Dellamorte Dellamore è un film del 1994 diretto da Michele Soavi, tratto dall'omonimo romanzo di Tiziano Sclavi.
Francesco Dellamorte lavora come becchino nel cimitero della piccola cittadina di Buffalora, isolato dal resto del mondo e privo di vita sociale, godendo unicamente della compagnia del suo aiutante Gnaghi, ritardato mentalmente e incapace di esprimersi a parole (dice solamente: "Gna"). Spesso parla al telefono con Franco, un impiegato comunale suo ex compagno di banco. Da qualche tempo una strana "epidemia" si è diffusa nel cimitero: alcuni defunti entro sette giorni dal decesso ritornano in vita. Francesco li chiama perciò "ritornanti", e si trova costretto a neutralizzarli distruggendogli la testa (con un attrezzo o un colpo di pistola), per poi seppellirli nuovamente, onde evitare che in paese ci si possa accorgere della cosa, per paura di perdere il posto. Per passare il tempo adora leggere vecchi elenchi del telefono, cancellando a penna i nomi dei cittadini deceduti nel frattempo, inoltre tenta continuamente di assemblare (senza però mai riuscirci) un modellino di teschio. La sua vita monotona viene scossa dall'incontro con una vedova, recatasi al cimitero per visitare la tomba del marito, della quale Francesco si infatua.
I due si ritrovano, grazie all'attrazione di lei per il macabro ossario del cimitero, a baciarsi e fare l'amore proprio sulla tomba del defunto marito di lei, e a un certo punto quest'ultimo si risveglia improvvisamente e la ferisce, facendole perdere i sensi, prima di essere ucciso per la seconda volta da Francesco. In seguito la donna viene dichiarata morta, ma in attesa di sepoltura si risveglia, così Francesco intuisce che è ormai diventata anche lei una "ritornante" e le spara, uccidendola.
In seguito ai misteriosi avvenimenti verificatisi nel cimitero, viene chiamato a investigare sulla vicenda l'ingenuo commissario Straniero; ne avverranno, nel frattempo, molti altri.
In seguito, la vedova precedentemente sepolta si sveglia per la seconda volta, aggredendo Francesco. Appare così chiaro che prima che lui la uccidesse non era ancora defunta, ma solo caduta in uno stato di morte apparente. Viene poi neutralizzata definitivamente da Gnaghi.
Qualche tempo dopo, Francesco incontra la Morte in persona, che gli dice di smetterla di «uccidere i morti», e piuttosto di sparare in testa direttamente alle persone vive, evitando così di subirne la persecuzione una volta decedute. Da questo momento, Francesco inizia a perdere il contatto con la realtà, a non distinguere più la vita dalla morte, e comincia a uccidere a partire da un gruppo di ragazzi che talvolta si facevano beffa di lui, sparandogli una notte nel bel mezzo della piazza. Dellamorte, in seguito, incontra e si innamora di altre due donne ancora, misteriosamente identiche alla vedova.
In seguito...
Francesco Dellamorte lavora come becchino nel cimitero della piccola cittadina di Buffalora, isolato dal resto del mondo e privo di vita sociale, godendo unicamente della compagnia del suo aiutante Gnaghi, ritardato mentalmente e incapace di esprimersi a parole (dice solamente: "Gna"). Spesso parla al telefono con Franco, un impiegato comunale suo ex compagno di banco. Da qualche tempo una strana "epidemia" si è diffusa nel cimitero: alcuni defunti entro sette giorni dal decesso ritornano in vita. Francesco li chiama perciò "ritornanti", e si trova costretto a neutralizzarli distruggendogli la testa (con un attrezzo o un colpo di pistola), per poi seppellirli nuovamente, onde evitare che in paese ci si possa accorgere della cosa, per paura di perdere il posto. Per passare il tempo adora leggere vecchi elenchi del telefono, cancellando a penna i nomi dei cittadini deceduti nel frattempo, inoltre tenta continuamente di assemblare (senza però mai riuscirci) un modellino di teschio. La sua vita monotona viene scossa dall'incontro con una vedova, recatasi al cimitero per visitare la tomba del marito, della quale Francesco si infatua.
I due si ritrovano, grazie all'attrazione di lei per il macabro ossario del cimitero, a baciarsi e fare l'amore proprio sulla tomba del defunto marito di lei, e a un certo punto quest'ultimo si risveglia improvvisamente e la ferisce, facendole perdere i sensi, prima di essere ucciso per la seconda volta da Francesco. In seguito la donna viene dichiarata morta, ma in attesa di sepoltura si risveglia, così Francesco intuisce che è ormai diventata anche lei una "ritornante" e le spara, uccidendola.
In seguito ai misteriosi avvenimenti verificatisi nel cimitero, viene chiamato a investigare sulla vicenda l'ingenuo commissario Straniero; ne avverranno, nel frattempo, molti altri.
In seguito, la vedova precedentemente sepolta si sveglia per la seconda volta, aggredendo Francesco. Appare così chiaro che prima che lui la uccidesse non era ancora defunta, ma solo caduta in uno stato di morte apparente. Viene poi neutralizzata definitivamente da Gnaghi.
Qualche tempo dopo, Francesco incontra la Morte in persona, che gli dice di smetterla di «uccidere i morti», e piuttosto di sparare in testa direttamente alle persone vive, evitando così di subirne la persecuzione una volta decedute. Da questo momento, Francesco inizia a perdere il contatto con la realtà, a non distinguere più la vita dalla morte, e comincia a uccidere a partire da un gruppo di ragazzi che talvolta si facevano beffa di lui, sparandogli una notte nel bel mezzo della piazza. Dellamorte, in seguito, incontra e si innamora di altre due donne ancora, misteriosamente identiche alla vedova.
In seguito...
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