• mese scorso
Giunto a Napoli in cerca di lavoro, Libero Sbardellone viene coinvolto, suo malgrado, nell'attività truffaldina dello zio della moglie, il barone Gaetano Gargiulo. Dopo essere finiti più volte in carcere per furti di modesta entità, Libero e Gaetano decidono di mettere in atto un grosso colpo che dovrà assicurare loro un tranquillo avvenire: il furto ad una ricevitoria del lotto, in occasione di un evento eccezionale, capace di moltiplicare il numero delle scommesse. Provocata una finta eruzione del Vesuvio, che convoglia verso la ricevitoria una folla di scommettitori, Libero e Gaetano, con la collaborazione di un gruppo di ex compagni di prigione, penetrano nell'interno della ricevitoria e si impossessano di sessanta milioni. Per un fatale equivoco il frutto del colpo finisce in un carro della Nettezza Urbana, mentre l'intera banda viene tratta in arresto dalla polizia al termine di un frenetico inseguimento.

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