ROMA (ITALPRESS) - Nella seconda puntata di "Diplomacy Magazine - Il racconto della geopolitica", il nuovo format tv dell'Italpress dedicato alla geopolitica, Claudio Brachino intervista Anila Bitri Lani, ambasciatore della Repubblica d'Albania in Italia, e Sergio Fontana, presidente di Confindustria Albania. In studio anche l'ambasciatore Ettore Sequi che analizza gli sviluppi della guerra in Ucraina e la strategia sulla quale si sta confrontando l'Europa, anche in un'ottica di riarmo.
Nella rubrica "Realpolitik" l'ambasciatore Giampiero Massolo parla delle sfide geopolitiche sempre più impegnative che deve affrontare l'Europa, anche alla luce della svolta impressa da Donald Trump alla politica estera degli Stati Uniti.
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Nella rubrica "Realpolitik" l'ambasciatore Giampiero Massolo parla delle sfide geopolitiche sempre più impegnative che deve affrontare l'Europa, anche alla luce della svolta impressa da Donald Trump alla politica estera degli Stati Uniti.
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NovitàTrascrizione
00:00Benvenuti da Claudio Brecchino alla seconda puntata del nostro nuovo format di esteri
00:16dell'Agenzia di stampa di Italpress aprile 2025, Diplomacy Magazine, il racconto della
00:24geopolitica. Come nella prima puntata, proprio perché è un format, quindi è un meccanismo
00:29che per fortuna si ripete l'introduzione, la fa con noi un signore autorevole che si
00:33chiama Ettore Francesco Seiqui, ambasciatore Seiqui, lo chiamiamo per essere sintetico
00:40rispetto alla sua storia intellettuale e diplomatica. Il tema è inevitabilmente, come lo vogliamo
00:47chiamare, come corollario della litera Tramp delle eschi o di tutta questa prima fase ambasciatore
00:54della politica estera trampiana, l'Europa ha capito che deve fare da sola sempre di
00:58più. Improvvisamente il papà e la mamma insieme americane se ne vanno, si disimpegnano
01:05anche dalla Nato economicamente e militarmente devono fare questo benedetto esercito comune
01:09che ci deve garantire la sicurezza futura da Putin o da chi verrà. In questo clima
01:16la notizia di oggi, tanto questo format si è pubblicato tra poche ore, quindi siamo
01:20all'attualità, è una proposta che fa Macron molto attivo, la Francia è molto attiva,
01:27ha recuperato la sua grande era almeno dentro l'Europa come attivismo, dice Macron io vi
01:33offro, essendo la Francia insieme alla Gran Bretagna l'unica potenza nucleare del continente,
01:38vi offro protezione nucleare a voi amici europei. Fattibile? I russi già hanno reagito, che
01:44succede ambasciatore? Intanto succede questo, abbiamo preso coscienza
01:50del fatto che la sicurezza dell'Europa si separa progressivamente dalla sicurezza degli
01:55Stati Uniti, quindi che fare? Due cose, anzi tre cose, la prima è questa riunione di Parigi
02:03in cui è stata lanciata questa idea della coalizione dei volenterosi, la seconda è
02:09quella di aumentare le spese per il riarmo, oggi infatti è in corso il Consiglio europeo
02:16che dovrà discutere esattamente questo tema, e la terza è questo discorso di Macron di
02:23ieri in cui tra le varie cose dice esattamente che lui vuole aprire una riflessione sull'utilizzo
02:31del nucleare francese a copertura, come un ombrello per tutta l'Europa, fermo restando
02:37che il bottone comunque resterà sempre a Parigi, quindi queste iniziative andranno
02:44avanti, questo lo vedremo, però certamente c'è un fatto nuovo, il fatto che l'Europa
02:49ha preso coscienza che deve crescere, che deve prendersi cura della propria difesa e
02:54a questo punto qualche cosa si deve inventare. I russi però hanno già reagito, questa cosa
03:01la consideriamo aggressiva, così come Putin considerò aggressiva la presunta o reale
03:07espansione della NATO dentro l'Ucraina che è considerata da quel punto di vista una
03:12che poi fa disputare anche le opinioni pubbliche e politiche delle democrazie europee una sorta
03:17di mancanza di attenzione, di aggressività occidentale, è così? Assolutamente, i russi
03:25hanno reagito su due aspetti, il primo è quello di questa idea del potenziale cappello
03:31nucleare e non potevano non reagire. Però loro voglio dire ce l'hanno disposti già
03:37verso di noi insomma le missili nucleari. Sì, il tema che poneva Macron è se dovesse
03:45venire meno il cappello degli Stati Uniti, perché a questo punto non siamo più sicuri
03:49di niente, avremmo un cappello nucleare anche in Europa e quindi chiaramente questa proposta
03:54ai russi non piace. Il secondo problema su cui i russi hanno reagito è l'idea che una
04:01eventuale coalizione dei volenterosi possa, dopo la pace, dislocare delle truppe europee
04:10e non, perché si parla anche della Turchia, in territorio ucraino. I russi hanno detto
04:15con chiarezza che questo loro lo considerano equivalente a uno schieramento della Nato
04:19in Ucraina e quindi è un atto ostile. Questa coalizione dei volenterosi su cui lei ha scritto
04:26un articolo che mostriamo all'inizio di settimana sulla stampa, in prima pagina. Così
04:34detta, se me lo permette, quasi suscita varie interpretazioni linguistiche, non è una cozzaglia
04:41l'Armata Branca Leone e le coalizioni dei volenterosi, però magari nasconde in questo
04:46linguaggio astruso forse un superamento di qualche blocco istituzionale, lei parla nell'articolo
04:52come sono tante anime, forse bisogna trovare una scorciatoia per mettere insieme gli eserciti,
