• 5 giorni fa
Tgs Sette, edizione del 16 marzo 2025
Trascrizione
00:00Buona domenica, bentrovati a TGS7, il nostro rotocalco settimanale, vi raccontiamo fatti e avvenimenti che ci siamo lasciati alle spalle
00:27in questa occasione con grande orgoglio, con grande piacere quasi familiare, festeggiamo un avvenimento, l'attribuzione del nastro d'argento a Costanza Quatriglio per il suo documentario Il Cassetto Segreto
00:41dedicato al padre Giuseppe Quatriglio, un nostro collega per tanti anni, lo abbiamo visto qui fra le stanze del giornale di Sicilia, storico, giornalista, saggista, davvero un fuoriclasse della narrazione siciliana
00:57faremo un piccolo viaggio lungo la sua esistenza professionale e lungo una serie di avvenimenti, di fatto questo bellissimo lavoro di Costanza Quatriglio è una ricostruzione di memoria collettiva
01:11Costanza Quatriglio, bentornata al nostro studio, sono davvero emozionata perché questo premio io un po' me lo aspettavo, ricordiamo che sei anche in corsa per il David di Donatello, insomma qual è l'emozione? Cominciamo da questa piccola cosa
01:27Ma è un'emozione chiaramente molto grande perché tutte le forme di restituzione sono sempre benvenute, il film ha avuto la sua anteprima al festival di Berlino l'anno scorso e da allora sono stata fortunata perché ha avuto una bella accoglienza
01:42Un'ottima accoglienza, un'ottima accoglienza, sì, però insomma il Nassovergento è un premio importante, il sindacato nazionale dei giornalisti cinematografici è un'istituzione di riferimento e quindi è sempre molto bella
01:58Noi ci sentiamo un po' parte di questa vicenda, un po' perché avevamo cominciato a raccontare, se ben ricordi, qualche tempo fa quando ti muovevi fra le scartoffie di casa tua, di casa vostra alla ricerca di documenti di un fil rouge per ricostruire tutta questa vicenda e ci sei riuscita con grande sapienza
02:18Adesso noi vi riproporremo una serie di parti, di brani di questo lavoro, ricordando però dove lo si può vedere per intero?
02:28In questo momento si può vedere per intero su una piattaforma che si chiama My Movies One, che è molto facile perché è My Movies che è un sito molto conosciuto che ha questo canale all'interno di una retrospettiva di 10 titoli miei
02:41Ecco, intanto stiamo vedendo il trailer che proprio ci restituisce l'atmosfera nella quale ti sei mossa all'inizio di questa operazione, è un trailer che mette insieme, che monta una serie di immagini perché poi alla fine Giuseppe Quadriglio è stato anche un precursore della televisione di oggi se vogliamo, essendo un viaggiatore, anche un appassionato di fotografia, è così?
03:06Beh sì, diciamo che quest'uomo ha cominciato a viaggiare negli anni 40 facendo giornalista e ha fatto il famoso appunto Arbozzone, che voi conoscete bene, è un giornalista siciliano, il direttore lo mandò nel 1947 a Parigi per raccontare i costumi, storie francesi e da lì in poi non ha mai smesso.
03:28In questo fondo ci sono le immagini della Germania bombardata del 49, immagini del 50, 60, c'è veramente tutto il mondo.
03:37C'è anche molta Sicilia che piano piano vedremo.
03:39C'è molta Sicilia, c'è tantissima Sicilia perché chiaramente la Sicilia è il mondo di riferimento.
03:43Infatti, racconteremo anche i suoi rapporti. Cominciamo con la prima clip, il primo viaggio di Giuseppe Quadriglio.
03:50L'iscrizione all'ordine dei giornalisti è del 18 gennaio 1944.
03:58A 21 anni mio padre era già al giornale di Sicilia e si preparava la sua vita di inviato e di caporedattore di quella che sarebbe stata la terza pagina, la pagina della cultura.
04:20Il primo viaggio di cui ho trovato le fotografie è del 1947.
