Vai al lettorePassa al contenuto principaleVai a piè di pagina
  • l’altro ieri
Torino, 18 apr. (askanews) - Una fotografia che esce dalla cornice e diventa qualcosa di più, diventa etica, impegno, identità, ma pure architettura e storia. Ci vuole forse un attimo di tempo per entrare davvero dentro la mostra di Carrie Mae Weems alle Gallerie d'Italia di Torino, ma una volta trovato il proprio passo è possibile sentire in profondità la forza di un'artista a tutto tondo.

[idarticle id="2547472" title="L'orrore di Gaza negli occhi di un bambino: è lo scatto 2025 del World Press Photo"]

"Nella nostra testa all'inizio - ha detto ad askanews Antonio Carloni, vicedirettore delle Gallerie d'Italia di Torino - Carrie Mae doveva coprire quello che noi definiamo il tema dell'inclusione o della non-inclusione, perché poi lei parla di non-inclusione. Invece poi andando avanti con Sarah Meister ci siamo accorti che era la mostra di una vita, cioè era la ricerca di una vita portata avanti da Carrie Mae su se stessa, sulle proprie origini, sulla propria famiglia, sul proprio essere donna di colore negli Stati Uniti, sul suo rapporto con il potere e con la spiritualità e con il femminismo".

[idarticle id="2522939" title="Donne che salgono sugli alberi per guardare lontano"]

La mostra "The Heart of the Matter", che è parte di Exposed Torino Foto Festival, presenta anche un nuovo progetto, "Preach", commissionato da Intesa Sanpaolo per questa esposizione. Che contiene, tra le cento fotografie, anche la famosa e magnifica "Kitchen Table Series", così carica di umanità, intimità, ma anche di una forza politica che è pari a quella estetica. "Lei fa proprio questo lavoro - ha aggiunto Carloni - cioè ha dei messaggi politici, che però racconta attraverso se stessa, li racconta attraverso la propria umanità e usa la fotografia come medium".

[idarticle id="2516925" title="L’occhio sulle donne. Women power in mostra"]

E nella conferenza di presentazione della mostra Carrie Mae Weems si è rivolta direttamente al pubblico. "Io credo - ha detto la fotografa - che tutti in questa stanza, sia che siate artisti, musicisti, giornalieri o avvocati o banchieri, siamo tutti esseri umani e in qualche modo cerchiamo noi stessi, cerchiamo di raggiungere la nostra umanità. Cerchiamo il modo di restare umani anche nelle situazioni difficili che dobbiamo affrontare ogni giorno".

E pensare alle sue fotografie, che hanno senza dubbio anche una forza civile, in relazione alla storia delle battaglie per i diritti in confronto con l'attuale situazione che si vive negli Stati Uniti, le rende probabilmente ancora più presenti e, in un certo senso, necessarie.

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00Una fotografia che esce dalla cornice e diventa qualcosa di più, diventa etica, impegno, identità, ma pure architettura e storia.
00:08Ci vuole forse un attimo di tempo per entrare davvero dentro la mostra di Carrie Mae Wims alle Gallerie d'Italia di Torino,
00:14ma una volta trovato il proprio passo è possibile sentire in profondità la forza di un artista a tutto tondo.
00:20Nella nostra testa all'inizio Carrie Mae doveva coprire quello che noi chiamiamo inclusione o la non-inclusione,
00:27perché poi lei parla di non-inclusione. E poi invece andando avanti con Sarah Meister,
00:32andando avanti con lei ci siamo accorti che era la mostra di una vita, cioè era la ricerca di una vita
00:38portata avanti da Carrie Mae su se stessa, sulle proprie origini, sulla propria famiglia,
00:42sul proprio essere donna di colore negli Stati Uniti, sul suo rapporto con il potere e con la spiritualità e con il femminismo.
00:51La mostra The Heart of the Matter, che è parte di Exposed Torino Photo Festival,
00:55presenta anche un nuovo progetto, Preach, commissionato dall'Intesa San Paolo per questa esposizione,
01:00che contiene, tra le 100 fotografie, anche la famosa e magnifica Kitchen Table Series,
01:05così carica di umanità, intimità, ma anche di una forza politica che è pari a quella estetica.
01:09Lei fa proprio questo lavoro, cioè lei ha dei messaggi politici,
01:13che però li racconta attraverso se stessa, li racconta attraverso la propria umanità,
01:17e usa la fotografia come medium.
01:20E nella conferenza di presentazione della mostra, Carrie Mae Wims si è rivolta direttamente al pubblico.
01:33Io credo, ha detto la fotografa, che tutti in questa stanza,
01:36sia che siete artisti, musicisti, giornalisti o avvocati o banchieri,
01:40tutti siamo esseri umani e in qualche modo cerchiamo noi stessi,
01:43cerchiamo di raggiungere la nostra umanità,
01:45cerchiamo il modo di restare umani anche nelle situazioni difficili che dobbiamo affrontare ogni giorno.
01:51E pensare alle sue fotografie, che hanno senza dubbio anche una forza civile,
01:54in relazione alla storia delle battaglie per i diritti,
01:57in confronto con l'attuale situazione che si vive negli Stati Uniti,
02:00le rende probabilmente ancora più presenti e, in un certo senso, necessarie.
02:05Grazie.

Consigliato