"La scommessa. Una notte in corsia": la clip in anteprima

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Come sopravvivere, quando a Ferragosto sei di turno in ospedale? I due infermieri Carlo Buccirosso e Lino Musella, nella commedia nera del napoletano Giovanni Dota (nei cinema), ci provano così... Dice il regista: Il film ha due  caratteristiche che ne determinano la narrazione e la messa in scena: l’unità di tempo e quella di luogo. Tutto in una notte, tutto in un ospedale. Questa impostazione, apparentemente teatrale, ci ha permesso di avvalerci di un cast che, oltre alle evidenti capacità artistiche e comiche, fosse preparato, esperto e particolarmente attento a tali necessità. Lavorando in un ambiente protetto da imprevisti e fattori esterni, dunque, gli attori hanno avuto modo di provare e riprovare movimenti e battute, con molta precisione, sempre coordinati con l’altro, come un corpo unico. La macchina da presa/occhio procede nei corridoi labirintici dell’ospedale, senza mai sostituirsi, se non raramente, allo sguardo dei protagonisti, ma li scruta, distorti, senza pietà. Per poi abbandonarli a loro stessi, come un Dio vigile ma inerte.
La scommessa. Una notte in corsia si concentra e punta il dito contro gli esseri umani, tutti, non salvando nessuno. Volevamo raccontare la storia di due persone con un lavoro ordinario, svogliate e senza stimoli, ma a contatto quotidiano con la morte, vero argomento ispiratore del film. Il mondo dell’ospedale ci è sembrato quindi il più funzionale e ci ha permesso di creare il tono e gli atteggiamenti più consoni alla black comedy che volevamo realizzare».

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