04:26Il direttore del giornale lo mandò a Parigi.
04:33E allora, commentiamo il primo viaggio.
04:35Diciamo che si tratta di un'esperienza singolare appunto perché all'epoca mio padre era del 22, quindi nel 47 aveva 25 anni.
04:46Era un giornalismo che si faceva nel viaggio, un giornalismo che si faceva nell'incontro, nella relazione veramente anche con la ricerca della notizia dell'incontro con l'altro.
04:58Si trovò a Parigi e in questa sequenza di montaggio io racconto da lì in poi una serie di viaggi di questo periodo storico.
05:08Era uno che andava col tacquino come si faceva una volta.
05:11Ma diciamo che la cosa interessante nel fare il lavoro di scavo all'interno di questo fondo, librario e documentale, fotografico, audiovisivo appunto prodotto da mio padre, è la sua estrema modernità.
05:22Cioè il fatto che lui già negli anni 40 facesse la fotografia per illustrare l'articolo.
05:28Che quindi diciamo in qualche modo desse valore alla parola attraverso l'immagine facendo sì che la parola e l'immagine in qualche modo corrispondessero.
05:36Dimostrando una versatilità che per noi oggi è diventata obbligata ma che non lo è stata.
05:40No, tanto non lo è stata che nel fondo ho trovato delle lettere.
05:44Mi ricordo ho trovato una lettera molto divertente di un collega tedesco che gli scriveva in questo viaggio del 49.
05:54Gli diceva tu sei stato l'unico che hai fatto delle fotografie per favore ci mandi qualche negativo.
05:59Bellissimo, vediamo quest'altra clip.
06:02Io ho la fotografia di me bambina con le codine.
06:11Le fotografie che mi ritraggono con buttita me le ricordo.
06:15Ricordo bene queste in cui sono tutta scombinata, con le codine disordinate e i pantaloni storti.
06:21Mettiti lì che ti faccio la fotografia.
06:26Spesso è labile il confine tra la memoria della vita passata e i ricordi indotti dalle fotografie o dai racconti degli altri.
06:32Così in verità non sono sicura di ricordare quella giornata trascorsa insieme al poeta.
06:38Così come non ricordo di essere stata a casa di Shasha,
06:41eppure guardando questa fotografia mi pare di sentirele ancora discorrere,
06:45mio padre e lui, di letteratura o dei graffiti dell'usteri.
06:49Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
07:20Chi è che vi riprendeva? Che è il tuo papà?
07:24Mio padre alla giostra della Fiera del Mediterraneo negli anni 70.
07:29Certamente dall'altra parte c'era mio zio Mimmo, suo fratello.
07:33Mimmo Quatrio, Domenico Quatrio, che aveva una passione enorme per il cinema e per il cinematografo.
07:41E quindi insomma in casa avevate tutti questi strumenti, un po' tutti quanti mi sembra di capire.
07:46Sì, diciamo che senza accorgermene posso dire, soprattutto a distanza di tempo,
07:51che sono cresciuta con una familiarità nei confronti dell'immagine,
07:56cioè comunque l'immagine è sempre stata presente nel mio immaginario.
08:00Buttitta, Shasha, questi erano gli amici di tuo padre.
08:04Una bambina cosa poteva percepire?
08:07Una bambina percepiva gli umori, l'umoralità a volte anche di questi grandi personaggi,
08:14percepiva il fatto che ci fosse una distanza ma a volte anche un calore.
08:20Per esempio io ho un ricordo veramente affettuoso di Buttitta.
08:23Ah sì?
08:24Sì, perché era un uomo di una generosità straordinaria.
08:28Io ero molto piccola però, appunto come dico nel film, ho la sensazione di questa generosità, ho la sensazione.
08:36E' divertente, ho trovato una piccola poesia che lui mi ha dedicato quando sono nata,
08:42a Costanza che era Apri l'occhi e ci regala speranza.
08:46Che bello, che bello.
