Il nome di Donatella Di Pietrantonio risuona con forza nel panorama letterario italiano degli ultimi anni. Anche per una storia personale che si discosta dai percorsi comuni. Innanzitutto, ha scritto il suo romanzo d’esordio a 49 anni: Mia madre è un fiume ha però subito conquistato il plauso della critica e del pubblico. Da allora, un successo dopo l'altro, fino alla consacrazione definitiva con il Premio Strega 2024 ottenuto grazie al suo ultimo lavoro, L'età fragile.
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Il debutto di Donatella di Pietrantonio
Nata ad Arsita, in provincia di Teramo, Di Pietrantonio si laurea in Odontoiatria e per anni svolge la professione di dentista pediatrica a Penne (Pescara), paese in cui vive tuttora. La scrittura, però, è sempre stata una sua grande passione, coltivata nel privato sin da giovane. Solo nel 2011 decide di dare voce alle sue storie, pubblicando il suo primo romanzo con Elliot.
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Il successo non tarda ad arrivare. Mia madre è un fiume racconta la toccante storia di una donna che si prende cura della madre malata di Alzheimer, ripercorrendo il loro rapporto complesso e profondo. Il romanzo viene accolto con entusiasmo dalla critica e conquista importanti riconoscimenti, tra cui il Premio Campiello Opera Prima.
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Il secondo romanzo, Bella mia
Con Elliot pubblicherà due anni più tardi anche il suo secondo romanzo, Bella mia. Una donna si ritrova madre di un adolescente dopo che la sorella gemella muore nel terremoto dell'Aquila. Vivono insieme nelle C.A.S.E. provvisorie, affrontando il trauma e adattandosi reciprocamente. Nel processo, tra ricordi nostalgici e gesti gentili, emerge la possibilità di una rinascita.
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Il libro della consacrazione di Donatella Di Pierantonio
Nel 2017, Donatella Di Pietrantonio pubblica L'Arminuta (Einaudi), un romanzo che la consacra definitivamente al grande pubblico. La storia di Adriana, una ragazza che torna nella sua famiglia biologica dopo anni di adozione, commuove e conquista i lettori, diventando uno dei casi letterari più importanti dell'anno. Il libro vince il Premio Campiello e viene trasposto in un film di successo.
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In finale al Premio Strega
Una storia, quella de L'Arminuta, che prosegue nel quarto libro della scrittrice abruzzese e che le vale l'ingresso nella cinquina finale del Premio Strega nel 2021. Borgo Sud (Einaudi) vede Adriana, la protagonista dell'opera precedente ormai adulta, e la protagonista senza nome, legate da un'infanzia difficile e da un amore profondo e tumultuoso. Vite intrecciate tra passioni, delusioni e un'eredità di affetto non espresso. La narrazione, delicata e intensa, esplora i legami familiari e la ricerca di sé, lasciando un'emozione duratura nel lettore.
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L'età fragile: successo allo Strega
Nel 2024, arriva il riconoscimento massimo: il Premio Strega con L'età fragile (Einaudi). Un romanzo che indaga il rapporto tra una madre e una figlia durante il lockdown, sullo sfondo di un Abruzzo antico e moderno. Lucia, segnata da un evento drammatico, osserva con apprensione la figlia, in un mondo che può essere ostile. Un testo che esplora la forza dei legami familiari e la resilienza di fronte alle difficoltà, con uno sguardo intenso e toccante. Un'opera che conferma il talento di Di Pietrantonio e la sua capacità di raccontare storie profonde con una scrittura poetica ed evocativa.
[idarticle id="2102317" title="Al Premio Strega è record di donne: 8 autrici nella dozzina"]
Oltre il successo: Donatella Di Pietrantonio e il suo lavoro
Nonostante il grande successo letterario, Di Pietrantonio non ha mai abbandonato il suo lavoro da dentista pediatrica. Un impegno che la mantiene legata alla sua terra e alle persone che la abitano, alimentando la sua ispirazione e la sua profonda conoscenza dell'animo umano. Una voce autentica e originale che con le sue storie ci regala emozioni profonde e riflessioni importanti.
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Il debutto di Donatella di Pietrantonio
Nata ad Arsita, in provincia di Teramo, Di Pietrantonio si laurea in Odontoiatria e per anni svolge la professione di dentista pediatrica a Penne (Pescara), paese in cui vive tuttora. La scrittura, però, è sempre stata una sua grande passione, coltivata nel privato sin da giovane. Solo nel 2011 decide di dare voce alle sue storie, pubblicando il suo primo romanzo con Elliot.
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Il successo non tarda ad arrivare. Mia madre è un fiume racconta la toccante storia di una donna che si prende cura della madre malata di Alzheimer, ripercorrendo il loro rapporto complesso e profondo. Il romanzo viene accolto con entusiasmo dalla critica e conquista importanti riconoscimenti, tra cui il Premio Campiello Opera Prima.
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Il secondo romanzo, Bella mia
Con Elliot pubblicherà due anni più tardi anche il suo secondo romanzo, Bella mia. Una donna si ritrova madre di un adolescente dopo che la sorella gemella muore nel terremoto dell'Aquila. Vivono insieme nelle C.A.S.E. provvisorie, affrontando il trauma e adattandosi reciprocamente. Nel processo, tra ricordi nostalgici e gesti gentili, emerge la possibilità di una rinascita.
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Il libro della consacrazione di Donatella Di Pierantonio
Nel 2017, Donatella Di Pietrantonio pubblica L'Arminuta (Einaudi), un romanzo che la consacra definitivamente al grande pubblico. La storia di Adriana, una ragazza che torna nella sua famiglia biologica dopo anni di adozione, commuove e conquista i lettori, diventando uno dei casi letterari più importanti dell'anno. Il libro vince il Premio Campiello e viene trasposto in un film di successo.
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In finale al Premio Strega
Una storia, quella de L'Arminuta, che prosegue nel quarto libro della scrittrice abruzzese e che le vale l'ingresso nella cinquina finale del Premio Strega nel 2021. Borgo Sud (Einaudi) vede Adriana, la protagonista dell'opera precedente ormai adulta, e la protagonista senza nome, legate da un'infanzia difficile e da un amore profondo e tumultuoso. Vite intrecciate tra passioni, delusioni e un'eredità di affetto non espresso. La narrazione, delicata e intensa, esplora i legami familiari e la ricerca di sé, lasciando un'emozione duratura nel lettore.
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L'età fragile: successo allo Strega
Nel 2024, arriva il riconoscimento massimo: il Premio Strega con L'età fragile (Einaudi). Un romanzo che indaga il rapporto tra una madre e una figlia durante il lockdown, sullo sfondo di un Abruzzo antico e moderno. Lucia, segnata da un evento drammatico, osserva con apprensione la figlia, in un mondo che può essere ostile. Un testo che esplora la forza dei legami familiari e la resilienza di fronte alle difficoltà, con uno sguardo intenso e toccante. Un'opera che conferma il talento di Di Pietrantonio e la sua capacità di raccontare storie profonde con una scrittura poetica ed evocativa.
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Oltre il successo: Donatella Di Pietrantonio e il suo lavoro
Nonostante il grande successo letterario, Di Pietrantonio non ha mai abbandonato il suo lavoro da dentista pediatrica. Un impegno che la mantiene legata alla sua terra e alle persone che la abitano, alimentando la sua ispirazione e la sua profonda conoscenza dell'animo umano. Una voce autentica e originale che con le sue storie ci regala emozioni profonde e riflessioni importanti.
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