04:58le tecnologie, le volontà, i comandi, la governance. Può essere un primo passo di una
05:05cosa che può avere una realtà, che ci fa fare un passino avanti con questa dizione
05:09dei volenterosi, che sembra quasi una cosa soggettiva. E' assolutamente così, infatti
05:17è una cosa soggettiva e ci sono due aspetti. Il primo aspetto è che chiaramente una coalizione
05:24dei volenterosi si oppone, diciamo, idealmente alla coalizione dei riluttanti, cioè di quelli
05:29che in realtà hanno dei problemi a procedere, in questo caso specifico, nel dislocamento
05:36di truppe a garanzia della pace, quindi a garanzia che i russi non ripetano un'eventuale
05:44aggressione in futuro contro l'Ucraina. E poi c'è un secondo aspetto che è quello
05:50che in fondo abbiamo capito una cosa, in modo ancora più chiaro di quanto non avessimo
05:59capito fino a qualche mese fa. Il cappio della unanimità in politica estera e in politica
06:07di difesa dell'Unione Europea di fatto blocca tutto, per cui se noi vogliamo andare avanti
06:14a questo punto dobbiamo mettere insieme quelli che su alcuni temi ci stanno, quelli che sono
06:18disponibili i volenterosi per l'appunto a fare qualche cosa che magari altri non desiderano
06:24fare e quindi bloccano il Consiglio Europeo. Per cui in fondo è quasi la prefigurazione
06:31di un'Europa a varie velocità, a due velocità di cui si è parlato in passato, e quindi
06:38se questa coalizione si farà o non si farà sarà interessante vederlo anche proprio in
06:42prospettiva. Senta, io non la voglio portare sulle questioni della politica interna, non
06:47sarebbe corretto in questo contesto, ma c'è discussione anche nella politica interna,
06:51addirittura anche all'interno della stessa maggioranza, queste croniche, vediamo le varie
06:54cose, però insomma il premio è di Giorgio Ameroni che comunque ha una solida reputazione
06:59internazionale, che è stata sempre molto chiara nella sua posizione con l'alleanza
07:04euro-atlantica, che è molto attiva anche non solo con Macron, ma dentro le possibilità
07:09non solo di mediazione con Trump, ma anche di dialogo dentro l'Europa, ma l'Italia
07:13che farà in questa coalizione dei volenterosi? Non c'è un accordo unanime di mandare truppe,
07:19persone, uomini, mezzi? Intanto non è chiaro appunto se l'Italia farà parte di questa
07:23coalizione dei volenterosi. Ci sono effettivamente varie idee per dare una copertura, delle garanzie
07:32di sicurezza all'Ucraina, la Nato non è possibile, il quarenne non è possibile,
07:41peacekeeping sotto legge delle Nazioni Unite è complicato, bisogna vedere cosa ne pensano
07:47i russi che sono anche membro permanente, quindi potrebbero bloccare tutto e poi le
07:51truppe peacekeeping normalmente sono armate in modo leggero, non hanno un'intelligenza
07:55in comune, quindi bisogna vedere. Coalizione volenterosi in senso un po' più muscolare
07:59come la intende Macron, diciamo che obiettivamente 30 mila uomini su una linea del fronte di
08:05mille chilometri non è una cosa facile, però è certamente così un'idea. Se non si chiariscono
08:15tutti questi punti sarà difficile andare avanti. L'ultimo punto è che un'altra
08:21soluzione potrebbe essere quella di riarmare l'Ucraina affinché si possa in qualche
08:25modo difendere da sola, ma a questo punto le discussioni sono ancora in alto mare.
08:29Senta, intanto visto che abbiamo ancora un minuto e mezzo cito anche un po' il sottotesto
08:36del suo articolo sulla stampa che con questa aggressività tra virgolette trampiana nella
08:42riscrittura della geopolitica mondiale. Tutto ci sta svolgendo in pochi mesi, non
08:48in anni e non so se durerà questo, se poi ci saranno dei contrapesi interni a questa
08:52politica estera che per ora è monopresidenziale e senza contraltari. Ci vorranno dieci anni
09:00perché l'Europa torni un po' più. Noi abbiamo parlato dell'Europa indipendente
09:05dall'energia, abbiamo visto i traumi anche per le bollette, qui adesso dobbiamo prendere
09:09consapevolezza anche per le comunioni pubbliche italiane, per chi ci segue, che davvero l'Europa
09:13si deve dare una sbagliata a questo punto di vista. Lei ha contabilizzato dieci anni.
09:18Sì, perché noi dobbiamo capire che intanto bisogna creare una struttura di carattere
09:24militare un po' più organizzata. Seconda cosa, e questo è l'altro aspetto che in
09:28realtà non si vede molto bene, in un pillole è che politica difesa significa anche politica
09:34industriale, significa anche industria della difesa. Non a caso Macron, parlando dell'uso
09:40di fondi che verranno probabilmente stanziati dall'Unione Europea, dice Buy European,
09:47che significa sostanzialmente Buy French, perché noi ancora molti degli armamenti li
09:53acquistiamo dagli Stati Uniti. Questa è una nota importante, è giusto
09:57dirla perché lei lo ha ricordato, quando si parla di armi si parla di industria, si
10:01parla di tanti soldi, si parla del potere anche economico che poi diventa dei singoli
10:05paesi che hanno. E su questo tema ci torneremo insieme, le faccio i complimenti, lei ha rispettato
10:10il nostro miniforma, c'è un programma importante della TV americana, si chiama 20 Minutes,
10:15quello che volete si chiama 10 Minutes, e in 10 Minutes abbiamo detto tante cose molto
10:20chiare su un tema che ci riguarda e su cui torneremo ovviamente nella prossima puntata,
10:25se sa questo è l'argomento di attualità di Diplomacy Magazine.
