• 7 anni fa
Chiedono di ricongiungersi con le loro famiglie nel nord Europa i 14 rifugiati in sciopero della fame ad Atene. Sono in maggioranza cittadini siriani e dopo l’orrore della guerra hanno conosciuto il dramma della separazione da genitori, figli o fratelli.

Vivono in condizioni sempre peggiori e sanno che la loro disperazione li rende delle facili prede per i trafficanti di uomini.

I rifugiati rimangono bloccati per molti mesi, mentre viene esaminata la loro domanda di asilo.

“I trafficanti si approfittano di noi e la Grecia offre loro l’opportunità di farlo – dice Fawaz – Ho visto con i miei occhi una persona offrire il proprio rene per il denaro. Cosa c‘è peggio di questo?”

C‘è chi è stato accettato in Germania, ma non lascia i propri cari in attesa di risposta e le procedure sono molto lente a causa della carenza di personale.

“A questo punto avrei preferito rimanere in Siria, saremmo per lo meno morti con dignità – dice Fidel, una rifugiata – Non come viviamo qui, abbandonati da tutti”.

Le 14 persone in sciopero della fame chiedono alle autorità tedesche e greche di rispettare il limite legale di sei mesi per il ricongiungimento familiare.

“La prossima settimana, le famiglie separate da anni hanno in programma una protesta in contemporanea ad Atene e a Berlino”, conclude la giornalista di euronews, Nikoleta Drougka.

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