08:48Allora, adesso vediamo un po' di Palermo degli anni cinquanta.
08:52Questo documento secondo me è eccezionale, di grandissima bellezza,
08:56come hai fatto a scovarlo in quella biblioteca, pinacoteca, filmoteca di casa Quatriglio.
09:03Vediamolo insieme.
09:12Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
09:42Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
10:13Sottotitoli e revisione a cura di QTSS
10:24Sono immagini bellissime, davvero, che vorrei rivedere in sottofondo mentre ne parliamo.
10:29Allora, la sensazione che si ha è che davvero in famiglia si facesse questo.
10:34Cioè, chi riprendeva chi, si faceva il giro della città e viene restituita una Palermo spettacolare, bellissima.
10:40Beh sì, c'è un bello sguardo nei confronti della città di Palermo, uno sguardo...
10:44Non stereotipato.
10:45Non stereotipato, c'è uno sguardo del visitatore e del viaggiatore.
10:51Uno perché mio padre pur essendo cresciuto a Palermo è andato a Catania,
10:55probabilmente questa cosa della scoperta continua dei luoghi lui ce l'aveva dentro.
11:00E due perché questa scoperta continua dei luoghi lui l'aveva dentro esattamente come un viaggiatore.
11:07Quindi laddove si trovava per strada lui era incuriosito.
11:10Viaggiava nella sua città?
11:12Viaggiava, sì, lui viaggiava.
11:14Quando hai ritrovato questi documenti, cosa hai pensato?
11:16Hai riconosciuto le strade, hai detto ma guarda un po' Palermo.
11:19E anche chi evidentemente ha apprezzato questo film e lo sta premiando dice ma che città che ne viene fuori, che bellezza, no?
11:27Ma allora le connessioni tra il passato e il presente sono sempre, diciamo, dei fatti personali.
11:32Ognuno ha una relazione con un luogo e quindi chiaramente questo film parla noi siciliani in un certo modo
11:39perché riconosciamo le strade, riconosciamo le libertà, riconosciamo il Via Lincoln,
11:42riconosciamo questo, riconosciamo quello.
11:44Però succedono delle cose magiche.
11:46Adesso...
11:48Per esempio qui è in Via Lincoln, no?
11:50Questa è Via Lincoln.
11:51Scende dall'auto, è una topolino credo, no?
11:53Sì.
11:54Una topolino, chi lo riprende?
11:55Lo ziomimmo?
11:56No, questo io non lo posso dire.
11:57Probabilmente sì, comunque lì si vede Villa Giulia dietro, no?
12:00Esatto.
12:01Però, per esempio, queste connessioni così magiche tra il passato e il presente esistono anche in modo inaspettato.
12:08Per esempio, quando io ho presentato il film al Festival di Berlino, la sala, il Delphi Palace,
12:15sorge esattamente dove c'è il Savoy Hotel, che è l'albergo che io racconto in questo film,
12:23dove mio padre è stato ospite nel 49.
12:27E quindi quando io sono arrivata...
12:29Sarà stato un boato.
12:30E quando io sono arrivata a presentare il film in questa sala cinematografica,
12:34mi sono resa conto che era esattamente nel posto dove mio padre era stato nel 49.
12:38Devo dire che è un cortocircuito.
12:41Come minimo è destino.
12:43È un cortocircuito, sì.
12:45E allora, vediamo adesso il cinema.
12:47Ovviamente Giuseppe Quatriglio era un cronista, si occupava di cultura, si occupava di cinema,
12:54era un conoscitore del cinema di allora, che era un cinema di avanguarda,
12:57del cinema italiano degli anni 50-60.
12:59Insomma è stata l'epoca in cui è stato più amato probabilmente.
13:03Vediamo questa clip e vediamo quanto girava per documentare i set del cinema italiano.
13:09Vediamo.
13:10A Stromboli fu presente quando Ingrid Bergman prese possesso della casetta dell'insegnante signora Russo,
13:16magicamente trasformata dalle maestranze in un appartamento signorire.
