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Tgs Sette, edizione del 24 novembre

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Trascrizione
00:00Ben trovati, questo è TGS7, il nostro rotocalco settimanale, domani è il 25 novembre, giornata
00:25internazionale dedicata all'impegno contro la violenza sulle donne, un appuntamento al
00:30quale ci siamo preparati nei giorni scorsi anche attraverso la nostra testata giornalistica,
00:36oggi ricordiamo una donna, una donna siciliana palermitana uccisa a 25 anni, ha pagato su
00:44un doppio fronte, essersi opposta alla mafia nella sua famiglia ed essersi opposta ad uno
00:51stereotipo, quello che qualcuno in famiglia potesse decidere per suo conto chi sposare o
00:56meno, lo facciamo con suo figlio, stiamo parlando del figlio di Lia Pipitone e saluto qui in studio
01:03da noi Alessio Cordaro, ben trovato, benvenuto a TGS. Allora abbiamo preparato una scheda per
01:11raccontare cosa avvenne quell'anno, era il 1983, erano tempi moderni, contemporanei nei quali le
01:19donne sceglievano, già allora Lia Pipitone lo fece ma questo non le fu perdonato, ci racconta Giorgio Mannino.
01:27Nata per la libertà e per questo uccisa, Lia Pipitone nasce a Palermo, suo padre non è un
01:34uomo qualunque, Antonino Pipitone, boss del quartiere Acquasanta, uomo fidatissimo di Totò
01:40Rina, Lia cresce in una famiglia di mafia, con gli anni si ribelle e con coraggio si oppone alla
01:46figura ingombrante del padre, riesce persino a frequentare il liceo ma il padre le tarpa le ali,
01:52Lia qualche anno più tardi fugge da casa con il fidanzato Gero, da quell'amore ancora cerbo nasce
01:58un bambino, Alessio, ma il boss non si arrende, costringe la figlia a tornare a casa, la giovane
02:04Lia però è una donna libera, contesta il padre, non accetta l'idea di far crescere il figlio in
02:10quell'ambiente di mafia, intanto l'amore con Gero finisce, per Antonino Pipitone è un nuovo affronto
02:16alle regole di Cosa Nostra, un disonore dagli affiliati del clan, è sospettata di frequentare
02:21un lontano cugino, Simone di Trapani, che diventa il suo miglior amico, ma nel quartiere si mormora
02:26che i due abbiano una relazione extracognugale, solo voci false messe in giro anche dentro il clan
02:32per giustificare il suo assassino che avviene a Palermo il 23 settembre 1983, la città in quegli
02:39anni caldissimi è un mattatoio, Lia entra in una sanitaria in via Papa Sergio, all'improvviso arrivano
02:45due uomini che nel tentativo di rapinare la cassa del negozio le sparano, ma la rapina è un
02:51depistaggio, Lia more sul colpo, aveva 25 anni, seguono anni e anni di indagini confuse, aperte,
02:59chiuse e poi riaperte di depistaggi, di voci spifferate dei collaboratori di giustizia sin
03:04quando nel 2018 vengono condannati come mandanti del delitto i boss di Vincenzo Galatolo e Antonio
03:10Madonia, lo scorso aprile la Cassazione conferma le condanne, Lia Pipitone è vittima di mafia,
03:15eppure la regione siciliana non le riconosce lo status di vittima innocente di mafia, sul luogo
03:21del delitto il comune di Palermo non ha ricordato Lia con una targa, ci hanno dovuto pensare i
03:26ragazzi dell'associazione Libera a rendere omaggio alla sua memoria, la targa però è stata rimossa
03:32lo scorso settembre perché in quel quartiere il nome di Lia dà ancora fastidio, l'associazione
