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Trascrizione
00:00È l'alba del 24 febbraio 2022, quando l'esercito russo irrompe in Ucraina. I missili di Mosca
00:06piovono su Kiev, viene colpito anche l'ospedale di Mariupol e a perdere la vita sono 37 bambini.
00:12È solo l'inizio di una lunga strage. Tre anni di bombe, terrore e distruzione. Tre
00:17anni in cui le famiglie in fuga hanno cercato il nostro sostegno. E Brescia fin dai primi
00:21momenti ha risposto presente, con il grande spirito di solidarietà che la contraddistingue,
00:25tanto che ad oggi, secondo la stima riferita dall'assessore comunale Marco Fenaroli, sono
00:30circa 3000 i profughi ucraini sul nostro territorio sparsi tra città e provincia. Decine le realtà
00:36bresciane che in questi tre anni si sono prodigate per elenire la sofferenza di uomini, donne
00:40e bambini che hanno perso tutto. Tra queste vi è la cooperativa Chemai, realtà della
00:45Caritas di Ocesana, che sta seguendo tuttora una settantina di profughi suddivisi in sei
00:49strutture di tutta la provincia. Dal 2022 costante è stato anche l'aiuto dell'Associazione
00:55di Nadia. In origine la base logistica da cui partivano viveri, vestiti e medicinali
00:59era un capannone di Folzano. Poi il sodalizio di volontari ucraini si è trasferito a Castenedolo
01:05e da un paio di mesi non ha più uno spazio. Dai punti raccolti in tre anni sono partiti
01:09120 tir e innumerevoli furgoncini di materiali diretti in Ucraina. Presente fin dall'inizio
01:15del conflitto anche la prefettura di Brescia. Basti pensare che soltanto nelle ultime settimane
01:20nelle strutture di propria competenza è stato accolto un nucleo di 14 ucraini, altri
01:2515. Arriveranno invece il primo luglio.

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