10:28E ci guardiamo la rubrica di RealPolitik, con il suo collega in quanto ambasciatore
10:33Gian Piero Massolo, qui se non sono ambasciatore non gli facciamo entrare, io adesso mi faccio
10:37ambasciatore pure io così almeno parliamo tutti, no scherzo, è Adonorem, che fa su
10:43questi temi anche lui con la sua visuale. Io la saluto, la ringrazio, ci diamo puntata
10:48per due settimane e ci sentiamo, Massolo.
10:50Dice il primo ministro britannico, Starmer, che per l'Europa mancano 5 minuti a mezzanotte,
11:02effettivamente l'Europa è a una svolta, è messa alla prova quasi di fronte a un rischio
11:08esistenziale, non ha più solo la minaccia Est con un Putin sempre aggressivo, ma ha
11:14anche ora un diverso rapporto transatlantico con un Presidente degli Stati Uniti che sembra
11:20non dare più per scontato il rapporto con l'Europa. Dunque l'equazione che l'Europa
11:26si trova a risolvere è molto complessa, perché da un lato deve puntellare il rapporto transatlantico
11:32senza il quale non esiste una credibile sicurezza e difesa europea, dall'altro deve contenere
11:38Putin e dunque non è indifferente come finisce in Ucraina e in terzo luogo non deve dividersi.
11:44Reagisce in due modi, uno l'abbiamo visto al Consiglio europeo ottenutosi giovedì dove
11:50ci sono state delle nuove proposte fatte dalla Commissione, da Ursula von der Leyen per il
11:57cosiddetto riarmo dell'Europa. Riarmo non significa offendere, non significa offensiva,
12:04significa dotare l'Europa finalmente di una difesa e di strumenti di sicurezza degni di
12:10questo nome e in grado di esercitare una forza di deterrenza per evitare ulteriori aggressività da
12:17parte di Putin. Quello che ci sarà, sarà una mobilitazione di fondi esistenti, di fondi nuovi,
12:27una rendere più facile per gli stati spendere per la propria difesa, rendere più complessivamente
12:38spendibile e fruibile un pacchetto che complessivamente mobiliterà risorse per 800
12:45miliardi. Resta da definire evidentemente la sfida del debito comune, vedremo con il nuovo
12:52cancelliere tedesco se i dogmi tradizionalmente portati avanti dalla Germania continueranno a
13:00essere sempre in piedi oppure se si potrà finalmente fare debito comune in nome di
13:06progetti europei comuni. Ma poi c'è il negoziato sull'Ucraina dal quale l'Europa
13:13vuole giustamente non essere esclusa e per questo fare sta tentando di offrire agli Stati Uniti un
13:22pacchetto complessivo per andare ad un cessato del fuoco. Questo pacchetto non è privo di
13:28divergenze e qui c'è una dialettica fra i paesi europei, il pacchetto è ancora in negoziato. C'è
13:34chi come la Francia e come il Regno Unito vogliono dire agli Stati Uniti supportateci,
13:41aiutateci, noi siamo in grado di garantire l'Ucraina col vostro aiuto anche mettendo delle
13:46truppe sul terreno e chi come l'Italia, come la Germania è più cauto e vuole prima andare a
13:53vedere qual è la reale posizione degli Stati Uniti attraverso quello che il Presidente Meloni
14:00definisce un vertice da fare al più presto fra l'Europa e gli Stati Uniti. E' un capitolo
14:06importante, la storia sarà ancora da scrivere. Allora dopo Realpolitik e Giampiero Massolo e
14:17dopo l'introduzione che abbiamo fatto con Ettore Francesco Sequi, due ambasciatori,
14:23due figure molto autorevoli sui temi della geopolitica andiamo al paese protagonista di
14:28questa puntata che è l'Albania, tema che introduciamo con la nostra scheda.
14:59che in questo modo rappresentano la seconda comunità straniera. Dopo la seconda guerra
15:05mondiale è stata formata la Repubblica Popolare d'Albania, diventata nel 1976 Repubblica Popolare
15:13Socialista fino al 1991, quando si sono tenute le prime elezioni democratiche. Oggi l'Albania è
15:20una repubblica parlamentare, le città più popolose sono Tirana, la capitale, e Durazzo,
15:26il principale porto del paese. Dal giugno 2014 l'Albania è candidata per l'adesione all'Unione
15:33Europea e nel marzo 2020 il Consiglio Europeo ha dato il via libera all'apertura dei negoziati.
15:39Il 15 ottobre 2024 si è tenuta la conferenza intergovernativa che ha sancito l'apertura
15:47dei primi capitoli. Dopo la nostra scheda di pura informazione semplice vi presento il nostro
15:59ospite negli studi di Roma, l'ambasciatore dell'Albania in Italia, questa è la dizione
16:04corretta, l'ho discusso anche con la sua collega Servo, l'ambasciatore, che è il politico Olli
16:10Corret e qui viene sacrificato per le discussioni che facciamo sempre nel nostro discorso pubblico
16:16italiano, Anila Bitri Rani, grazie di essere qui. Parliamo subito dei rapporti fra i nostri
16:24paesi, che sono rapporti ottimi, di amicizia fra i popoli, ma anche rapporti ottimi sul piano
16:30che riguarda la diplomazia e si chiamano rapporti bilaterali, partenariato economico, rapporti fra
16:35i due governi, quindi rapporti che sono buoni anche a livello generale. Poi scendiamo nei
16:41campi un po' più diplomatici e un po' più economici, quindi celebriamo un bel rapporto.