03:38Mille Colori Ollus di Palermo ha fondato il centro antiviolenza intitolato alla memoria di
03:43Lia Pipitone nata per la libertà e per questo uccisa. Alessio Cordaro avevi quattro anni quando
03:52tua mamma è stata uccisa, ovviamente il ricordo è pressoché inesistente ma una vita dedicata alla
04:00memoria di questa ragazza, qual è l'ispirazione che più ti muove in questi anni di grande
04:10comunicazione anche all'esterno per rivendicare i diritti di questa giovane donna? Beh, penso che
04:16emotivamente tutt'oggi è parecchio oneroso da parte mia affrontare quello che è stato il breve
04:21percorso di vita di mamma, indubbiamente una forte spinta è data dall'incontro soprattutto con le
04:28nuove generazioni, che ho sempre sottovalutato se devo essere sincero, ma nei quali posso riscontrare
04:33visto che periodicamente faccio incontri con le scuole, che qui tutti hanno, seppur gli eventi
04:40successi a mamma risalgono a 40 anni fa, quindi con una dinamica molto superandi che è distante
04:47dalla realtà odierna, i ragazzi di oggi hanno voglia di conoscere e di lottare contro questa
04:51realtà infelice che purtroppo tutt'oggi affligge ancora la nostra terra. Sei cresciuto senza di
04:56lei, come sei cresciuto? Sono cresciuto con non poche difficoltà, indubbiamente la mancanza di una
05:04madre nella caraccita di un bambino, almeno nel mio caso specifico, ha lasciato una voragine non
05:10colmabile, però mi motiva l'idea che a raccontare e condividere la sua storia possa servire a dare
05:18coraggio e forza a coloro che ad oggi affrontano problematiche simili alle sue o comunque
05:24qualsiasi forma di soppruso nei confronti delle violenze verso le donne, per esempio. E di fatto
05:29quello che ha subito è una doppia violenza, una violenza di carattere mafioso e una violenza di
05:34genere, perché è stata isolata all'interno della famiglia. La famiglia Pipitone, quanta distanza
05:40fra te e loro? Un abisso, quando ho preso consapevolezza di chi era il padre di mia
05:46madre l'unica strada per me percorribile è stata quella di prendere le distanze. All'epoca decidemmo
05:53con papà addirittura di allontanarci da Palermo e da tutta quella che era la famiglia materna.
05:59E invece poi il ritorno, perché casa vostra è casa vostra, è così? Assolutamente sì, casa mia oggi è
06:08casa che era di mamma all'epoca. Io continuo ad abitare nel quartiere dove ha vissuto mamma e ne
06:13vado orgoglioso di ciò. Sono dell'idea che dobbiamo riattribuirci territori che ci sono stati
06:19indebitamente sottratti dalla criminalità organizzata e non scappare e lasciargli. Ci sono
06:24stati segnali di fastidio, li definiamo così, se non di minaccia tuttavia. Ci puoi raccontare cosa è
06:30accaduto? Più di recente, come è venuto fuori dalla cronaca, per esempio abbiamo installato con la
06:37Mille Colori Onlus una panchina in ricordo di mamma in via Miera di Orizzo, via di residenza
06:42della famiglia Pipitone e quest'ultima è stata addirittura sradicata dal suolo dove era stata
06:47installata. Questo è chiaramente un atto rivendicativo e di intimidazione. Il nome di
06:57mamma e l'immagine di mamma dà ancora fastidio ai poteri mafiosi. Scorre quel sangue anche nelle
07:04tue vene, te lo senti dentro o lo rigetti completamente? Che rapporto hai con questo
07:09passato? Lo sento e ne vado orgoglioso se devo essere sincero. Ma quello di tua mamma però?
