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Roma, 10 giu. (askanews) - I partiti di destra avanzano in molti paesi europei, ma al parlamento di Bruxelles la maggioranza continua a ruotare sui centristi del Partito Popolare. Ed è attorno alla presidente della Commissione Europea uscente, candidata alla successione di se stessa, Ursula von der Leyen che si muoveranno tutte le trattative delle prossime settimane.Il gruppo dei suoi Popolari - che comprende anche Forza Italia di Antonio Tajani - ha oltre 180 seggi sui 720 del Parlamento. L'asticella della maggioranza assoluta è a 360. Per arrivarci pare indispensabile il supporto del secondo gruppo, quello del Partito Socialista Europeo con quasi 140 seggi, 22 dei quali vengono dal Partito Democratico italiano.Oppure, governare in minoranza appoggiandosi a destra o sinistra a seconda dei casi, ma appare una via difficile.Von der Leyen come prima cosa ha annunciato "insieme con altri, saremo un bastione contro gli estremismi di destra e di sinistra". Fra gli alleati possibili quindi restano i Verdi... o il gruppo centrista Renew Europe in cui siede anche il partito del presidente francese Macron, peraltro bastonato da questo voto.Invece non entreranno in maggioranza i partiti a sinistra del gruppo socialista, come Alleanza Verdi e Sinistra in Italia. Ma Von Der Leyen esclude anche alcuni dei partiti di destra: già in campagna elettorale aveva posto condizioni per le alleanze, niente partiti euroscettici o non democratici. Questo elimina, a meno di svolte clamorose, i partiti che erano nel gruppo Identità e Democrazia come RN di Marine Le Pen in Francia, l'AfD tedesca, ma anche la Lega di Matteo Salvini.E pone una nuova sfida ai partiti di destra che hanno cercato una via più europeista come alcuni del gruppo ERC: primo fra tutti Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, che negli ultimi mesi si era mostrata molto vicina a von der Leyen. Lo scacchiere europeo è ancora tutto da comporre.

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