13:20E a Volcano, a uno struggente monologo di Anna Magnani,
13:24che rivolgendosi al suo fedele cane pastore, disse a proposito del distacco da Roberto Rossellini,
13:30mi sei rimasto solo tu a tenermi compagnata.
13:33Sei davvero un amico fidato?
13:54Sì.
14:25Ma dove le trovate tutte queste cose? Come le hai messe insieme?
14:29Ma anche la colonna sonora è curatissima.
14:31La colonna sonora tra l'altro è di un giovane palermitano che si chiama Giovanni Di Giandomenico.
14:35Mi fa molto piacere ricordarlo.
14:36Ricordiamo, certo.
14:37Assolutamente sì.
14:38Dove le ho scovati?
14:40Ma tutto è nato per questo desiderio di donare alle persone,
14:43di dare un po' di esperienza, di dare un po' di esperienza,
14:46di dare un po' di esperienza, di dare un po' di esperienza.
14:49Assolutamente sì.
14:50Dove le ho scovati?
14:52Ma tutto è nato per questo desiderio di donare alla regione siciliana
14:55il fondo archivistico di mio padre.
14:58Quindi quando sono arrivati i bibliotecari a lavorare sui libri,
15:01l'archivista a lavorare sull'archivio,
15:03è stato uno scovare, come delle speleologhe, degli speleologi,
15:08dentro questa grande biblioteca, questo grande archivio.
15:11Ma anche materiali non su supporto digitale?
15:14No, no, totalmente quadruplo lavoro,
15:17perché ci sono tutti i negativi, ci sono le pellicole,
15:20abbiamo trovato tutto questo,
15:22grazie al lavoro di digitalizzazione sono emerse le immagini.
15:26Questo Giuseppe come lo ricordo io, negli ultimi anni,
15:28quando veniva ancora al giornale, un po' ricurvo,
15:31anche un po' schivo se vogliamo,
15:34però aveva una fecondità nella conversazione, incredibile.
15:38Quelle immagini di mio padre alla macchina, al computer,
15:42le ho filmate nel 2010, nel 2011.
15:46Si seccava un po', no?
15:47Sì, all'inizio non voleva essere ripreso,
15:49perché poi lui era in vestita da camera,
15:51quindi chiaramente non era proprio perfetto,
15:53come lui voleva sempre essere, tutto elegante,
15:55però è bello perché quella cosa lì,
15:57della figlia che lo riprende,
15:59a un certo punto lui entra nel meccanismo, nel gioco,
16:02per cui accetta di essere ripreso, accetta di raccontarsi.
16:07Che sapevi tu di queste sue frequentazioni fra attori, attrici?
16:11Abbiamo visto Malenditri, abbiamo visto Claudia Cardinale,
16:15Alberto Sordi, Charto Neston, Federico Fellini,
16:18e lui documentava queste.
16:20Sì, documentava ciò che avveniva in Sicilia,
16:23ma sono molto belli i reportage
16:25dai set della terratrema di Visconti
16:28e dai set di Vulcano, no?
16:30Questi sono molto interessanti,
16:32perché lui proprio racconta l'esperienza di questi viaggi
16:36per fare questo cinema in queste isole
16:38che erano, diciamo, le viagge remote.
16:42Sì, assolutamente sì, si divertiva.
16:45È un'epoca anche storica, completamente diverso dalla nostra,
16:49per cui è un giornalismo che si divertiva molto.
16:52È incredibile che poi tu sia passata a occuparti di cinema,
16:55o forse il passo non era poi così lontano.
16:57Ma devo dire la verità,
16:59in realtà questa cosa che mio padre amasse il cinema,
17:03io devo dire l'ho sentito qui adesso,
17:05scoprendo questi materiali,
17:07e sapevo che lui andava a documentare il festival di Tormina
17:10o che fosse stato sui set,
17:12ma questo dialogo sul cinema non c'è stato.
17:18Ne viene fuori una collezione di documenti molto importante.
