• anno scorso
La Autovox, che aveva lo stabilimento in via Salaria 981 a Roma, fu la prima fabbrica che progettò e costruì nel 1967 un apparecchio TV a colori cosiddetto di 1a generazione. Dopo anni di ricerche e studi Autovox progetta e costruisce con soluzioni che verranno utilizzate anni dopo dagli altri concorrenti. All'epoca era veramente avanti con la tecnologia rispetto ai costruttori stranieri, era a semiconduttori (tranne la parte EAT che era a valvole), impiegava il sistema modulare, montava un cinescopio da 25 pollici della RCA (Perma Chrome 25 XP 22) che era uno dei migliori sul mercato, aveva la possibilità di sintonizzare sino a 6 stazioni TV, era di dimensioni ragionevoli pur essendo un TV da console. Nacque con l'obiettivo di essere venduto sul mercato germanico, infatti le scritte sui vari comandi erano in lingua tedesca. Purtroppo in Italia non ebbe il successo che si sarebbe meritato viste le caratteristiche che surclassavano gli altri TVC europei. Da qui partì poi il lento declino di tutta l'industria costruttrice di TV italiana che ebbe il colpo finale dopo la scelta del sistema a colori PAL, in quanto l’Italia, se avesse scelto il S.E.CA.M., per la sua posizione geografica sarebbe diventato “molo centrale”, acquistando una importanza determinante riguardo ai trasmettitori. Di qui l’interesse francese affinché l’Italia adottasse, magari anche con una soluzione
“bistandard”, il sistema S.E.C.A.M. La Francia, oltre allo sconto dello 0,60 sullo 0,75% sulle Royalties avrebbe costruito a proprie spese, un potente trasmettitore non solo in Corsica, ad uso dell’Italia centrale, ma anche in Sicilia, ad uso della costa nordafricana; conseguentemente, poiché i paesi tra i più grossi produttori di petrolio avevano adottato il sistema francese, i costruttori italiani di apparecchi televisivi con sistema S.E.C.A.M. avrebbero trovato nuovi sbocchi di mercato in cambio nientemeno di greggio; senza contare sull’influenza della scelta per altri paesi che si affacciavano sul Mediterraneo come la Spagna e la Grecia che aspettavano la decisione dell’Italia per orientarsi di conseguenza. La scelta del sistema tedesco condusse invece ad un lento ma inarrestabile processo di crisi dell’industria televisiva italiana che portò negli anni a seguire alla chiusura di numerose fabbriche produttrici di TV.
Da notare che sul mercato italiano risulta solo come acquirente la RAI che lo impiegò nelle varie sedi sul territorio. Nel 1977 personalmente lo vidi nella sede Rai di Firenze posto nella sala Ampex

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