• anno scorso
Trascrizione
00:00 C'è un percorso che si incastra, una specie di gioco che io direi è più legato anche
00:14 al mio fare pittura, perché se trovo una bella carta alle spalle e la vessi qua probabilmente
00:20 mentre faccio una cosa la incollerei, diventano un segno su un segno, poi diventa… qui è
00:27 un procedimento sicuramente da pittore, è ovvio che c'è una struttura narrativa nella
00:35 quale mi ha aiutato uno bravo che è Braucci per dare un forma, perché io avevo un accumulo
00:42 in questi 16 anni di attesa rispetto al primo film che era Chiote ispirato al Don Quixote,
00:49 ovviamente c'era un accumulo di storyboard, di segni, fotografie, luoghi che mi piacevano,
00:56 scopro il Gargano, questi posti così arcaici legati a una mitologia dell'angelo, una serie
01:03 di cose che ci piacciono, come si incollano.
01:07 Si incollano che stavo disegnando La Divina Commedia, sì era una cosa di edizione, e
01:29 Dico ma Dante disegnava il suo percorso in maniera così dettagliata, addirittura piramidale,
01:38 dove si va verso il paradiso in maniera scenzionale e sotto poi il suo d'inferno.
01:44 Ma anche il presepe è così, il presepe c'è una struttura, quello che si faceva da Bandini
01:49 e che tuttora è una struttura piramidale dove in alto avviene l'episodio evangelico,
01:56 fatto di clamoroso, però giù, man mano che si scende nella struttura architettonica,
02:04 c'è il popolo, c'è chiunque, c'è la bottega del lavandaglio, c'è chi vende i
02:11 salumi, il giocatore di carte e quant'altro.
02:14 E questo infatti lo dice, il tema mi appassionava, De Simone il maestro è un grande esperto
02:22 e ha scritto un po' di libri sul presepe popolare, che poi è uguale in tutto il mondo
02:27 alla fine, dove c'è l'umanità, quindi sul presepe ci può essere qualunque cosa.
02:32 A Napoli ci mettono Maradona, insomma, e allora ho detto "va beh, ma perché non posso travasare
02:41 la Divina Commedia o almeno alcuni suoi pastori sul mio presepe con i miei pastori?".
02:50 Diventa un meccanismo semplice, una specie di stratagemma per tenere, però poi alla
02:56 fine ho verificato che è una cosa plausibile, in un certo senso.
03:02 Come bello è questo posto, Totò.
03:06 Come si chiama?
03:08 Eden.
03:09 O paraíso.
03:10 Pure Dante ci mette personaggi che non sono così autologatici, sono pure personaggi estremamente
03:21 semplici voglio dire, materici, infatti di materia.
03:25 E in questo mio invece presepe ho travasso dalla Divina Commedia nel presepe, con il
03:32 permesso che posso metterci qualunque cosa, ci ho messo alcune mie preferenze, Glenn Gould,
03:39 su quali io stavo imbastendo un altro film, poi ovviamente la cosa era complicata.
03:44 C'è il Ferroviere, un piccolo omaggio a mio amico Sergio Rubini, al suo primo film,
03:54 e ho detto "Sergio, allora tu rimani lì per 40 anni sul tuo set, e poi non ti sei
04:02 mai più mosso, la stazione se negati, i treni non passano più".
04:06 E c'è questo passaggio sulla numerologia, per cui ormai questo personaggio rimane lì
04:15 in eterno e la sua idea, la sua ossessione è quella di elencare i treni che non arrivano,
04:21 i numeri dei treni, il foggiarochetto Sant'Antonio, per cui mi piaceva quest'aria un po' disincantata
04:28 rispetto a una tematica altrettanto nata dal cinema, quella di Sergio.
04:37 Poi altri si infilano e entrano dentro questa… ma entrano ed escono, perché poi il filo
04:45 con filo, come dire, il filo luce è la famigliola, è quella di Eterna, che parte da Bethlehem
04:52 arriva oggi, quante famiglie arrivano e cercano un numero 25.
04:59 Ma tu sei sicuro che ci possiamo stare qua?
05:02 Fin quando non ci cacciano pure acqua?
05:05 Eh…
05:20 Ma si può?
05:22 E se non possiamo ballare in paradiso?
05:26 Guardando le rose fiorite stamani, io penso domani saranno appassite.
05:38 E tutte le cose sono come le rose che vivono un giorno, un'ora e non più.
05:50 Fortunatamente la cronaca attuale, drammatica, ce lo racconta, che dall'acqua arriva la
05:56 speranza che a volte afferma.
05:58 Ma lo sa che non ci avevo pensato in maniera così figurativa?
06:04 Quando uno dice "ma mi piaceva usarla", poi si capisce che tutto si giude.
06:11 [Musica]
06:35 Mi sono sentito soffermare su questo dettaglio, che è ovviamente dovuto un po' al progetto,
06:42 al disegno che avevo messo su per poterlo costruire.
06:47 Infatti appare diverse volte.
06:49 Probabilmente è un riferimento anche inconsapevole, o perlomeno si rende consapevole a un momento
06:56 in cui si affaccia, a uno dei miei artisti preferiti che è Tarkovsky, che è praticamente
07:03 un'altra cosa, è uno dei miei elementi.
07:06 Ovviamente c'è un valore figurativo molto forte.