16:46Assolutamente sì, un ottimo, eccellente rapporto che abbiamo saputo costruirne durante tantissimi
16:57anni, anche storicamente parlando e che viene rafforzato recentemente con dei accordi di
17:06partenariato strategico, con un paese amico e fratello che è l'Italia. Io direi che il nostro
17:18è il migliore dei rapporti e il modello da promuovere nelle relazioni bilaterali anche
17:26nel mondo diplomatico. Perché è un modello che si può applicare anche agli altri?
17:32Perché c'è un sostratto storico che ha fornito, ha facilitato il progresso e un'evoluzione dei
17:45rapporti creando una connessione o una interconnessione non solo economica, commerciale, politica in
17:55questi ultimi 35 anni dopo la caduta del comunismo in Albania, ma anche perché i rapporti umani,
18:03noi abbiamo saputo avvicinare due popoli, due culture, magari anche perché il modello
18:14culturale dell'Albania è stato sempre quello italiano, la verità. Comunque ha fatto sì
18:22anche la volontà politica in continuazione senza distinzione di colori politici, di amministrazioni
18:29che si alternano. Ecco, è il migliore dei modelli.
18:34Insomma adesso è stata molto chiara, io condivido da parentesi nel racconto che facciamo. Io ho messo in piedi un programma per raccontare
18:40al nostro pubblico in Italia, con una fonte con agenzie di stampa, questo mondo qui. Il mondo, la geopolitica oggi è una parola che va di moda,
18:49ma anche un po' il lavoro degli ambasciatori. I due ambasciatori, quello del paese in esame
18:55di puntata in puntata, quindi quello che vive qui da noi e quello italiano che vive nel
19:00paese di riferimento, servono un po' a raccontare questo mondo che è fatto appunto, come le
19:05dice, di rapporti massimamente istituzionali, ma che poi scendono nei rapporti economici
19:11che sono le aziende e poi sono i rapporti tra le persone, che forse sono quindi poi
19:15più determinati, che forse sono le persone che fanno le relazioni. E quindi, come vedete
19:20la diplomazia non è una cosa liturgica strata, è una cosa che poi convolge i rapporti delle
19:25persone fra le persone, questo mi sembra sia la cosa più importata, o no?
19:30Beh, io direi che il lavoro del diplomatico, dell'ambasciatore, tutti i diplomatici, è
19:38un altro ponte, è servire per instaurare, costruire, far veicolare poi un ponte nel
19:47quale transitino i valori, quelli economici, quelli sociali, materie umane, nel senso valori
19:56umani e la politica sempre rafforza, facilita i pilastri di questo ponte. Il nostro lavoro,
20:07mi permetta di dire, lavorare in Italia, fare l'ambasciatore dell'Albania in Italia,
20:14prima di tutto è un grande privilegio, si lavora in un paese amico e fratello, come
20:20ho detto poc'anzi, e il nostro lavoro è seguire un dinamismo, una velocità, un'intensità
20:33di rapporti, che a volte il trucco è cercare di trovare non solo il tempo, ma anche le
20:41energie per mantenere un equilibrio, per accompagnare tutti gli attori, tutti i vettori, tutte le
20:48linee che rafforzano o compongono le relazioni. Ecco, l'approccio di trasformazione, i rapporti
20:55economici fra i due paesi sono cambiati, sono sempre stati molto intensi, sono sempre stati
21:00molti gli italiani, le aziende italiane che sono venute nel vostro paese, come molto
21:04nutrita, ne parleremo tra poco, la vostra comunità nel nostro paese, al di là delle
21:09varie fasi storie, parliamo oggi anche di numeri, la seconda comunità di stranieri
21:15in Italia, per numero quasi 430 mila persone, se non sbaglio subito dopo i rumeni sono oltre
21:25un milione, quindi è anche importante da un punto di vista numerico, anche quella che
21:28si trasforma nel modo in cui sta nel nostro paese, ma parliamo delle relazioni economiche,
21:33il vostro è un paese in grande evoluzione, quindi non si va più lì solo per delocalizzare,
21:39perché c'è la mano d'opera a basso costo, ma si va per intervenire su un processo economico,
21:44tant'è vero che l'Albania è all'avanguardia, diciamo per chi non lo sapesse, anche per
21:49quanto riguarda le tecnologie della comunicazione, che sono le industrie più moderne che ci
21:54servono, le ICT, Information Communication Technology, come giornalista televisivo,
22:01e le aziende italiane vengono lì in questo dialogo che è cambiato, che è diventato
22:06davvero di partenariato di crescita reciprocata, però venendo lì, lavorano, creano posti
22:12di lavoro, formano, presumo, i lavoratori italiani in manca albanesi e diventa un elemento
22:17importante, ha qualche numero su questo, di quante sono le aziende italiane, di quanto
22:22riguarda gli affari complessivi? Le statistiche ci offrono un numero di 3000 aziende italiane
22:33che operano sul territorio albanese, quindi in termini di numeri, l'Italia è il primo
22:44investitore con la presenza delle aziende sul territorio, ma mi permetta di dire anche
22:53un altro fatto, un altro dato, ci sono anche quasi 30000 le aziende sul territorio italiano
23:05con dei titolari cittadini albanesi e 70000 quelle sempre sul territorio italiano nelle
