• 8 anni fa
Un volto della crisi migranti, solo uno dei tanti.

La Grecia, paese in prima linea, è alle prese con un’emergenza senza precedenti: gli sbarchi continuano e sono oltre 27 mila i bambini migranti e rifugiati qui.

Quasi 4000 sono i giovanissimi non accompagnati. Circa 1.500 sono ospitati nel centro di detenzione di Amydgaleza a Atene o in commissariati di polizia.

Grazie alle donazioni raccolte dalla Ong “Donare per la Grecia“è stato inaugurato il centro Irida, che accoglie 16 ragazzi d’età compresa tra i 12 e i 15 anni.
Shajata, 14 anni afgano, ha rischiato di annegare attraversando l’Egeo. Prima di arrivare qui, era in un altro centro:

“Le condizioni erano orribili, i siriani non facevano altro che litigare, bere, rompere bicchieri, facevano di tutto e la polizia non interveniva”.”

Alcuni di questi giovanissimi sono orfani, altri sono spronati a continuare da soli dai genitori nella speranza che “se la cavino”, in altri casi sono invece le circostanze del viaggio a determinare la separazione.

Tacha ha 15 anni, è afgano, dopo essere rimasto due mesi in Turchia è salpato su un canotto alla volta di Samos.

“Nel campo non avevo paura, anche se era pericoloso; Era difficile rispettare le regole”.

Gli arrivi sono aumentati in maniera sproporzionata in agosto:sono arrivate più persone nelle prime tre settimane di agosto che in tutto luglio 2016.
Istruzione e protezione dei minori sono le priorità cui la Grecia deve far fronte:

#MissingOut: Refugee Education in Crisis – new report ahead of #UN4RefugeesMigrants Summit https://t.co/u1MUB5Z8QD pic.twitter.com/bafsEyxutq— UN Refugee Agency (@Refugees) 15 settembre 2016


SOFIA KOUVELAKI- PROGRAM OFFICER BODOSSAKI FOUNDATION
Sofia Kouvelaki, Fondazione Bodossaki:

“Molti di questi bambini hanno fatto il cammino a piedi, hanno attraversato deserto, montagne, navigato mari; sono stati vittime di violenza o hanno assistito a violenza. I traumi di cui sono stati vittimi sono evidenti. Quando arrivano qui sono feriti; è importante offrire un ambiente salutare e gioioso”.

Fotis Parthenidis, educatore:

“Iniziamo dalle cose più basilari: facciamo capire che non siamo poliziotti , che sono liberi , che andranno a scuola e che potrannno fare tante cose terminate le lezioni”.

Nonostante gli sforzi del governo greco e delle Ong, nel Paese rimane alto il bisogno di alloggi temporanei, servizi scolastici e di protezione dell’infanzia. La scolarizzazione di questi bambini resta una priorità assoluta.

Giovanni Lepri, vice rappresentante di UNHCR Grecia:
“Non avere i genitori li mette automaticamente in una situazione ad alto rischio. Sono più esposti alla violenza e ai rischi; hanno bisogno di un sistema di assistenza e sostegno”.

“We stand #WithRefugees, they are asking for what all people deserve – a home, a school, a chance” UN_Spokesperson pic.twitter.com/A9A9TahwgK— UN Refugee Agency (Refugees) 16 settembre 2016


Akis Tatsis, euronews:
I minori non accompagnati rappres

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