parte dei paesi non potevi nemmeno chiedere un visto per spostarti. Le
03:46culle degli altri sono culle che ti lasciano abbandonato nelle maniere trafficanti di essere
03:52umani sulle ruote illegali. Si parla spesso delle ONG in maniera dispregiativa. È stato
03:59approvato da poco un nuovo codice di condotta a riguardo, ma veramente questo codice non
04:05c'entra nulla con questo naufragio come sostiene il titolare del Viminale.
04:09Ma io penso che la causa di questo naufragio sia appunto a Monte, sia nel fallimento delle
04:16politiche europee. Le navi di soccorso generalmente non lavorano in quel tratto di mare perché ci
04:23sono molte meno partenze, molte meno attraversate. C'è però un dato di fatto che, come ho sentito
04:31esprimere cordoglio per le morti in mare e contemporaneamente varare dei decreti che
04:37ostacolano l'attività delle navi di soccorso o ostacolare nella pratica, come per esempio dare
04:44l'indicazione di un porto di sbarco a 900 a 1.000 miglia nautiche dalla zona in cui si trova la nave,
04:50significa condannare una nave di soccorso a buttare via 10 giorni per andare e tornare
04:56nella zona di soccorso e quindi evidentemente ostacolare le navi di soccorso spedendole su
05:01e giù per la penisola significa tenerle lontane dalle zone in cui c'è bisogno di loro,
05:06oltre ovviamente a prolungare la sofferenza dei naufraghi che sono a bordo.
05:10Ecco, ma secondo te perché si cerca di criminalizzare un po' le navi di soccorso,
05:16chi fa soccorso, piuttosto che affrontare seriamente la crisi migratoria ragionando
05:21appunto su lungo termine, in termini strutturali e non emergenziali?
05:25Mi vorrebbero dire che le risposte sono due. Uno sicuramente è propaganda,
05:31perché diciamo governare questi migratori, governare in generale è difficile, molto difficile.
05:38Governare il fenomeno migratorio significa intanto affrontarlo a livello europeo,
05:43non può essere soltanto l'Italia ad affrontarlo da solo, ma significa fare fatica,
05:48fare politica, pensare lontano. È molto più soddisfacente per chi ha interesse a farsi votare,
05:58parlare del qui e ora. È molto più semplice dire la colpa delle navi di soccorso,
06:02puniamo loro e così risolveremo il problema. È uno slogan che tutti possono capire,
06:09uno slogan che parla la pace e che tutti possono capire. Spiegare il fenomeno e trovare le
06:13soluzioni per questo fenomeno è molto più complesso. Quindi da un lato io penso ci sia
06:17una necessità di propaganda per far vedere che stiamo facendo qualcosa, quando in realtà quello
06:21che si sta facendo è semplicemente pulire le navi di soccorso e condannare forse qualcuno a
06:26rimanere senza soccorsi. Però la domanda rimane perché proprio le navi di soccorso? Perché non
06:32comincia certo oggi la criminalizzazione del soccorso, comincia almeno dal 2017 con i taxi
06:37nel mare di Luigi Di Maio. Perché? Anche perché se consideriamo quante sono le persone che
06:47arrivano sbarcate dalle navi di soccorso in Italia, vediamo che è il 10% delle persone
06:52che arrivano in Italia, quindi una minima parte. Certamente non è fermando le navi che si fermano
06:57gli arrivi. Perché quindi io non penso che dia tanto fastidio il fatto che salviamo persone,
07:05perché si spera che quando si arriva a salvare la vita umana nessuno abbia da obiettare. Io
07:11penso che quello che dia molto fastidio sia il fatto che poi noi parliamo, noi raccontiamo,
07:16noi parliamo delle responsabilità che l'Europa e l'Italia hanno in tutto questo. Noi raccogliamo
07:20le testimonianze dei nafri che salviamo, raccontiamo gli abusi che hanno subito,
07:25raccontiamo le loro storie che spesso sono storie di essere stati già respinti dalla
07:32guardia costiera libica, di aver già provato a attraversare il mare, di essere stati respinti
07:35dalla guardia costiera libica. Che paghiamo con le nostre tasse di italiani? Perché dal 2017
07:41oggi centinaia e centinaia di milioni di euro sono saliti alla Libia in forma di soldi per operare
07:49questa violazione dei diritti umani che sono i respingimenti in mare. E allora il nostro racconto
07:54chiama in causa le responsabilità di tutti, anche la responsabilità dell'usare le nostre tasse per,
08:01di fatto, riconsegnare le persone nelle mani dei trafficanti di esseri umani che
08:05è quello che succede con i respingimenti della guardia costiera libica.