17:20Molto, molto preziosa, sì, sì.
17:22Molto bella.
17:23Ci fermiamo un attimo e fra poco ci sposteremo fuori in Germania.
17:41Costanza Quatriglio con noi in studio,
17:44nastro d'argento per il Cassetto Segreto.
17:47Vediamo insieme a lei un'altra clip dedicata ad un viaggio in Germania.
17:52Guardiamola.
17:54Cos'è? Una cinepresa?
17:58Sì.
17:59Questa è la famosa Borex Switzer.
18:04Con questo si fa otto millimetri.
18:06Con questo si facevano i filmini.
18:25La cinepresa è la stessa che vedo in questa foto del 1963
18:29scattata sul muro di Berlino.
18:37Mi commuove quella sua vocazione a dar corpo agli articoli con le immagini.
18:44Ecco, questa è una cosa che abbiamo in comune.
18:47Non ci avevo mai pensato.
19:06Che bello.
19:07Si era spinto fin lì a vedere che cosa significava il muro di Berlino.
19:11Quando hai trovato questi documenti, cosa hai pensato?
19:14Ho pensato che la storia individuale e la storia collettiva si fondano sempre.
19:18E quindi basta poterlo guardare, affermare.
19:24E il fatto che il film parli alle persone,
19:29indipendentemente dalla provenienza, dalle latitudini, dall'età, eccetera,
19:33è un po' questo, perché ciascuno si riconosce in un pezzo di storia.
19:37Ma secondo te che cosa lo aveva spinto fin lì?
19:41Voleva vedere?
19:43Innanzitutto una curiosità che non lo ha mai lasciato.
19:47Anzi, proprio lo ha contraddistinto.
19:50E poi la sensazione che sei sempre nella storia.
19:54Qualsiasi cosa succeda, tu sei nella storia.
19:57Fai parte della storia e in qualche modo ti devi anche prendere la responsabilità
20:01di essere testimone della storia, della storia che vivi, del tuo presente.
20:05La cosa che trovo straordinaria è che avesse questa cinepresa
20:09e che facesse quello che oggi davvero facciamo tutti quanti
20:13e che veramente non si faceva a quel tempo.
20:15Una curiosità enorme, che ne ha fatto un testimone.
20:19Un testimone del Novecento.
20:21Infatti questo film è anche un viaggio nel Novecento,
20:25nel Novecento siciliano, nel Novecento europeo, nel Novecento in generale,
20:30perché vi è anche la guerra fredda, gli Stati Uniti.
20:33Cioè c'è proprio lo sguardo di un testimone che sente che è importante testimoniare.
20:40Adesso invece guardiamo una clip dedicata all'Osteri,
20:45dove lì di fatto fece uno scoop, del quale parlò con Leonardo Sciascia,
20:49che era suo interlocutore, suo specchio intellettuale, se così possiamo dire,
20:54quando vennero fuori e affiorarono i meravigliosi graffiti delle carceri dell'Osteri.
20:59Guardiamo questa clip e poi la commentiamo.
21:03Perfetto, qua ci scriviamo SB3.
21:08Che bello che le abbiamo tratto un metodo.
21:19L'ha chiamato Graffiti Osteri, dal 64 al 98.
21:24Le carte dell'Osteri sono piene di fotografie.
21:30Si tratta di Palazzo Chiaramonte a Palermo,
21:33sede dell'Inquisizione Spagnola tra il 1601 e il 1782,
21:37poi sede della Dugana, poi del Tribunale, oggi del Rettorato.
21:45L'avventura inizia nel 1964.
21:48Mentre i tecnici della sovrintendenza stavano ispezionando le carceri dell'Inquisizione,
21:53mio padre si rese conto di alcuni disegni sulle perete di treccelle
21:57che fino a quel momento erano rimaste sconosciute.
22:01Come le perete delle altre celle, anche queste erano ricoperte da invocazioni e disegni
22:05realizzate dai condannati mischiando l'urina al fumo nero delle candele o alla ruggine.
