Se c'è un artista capace di trasformare il palco dell’Ariston in un’arena di emozioni, satira e poesia, quello è Roberto Benigni. Il premio Oscar toscano non è mai stato un semplice ospite del Festival di Sanremo: ogni sua apparizione ha segnato un’epoca, tra provocazioni, momenti cult e monologhi che hanno acceso il dibattito pubblico. Questa sera, per Sanremo 2025, Benigni torna per la sua sesta partecipazione, un ritorno attesissimo che porta con sé la memoria di un passato fatto di irriverenza, spettacolo e cultura.
[idgallery id="2491831" title="Sanremo 2025, chi presenta il Festival ogni sera"]
Baci e polemiche: Roberto Benigni debutta a Sanremo
La prima volta di Benigni al Festival fu nel 1980, quando affiancò Claudio Cecchetto e Olimpia Carlisi nella conduzione. Sanremo, in quel periodo, attraversava un momento di crisi: gli ascolti erano in calo e il Festival rischiava di perdere il suo prestigio. Fu proprio Benigni, con la sua carica provocatoria, a ribaltare la situazione.
L’Italia dell’epoca rimase spiazzata dal suo linguaggio irriverente, che non risparmiò nemmeno le figure più alte delle istituzioni. Chiamò papa Giovanni Paolo II «Wojtilaccio» e il Presidente del Consiglio Francesco Cossiga «Cossigaccio», scatenando un polverone mediatico. Ma a restare scolpito nella memoria collettiva fu il bacio di 30 secondi con la co-conduttrice Olimpia Carlisi, all’epoca sua compagna. Un gesto che, nel 1980, fece scalpore, consolidando il suo ruolo di provocatore del Festival.
[idarticle id="2504360,2504088,1718276" title="La serata delle Cover di Sanremo 2025: chi canta nei duetti. Ospite a sorpresa Roberto Benigni,Nella terza serata di Sanremo la regina indiscussa è Katia Follesa, paladina dei tricipiti ''soft'',Roberto Benigni, che ha conquistato l'Oscar (e il pubblico) a colpi di irriverenza e candore"]
Sanremo 2002: comicità, satira e il record di ascolti
Dopo oltre vent’anni, Benigni tornò all’Ariston come ospite di Pippo Baudo e, ancora una volta, lasciò il segno. Il suo monologo sul Giudizio Universale mescolò ironia, politica e cultura, raggiungendo 20 milioni di spettatori e toccando il 70% di share, un risultato straordinario.
Ma quel Sanremo non fu solo parole: l’attore si rese protagonista di un siparietto tanto esilarante quanto discusso. Prima si infilò sotto il vestito di Manuela Arcuri, poi palpeggiò scherzosamente Baudo in diretta. Un episodio che fece il giro delle televisioni e confermò la sua capacità di trasformare qualsiasi momento in spettacolo.
[idgallery id="1719072" title="Roberto Benigni, tra pubblico e privato"]
Roberto Benigni e l’arte della provocazione politica a Sanremo 2009
Nel 2009, con Paolo Bonolis alla conduzione, Benigni tornò sul palco con un intervento decisamente politico. Le sue invettive contro Silvio Berlusconi, Walter Veltroni e Iva Zanicchi furono dirette e senza filtri, suscitando polemiche e reazioni contrastanti. Non mancarono momenti di riflessione sociale, come l’appello per i diritti degli omosessuali, a cui dedicò parole forti: «Non sono fuori dal piano di Dio». Il pubblico premiò la sua presenza con ascolti altissimi, confermando il potere mediatico del comico toscano.
[idarticle id="434117,2081935,2503901" title="Benigni: «Quando il Papa mi telefonò... ma io facevo un pisolo»,Roberto Benigni ha ritirato la querela contro ''Report'' e l'indagine sugli studi di Papigno,La Top 5 random della terza serata di Sanremo 2025: c'è anche il super favorito Olly"]
Sanremo 2011: un ingresso da film per i 150 anni dell'Unità d'Italia
Se c’è un’immagine che sintetizza il legame tra Benigni e Sanremo, è quella del suo ingresso nel 2011: l’attore arrivò sul palco a cavallo, sventolando una gigantesca bandiera italiana. Un’entrata spettacolare per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, seguita da un monologo storico e appassionato.