08:21Vengono i salvataggi? Noi sostanzialmente prepariamo le navi, che vuol dire preoccuparsi
08:28non solo del materiale di soccorso, che vuol dire anche pensare ad avere vestiti di ricambio,
08:34giocattoli, biberoni, latte in polvere nelle stive delle navi, perché poi purtroppo sono
08:38questi i nafri che ci dobbiamo soccorrere, e cominciamo a navigare in acque internazionali,
08:45sempre in acque internazionali, e aspettiamo che arrivino segnalazioni. Come arrivano le
08:49segnalazioni? Generalmente arrivano attraverso il canale 16, che è il canale dell'emergenza marino,
08:55tutte le navi sono sintonizzate sul canale 16, arrivano attraverso dei naptex, che è un sistema
09:00di diffusione delle allerte sulla sicurezza da parte delle autorità, molto pochi naptex
09:07arrivano. Arrivano segnalazioni da Alarm Phone, che è un'associazione di volontari che raccoglie
09:12le richieste che arrivano direttamente dalle barche in difficoltà, e Alarm Phone avvisa
09:19le autorità e mette in copia alle mail le navi di soccorso. Oppure arrivano dagli aerei di ricerca,
09:25dagli aerei di monitoraggio, che alcune associazioni hanno, che sono una parte importantissima
09:31ovviamente della flotta civile, perché un aereo può coprire molto più mare che una nave. Anche
09:38Frontex avvisa gli aerei, ma evidentemente non li usano per segnalare le imbarcazioni in difficoltà
09:45alle navi di soccorso, nessuno di noi ha mai ricevuto una segnalazione da Frontex, li segnalano
09:51però alla Guardia Costiera Libica. Sarà da capire quale è stato il ruolo di Frontex nella vicenda
09:58di questo naufragio di Crotone, perché Frontex aveva visto l'imbarcazione, però ha ritenuto,
10:02hanno fatto un comunicato dicendo che l'avevano vista, ma hanno ritenuto che non fosse in difficoltà
10:07ora duecento persone su una barca, evidentemente inadatta a trasportarle, indipendentemente dalle
10:13condizioni meteomarine, che poi sono tragicamente peggiorate, ma è per definizione direi una barca
10:19in difficoltà. E l'ultimo strumento per le segnalazioni sono ovviamente i nostri corpi,
10:25noi osserviamo il mare tutto il giorno e tutta la notte nei binocoli con i visori notturni,
10:29ascoltiamo perché a volte succede che non riesci a vedere a causa delle onde, della distanza, non
10:36riesci a vedere esattamente che c'è una barca molto piccola, però magari puoi sentire le grida
10:40di chi chiede aiuto e quindi poi semplicemente si procede al soccorso, i gommoni di soccorso
10:48vengono messi in acqua ed è abbastanza complicato, è una situazione in cui tutto può cambiare da un
10:56momento all'altro perché basta che le persone si spaventino, magari perché pensano che tu stia
11:01alla guardia e questa è la libica o magari perché sono agitate, perché sono evidentemente in una
11:07situazione molto stressante, quindi è sufficiente che tutti quanti si spostino su un lato dell'
11:13imbarcazione perché questa si capovolga e quindi ci sono una serie di tecniche che
11:18utilizziamo per ridurre il rischio che succeda qualche cosa durante il soccorso e poi li
11:27portiamo a bordo, ma il soccorso non si conclude quando li portiamo a bordo delle navi perché,
11:31dicono le convenzioni internazionali, il soccorso si conclude soltanto con lo sbarco in un porto
11:37sicuro. A bordo sostanzialmente tutte le donne che incontriamo sono state violentate, infatti
11:45abbiamo un piccolo container sul ponte della nostra nave in cui alloggiamo le persone più
11:51fragili, le donne sole, le donne con bambini molto piccoli. Io lo dico sempre perché è una cosa che
11:57davvero è uno dei motivi perché io sono in mare. Quando alloggiamo una donna a soccorso in questo
12:04container sulla nostra nave, a bordo della nostra nave, quella è la prima notte che una donna può
12:11passare dopo mesi o forse anni in cui è sicura che nessuno la sveglierà per soprarla come succede
12:17invece in Libia. Incontriamo tanta disperazione, ovviamente incontriamo tanto sollievo dell'essere
12:27finalmente in salvo e in dirittura dell'Europa. La maggior parte delle persone che incontriamo
12:34non ha la minima intenzione di venire o di restare in Italia. L'Italia è la porta dell'Europa perché
12:40siamo geograficamente lì, infatti la maggior parte delle persone poi lasciano il nostro