07:18Assolutamente sì. Consideri che io sono il primo nipote di ambo due le famiglie,
07:23possibilmente si ospicavano in un presunto re della dinastia, invece hanno il loro
07:29piacerimo nemico. Se c'è qualcosa che mi gratifica ad oggi è la possibilità di lottare e di dare
07:35supporto. In questo dare una valenza alla prematura scomparsa di mamma. Hai dimostrazioni
07:41di fastidio anche dalla gente del quartiere? Sei lì un po' a sfidarli se vogliamo. Come funziona
07:47il tuo rapporto col territorio? Ad essere franco no. Nel senso che chi mi conosce e mi conosce anche
07:55a prescindere dalla storia di mamma, da quando è a conoscenza anche di questi dettagli della vita
08:01e del vissuto di mamma stessa, ne è orgoglioso di avermi tra le sue conoscenze. Non ti nascondo
08:07che secondo me chi non sposa quest'idea di vita, anzi probabilmente supporta ancora quelli che sono
08:13gli ambienti criminali, mi evita a prescindere. Probabilmente c'è una forma di timore in tuo
08:21senso nell'avere un rapporto. Ti tengo la distanza debita? Probabilmente sì. Lei era molto bella,
08:29molto intelligente, molto ribelle. Cosa ti dice tuo padre? Le assomigli? Sì, e non solo papà. Tutta
08:35la famiglia mi dicono che evidentemente ho ereditato. Io non ho avuto modo di conoscere la
08:39mamma. Come dicevamo all'inizio, avevo appena quattro anni, ero poco più di un bambino all'epoca,
08:44per cui non ho ricordi tangibili del vissuto di mamma e di chi era. Però chi ha avuto modo
08:49di conoscerla ad oggi continua a dirmi che vede tanto di lei in me. Evidentemente ho ereditato
08:56da quest'ultima la voglia di libertà e di indipendenza e di questo non posso che esserne
09:01orgoglioso e adesso gli ho il grado. Una manifestazione è stata convocata per domani,
09:07coincide la data del 25 novembre con quella della morte di Biagio e Giuditta, due studenti che
09:14furono falciati da un'auto di scorta di due giudici di Paolo Borsellino e di Leonardo Guarnotta. Si
09:20ricordano queste queste tre figure, comunque tutte e tre vittime della mafia, tua madre
09:26vittima anche di una forma di violenza più sudola, quella che ancora si protrae all'interno delle
09:32famiglie mafiose. È una manifestazione organizzata dalla Sostampa, tu sarai presente? Sì, sarò
09:39assolutamente presente, avrò il piacere di vedere installata una targa commemorativa
09:45ricordo di mamma e se posso permettermi è un po' paradossale perché seppur ad oggi la comunità
09:53riconosce mamma in quanto vittima e non solo, anche a livello le autorità, in questo caso
09:59parlare di Sostampa, della situazione magistrati, è assurdo che a livello statale il tutto si sia
10:05arenato burocraticamente considerando mamma una vittima di serie B perché ad oggi non viene
10:10riconosciuta vittima innocente di mafia in quanto figlia di un mafioso, dello stesso mafioso che la
10:15condanna a morte e acconsentì al suo omicidio, questo ovviamente non mi fermerà nella battaglia
10:20nel riconoscimento, laddove posso avere una valenza e aiutare chiunque abbia difficoltà di questo tipo.
10:25Questo lo racconti, lo scrivi e la tua rivendicazione è in questo libro che hai scritto con il collega
10:30Salvo Palazzolo, facciamolo vedere, c'è la storia di una famiglia, c'è la ribellione all'interno di
10:36una famiglia, c'è un grande simbolo della possibilità di cambiare a Palermo, qual è il tuo prossimo passo
10:42da uomo o da figlio di Lia Pipitone prima di lasciarci? Io continuerò la battaglia, il passo è
10:50sempre lo stesso e me lo porto avanti da 12 anni, da quando Salvo mi prospettò di indagare insieme a
10:54lui perché chiaramente mi disse sin da subito che quello che si sapeva non era tutto, ogni giorno ha
11:01sempre più valenza questa ricerca della verità e non voglio che il non arrivare a questa verità sia
11:07un deterrente per coloro che si trovano ad affrontare le situazioni. L'ultimissima cosa, tu mi hai raccontato
11:12che hai affrontato a viso aperto il padre di Lia Pipitone, quello che era tuo nonno comunque, come fu
11:20questo colloquio, te la senti di raccontarcelo? Sì, io con molta franchezza all'epoca ero poco più di un
11:27adolescente, a un certo punto avevo voglia di, e necessità più che voglia, di sapere in prima
11:34persona da lui cosa ne sapesse, quindi andai a trovarlo a casa per chiederne quanto lui sapesse
11:40di quello che era successo a mamma. Lì mi fu detto che era il caso di uscire fuori in balcone a
11:44parlarne perché casa poteva essere dissimilata dai microspie e una volta fuori mi disse che non ne
11:50sapeva nulla, che lui non era parte in causa. In realtà era una risposta che pensavo
11:55che mi avesse dato ma che mi rendo conto non mi sarebbe bastata perché sono dell'idea che in un
12:00modo o nell'altro le scelte di vita di suo padre hanno condizionato la prematura scomparsa di mamma
12:04così come la vita di tutti coloro che gli sono stati accanto. Grazie Alessio Cordaro, davvero auguri
12:10in bocca al lupo. Ci fermiamo fra poco la seconda parte di TGS7. Rieccoci in studio, parliamo ancora
12:19del 25 novembre, domani una giornata importante, parliamo dei reati, di maltrattamento, violenze e
12:26stalking. Le denunce sono triplicate al Tribunale di Panerno, dal 2020 a questa parte c'è stata
12:33proprio un'impennata di segnalazioni. La Procura ha destinato un gruppo di magistrati a questa
12:38fattispecie di reati, ne abbiamo parlato con Laura Vaccaro, procuratore aggiunto, la quale sottolinea
12:44come non si siano registrati i femminicidi a Palermo anche grazie alla rapidità con cui
12:51l'autorità interviene dopo le segnalazioni. Non solo, Laura Vaccaro non è un pubblico ministero
12:58qualsiasi, è colei che ha sostenuto l'accusa nel processo probabilmente più raccontato degli
13:06ultimi anni a Palermo, quello ai responsabili dello stupro di gruppo al Foro Italico di Palermo
13:13del 2023. Ecco l'intervista che abbiamo realizzato con lei al Palazzo di Giustizia.
