La New Beetle nasce dall'idea di rievocare il celebre Maggiolino, reinterpretandone in chiave moderna le linee. In particolare l'idea della New Beetle proviene dai designer Mays e Thomas (quest'ultimo designer anche dell'Audi TT), in forze al piccolo centro stile aperto dalla Volkswagen in California nei primi anni novanta.
Inizialmente la Casa costruttrice viene tenuta all'oscuro del progetto; la moda delle auto rétro è ancora ben lontana dal venire, e il progetto appare ambizioso anche ai suoi stessi autori. D'altro canto la filiale americana della Volkswagen versa in brutte acque da lungo tempo, con vendite in costante calo fin dagli anni settanta. Infatti diversamente da quanto accaduto in Europa con la Golf, in America nessun modello ha saputo rimpiazzare il vecchio Maggiolino. L'idea di riprenderne i valori (l'anticonformismo, l'ecologia, l'aspetto tondeggiante e sorridente) e la forma in un modello tutto nuovo può essere vincente, ma difficile da far accettare ad un costruttore "conservatore" come Volkswagen. Pertanto Mays e Thomas realizzano i primi modelli in scala di nascosto, rivelando le loro intenzioni solo al responsabile del design Volkswagen, Warkuss.
Solo quando, nel 1993, il prototipo è finalmente pronto, i due designer si decidono a presentarlo alla dirigenza Volkswagen. Fortunatamente, la Casa in quel momento non ha nulla di significativo da presentare al Salone di Detroit del 1994, e alla dirigenza pare che quel curioso prototipo possa quantomeno attirare l'attenzione del pubblico. Così la realizzazione del primo prototipo ufficiale viene finanziata, pur dando per scontato che non sia destinato ad una produzione in serie.
Il modello speciale RSI è stato prodotto in 250 esemplari. Monta un motore VR6 3,2 litri da 224 CV. Il cambio è a sei velocità. È dotata di un doppio terminale di scarico Remus. L'aerodinamica è stata notevolmente migliorata con l'introduzione di spoiler e il perfezionamento di tutti i paraurti e delle minigonne laterali. Monta cerchi OZ Superturismo 18×9 con gomme 235/40ZR-18. I sedili anteriori standard sono stati sostituiti con dei Recaro da competizione. Editing Fernando Menichini
Inizialmente la Casa costruttrice viene tenuta all'oscuro del progetto; la moda delle auto rétro è ancora ben lontana dal venire, e il progetto appare ambizioso anche ai suoi stessi autori. D'altro canto la filiale americana della Volkswagen versa in brutte acque da lungo tempo, con vendite in costante calo fin dagli anni settanta. Infatti diversamente da quanto accaduto in Europa con la Golf, in America nessun modello ha saputo rimpiazzare il vecchio Maggiolino. L'idea di riprenderne i valori (l'anticonformismo, l'ecologia, l'aspetto tondeggiante e sorridente) e la forma in un modello tutto nuovo può essere vincente, ma difficile da far accettare ad un costruttore "conservatore" come Volkswagen. Pertanto Mays e Thomas realizzano i primi modelli in scala di nascosto, rivelando le loro intenzioni solo al responsabile del design Volkswagen, Warkuss.
Solo quando, nel 1993, il prototipo è finalmente pronto, i due designer si decidono a presentarlo alla dirigenza Volkswagen. Fortunatamente, la Casa in quel momento non ha nulla di significativo da presentare al Salone di Detroit del 1994, e alla dirigenza pare che quel curioso prototipo possa quantomeno attirare l'attenzione del pubblico. Così la realizzazione del primo prototipo ufficiale viene finanziata, pur dando per scontato che non sia destinato ad una produzione in serie.
Il modello speciale RSI è stato prodotto in 250 esemplari. Monta un motore VR6 3,2 litri da 224 CV. Il cambio è a sei velocità. È dotata di un doppio terminale di scarico Remus. L'aerodinamica è stata notevolmente migliorata con l'introduzione di spoiler e il perfezionamento di tutti i paraurti e delle minigonne laterali. Monta cerchi OZ Superturismo 18×9 con gomme 235/40ZR-18. I sedili anteriori standard sono stati sostituiti con dei Recaro da competizione. Editing Fernando Menichini
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