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(LaPresse) «La parola 'pace', affiancata a 'riarmo', è completamente svuotata dal suo significato, al servizio di chi ne trae profitto anziché del benessere delle persone. Esemplare in questo è il nuovo piano 'ReArm Europe', recentemente mosso dalla Commissione Europea con stanziamenti da 800 miliardi sottratti, tra gli altri, da fondi per aiutare le aree in difficoltà. Promosso come garanzia per un'Europa sicura e resiliente, gli unici interessi che persegue sono in realtà quelli delle aziende belliche». Così Lorena Luceri, rappresentante del corpo studentesco dell'Università di Torino, nel suo discorso in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico 2025. «In questa fase di profonda crisi, in cui vediamo emergere nazionalismi e neofascismi, assistiamo alla volontà di costruire una cultura europeista. Ma l'Europa che vediamo ha ben poco di integrazione e investe sempre di più in militarizzazione, anche nei luoghi universitari e nei saperi accademici» ha proseguito la rappresentante degli studenti. «Da troppo tempo la retorica della conoscenza come ponte viene usata in modo strumentale, perché se da un lato la nostra università avvia progetti Erasmus ed esperienze internazionali, sappiamo che dall'altro questi stessi ponti spesso permettono il trasporto diretto e indiretto di armi, aerei, brevetti, dalle nostre università a entità che perpetuano genocidi nell'area che noi occidentali identifichiamo come Medio Oriente, e non solo» ha aggiunto in un altro passaggio.

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00:00La parola pace, affiancata al Riarno, è completamente esuatata dal suo significato, al servizio di chi ne ha più profitto, anziché del benessere delle persone.
00:14Esemplare in questo è il nuovo piano Riarno-Euro, recentemente promosso dalla Commissione europea, costanzialmente da 800 miliardi, sottratti tra gli altri da fondi pre-italiari in difficoltà.
00:27Promosso come garanzia per un'Europa sicura e resiliente, gli unici interessi che persegue sono in realtà quelli delle aziende belliche.
00:35In questa fase di profonda crisi, in cui vediamo emergere nazionalismi e neofascismi, assistiamo alla volontà di costruire una cultura europeista.
00:44Ma l'Europa che vediamo ha ben poco di integrazione e investe sempre di più in militarizzazione anche nei luoghi universitari e nei saperi accademici.
00:53Da troppo tempo la retorica della conoscenza come ponte viene usata in modo strumentale, perché se da un lato la nostra università avvia progetti Erasmus e le esperienze internazionali,
01:05sappiamo che dall'altro questi stessi ponti spesso permettono il trasporto diretto e indiretto di armi, aerei, brevetti,
01:14dalle nostre università a entità che perpetuano genocidi nell'area che noi occidentali identifichiamo come Medio Oriente e non solo.

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