13:18Dottoressa Vaccaro, il 2024 si chiude probabilmente con uno degli anni più complicati sul piano dei
13:27processi che hanno riguardato reati contro donne, contro giovani donne. Che bilancio ha fatto?
13:36Siamo alla fine dell'anno. Il bilancio potrebbe essere duplice, nel senso se volessimo guardare
13:45soltanto ai dati di questo ufficio della Procura di Palermo, il bilancio ci preoccupa per quanto
13:53riguarda i numeri che registrano un trend in preoccupante crescita ormai da qualche
14:00anno. Ricordo che quando sono arrivata nel 2020 avevamo per quanto riguarda i maltrattamenti
14:08o i reati di violenza sessuale, ma anche per lo stesso stalking dei numeri che si aggiravano
14:13intorno alle 300 denunce per anno. Ora siamo già intorno a 1.200-1.500 dipende dal tipo
14:23di reato. Sicuramente preoccupata perché mi rendo conto che è un fenomeno che registra
14:30un trend in crescita preoccupante perché riguarda persone giovani, giovani vittime
14:37e giovani autori di reato. Alla chiusura dell'anno, guardando il lavoro della Procura, certamente
14:46posso essere soddisfatta perché il lavoro dei miei colleghi, che è un lavoro di altissima
14:53qualità, è stato riconosciuto dai giudici. Abbiamo tante sentenze di condanna, abbiamo
14:59tante misure cautelarie, quindi vuol dire che le richieste dell'ufficio sono variate
15:04positivamente dall'ufficio dei giudici per le indagini preliminari e dal Tribunale.
15:08Questo per noi è un dato importante perché vuol dire che viene riconosciuta la fondatezza,
15:15la qualità e la competenza del lavoro svolto dalla Procura.
15:20La gente sa che c'è gente che se ne occupa in questo Palazzo di Giustizia?
15:24Non soltanto questo, vuol dire che un certo tipo di reati che vengono segnalati a questo
15:29ufficio vengono immediatamente assegnati a un gruppo di magistrati specializzati e trattati
15:37da un gruppo di magistrati specializzati. Noi facciamo moltissime richieste di misure
15:42cautelari per reati di stalking, di maltrattamento, di violenza sessuale e di lesioni, cioè questi
15:52reati che spesso accompagnano, che caratterizzano epiloghi drammatici come il femminicidio e
16:02il fatto che ci sia un gruppo di magistrati specializzati che questi reati li affronta
16:08immediatamente con la specializzazione che richiedono, con le competenze che richiedono
16:12e con misure di tipo cautelare che provano a reprimere questo fenomeno prima che possa
16:21eventualmente giungere ad epiloghi drammatici, credo che questo abbia anche una sua valenza
16:26e va riconosciuta. Sicuramente il processo di quest'anno, il
16:30più importante, è quello che ha riguardato lo stupro di gruppo al Foro Italico a Palermo
16:35nello scorso anno e ne viene fuori uno spaccato drammatico e molto preoccupante che è quello
16:42intanto della vittimizzazione secondaria, cioè la vittima dello stupro diventa nuovamente
16:47vittima durante il procedimento nonostante si sia tentato di limitare questo tipo di
16:52danni. Che cosa ne viene fuori in termini di impressioni da parte sua in questa vicenda?