23:13quali uno dei azionisti, dei soci è un italo-albanese. Si è avvoluta questa comunità? Assolutamente
23:22sì, perché lei sta parlando di una comunità di più di 400.000, ma noi ne abbiamo anche
23:28300.000 italiani nuovi, di cittadinanza italiana di origine albanese, quindi quelli che sono
23:38un valore che condividiamo praticamente, la doppia nazionalità è un valore aggiunto,
23:43ma anche loro hanno delle esperienze bellissime di attraversare o di fare il viaggio di ritorno,
23:56sono venuti da migranti, poi si ritorna da imprenditori in Albania, quindi anche loro
24:03arricchiscono questo tessuto socio-economico condiviso che ha fatto non solo creare dei
24:12posti di lavoro, ma dà l'opportunità anche a uno sviluppo economico del paese e cooperando
24:24o nei rapporti con le aziende albanesi trasferiscono il know-how e il modo di fare business in
24:35Albania è quello di fare business in Italia, quindi si crea una comunione di pratiche o
24:43di best practices per continuare a sviluppare insieme i due territori che diventano ogni
24:50giorno di più interconessi e più vicini. Questa è la cosa importante che lei ha detto
24:59che riguarda anche noi italiani, perché spesso ne parlano anche i grandi economisti,
25:04quando parliamo di Medi in Italy non dobbiamo pensare solo perché più delle manifatture
25:09straordinarie che esportiamo, ma anche un modo di essere anche in economia, nelle aziende,
25:14di molti italiani che sono nati in altre parti, siamo italici, ma che di fatto parlano
25:19più l'italiano che sull'italiano, però fanno il Medi in Italy nel loro modo, questa
25:24cosa coinvolge i 250 milioni di italiani del mondo, noi siamo 60 milioni d'italiani, questo
25:30vale anche per altri italiani, come lei ha spiegato bene, ci sono tante persone che sono
25:34venute qui, sono nati qui, sono albanesi, ma portano la loro, come noi italiani portiamo
25:41l'italicità, portano l'albanesità dentro del territorio italiano, ma poi anche hanno
25:48voluto trasferirlo di nuovo, o farlo riportare in Italia.
25:51Allora, siccome lei ha risposto alla domanda che volevo fare sulla trasformazione storica
25:55e antropologica della comunità albanese, io…
25:58Mi permetta, ci sono due punti da, non dico approfondire, ma da menzionare, non è solo
26:09l'immigrazione albanese del dopo 90, c'è anche una migrazione di carattere storico,
26:16è una componente importante nel modello di come le comunità migratorie o l'immigrazione
26:26può essere inserita nel tessuto socio-economico, culturale-scientifico, politico, nell'evoluzione,
26:34nella sua evoluzione, ci sono gli albanesi storici, la diaspora storica in Italia, gli
26:41albanesi freschi, dal quindicesimo al diciottesimo, vivono, hanno costruito la loro vita storia,
26:54non rinunciando alle caratteristiche etniche della loro origine, tramandando la lingua,
27:01i costumi, il rito religioso bizantino, che rappresentano oggi un modello, un meraviglioso
27:08modello di, non solo con il valore e l'obbligo di conoscerli, l'onere di conoscerli e di
27:17promuoverli, ma anche di spingere a diventare, di supportare nella loro iniziativa di continuare
27:29a tramandare quella lingua albanese storica, io credo che anche le istituzioni italiane
27:41vogliano accompagnarci nel nostro percorso congiunto di fare includere il patrimonio
27:49culturale Arbrech nell'elenco del patrimonio della Unesco.
27:53Senta, le faccio un'ultima domanda che prevede il tempo come scorre velocemente,
27:57magari torno a trovarci fra un po' di tempo e facciamo un'intervista, magari tutto
28:02tondo proprio su questi temi, non solo dentro il nostro format, che essendo un format prevede
28:08tante voci, quindi come sai nei format il tempo domina, quasi, sui contenuti, non ha
28:14scapito dei contenuti, ma domina sui contenuti, e allora dobbiamo scegliere, e quindi allora
28:20la gente ci segue, questa è un'agenzia di stampa, questo è un giornalista, direttore,
28:26ma non è direttore di Itaipass, ma è direttore storico, non fa una domanda, perché la parola
28:33Albania a proposito di migrazione ricorre nei nostri talk, nei nostri giornali e nel
28:39nostro discorso pubblico per i centri che noi abbiamo fatto per l'impazio nella vostra
28:44nazione, però io non la voglio coinvolgere su questo, perché non c'entra niente con
28:48le politiche migratorie, è un accordo che è stato fatto politico tra i due paesi, ma
28:53noi gestiamo quei centri noi, e fa parte delle politiche migratorie del governo italiano,
28:59l'Albania affetta solo un pezzo di un territorio e gestisce la questione fuori da quei centri,
29:03quindi non la voglio coinvolgere su questo tema, ma invece le voglio dire questo, l'ottimo
29:07rapporto che c'è in questo momento, non solo tra i governi, ma fra il nostro Premier
29:12Giorgio Meloni e il vostro Premier in carica, è di rama, ci saranno le elezioni ma anche
29:17di questo non ne parliamo qui perché non ha senso, può favorire anche questo processo
29:22che per voi credo sia importante di adesione all'Unione Europea o no?
