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Speech Box - Botto Poala - 28/09/23

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Trascrizione
00:00 In questi giorni si è parlato tantissimo delle sfilate milanesi, ma la moda non è
00:08 soltanto grandi brand del lusso, la moda italiana è fatta anche da piccole e medie imprese che
00:14 hanno reso famoso il made in Italy in tutto il mondo. Ovviamente come tutto il tessuto
00:18 produttivo italiano anche queste aziende hanno subito l'impatto della crisi economica,
00:24 della difficile ripresa post-covid e attualmente da un cambio di rotta nelle relazioni commerciali
00:29 con la Cina e con la Russia. Di questo parleremo in questa puntata di Speechbox, quindi vi aspetto.
00:35 Come avete sentito nella nostra introduzione oggi faremo un approfondimento sul sistema
00:59 tessile moda italiano che è un po' il cuore pulsante del made in Italy e a parlarne abbiamo
01:04 invitato Ercole Bottopuola, presidente di Confindustria Moda. Benvenuto a financiallounge.com.
01:11 Buongiorno a tutti. Presidente, si è appena conclusa la settimana della moda, sicuramente
01:18 un ottimo risultato, ma ovviamente parliamo di eventi specifici. Vogliamo capire con lei
01:25 qual è invece lo stato di salute proprio di tutto il settore tessile e moda italiano.
01:30 Certamente abbiamo un 23 che nei primi sei mesi è stato molto positivo, una crescita del trend
01:41 che era già partito nel 22, quindi un rimbalzo dopo la discesa del covid che è proseguito in
01:48 tutti i primi sei mesi del primo semestre del 23. Adesso cominciamo a vedere invece un certo
01:57 arrudentamento dovuto a tutta una serie di fattori diversi l'uno dall'altro, un fattore di filiera,
02:07 dopo il covid c'è stata tutta una serie di problematiche, di flussi di produzione dovuti
02:17 a porti chiusi in Cina per il covid mentre noi eravamo ripartiti, quindi container che non si
02:25 muovevano, questo ha portato ritardi di consegna di merci nella nostra parte continentale, ha
02:33 intardato la produzione, quindi ha creato tutta una serie di ritardi che hanno portato poi il
02:40 mercato finale a ordinare con largo anticipo e quindi caricarsi di stock che oggi cominciano
02:47 ad avere un peso all'interno delle vinte le aziende, con poi una situazione geopolitica
02:54 che è andata a peggiorare, soprattutto il tema con la Russia dove l'Europa ha ulteriormente
03:02 inaspritto i dazi nei confronti di chi esportava verso quel paese lì, quindi è diventato
03:11 praticamente impossibile vendere per quello che sappiamo il mercato russo e la tensione
03:20 geopolitica con la Cina ha sicuramente portato le aziende che sono molto esposte sul mercato
03:29 cinese e quindi anche in particolare del lusso a vedere una compreoccupazione il 24
03:36 e quindi cominciare nella seconda parte del 23 a rallentare gli acquisti, quindi arriviamo
03:44 diciamo con un ottimo semestre ma cominciamo a guardare con preoccupazione il 24 e quindi
03:52 ci aspettiamo un rallentamento sulla seconda parte dell'anno.
03:54 Lei citava giustamente la Russia e la Cina perché sono due mercati di riferimento soprattutto
04:01 per i brand del lusso italiani e ovviamente tutto quello che è accaduto con la guerra
04:08 in Russia e con il rallentamento dell'economia cinese ha avuto un forte impatto anche sulle
04:13 nostre esportazioni, quali sono le previsioni a livello di export e poi se ci sono altri
04:19 mercati che invece si stanno esplorando?