Quella sera, il comico lasciò da parte la satira per regalare al pubblico un’interpretazione solenne dell’Inno di Mameli, spiegandone il significato con una narrazione avvincente. Il momento fu così intenso da strappare applausi anche all'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che lo chiamò al telefono subito dopo lo show per ringraziarlo.
[idgallery id="2489843" title="I duetti di Sanremo 2025: le coppie e le canzoni"]
Sanremo 2020 e 2023: Roberto Benigni tra poesia e Costituzione
Negli anni più recenti, Benigni ha scelto di mettere in secondo piano la comicità irriverente per dedicarsi alla cultura e alla poesia. Nel 2020, sul palco dell’Ariston, recitò Il Cantico dei Cantici, accompagnato da un omaggio a Oscar Wilde. Un’esibizione raffinata, ma che non mancò di dividere il pubblico, anche per le polemiche legate al suo cachet.
Nel 2023, Amadeus lo richiamò nuovamente e il comico celeb...
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Baci e polemiche: Roberto Benigni debutta a Sanremo
La prima volta di Benigni al Festival fu nel 1980, quando affiancò Claudio Cecchetto e Olimpia Carlisi nella conduzione. Sanremo, in quel periodo, attraversava un momento di crisi: gli ascolti erano in calo e il Festival rischiava di perdere il suo prestigio. Fu proprio Benigni, con la sua carica provocatoria, a ribaltare la situazione.
L’Italia dell’epoca rimase spiazzata dal suo linguaggio irriverente, che non risparmiò nemmeno le figure più alte delle istituzioni. Chiamò papa Giovanni Paolo II «Wojtilaccio» e il Presidente del Consiglio Francesco Cossiga «Cossigaccio», scatenando un polverone mediatico. Ma a restare scolpito nella memoria collettiva fu il bacio di 30 secondi con la co-conduttrice Olimpia Carlisi, all’epoca sua compagna. Un gesto che, nel 1980, fece scalpore, consolidando il suo ruolo di provocatore del Festival.
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Sanremo 2002: comicità, satira e il record di ascolti
Dopo oltre vent’anni, Benigni tornò all’Ariston come ospite di Pippo Baudo e, ancora una volta, lasciò il segno. Il suo monologo sul Giudizio Universale mescolò ironia, politica e cultura, raggiungendo 20 milioni di spettatori e toccando il 70% di share, un risultato straordinario.
Ma quel Sanremo non fu solo parole: l’attore si rese protagonista di un siparietto tanto esilarante quanto discusso. Prima si infilò sotto il vestito di Manuela Arcuri, poi palpeggiò scherzosamente Baudo in diretta. Un episodio che fece il giro delle televisioni e confermò la sua capacità di trasformare qualsiasi momento in spettacolo.
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Roberto Benigni e l’arte della provocazione politica a Sanremo 2009
Nel 2009, con Paolo Bonolis alla conduzione, Benigni tornò sul palco con un intervento decisamente politico. Le sue invettive contro Silvio Berlusconi, Walter Veltroni e Iva Zanicchi furono dirette e senza filtri, suscitando polemiche e reazioni contrastanti. Non mancarono momenti di riflessione sociale, come l’appello per i diritti degli omosessuali, a cui dedicò parole forti: «Non sono fuori dal piano di Dio». Il pubblico premiò la sua presenza con ascolti altissimi, confermando il potere mediatico del comico toscano.
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Sanremo 2011: un ingresso da film per i 150 anni dell'Unità d'Italia
Se c’è un’immagine che sintetizza il legame tra Benigni e Sanremo, è quella del suo ingresso nel 2011: l’attore arrivò sul palco a cavallo, sventolando una gigantesca bandiera italiana. Un’entrata spettacolare per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, seguita da un monologo storico e appassionato.
Quella sera, il comico lasciò da parte la satira per regalare al pubblico un’interpretazione solenne dell’Inno di Mameli, spiegandone il significato con una narrazione avvincente. Il momento fu così intenso da strappare applausi anche all'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che lo chiamò al telefono subito dopo lo show per ringraziarlo.
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Sanremo 2020 e 2023: Roberto Benigni tra poesia e Costituzione
Negli anni più recenti, Benigni ha scelto di mettere in secondo piano la comicità irriverente per dedicarsi alla cultura e alla poesia. Nel 2020, sul palco dell’Ariston, recitò Il Cantico dei Cantici, accompagnato da un omaggio a Oscar Wilde. Un’esibizione raffinata, ma che non mancò di dividere il pubblico, anche per le polemiche legate al suo cachet.
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