29:29In primis mi permetta di dire che l'Albania non ha avuto e non ha un maggiore avvocato
29:45e sostenitore della sua adesione nell'Unione Europea, non ne ha avuto, non ne ha un altro
29:56alleato dell'Italia, a Bruxelles, che è stato sempre, che ha appoggiato sin dall'inizio
30:07la nostra decisione e l'aspirazione che io lo chiamerei un progetto nazionale, di adesione
30:19all'Unione Europea, quindi questo è stato costante, continuo nell'Italia o dall'Italia,
30:28è stato così, lo è oggi e sicuramente lo sarà anche domani, quindi in primis la premessa
30:36l'Italia è stato ed è il nostro migliore e più forte avvocato, poi l'Italia ha fatto
30:46delle dichiarazioni, ha fatto mostre politiche, dichiarazioni, intenti a tutti i livelli dai
30:55massimi ai livelli anche locali, per promuovere, supportare l'adesione dell'Albania nell'Unione
31:09Europea, ha fatto anche delle iniziative, ha intrapreso delle iniziative politiche,
31:18a Bruxelles, ma anche fuori. Per noi il primo ministro Rama ha dichiarato già pubblicamente
31:31noi ci stiamo lavorando e ci siamo impegnati fortemente perché l'Albania diventi membro
31:39dell'Unione Europea nel 2030, quest'anno stiamo preparando l'apertura su tutti i capitoli
31:48per i negoziati, lo vediamo, siamo consapevoli che il 2030 non è facile, ma siamo convinti
32:01che non sia impossibile. Questo mi sembra anche un'ottima conclusione
32:06della nostra intervista, davvero le auguro un buon lavoro perché è un lavoro molto
32:10importante e molto delicato, l'abbiamo detto, l'abbiamo raccontato, riguarda il dialogo
32:15fra i popoli e le persone. Mi può permettere solo un inciso, vorrei
32:25condividere con lei in questa occasione anche un'ottima notizia che fa parte delle soddisfazioni
32:35del lavoro. Ieri abbiamo ratificato l'accordo pensionistico con l'Italia, è passata la
32:46ratifica ieri al Senato, quindi un'altra cosa che abbiamo fatto insieme per i diritti civili
32:54della nostra comunità albanese, ma anche della vostra Italia albanese.
32:59Bene, una notizia e se le notizie vengono apprezzate qui non capisco dove possono essere
33:04apprezzate, la ringrazio ancora e le auguro un buon lavoro, andiamo avanti con il nostro
33:09format. Dopo aver sentito l'ambasciatore, questo
33:16è il termine tecnico esatto, dell'Albania in Italia, sentiamo non l'ambasciatore italiano
33:22in Albania ma una figura che ha un ruolo importante in questo senso di collegamento fra i due
33:28paesi, non solo sul piano complessivo della diplomazia, ma anche e soprattutto nei rapporti
33:34economici delle persone culturali, antropologici, ed è situato come figura anche in una posizione
33:43geografica, adesso vi dirò geopolitico e geografica, spesso le cose coincidono e sono
33:47importanti, che è la Puglia. Sergio Fontana collegato con noi via Skype da Bari, benvenuto
33:54a Diplomacy Magazine, buonasera, un saluto a tutti i teri spettatori, lei ha un ruolo
34:03doppio, io l'ho anche chiesto perché è presidente di Confindustria Bari e Puglia,
34:09ma anche presidente di Confindustria Albania e questo già dalla dizione ci dice come
34:14questi due posti non sono solo vicini, divisi da un pezzo di Adriatico, ma come sappiamo
34:20dalla storia sono in un grande collegamento di rapporti e di migrazione e oggi di rapporti
34:25fiorenti, lei mi diceva anche da un punto di vista economico, è così?
34:30È assolutamente così, due popoli uniti dal mare, non divisi dal mare, noi abbiamo l'Adriatico
34:36che ci unisce e abbiamo una collaborazione atavica che si perde nella notte della storia
34:41perché dai tempi di Skanderberg, dal 1400 avevamo da sempre rapporti e ci sono delle
34:47comunità in tutto il nostro sud, ma anche nella nostra Puglia delle comunità alberesce,
34:52quindi abbiamo tantissime rapporti e tantissime collaborazioni, ma ricordo a tutti quanti
34:57che la Puglia è stata il porto, ci sono stati porti a Brindisi, a Bari dove sono sparcati
35:03gli albanesi con la flora, gli albanesi lì abbiamo dato una grossa mano agli amici albanesi
35:09in un momento di difficoltà dell'Albania, gli stessi albanesi sono venuti, sono stati
35:14dalle prime nazioni a darci soccorso quando avevamo necessità di medici per il Covid-19,
35:20abbiamo delle relazioni veramente fortissime in primis culturali, in primis antropologiche
35:26che poi sono diventate anche economiche, con l'Italia e l'Albania veramente abbiamo
35:30rapporti essenzialmente validi.
35:32Parliamo proprio di rapporti economici, di confindustria, quanti sono le aziende italiane
35:37che oggi operano lì, quali vantaggi e quali prospettive hanno creando ovviamente lavoro
35:43ricchezza lì e come questo accade anche un po' al contrario, o per quanto riguarda
35:48le persone che lavorano da noi, acquistano dei criteri, poi tornano al loro paese oppure
35:53invece dal loro paese trasportano le loro esperienze economiche nel nostro di paese.
35:58Cosa vi dico?
35:59Allora intanto un po' di informazione, l'Italia è il primo paese in import ed export,
36:04la prima parte nel commerciale dell'Albania, le aziende presenti in Albania iscritte a
36:09confindustria sono più di 200, qualche migliaio tra tutte le aziende presenti italiane in
36:17Albania.
36:18Di queste aziende, le aziende che hanno iniziato ad andare in Albania, lo hanno fatto tantissimi
36:25anni fa, nei primi anni 90, 93, 94, 95, perché volevano un basso costo alla manodopera, ricercavano
36:33un basso costo alla manodopera, erano delle aziende che hanno tentato di delocalizzare
36:38per essere più competitive a abbassare il costo alla manodopera, facevano scarpe,
36:43facevano vestiti, facevano attività a basso valore aggiunto con alta manualità, che
36:49impiegavano un lavoro intenso, che occupavano un numero elevato di persone.
36:54Che è successo poi dopo?