12:45paese e non vengono rimandate indietro nonostante i regolamenti di Dublino. Poi le storie delle
12:54persone che salviamo sono le più varie, c'è chi scappa da un matrimonio combinato, c'è chi scappa
12:59per un oppositore politico, c'è chi semplicemente ha fame o c'è chi ancora più semplicemente sogna
13:06una vita migliore. Ci sono ragazzi che vogliono venire in Europa per studiare e mandare soldi a
13:13casa per mantenere i fratellini, ci sono minori non accompagnati e quanta disperazione deve avere
13:20una famiglia per decidere di lasciare la mano di un ragazzino di 14 anni e lasciarlo affrontare un
13:26viaggio così da solo. Evidentemente è una disperazione che noi non possiamo capire e non
13:32possiamo capire che quindi forse a volte quando non capiamo potremmo anche stare zitti anziché
13:37giudicarla. Ecco questo naufragio avviene a dieci anni dal tragico naufragio di Lampedusa. Nel
13:44Mediterraneo nel frattempo sono morte in dieci anni circa 26 mila persone, 225 solamente nel
13:502023. Come dicevi tu c'era chi chiamava le ONG taxi del mare dicendo che si può entrare in
13:57Europa senza affidarsi ai trafficanti ma forse la domanda delle domande è come si può entrare
14:03legalmente in Europa nel momento in cui le richieste di visto sono quasi del tutto ignorate
14:08oppure come si fa a non attraversare il Mediterraneo nel momento in cui le frontiere
14:12greche e balcaniche sono inaccessibili. Esattamente, c'è questa mancanza di canali
14:19legali. Sono moltissimi anni che in Italia non c'è più un reale decreto flussi, di fatto i
14:24piccolissimi numeri dei decreto flussi servono a regolarizzare chi è già qui, non certo far arrivare
14:29persone. La rotta balcanica è faticosissima, è pericolosissima in questi giorni. Molte persone
14:37leggevano e dicevano ma se fossero veramente così disperati perché non si sono salvati,
14:43non sono fermati nel primo paese che hanno incontrato, perché hanno percorso la rotta
14:47ionica. La motivazione è questa perché poi la Grecia è un paese che blocca, non va da nessuna
14:53parte. Perché tanti bambini hanno pensato che fosse sicuro mettere dei bambini su un
15:01barcone. La rotta ionica purtroppo è scelta dalle famiglie perché la rotta balcanica è troppo
15:07faticosa, è troppo pericolosa per i bambini e quindi siamo sempre lì. Fintanto che non decideremo
15:15di aprire le porte, in qualche modo, della nostra Europa ci saranno queste tragedie che hanno
15:22evidentemente delle responsabilità e che non sono le responsabilità delle persone che scappano. Poi
15:26davvero se penso che queste persone venivano dall'Afghanistan, io ho lavorato tanti anni
15:30in Afghanistan, stiamo giudicando famiglie che scappano dall'Afghanistan e noi probabilmente in
15:38Afghanistan fuori dalle mura dell'ambasciata non protetti come sarebbero protetti i nostri
15:44politici se andassero in Afghanistan da un'ampia squarta militare, dureremmo tre ore prima di
15:52chiamare l'esercito e chiedere un'evacuazione di urgenza perché non si può fare finta di non
15:59saperlo. Poi ognuno ha la sua disperazione. Noi non vorremmo stare in mare, non è che fin da
16:05piccoli sognavamo di andare a fare soccorso in mare. Noi, la flotta civile, abbiamo deciso che
16:11fosse una necessità essere in mare perché non ci sono più, da mare nostro umano in poi, missioni
16:16di soccorso degli stati e quindi siamo stati costretti a essere in mare perché c'è un vuoto
16:23di diritti, di legge, di soccorso statale nel centro del Mediterraneo dove la gente viene
16:32lasciata morire. Speriamo di diventare presto inutili, ma diventeremo inutili soltanto quando
16:38si apriranno i canali di accesso sicuro e legali e solo lì si riuscirà veramente a stroncare i
16:43dannati trafficanti di esseri umani. Allo stesso tempo, questa è un po' l'ultima domanda con cui
16:51ti voglio lasciare, è già passato un anno dalla guerra in Ucraina, mentre da un lato non ci siamo
16:57fatti scrupoli ad accogliere i migranti ucraini in fuga, dall'altra parte quando si parla di
17:01accoglienza dei migranti che passano per il Mediterraneo sembra un po' esserci una levata
17:06di scudi e viene ritirata fuori la narrazione dell'invasione, smentita come dicevi anche tu
17:11categoricamente dei dati. Perché secondo te sembrano esserci migranti di serie A e di serie B?