17:00Intanto diciamo subito che questo processo si è concluso con una sentenza di condanna,
17:06quindi adesso siamo in un'altra fase che non riguarda più lo svolgimento del processo
17:14che dovrà valutare eventualmente una possibile impugnazione. Io non lo so se possiamo definirlo
17:23il processo più importante, proviamo a definirlo come quello che ha avuto una maggiore rilevanza
17:28mediatica. Come Procura abbiamo mandato a giudizio in un altro processo delle ipotesi
17:37di reato gravissime commesse in danno di minori, di violenza sessuale, di maltrattamenti, quindi
17:42voglio dire processi che purtroppo hanno questa connotazione di gravissima violenza nei confronti
17:47di vittime vulnerabili, ne abbiamo avuti tanti. Certamente questo processo a cui lei fa riferimento
17:52è quello che ha avuto una enorme eco mediatica e continua ad averla sui giornali in questi
17:57giorni. Mi permette di dire che la Procura di Palermo rispetto a questo processo ha sempre
18:04solo parlato con i provvedimenti giudiziari, non c'è nessuna dichiarazione che può essere
18:10attribuita a questo o a quell'altro magistrato, è abitudine di questa Procura consolidata
18:16dalla Procuratoria de' Lucia proprio quello di parlare con i nostri provvedimenti. E'
18:22vero anche che nel processo a cui stiamo facendo riferimento durante la requisitoria
18:28per esempio io ho fatto cenno ad alcune cose che questa città ci ha restituito rispetto
18:34a questo episodio delittuoso. Ha cambiato idea nel frattempo? Non ho cambiato idea,
18:38quando nella mia requisitoria ho detto e si è data eco a questa affermazione, ho fatto
18:43riferimento alle pagine di Sciaccia quando nel descrivere l'omicidio del giorno della
18:49Civetta dice che erano tutte facce di ciechi. Io questa frase l'ho detta e la penso perché
18:58molte facce di ciechi hanno verosimilmente accompagnato quello che noi riteniamo sia
19:05stato uno stupro di gruppo, perché c'è stata una città indolente, una città indifferente,
19:10una città sappiamo da elementi sicuri che delle persone hanno visto, hanno addirittura
19:17provato a soccorrere, sono state forse quelle che hanno avuto per prime la possibilità
19:24di contattare i familiari di questa ragazza, eppure nessuno si è mai presentato e non
19:30credo che il momento in cui c'è stata l'assunzione di alcol presso la Vuciria non ci fosse nessuno,
19:40era una città che pullulava di gente, ma una città che è passata indifferente rispetto
19:46a quello che stava avvenendo, cioè che dei giovanissimi potessero consumare in maniera
19:53esagerata dell'alcol, forse ci siamo troppo abituati a questo fenomeno, non ci desta più
20:01preoccupazione. Allora mi viene da pensare che questa città di Palermo che per anni
20:07è stata stuprata dalla criminalità organizzata, dalla mafia, non possiamo pensare che questo
20:16stupro sistematico di decenni e decenni della criminalità organizzata poi non ha nessun
20:22effetto sulla società civile, lo ha, lo ha anche sui nostri giovani, perché se diventa
20:29una città distratta, indolente, una città in cui per esempio siamo abituati a passeggiare
20:40tra immondizia o degrado, questo degrado volenti o nolenti poi passa. Quando si trova sul tavolo
20:50tutta questa serie di fascicoli, lei parla di lavoro esponenzialmente aumentato, che cosa ne
20:56ricava, che cosa la preoccupa di più? Che siamo più violenti, che siamo più indifferenti, che
21:03siamo più abbandonati o che abbiamo meno appoggio nell'ambito delle istituzioni per cercare di
21:10mettere a freno anche i peggiori istinti, che cosa? Guardi, che non abbiamo appoggio io non lo
21:17direi perché ultimamente possiamo dire di avere un compendio di leggi che per la prima volta
21:25mettono al centro questo tipo di reati e non insistono soltanto sull'aspetto direi repressivo
21:34quindi del tipo di pena, ma dall'individuazione del tipo di reato cominciamo dal fatto che