04:22 Sulla Russia è semplicissimo, le previsioni sono zero perché praticamente non si può
04:27 più vendere nessun prodotto sul mercato lusso, quindi è una fetta di mercato che al momento
04:33 è scomparsa, se non nascondiamo giudiciate un dito a clienti che si possono permettere
04:41 di viaggiare nel mondo e acquistare i prodotti del lusso in paesi dove evidentemente non
04:48 c'è la capacità delle aziende di controllare le vendite, perché se un cittadino russo
04:55 va a Dubai e acquista un prodotto del lusso non vedo come si possa pensare di controllare
05:00 questo tipo di flusso, però è comunque un mercato che la moda già nel 1922/23 è riuscita
05:10 in qualche maniera ad assorbire attraverso la crescita di altri mercati, da un punto
05:15 di vista diretto non è un mercato così significativo, se non per alcune aree che invece hanno un
05:21 impatto significativo, pensiamo solo al mondo delle calzature, ci sono distretti che hanno
05:28 quote di vendita sul mercato lusso intorno al 70%, il mondo delle calzature difficile
05:37 delle marche, questi sono distretti che stanno soffrendo in maniera devastante perché escono
05:43 da due anni Covid, una situazione che tutti ci ricordiamo e si trovano a avere il loro
05:47 mercato principale chiuso per una questione che non è direttamente legata alla loro capacità
05:53 di fare un bel prodotto o di venderlo nella maniera corretta, quindi questi sono distretti
05:58 che devono essere sostenuti perché se no andiamo a rischio di perdere manodopra, cultura,
06:06 sono a valore del paese e quindi questi sono interventi che devono essere dedicati e localizzati
06:14 in maniera efficace. Il tema Cina è invece un tema molto più grande,
06:19 perché noi sappiamo che la Cina ha un impatto in sol lusso molto più importante, chi è
06:26 stato in Cina ha subito percepito post Covid una sorta di fenomeno di deoccidentalizzazione
06:34 del paese, ma lo vedi a occhio nudo. Sono stato anch'io a luglio prima delle vacanze
06:42 in Cina, prima del Covid ero stato e si vedevano un sacco di macchine europee, in particolare
06:49 tedesche, oggi sono completamente scomparse a favore di un mondo elettrico completamente
06:58 cinese e quindi è già lì, ad occhio nudo vedi che c'è qualcosa che è cambiato e
07:03 lo vediamo anche in altre aree. Quindi il lusso che sicuramente è stato uno
07:10 dei drive principali per unire questi due mondi, vede il 2024 come un po' di preoccupazione,
07:19 poi siamo convinti e consaputi delle nostre capacità, della nostra ricchezza di quello
07:26 che noi riusciamo a proporre nel mercato, dell'unicità dell'offerta che Made in
07:30 Italy in particolare da un consumatore che richiede questi tipi di caratteristiche, la
07:36 ricerca della bellezza, però sappiamo anche che quando un paese prende una decisione politica
07:43 strategica, dietro c'è un paese che si muove di conseguenza.
07:51 Quali saranno anche le conseguenze di una scelta politica di rinunciare a questo accordo
07:56 via della seta ancora non lo sappiamo, qui sono qualcosa che la diplomazia oggi sta ancora
08:04 cercando di trattare e chiaramente non abbiamo fiducia che chi oggi dice al governo faccia
08:11 interessi nel nostro paese, quindi siamo fiduciosi, ma guardiamo il 2024 con una certa preoccupazione
08:19 per tutto quello che ci siamo detti. Notiamo anche il fenomeno inverso, lei parlava
08:24 di deoccidentalizzazione della Cina, notiamo anche minore dipendenza dalla Cina soprattutto
08:30 nell'ambito delle produzioni?
08:32 Anche questa è una delle conseguenze di questa tensione geopolitica che i grandi gruppi
08:38 si sono resi conto che avere un centro produttivo unico in un paese che chiaramente ha una politica
08:49 che può cambiare a favore o a sfavore di certe dinamiche, un rischio che forse oggi
08:55 non conviene più correre, frutto anche dell'esperienza sul caos dei trasporti, quindi della supply
09:03 chain, oggi in un mercato che si sta trasformando con la digitalizzazione, con tutto quello
09:09 che noi vediamo, la tecnologia che avanza, bisogna essere sempre più time to market
09:14 e quindi certi gruppi hanno cominciato a fare riflessi sul fatto che l'incidenza del costo
09:21 a mano d'opera, che era il motivo principale per cui ci si spostavano a produrre in paesi
09:26 diversi da quelli tradizionali, comincia a essere non così significativo, un po' perché