22:11Mio padre viso Leonardo Sciascia e gli diede tutto il suo appoggio
22:15per iniziare quella che si rivelò una lunga battaglia sui giornali
22:19volta alla conservazione di queste perete.
22:23Come prima cosa, facevano un sopralluogo,
22:26introducendosi a clandestini attraverso una porticina invisibile.
22:32Seguendo un percorso tortuoso, attraverso una scala di legno consunta,
22:36raggiunsero le celle sommerse nell'oscurità
22:40e nella poca luce che riusciva a filtrare da una finestrella,
22:43a mano a mano che gli occhi si abituavano a quella penombra,
22:46videro graffiti e iscrizioni tracciati sulle pareti da uomini segregati tre secoli prima.
22:55Restarono senza parole, intimoriti da quelle presenze mute.
23:03Sono ora che non inizia immediatamente, non copre tutta questa parte del tuo racconto.
23:09Comincia quando cominciano a vedersi meglio i graffiti.
23:13Questa fu una grande scoperta di Giuseppe Quadriglio.
23:16Tra racconto subito? Eri in età per comprendere?
23:19No, no, no. Lui innanzitutto non ha mai detto io.
23:22Nel senso che tutte le testimonianze che ci sono di questo avvenimento,
23:25lui non ha mai detto io ho fatto questo.
23:28Lui racconta nei libri che sono usciti,
23:33tanti libri che sono usciti e l'ha raccontato diverse volte,
23:37gli altri l'hanno raccontato,
23:40ma lui non si è mai messo medaglio e cose del genere, anzi proprio, era molto schivo.
23:45Lui ha sempre detto quando sono andata a fare questo sopralluogo
23:48ho capito che lì c'erano dei disegni che erano sfuggiti al censimento del P3
23:53e l'ho detto subito a Ciascia, ovviamente io ho il carteggio con Ciascia,
23:57ormai non io ma la biblioteca è la regione a cui ho donato tutto,
24:01c'è il carteggio con Ciascia che testimonia proprio il fatto che mio padre ha chiamato Ciascia
24:06e gli ha detto guarda che lì c'è qualcosa di importante
24:09e insieme poi si sono incaricati di fare una battaglia per la conservazione di questi disegni.
24:15E è andata a buon fine perché adesso è tutto aperto al pubblico, alle visite del pubblico.
24:20Sì, e lì al Simua, grazie appunto a questa nuova anche sistemazione,
24:24c'è un piccolo totem con le foto di mio padre, questa cosa mi fa molto piacere.
24:28A proposito della donazione alla regione, vogliamo parlarne,
24:31c'è stato questo gesto molto bello da parte tua,
24:34tutto il fondo che appartiene a Giuseppe Quadriglio oggi è nelle mani della sovrintendenza archivistica,
24:40a che punto sono le cose, quali sono le prospettive, cosa va avanti, cosa va indietro?
24:45Allora, io ho donato alla regione siciliana, quindi alla Biblioteca Bombace,
24:50il fondo librario e la parte documentale del fondo archivistico.
24:54Il fondo archivistico è composto sia di questa parte documentale che ho donato,
24:58sia di una parte fotografica e audiovisiva che invece ho ottenuto per me.
25:03La parte che ho ottenuto per me, quindi le fotografie e la parte audiovisiva,
25:07sono oggi progetto di riordino da parte della sovrintendenza archivistica
25:11della Sicilia Archivio di Stato di Palermo e quindi tutto va avanti molto speditamente
25:16grazie a questi contributi che sono del Ministero.
25:19Mentre la parte che ho donato alla regione è oggetto di un progetto di riordino
25:23che va un pochettino al rilento, quindi diciamo che io devo dire la verità.
25:28Due velocità diverse.
25:30Non solo due velocità, ma anche a volte ho paura che ci si perda un po' per strada,
25:38per cui ho una gran fiducia.
25:42Un piccolo appello attraverso di noi, ma facciamo presto.
