Dentro la Diaspora degli artisti in guerra del Centro Sperimentale di Cinematografia

  • 3 mesi fa
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00:00Se vogliamo essere onesti, noi dobbiamo affrontare il problema anche su altri livelli, perché
00:07altrimenti la dichiarazione finale di un congresso prevederebbe il fatto di dire l'orrore della
00:12guerra, ma lo sappiamo. Come dicevi prima, la pace che cos'è? È un'interruzione di
00:18una guerra perenne. No, questo che ci dicevamo prima, parte però
00:23di cui voglio anche mettere a parte voi, è il fatto di aver cercato una decina di anni
00:28fa una definizione nei manuali di politica internazionale, di diritto, una definizione
00:34chiara di pace e di non riuscire a trovarla se non nella forma negativa dell'interruzione
00:39della guerra. Cioè la pace è ciò che c'è tra una guerra e un'altra, cosa che mi colpì
00:43molto, perché sembrava che lo stato di guerra fosse lo stato naturale perenne e che la pace
00:49fosse un intervallo. Il centro sperimentale forse è la prima volta
00:52che apre le sue porte in maniera significativa per un evento che riguarda la vita, non dei
01:00cineasti in senso stretto, ma la vita di questo pianeta, di questo mondo. La contemporanea
01:07esplosione delle guerre, prima l'Ucraina e poi, non contemporanea, ma successivamente
01:14quello che è riaccaduto nel Medio Oriente, ci ha fatto riflettere sulla necessità che
01:19il centro sperimentale diventasse un po' una casa, aprisse le sue porte e offrisse
01:24la possibilità a quei cineasti, artisti, scrittori che vivono una condizione di diaspora,
01:29una condizione di alienazione dalla propria vita, dalla propria società, dal proprio
01:33paese e in qualche modo anche diventa un'alienazione di carattere mentale, perché la diaspora
01:40in qualche misura è anche uno stato della mente, questo sentimento di vedere disperse
01:47non soltanto le proprie identità, le proprie origini e quant'altro, ma anche la propria
01:52immaginazione, il proprio pensiero, le proprie frustrazioni, esistono anche quelle, nella
02:00diaspora viene dispersa tanta frustrazione, allora forse quella frustrazione diventa benzina
02:07per immaginare qualcosa e noi offriamo questi tre giorni un pasto caldo, noi offriamo un
02:13microfono e uno schermo e offriamo la possibilità ai cineasti che provengono dal Chad, dall'Ucraina,
02:19da Israele, dalla Palestina, di parlare di che cos'è la vita dell'artista, la realizzazione
02:29di un film in questi tempi, questa è un po' la missione.
02:34Sempre per rifarmi a queste dichiarazioni, a queste cose raccontate dai registi che verranno
02:39come botte nella tua rassegna, una regista ucraina, Marina Ergorbach, che tra l'altro
02:45si riferisce alla guerra in Donbass nel 2014 che ci fa ricordare come a noi è venuta agli
02:52occhi dal 22 e poi, ma in realtà quella storia andava molto avanti, che lo trova una dichiarazione
02:57molto onesta e cioè il dubbio, forse anche la certezza, che quello che un regista può
03:04fare poi in realtà sia molto limitato. Cito testualmente quello che dice lei, dalla volta
03:09penso che un film non sia di per sé utile affermare tutto questo, eppure alla fine è
03:15meglio che opere come questa esistano. A me ha fatto un po' accapponare la pelle,
03:20cioè l'idea che comunque anche se ciò che tu farai, una testimonianza, un'opera artistica
03:26o comunque un'opera anche solo tanto di informazione, avrà probabilmente effetti limitati, quindi
03:32tu stai resistendo tanto di lasciar perdere, di non farla.
03:35Ma direi che non avrà effetti, potrà non avere effetti, ma sono intercolabili quegli
03:40effetti delle opere. È il destino degli artisti penso, di compiere il gesto al di là del
03:46risultato, cioè nessuno di noi può immaginare che un film, che un'opera, come si chiama
03:51il grande quadro di Picasso? Guernica possa fermare le guerre, Guernica non ha fermato
03:55le guerre, vediamo se possiamo fermarle noi. Il nostro compito è compiere la testimonianza.
04:02Ma il cinema è per sua vocazione, ma per sua necessità, sempre una testimonianza,
04:10una testimonianza filmata e quindi queste parole non vengono soltanto dette, raccontate,
04:18ascoltate, le parole che verranno dette in queste regioni per esempio verranno filmate
04:22ed è una delle cose a cui tengo di più, le troupe organizzate dai nostri docenti e
04:29così via, che organizzate attraverso l'utilizzazione degli stessi studenti dei corsi di fotografia
04:37piuttosto che di recitazione, piuttosto che di sceneggiatura, che filmeranno, perché tutto
04:44da noi deve avere sempre un po' un rimbalzo verso quella che è una delle vocazioni principali
04:49di questo posto, che è la formazione. Io quando ho cominciato questa avventura qua,
04:53a metà ottobre, ho detto a me stesso che avrei fatto questa cosa come quando faccio
04:58un film, scendendo in campo, organizzando, parlando, realizzando e soprattutto rivendicando
05:04sempre il diritto di emozionarmi e di divertirmi. Non morirò manager, così come non morirò
05:13Presidente del Consiglio della Spedalità, spero almeno, perché questo diverebbe morire
05:18nei prossimi quattro anni. Però questa è un po' l'intenzione generale, finché sto qua
05:24lo faccio con questa gioia, con questa tenacia e con questa serietà, penso.

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