36:55Questa è la prima parte, oggi invece le aziende che sono in Albania, sono aziende che hanno
37:01necessità e che sviluppano l'information technology, sono passate prima, per un periodo
37:07c'erano i call center, ma oggi sono tutta una serie di società che offrono servizi
37:11di IT o di servizi di pernotazione di biglietti o di servizi alle imprese, non solo italiane,
37:20ma servizi alle imprese nel mondo.
37:22Ci sono delle ottime università in Albania, delle grandi opportunità, che fanno sì che
37:27oggi veramente il capitale umano albanese viene utilizzato al meglio dalle nostre imprese.
37:33La nostra Confindustria è diventata l'associazione di categoria più importante che abbiamo
37:37in Albania, la più autorevole, lo dico con un grande orgoglio personale.
37:40Prima c'era una comunità di pugliesi che erano in Albania, che erano andati in Albania
37:46proprio per l'avvicinanza geografica, poi oggi ci sono invece delle realtà che vengono
37:50dalla Sicilia, dal Veneto, realtà importanti che hanno creato veramente un clima del business
37:57che si è molto evoluto, lo dico da presidente di Confindustria, io sono presidente da sei
38:01anni di Confindustria, sono il presidente che da più lungo periodo è presidente di
38:07Confindustria Albania, quindi ho grande cognizione di causa di come è evoluta la situazione
38:12anche sotto il profilo economico.
38:13C'erano grandi difficoltà all'inizio, difficoltà perché l'Albania aveva necessità di adottare
38:19una serie di procedure e di regole che avvicinassero l'Albania all'Europa, in passi in avanti
38:26sono stati in passi in avanti formidabili sotto il profilo delle infrastrutture, sotto
38:30il profilo della legislazione, sotto il profilo della lotta alla corruzione, in passi in avanti
38:38sono stati fatti.
38:39C'è moltissimo da fare, ma molto è già stato fatto, l'Albania è quella nazione,
38:45lo dico con orgoglio perché se sento gli albanesi come i miei fratelli, l'Albania è la nazione
38:51dove le cose si possono fare, hanno la stessa fame di futuro che avevamo noi negli anni
38:5550.
38:56Le immagini, per esempio, negli anni 50 quando noi avevamo deciso di poter fare le autostrade,
39:07oggi se noi volessimo fare le autostrade che hanno fatto i nostri genitori, i nostri nonni
39:10in Italia, oggi saremmo bloccati dalla serie di norme, legittime norme, che tutelano la
39:17somministrazione archeologica, la somministrazione paesaggistica, l'associazione VUF per l'Alipu,
39:24per le attività.
39:25Per fare le autostrade oggi, se volessimo fare un'autostrada che dalla Puglia va in
39:30Lombardia o l'autostrada del Sole sarebbe complicatissimo, ci metteremmo decine d'anni.
39:36In Albania le cose si possono fare in maniera più veloce e più rapida, si possono fare
39:41bene o male, io mi auguro che le facciano sempre bene, ma le cose si possono fare, è
39:46un'azione che c'ha fame di futuro.
39:48Ecco, mi piace che lei in questo lungo intervento, poi l'ho introdotta solo una volta, di solito
39:53noi facciamo in questi brevi collegamenti cose più ritmate, ma l'ho lasciata parlare
39:57perché è stato ammirabile che ci ha dato sia le informazioni numeriche, sia le informazioni
40:02di contesto, di sviluppo economico, e dico ma anche è cambiata la storia, perché magari
40:07nell'immaginario in effetti l'Albania è solo, ma lo dico anche per gli imprenditori
40:11che ci seguono, solo il luogo della delocalizzazione, invece no, sta parlando di un paese di grande
40:17sviluppo, di sviluppo addirittura in quei campi industriali che sono quelli della modernità,
40:22le tecnologie della comunicazione e anche per quanto riguarda il sapere, l'università,
40:26quindi di un rapporto anche economico fra due paesi che è cresciuto, diventa veramente
40:31insomma come si dice un partenariato bilaterale per davvero, adesso ho usato un termine tipico
40:37della diplomazia, in questo caso economica, ma lei ha parlato anche di un rapporto che
40:41ripeto che per me è importante sentirlo, che è umano, che è culturale, che è antropologico,
40:46che è di affinità, che è di possibilità di dialogo diciamo in senso lato, quindi questo
40:52mi sembrava una cosa molto bella. Senta, il fatto che il nostro Premier Giorgio
40:56Meroni e il Premier Albanese Edi Rama abbiano un ottimo rapporto e quindi insomma ci sia
41:02un feeling tra i due governi anche nei loro massimi rappresentanti, favorisce ovviamente
41:08questo tipo di dialogo no? Allora guardi, uno dei vantaggi che hanno
41:12gli imprenditori quando devono fare impresa è avere un governo certo, riconoscibile e
41:18stabile, la stabilità di un governo è un vantaggio per qualsiasi impresa a qualsiasi
41:22latitudine, noi oggi abbiamo una cosa, non siamo abituati, parlo noi italiani, non siamo
41:28abituati a avere un governo che ha un orizzonte, che finisce una legislatura, questa è una
41:33realtà, noi siamo abituati a governi che durano sei mesi, otto mesi, un anno, che
41:38cambiano in continuazione con una girandola, un turnover di ministri con grandissime difficoltà,
41:45avere un governo stabile secondo me è un vantaggio, poi dopo andiamo alle votazioni
41:48e tra un po' ci saranno le votazioni in Albania, si voterà e il popolo albanese deciderà
41:52da chi essere governato, però secondo me avere governi stabili e in Italia e in Albania
41:57abbiamo governi stabili è un vantaggio per tutti quanti, per maggioranza e anche per
42:02opposizione, è un vantaggio per lo Stato, quindi questo è un grande vantaggio, il fatto
42:07che ci sia una vicinanza geografica, linguistica, culturale è un vantaggio enorme anche sotto
42:15il profilo economico, perché in Albania per esempio c'è sempre dappertutto qualcuno
42:20che parla italiano, qualcuno che capisce l'italiano, qualcuno che si sforza di parlare l'italiano,
42:25io non sono Presidente di Comunità di Albania da tanti anni, pochissime parole sono in Albanese,
42:31tra cui una, la prima che ho imparato è farimi nderit, che significa grazie, grazie perché
42:37gli albanesi sono gentilisti, ma non c'è stata necessità di dover imparare la lingua.