21:40finalmente poi è entrato nel nostro codice lo stalking eccetera, ma c'è tutta una serie di
21:46norme che accompagnano ormai l'introduzione di fatti specie e reato che hanno proprio il compito
21:53di facilitare la vittima, di consentirle come dire questo, di accompagnarla nel suo percorso
22:01di svelamento della violenza, di accompagnarla nel suo percorso processuale, quindi io direi
22:07che da questo punto di vista no. Gli strumenti ci sono? Gli strumenti ci sono, avremmo bisogno di
22:13più magistrati, avremmo bisogno di più personale, avremmo bisogno di più forze di polizia specializzate
22:18e dedicate a questo fenomeno, questo sì. Quello che mi spaventa è come questi fenomeni di violenza
22:26incidano sui giovani, che ti fa pensare lo stesso che si pensava per i reati di mafia, cioè c'è un'antimafia
22:36dei delitti, ma c'è un'antimafia dei diritti che contribuisce a costruire come dire una
22:42liberazione dai reati di mafia, dalla cultura mafiosa. Lei è una magistrata e qui al Palazzo
22:49di Giustizia di Palermo ormai siete in maggioranza, c'è il seme dello stereotipo anche in un ambiente
22:55come il vostro? Nel nostro dei giornalisti c'è per esempio. Sì, ma guardi noi siamo società come
23:05la sua categoria, quindi siamo specchio della società anche noi, quindi sì certo che ci sono. Io
23:10ricordo anni fa a questo Palazzo di Giustizia fu organizzato uno dei primi convegni in cui si
23:19parlava di violenza di genere. Mi ricordo l'intervento di un collega che era un dirigente
23:26di ufficio il quale disse che era felice quando aveva saputo la notizia che le donne entravano
23:33in magistratura. Lei sa che le donne sono entrate in magistratura nonostante la Costituzione
23:39avesse sancito con l'articolo 3 l'uguaglianza, però avvenne questo molti anni dopo, cioè la data,
23:45la mia data di nascita nel 63. Io sono lieta di questa coincidenza bellissima. Le donne
23:52entravano in magistratura nel 63, questo collega che evidentemente era già magistrato quando le
23:56donne entravano in magistratura disse che lui era molto contento dell'ingresso delle donne in
24:00magistratura perché le donne ingentiliscono l'ambiente. Io che ero al tavolo dei relatori
24:06dissi un po' come le piante, certamente vede gli stereotipi incidono in un processo, certamente
24:15incidono come incidono nella società. Laura Vaccaro, procuratore aggiunto, ha visto tutto
24:21nella sua carriera? No, per fortuna questo lavoro mi appassiona e mi lascia intatte quelle che erano
24:32le ragioni per cui ho iniziato nel 1992. Io ho avuto l'avventura di superare l'esame di magistratura
24:39il 28 maggio del 1992, cinque giorni dopo la strage di Capace, quindi veramente sono contenta
24:50di conservare dopo 32 anni ancora intatte le ragioni per cui ho deciso di fare questo lavoro,
24:56le ragioni per cui ricordo io iniziai a fare uditore giudiziario a Perugia e il giorno in
25:04cui ho preso possesso delle mie funzioni a Perugia qualcuno che era all'interno della
25:13magistratura mi disse ma tu vuoi andare pure tu ora vuoi tornare in Sicilia a fare lo sceriffo,
25:19io mi ricordo che questa frase mi ferì, mi irritò perché supponeva un giudizio terribile su chi
25:27invece aveva dato la sua vita e dissi sì io torno nella mia terra perché voglio mettermi a servizio
25:35di questa terra, a servizio delle persone più vulnerabili. Non sente la vostra indipendenza
25:42minacciata oggi? La nostra Costituzione è la nostra più importante garanzia, il Presidente
25:48della Repubblica come Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura è la nostra più
25:51importante garanzia, a noi sta appunto lavorare nel rispetto delle norme, delle nostre prerogative
25:59di autonomia e di indipendenza come persone che siamo chiamate non soltanto ad eseguire le norme
26:07ma abbiamo studiato per imparare ad interpretare il diritto. Finisce così TGS7, grazie per averci
26:15seguito, arrivederci.

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