25:45Ho una gran fiducia che la regione non perde occasione,
25:50faccia vedere con orgoglio e felicità quello che sicuramente vorrà fare.
25:55Magari questo premio risveglia un po' la memoria, la sollecita, l'interesse.
26:00Voglio chiarire che stanno lavorando.
26:02Ci sono meravigliose persone che stanno lavorando e stanno lavorando bene
26:07perché tutte le persone che lavorano sono persone meravigliose.
26:12Il problema è la macchina e a volte anche le risorse,
26:16per cui ci vogliono i software adeguati, bisogna comunque essere un po' tecnici.
26:22Allora, ci lasceremo con le immagini della clip dedicata al viaggio a Mosca e Kiev di Giuseppe Quatriglio,
26:30ma prima voglio chiederti, sei direttrice artistica del centro sperimentale per la cinematografia,
26:36è una bellissima scuola con tanti studenti, c'è quindi questo impegno siciliano,
26:40ti muovi fra Roma, Palermo e altre mete.
26:43Come va questo tuo impegno?
26:45L'impegno va molto bene, sono molto contenta, la scuola cresce di anno in anno
26:50e ormai sono tanti i ragazzi e le ragazze che si diplomano da noi,
26:53che magari vengono da fuori e decidono di restare a Palermo,
26:56quindi c'è uno sguardo anche sulla città, perché noi facciamo più o meno 30 film l'anno,
27:00che non è soltanto uno sguardo interno,
27:03perché tu considera che ogni corso sono tre anni e ogni persona fa un film all'anno,
27:09quindi più o meno sono tanti e c'è questo sguardo su questa nostra realtà,
27:15che è uno sguardo che si nutre di questi giovanimenti che vengono anche da fuori,
27:19quindi portano anche altro.
27:21La cerimonia dei diplomi possiamo anticipare quando si terrà?
27:23Il 4 aprile ci sarà la cerimonia dei diplomi dei nuovi studenti,
27:28quindi è sempre una gran felicità.
27:31E noi ci saremo.
27:32Allora io ti saluto, lasciamo il nostro pubblico con l'ultima clip,
27:36perché è quella che ci fa da ponte con la realtà,
27:39probabilmente, non so se siete d'accordo, ho deciso di metterla a questo punto del programma,
27:44perché Giuseppe Quadriglio è stato nei posti che oggi sono al centro della grande emergenza globale,
27:51la paura della guerra e gli sguardi della gente,
27:55allora come adesso probabilmente sono quelli di gente che aveva paura della guerra fredda,
28:00allora adesso ha paura della guerra vera che è tuttora in corso.
28:05Straordinaria chiusura.
28:06Sono contenta che ti sia piaciuta,
28:08io sono contentissima a mia volta di averti avuto qui,
28:11ti faccio tantissime congratulazioni,
28:13lasciamo il nostro pubblico con questa clip,
28:16vi lascio, vi do appuntamento alla prossima settimana,
28:20grazie per averci seguito,
28:21grazie Costanza.
28:22Grazie.
28:23Congratulazioni.
28:24Grazie.
28:26Vedere fotografie di mosche di Kiev mi fa impressione,
28:30con l'invasione rossa in Ucraina del 24 febbraio,
28:33quella che era la maggiore paura è diventata realtà,
28:36perché dopo giorni di attesa, incontri, di tentativi di dialogo,
28:41è scoppiata una nuova guerra, terribile, ai confini orientali dell'Europa.
28:56Qui a casa il pericolo della guerra non lo sento,
28:59sono come impermeabile a ciò che accade fuori,
29:02non mi era mai capitato prima.
29:08Da quando alle archiviste si sono aggiunti i bibliotecari,
29:11mi sembra che non esista altro,
29:13non esiste un fuori, ma solo un dentro.
29:16Dentro la casa, dentro la biblioteca,
29:19dentro il fascicolo, dentro il lago,
29:22dentro la biblioteca, dentro il fascicolo, dentro il libro.

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