42:41Però lei mi ha detto che ha coniato un termine per parlare di una razza nuova, lo dico in
42:45senso simpatico, però la parola razza succede sempre delle allergie quando si nomina, che
42:51sono gli albaresi, è una razza positiva, io li chiamo gli albaresi, quelli che sono
42:57a mezza strada non sono né baresi né albanesi, io li chiamo gli albaresi, è una inclusione
43:05mirabile come si dice, assolutamente sì, ci sono per esempio delle persone che sono
43:12venute anche proprio con la flora in Italia e sono tornate in Albania, oggi c'è un'azienda
43:17che per esempio si occupa della distribuzione di bibite in tutti i Balcani ed è un imprenditore
43:25iscritto a Confindustria Albania che vive metà del tempo a Bari e metà del tempo a
43:31Tirana, quindi io scherzosamente li chiamo gli albaresi, a mezza strada.
43:37Un'ultima domanda che il tempo stringe, non la coinvolgo perché è un tema che riguarda
43:42altri soggetti politici, in questo caso specificamente il governo italiano, la politica italiana,
43:50questa costruzione dei CPR in Albania, dei centri di permanenza per i rimpati che tanto
43:57fa discutere il nostro paese, ma non la voglio coinvolgere perché non è la responsabilità
44:02e lo dico chiaramente per chi ci segue, non riguarda i fenomeni migratori paralleli che
44:07abbiamo descritto oggi, storici da una parte e dall'altra, ma riguardano veramente delle
44:13operazioni che fa un governo in una logica delle politiche migratorie per creare dei centri
44:18che non siano nel proprio territorio, che è un modello che si tenta o si sperimenta,
44:24tra mille polemiche, qui non le riassumiamo, che sono umanitarie, giuridiche, di funzionamento
44:30e di costi, è stato possibile anche per un buon rapporto che c'è fra Giorgia Meloni
44:36e Dirama. Lei che ne pensa di questo? Allora mi permetta, mi consenta per cortesia
44:41di rispondere come cittadino e come imprenditore. Come cittadino ritengo che una persona che
44:50sia in mezzo al mare sia una persona che debba essere in primis aiutata, senza se e senza
44:55ma, così come ha fatto il sindaco, cito un pugliese che ha fatto benissimo, il sindaco
45:01d'Alpino di Bari, quando traccò la flora, dal governo centrale dissero non devono traccare,
45:07lui disse sono persone, oggi c'è un murales enorme in Albania che ricorda questa frase,
45:14sono persone, perché prima di essere uomo, donna, musulmano, prima di avere una nazionalità
45:19sono persone in mezzo al mare, quindi in primis aiutati. La seconda, ci deve essere una politica
45:25dell'immigrazione perché i flussi vanno in ogni caso governati ancora come cittadino,
45:30come imprenditore dico che l'unica nazione con cui si poteva pensare di poter mettere
45:36su una struttura come questa, che mi auguro possa essere utile nel rispetto della dignità
45:43umana, nel rispetto dei diritti delle persone, ma l'unica nazione con cui l'Italia poteva
45:48pensare di fare una cosa del genere è l'Albania, perché? Perché l'Albania è la nostra nazione
45:52sorella dove noi abbiamo rapporti eccezionalmente buoni, eccezionalmente validi, quindi io mi
45:58prendo questa positività e mi auguro che nel rispetto delle persone, come disse D'Alfino,
46:05ci possa essere anche i diritti degli italiani, degli albanesi a ricevere dei flussi migratori
46:11che siano gestibili nel migliore modo possibile. Non so se questa è la soluzione.
46:15Certo, anche perché ricordiamo che quel centro è in un territorio, ma poi viene gestito
46:20totalmente dall'Italia, mentre invece l'Albania è responsabile solo di quello che succede
46:25in termini di sicurezza fuori, quindi le voie migratorie in questo caso sono nostre. Era
46:30una domanda che mi sembrava giusto farla in termini di cronaca, anche se non la coinvolge
46:35per la funzione che lei ha, che è stata qui rappresentata come Presidente di Confindustria
46:41Bari-Puglia, ma Presidente anche di Confindustria Albania. Io la ringrazio per il tempo che ci
46:47ha dedicato Sergio Fontana. Io che la saluto, la ringrazio, soprattutto ricordo a me stesso e a lei
46:53che se ci fosse più diplomazia, se ci fossero più trasmissioni come la sua, forse avremmo un mondo
46:59migliore. Questo noi cerchiamo di fare e di raccontarlo, per quello che è il valore della
47:04diplomazia, ma anche delle persone che la incarnano nei vari ruoli, quelli ufficiali,
47:08anche quelli meno ufficiali, ma pur sempre facendo un rapporto di dialogo sostanzialmente
47:13fra i popoli e fra le persone. Grazie ancora, e le auguri davvero buon lavoro e grazie a voi che
47:19ci avete seguito. Questa puntata di Diplomacy Magazine, il racconto della geopolitica,
47:24finisce qui, appuntamento a fra 15 giorni. Arrivederci!