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Quando si finisce all'inferno, si può uscirne? La domanda se la pone Mani nude. Il nuovo film di Mauro Mancini che ha per protagonisti Alessandro Gassmann e Francesco Gheghi (a cui si aggiungono Fotinì Peluso, Paolo Madonna, Giordana Marengo), è appena stato presentato in anteprima e in esclusiva alla Festa del cinema di Roma 2024.

Qui sopra le primissime immagini della pellicola, liberamente tratta dall'omonima opera letteraria di Paola Barbato. Storia che affonda le sue radici nelle paure e nei sentimenti più perturbanti di un uomo e di un ragazzo, entrambi vittime di un destino più grande di loro. Spingendo a un’inevitabile riflessione su quanto sia sfaccettata e a tratti incomprensibile la natura umana.
La trama di "Mani nude"
Davide, un ragazzo di buona famiglia, occhi da bambino e corpo da adulto, una notte viene rapito e rinchiuso dentro un cassone buio di un camion. Finisce prigioniero di una misteriosa organizzazione che lo costringe a lottare, a mani nude, in combattimenti clandestini estremi, che si possono concludere in un solo modo: con la morte di uno dei due sfidanti. In quell’universo alieno e spietato, Davide è costretto a spogliarsi della sua umanità per sopravvivere, seguendo le istruzioni di Minuto, un carceriere e allenatore di altri uomini senza speranza né futuro. Pian piano emerge, però, un legame segreto tra il ragazzo e l’uomo, che si rivela la sua unica possibilità di salvezza. E se da quella prigione si può forse trovare il modo di fuggire, altrettanto non può accadere con il destino né con le conseguenze delle proprie azioni.
Una storia di delitto e castigo
Sono tante le domande che hanno affollato la mente del regista Mauro Mancini quando si è messo a scrivere la sceneggiatura insieme a Davide Lisino. «Qual è la nostra vera natura? Siamo predisposti a fare il male o ci viene insegnato? Siamo in grado di cambiare davvero noi stessi e redimerci? O siamo condannati a essere per sempre prigionieri di ciò che siamo e del nostro destino? È su queste domande che ci siamo concentrati per sviluppare la storia e i personaggi di Mani Nude», spiega.

Da qui la scelta di ritrarre non «degli eroi duri, puri e invincibili, ma uomini che hanno paura, che hanno sbagliato e che continuano a farlo. Uomini abituati a usare la violenza per sopravvivere ma che restano comunque anime fragili, spezzate. Uomini costretti ad affrontare le conseguenze delle loro scelte. Costretti ad affrontare le conseguenze del male che esercitano e di quello che subiscono, conseguenze fisiche ma anche, e soprattutto, psicologiche. Perché Mani Nude è prima di tutto una storia di delitto e castigo».

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