07:09 E lì si parte da questo mare, che è un mare adriatico, un colore molto metafisico, molto
07:17 azzurro grigio.
07:19 [Musica]
07:45 In breve, l'aneddoto è che ci sono delle barche che sbarcano a Lampedusa, dove ho fatto
07:51 la porta, che a un uomo geniale, filantropo, ha detto "ma queste barche portiamole nei
07:59 carceri, facciamo fare da alcuni carcerati che lo sanno fare, degli strumenti musicali,
08:05 col legno di queste barche".
08:07 E questo è successo, quindi con questi legni si sono realizzati degli strumenti musicali
08:15 presso i carceri di Milano, altre, che sono perfettamente eseguibili.
08:21 Allora io vengo a sapere questa storia di legni, di barche, che da lì vanno verso Milano
08:29 e ho chiesto a questo Ernoldo Mondadori "ma le fermi due giorni?
08:33 Caspita, mi viene in idea".
08:35 E le ho tenute in questa piazzetta, dove forse c'è la scena più drammatica, perché da
08:43 la scena di Giordano Bruno, che venne bruciato sul roco, si entra dentro questa grandissima
08:49 piazza, dove ci sono queste barche, con ancora tutti gli superlettili, elementi, scarpe, cose
08:58 che erano sbarcate, prese e portate lì.
09:01 E' una cosa che non avevo prevista, però succede questa sorta di piccolo miracolo,
09:07 che aiuta il film e lo porta su una direzione che non aveva assolutamente prevista.
09:12 Forse anche troppo cronacistica, però in fondo è un mio materiale, io uso lui, non
09:19 ho fatto la porsca.
09:20 Qualcosa non è che è appiccicato, c'aveva a che fare.
09:24 Il mare dell'inizio non era in previsione di questa scena.
09:31 Questa cosa qui ha una sorta di senso che non è afferrabile prima, perché uno costruisce.
09:53 Io e Brauccio abbiamo costruito.
09:55 Poi arriva Giorgio Franchini, straordinario montatore, che con me e senza di me ha costruito
10:02 dell'altro, che mi ha superfatto, perché ci sono delle cose che sono fondamentali.
10:08 Detto tutto ciò, poi alla fine uno solo guarda come se non l'avesse fatto lui.
10:13 L'ho visto già tante volte, poche volte sui grandi schermi, dove mi incanta vedere la
10:20 qualità di questa cosa.
10:23 E' chiaro che poi vengono fuori delle cose che io non sapevo, ma è giusto che io non
10:29 le sapessi, non potevo sapere, perché un quadro non è che l'artista sa dove vuole
10:38 arrivare.
10:39 Ed è bello il fatto che ci sia, soprattutto nel cinema, questa grande qualità.
10:44 La gente che è in questa materia, fino a che resistono, a darci qualcosa che non sapevano.
10:51 Quindi l'artista credo che sia il primo a stupirsi, e non è male di una cosa che ha
10:57 fatto.
10:58 Questo penso che sia importante per un lavoro serio.
11:12 Il mio lavoro è un divertimento, perché sono passati sedici anni.
11:17 Ma è proprio perché intanto c'è una coralità che in pittura non c'è, quindi la truppa,
11:24 la cosa, gli attori, quindi è un gran divertimento.
11:27 E poi allo stesso tempo si manipola una materia eterea, che parte dalla fisicità degli attori,
11:35 poi diventa schermo dipinto, diventa sculture di luce, come diceva D'Arcosta.
11:41 E' un lavoro poi parallelo, ma molto simile alla pittura.
11:45 La coralità di partecipazione, Renoir, credo Renoir, il cinema si fa con gli amici.
11:57 Davvero credo che l'arte, quindi il cinema, la musica, la pittura e quant'altro, possa,
12:07 in qualche modo, non ha mai salvato niente, però in qualche modo l'arte rimane, perché
12:13 davvero poi, se non dalle grotte di Lascoe oggi, avremmo smesso di fare arte, ci saremmo
12:19 già annoiati.
12:20 Invece stranamente questo percorso non si ammende, poi diventa cinema, poi diventa sperimentazione,
12:26 musica, insomma, alla fine è un percorso più che millenario, ma rispetto a una cosa
12:32 e altre cose, l'uomo l'ha dimenticato.
12:35 Il gioco molto serio dell'arte continua a sopravvivere in questi termini.
12:41 Sono un po' diffidente verso l'arte che dice adesso, il mio lavoro vuole dire questo,
12:57 eppure il mio film parla di questo.
13:00 Mi sembra molto, cioè, il rastoriello o quello rastoriona è relativa, e se no io mi penso
13:06 "do, do, ma mica perché parla, mica perché è un genio lui e il suo cinema non è geniale,
13:14 no, non tanto la storia".
13:16 Quindi il cinema ha questa grande qualità di attrarre la platea, suggestionarla con
13:22 le immagini e anche con la poesia quando c'è, perché grandi autori trasmettono poesie.
13:29 Io lo veglierò, io lo difenderò da tutte quelle insidie velenose che vorrebbero strapparlo
13:43 al cuor, povero amore.
13:51 Forse te ne andrai, d'altre donne le carezze cercherai, ahimè.
14:01 E se tornerai, già sfiorita ogni dolcezza troverai, ahimè.
14:11 [Musica]