09:32 in questi paesi nel frattempo il costo a mano d'opera è salito e l'inefficienza dei trasporti
09:38 e la possibilità di avere dei vuoti produttivi o di spazi preoccupati nei store perché manca
09:46 la merce, abbiamo vissuto fino adesso nel mondo dell'elettronica piuttosto che in altri
09:52 settori, fa sì che hanno a ripensare le strategie e quindi riportare certe lavorazioni nei paesi
10:00 vicini ai mercati di smuocco. E' ovvio che quando si parla di moda non ci sono tanti
10:05 paesi con una filiera e con una cultura nella mano d'opera come c'è in Italia, però
10:12 questi sono fenomeni che sono rapidi, hanno un'immediata, ci sono delle fiammate che
10:18 devono essere in qualche maniera colte. Se poi la burocrazia tipica di questo paese si
10:25 mette a complicare questo tipo di riaperture, perché noi dobbiamo immaginare che uno che
10:32 viene a cercare capacità produttiva in Italia o la costruisce o va all'azienda che oggi
10:39 sono ancora presente sul mercato e chiede di aumentare la propria capacità. Però qui
10:44 spazi per creare, spazi ce ne sono, però se poi dobbiamo perdere il tempo ad avere
10:49 i permessi o dover costruirci vogliono almeno 3-4 anni, nel frattempo la moda è gelata
10:55 almeno altre 3 volte, quindi le opportunità ci sono, dobbiamo come paese essere rapidi
11:00 a sapere come ripetere. In questo periodo particolare, in questo momento di gran trasformazione,
11:07 oggi la velocità conta più delle dimensioni, se lo vogliamo mettere in un certo punto di
11:12 vista. Diciamo che è un modello ancora tutto da costruire. Siamo in chiusura però questa
11:19 domanda ci tenevo a farla, i primi 3 grandi gruppi del lusso francese capitalizzano circa
11:25 730 miliardi di euro, per dare un'idea rappresentano il 30% della borsa di Parigi, mentre le prime
11:32 5 società del lusso italiano capitalizzano 16 volte in meno, 45 miliardi di euro. Si
11:40 parla spesso di fare sistema anche per preservare il made in Italy, renderlo più competitivo
11:46 a livello globale e evitare anche di essere assorbiti da gruppi esteri. Che cosa ne pensa?
11:54 Questo è un tema storico nel nostro paese, noi siamo soprattutto, ma non credo nel mondo
12:03 della moda, ma in generale nell'industria italiana, noi siamo imprenditori di prodotto
12:08 e non di capitali. In questo senso abbiamo tutta una serie di caratteristiche che ci
12:15 differenziano dagli imprenditori di capitali. I francesi sono stati imprenditori di capitali
12:20 e quindi se vogliamo tornare a quello che ho detto prima, hanno una capacità e una
12:24 rapidità di azione molto più rapida della nostra. Noi siamo molto legati ai territori,
12:35 Confedurte Moda è una realtà di 60 mila aziende per 600 mila dipendenti, per cui include
12:45 anche grandi gruppi, ciò significa che ci sono veramente delle aziende a conduzione
12:49 familiare e quindi questo tipo di caratteristiche fa sì che siamo molto poco propensi alle
12:58 sinergie, siamo poco propensi a metterci insieme perché c'è dentro anche molto sentimento,
13:05 molto amore e questo a volte è una qualcosa che ci rende unici in un stesso senso. L'offerta
13:11 che c'è in Italia non c'è da nessuna parte, è un'offerta unica, è un'offerta
13:16 differente, ma questa unicità e questa differenzazione lo vediamo anche nei rapporti tra colleghi,
13:23 tra associazioni, quindi facciamo una fatica enorme a fare sistema, troviamo sempre dei
13:30 buoni motivi per stare ognuno per conto proprio, in un periodo, in un contesto e questo va
13:37 anche a periodi e in questo specifico periodo evidentemente i numeri ci dicono che chi fa
13:44 sistema, chi si mette insieme e lo fa velocemente, lo fa con delle ragioni dietro che sono di
13:51 capitale, di numero, non ci sono delle ragioni più che altro sentimentali, chiamiamole così,
13:57 probabilmente ha la possibilità di maggiore successo rispetto al modello tradizionale.
14:02 Bene, io ringrazio Ercole Bottopoala, Presidente di Confindustria Moda che ci ha disegnato
14:08 il quadro del sistema Moda Italia, come abbiamo visto insieme ci sono ancora ampi spazi di
14:14 miglioramento per mantenere alta l'eccellenza italiana che ci ha resi famosi in tutto il
14:21 mondo.
14:22 Grazie di essere stato con noi.
14:23 Grazie a voi, buona giornata.
14:26 E grazie a tutti voi di averci seguiti, vi do appuntamento al prossimo Speechbox, sempre
14:31 su financialounge.com
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