New York, 16 ott. (askanews) - "Noi viviamo in un mondo tutto connesso, nel quale si parla sempre meno però si è connessi. Radio prima e televisione dopo hanno fatto in modo di unificare tutto questo, creando un linguaggio comune e in Italia come all'estero questo ha fatto in modo che ci si potesse parlare ed ascoltare. Quindi ha creato una koinè, un linguaggio comune da dove poi sono scaturiti i social. Ma il linguaggio radiotelevisivo al quale sono più legato prevede lo studio, la differenza sostanziale tra facile e e semplice, facile è quello che succede oggi, ognuno può parlare e può dare la sua pur rispettabilissima opinione. Semplice era invece la radio quando è nata nel 1924 e la televisione quando è nata in Italia nel 1954 perchè voleva dire studiare un percorso semplice e fare in modo che tutti potessero capire".Lo ha evidenziato in una lectio multimediale (con audio e video d'epoca, attraverso l'utilizzo di materiali delle Teche Rai) il prof. Umberto Broccoli, in occasione dell'evento al Consolato Generale di New York che nella settimana delle celebrabrazioni del Columbus Day ha voluto ricordare e valorizzare il ruolo di promozione culturale del servizio pubblico radiotelevisivo italiano, nel doppio anniversario dei 100 anni della Radio e dei 70 anni della Tv, attraverso "suoni e immagini senza confini"."Facendo un passo indietro - ha proseguito Broccoli - la Rai si è subito adeguata al contesto internazionale con la creazione dell'Eurovisione per connettere tutte le televisioni, ma all'inizio degli anni '60 si sperimenta anche oltre Oceano, la Rai parla in diretta con l'America. La mia esperienza di tanti anni con l'azienda di stato, la Rai, è quella che parlando, avendo un linguaggio e facendolo in maniera semplice si crea il linguaggio del mondo".La manifestazione, promossa dal Consolato Generale d'Italia e Rai - Radiotelevisione italiana, curata da Marco Giudici (The Italian Academy for Advanced Studies, Columbia University), è stata organizzata in collaborazione con Rai Teche, con il patrocinio della Fondazione Mike Bongiorno, Askanews e La Voce di New York media partner con il sostegno di US Wind e il supporto tecnico di Ciao Usa TV.
Category
🗞
NovitàTrascrizione
00:00Noi viviamo in un mondo tutto connesso, in un mondo nel quale si parla sempre meno, però si è connessi.
00:09La radio prima e la televisione dopo ha fatto in modo di unificare tutto questo, ha creato un linguaggio comune
00:18e in Italia, come all'estero, ha fatto in modo che ci si potesse parlare, si potesse ascoltare
00:25e quindi ha creato, in greco è koinè, un linguaggio comune che è quello dal quale poi sono scaturiti i social.
00:36Io in realtà sono più legato al linguaggio radio-televisivo perché il linguaggio radio-televisivo prevede lo studio,
00:46prevede specialmente della televisione, della radio di cui abbiamo parlato,
00:51prevede la differenza sostanziale tra facile e semplice.
00:55Facile, mi si permetta, è quello che succede oggi.
01:00Ognuno può parlare, ognuno può dare la sua opinione, che è rispettabilissima.
01:06Semplice era la radio e la televisione quando è nata la radio nel 24, quando è nata la televisione in Italia nel 54,
01:14voleva studiare un percorso semplice e fare in modo che tutti potessero capire.
01:21Facendo un passo indietro, visto che noi siamo a New York e visto che siamo in un ambiente internazionale,
01:28la RAIS è subito adeguata, la televisione è subito adeguata all'ambiente internazionale
01:33e ha creato l'Eurovisione, quindi la possibilità di connettere tutte le singole televisioni e trasmettere al mondo.
01:40Ma all'inizio degli anni 60 si sperimenta anche al di là dell'oceano, la RAI parla con l'America, in diretta,
01:49e queste sono quelle cose che hanno realmente segnato la storia della nostra azienda, della RAI,
01:56ma la storia del mondo, perché in quella maniera è nata la connessione mondiale.
02:02E questo lo si deve alla grande sperimentazione fatta dalla RAI e con le altre aziende radiotelevisive degli altri paesi.
02:10Quindi la mia esperienza di tanti anni con l'azienda del nostro paese, dell'Italia, sta a significare una cosa sostanzialmente,
02:22parlare, avere un linguaggio e parlare in maniera semplice con il mondo, perché in questa maniera si è creato il linguaggio del mondo.