17:17Io ritengo che l'accoglienza dei profughi che scappavano dall'Ucraina sia stata più
17:23che doverosa ovviamente. Abbiamo mostrato una faccia, ma non direi forse neanche una
17:29faccia bella dell'Italia, una faccia giusta dell'Italia, perché chi scappa dal proprio
17:33paese in guerra ha diritto di essere accolto. Però appunto fa un po' sorridere che nel primo
17:39mese di accoglienza abbiamo accolto centomila persone in fuga dall'Ucraina in un mese,
17:45esattamente il numero di quelli che erano arrivati via mare nell'intero anno precedente. Però
17:50qualcuno è un profugo da accogliere e gli altri sono un'invasione. Perché? Perché non riusciamo
17:57a percepire le persone che attraversano il mare come simili a noi, perché sono poveri e perché
18:04sono neri. Non credo che ci siano altre motivazioni. E perché nella maggior parte dei casi non ci
18:12vengono neanche raccontate le loro storie. Giustamente ci sono state raccontate le storie
18:17delle persone che lasciavano l'Ucraina. E se tu mi racconti che lei è un'insegnante di storia
18:22dell'arte del liceo, che ha visto la sua casa distrutta eccetera, io posso medesimarmi,
18:27posso capire che è molto simile a me. La maggior parte delle persone che attraversano il Mediterraneo
18:31non sappiamo neanche i loro nomi, nessuno ce li racconta. E quando muoiono sono solo numeri,
18:3738 cadaveri recuperati, 76 persone morte e riportate dal mare sulle coste di Vike. 76 è
18:46soltanto un numero, non riusciamo assolutamente ad entrarci in relazione. Sulle navi di soccorso
18:51invece quando le incontri sono loro, sono esattamente uguali a te, hanno la pelle nera
18:56ma sono come te. I bambini, un'altra cosa che mi impressiona sempre molto, quando hai i bambini a
19:01bordo, i bambini si mettono a cantare le stesse canzoncine dei cartoni animati che cantano i
19:05nostri bambini, perché poi guardano gli stessi programmi e amano gli stessi personaggi. Normalissimo
19:12sentire i bambini che canticchiano le stesse cose che canticchiano i nostri bambini. Nel primo
19:17soccorso che abbiamo fatto nella penultima missione della Rescue People, uno dei primi
19:23ragazzi che abbiamo tirato a bordo, io non sono sui comuni di soccorso, sono sulla nave ad accogliere
19:30lì, e questo ragazzo ha guardato le sue scarpe, ha guardato le mie scarpe ed erano le stesse scarpe,
19:37roba a poco prezzo da Decathlon, ed era molto impressionato perché avevamo le stesse scarpe.
19:43Allora si è fermato, ha bloccato la fila di quelli che stavano salendo credendosi lui perché
19:48continuava a dire, guarda, guarda, abbiamo le stesse scarpe, come se fosse la cosa più importante del
19:52mondo in quel momento. E per lui forse in quel momento lo era. Mi ha fatto molto sorridere,
19:59però ne parliamo dopo perché adesso mi ha portato a bordo tutti gli altri. E così,
20:03quando sei in mezzo al mare ti rendi conto, quando incontri le persone sia al mare o sulle
20:08frontiere di terra, veramente non c'è più invasione. E a me piacerebbe moltissimo che
20:14tutti quelli che ci offendono, calunniano, insultano sui social potessero fare un giro
20:20a bordo delle navi perché sono assolutamente sicura che se davvero riuscissero a vivere,
20:25a guardare, ad annusare, a guardare negli occhi queste persone, non attraverso le lenti della
20:32propaganda, delle balle che gli rifilano tante persone, ma se potessero incontrarle direttamente,
20:40scenderebbero chiedendosi solo una cosa, come possiamo dare una mano.

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