Un fine settimana ricco di appuntamenti alle Orestiadi di Gibellina. In scena due opere indimenticabili: Così fan tutte e Rigoletto. Due progetti teatrali che mettono in relazione l’opera lirica con la narrazione, il teatro musicale e la riscrittura drammaturgica. Sabato sera al Baglio Di Stefano, Marco Baliani in scena da narratore ha vestito i panni di un altro, per starci dentro dall’inizio alla fine per raccontare il suo “Rigoletto”: "È un monologo, quindi per farlo c’è bisogno di un personaggio in carne e ossa, spirito e materia – racconta Baliani -. È uno dei motivi che mi ha spinto a quest’altra impresa. Poter rivestire per una volta la pelle di un altro è una gioia particolare per me che in scena da narratore non ho mai la possibilità di calarmi interamente nelle braghe di chicchessia, sempre devo stare vigile a controllare e dirigere l’intero svolgersi della vicenda. Quando invece dirigo altri attori, loro sì, sono personaggi e li invidio sempre un po’, perché so che vuol dire poter essere un altro fisicamente e spiritualmente, una sensazione di pienezza, aver generato un altro avvicina noi uomini al mistero della duplicazione femminile”.
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