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MILANO (ITALPRESS) - Tutto per una lunga vita della pelle, sana, giovane e bella. Nella nona puntata di Skinlongevity Magazine, nuovo format Tv dell'agenzia di stampa Italpress, Antonino Di Pietro, direttore dell'Istituto Dermoclinico Vita Cutis di Milano del Gruppo San Donato, intervista Antonio Costanzo, direttore della Scuola di Specializzazione di Dermatologia e del Laboratorio di Patologia Cutanea presso l'Humanitas University, e Anna Graziella Burroni, dirigente medico della Clinica Dermatologica di Genova e presidente della SIDEP. La psoriasi e la psicodermatologia gli argomenti della puntata,

sat/gsl

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Trascrizione
00:00Benvenuti alla nonna puntata di Skin Longevity. Sarà una puntata molto molto interessante
00:17perché avremo degli ospiti eccezionali. Ci sarà infatti con noi il professore Antonio
00:23Costanzo che è professore di dermatologia e direttore all'Humanitas di Milano e sarà
00:30con noi anche la professoressa Anna Graziella Burroni specialista dermatologa, dirigente
00:38medico della Clinica Dermatologica di Genova e che proprio in questi giorni è alle prese
00:45come presidente di un importante congresso della società italiana di psicodermatologia.
00:52Ma prima di passare al primo ospite guardiamo il servizio.
00:57In Italia soffrono di psoriasi oltre 3 milioni di persone. Si tratta di una malattia cronica
01:06della pelle che si manifesta con chiazze rossastre e pruriginose spesso ricoperte di squame
01:12argente. A differenza di altre patologie non presenta una causa univoca. I fattori che
01:18possono condurre all'insorgere della psoriasi possono essere anche traumi come fratture,
01:23interventi chirurgici o incidenti. Un altro fattore di rischio è rappresentato dalle
01:28infezioni da streptococco. Anche alcuni farmaci possono esacerbare o provocare psoriasi. Per
01:35le forme più lievi si fa ricorso a farmaci topici come gel, creme e pomate, generalmente
01:41a base di cortisone e di analoghi della vitamina D. Per le forme più severe invece si ricorre
01:46a fototerapia e farmaci sistemici come la ciclosporina, il metotrexate e l'acitretina.
01:53Vi sono poi i farmaci biologici in grado di agire selettivamente. Una nuova terapia biologica
01:59è rappresentata dalla risanchizumab, un farmaco che inibisce la molecola principale del processo
02:05infiammatorio. Vi avevo preannunciato che la trasmissione di oggi è una trasmissione
02:15eccezionale e infatti abbiamo un ospite eccezionale, il nostro primo ospite, che è il professor
02:23Antonio Costanzo, professore ordinario di dermatologia, direttore della scuola di specializzazione
02:31di dermatologia e direttore del laboratorio di patologia cutanea presso l'Humanitas
02:37University di Milano ed è membro del consiglio della European Dermatology Forum, professore
02:48di dermatologia che è considerato tra i più importanti a livello internazionale, un vanto
02:55della dermatologia milanese ma italiana soprattutto e quindi con grande piacere Antonio che hai
03:05accettato di essere qui con noi. Grazie, grazie per l'invito, grazie per l'invito. Antonio,
03:12chi ci sta seguendo adesso da casa vuol però conoscerti, vuol sapere chi è Antonio Costanzo
03:24e come Antonio Costanzo è riuscito a diventare dermatologo top a livello internazionale e
03:34soprattutto come è scoccata la scintilla e l'amore per la dermatologia, cioè raccontaci,
03:42eri uno studente, avevi in mente altre cose, improvvisamente è nato l'amore per la dermatologia,
03:48è una cosa che ci pensavi da piccolo, non so, raccontaci, parlaci di te, come hai deciso di
03:55diventare dermatologo? È successo quando ero molto piccolo, io ho un parente che è stato un
04:03dermatologo e vedevo il suo libro a casa, è un libro la cui copertina spaventava, a un certo
04:12punto ho vinto la paura e ho aperto questo libro e ho iniziato a leggere, ero avuto non so 15 anni,
04:2116 anni, mi ricordo che facevo il liceo classico a Roma e niente, lì diciamo che mi sono avvicinato
04:30molto alla dermatologia ma ancora avevo idee totalmente diverse, ho fatto la laurea sempre
04:37giù a Roma e poi verso il quarto anno del corso di laurea ho pensato di voler diventare un
04:51dermatologo, quindi sono andato da questo mio parente e ho detto io vorrei fare il dermatologo,
04:57lui mi ha detto sì, perfetto, allora fai medicina interna, poi se ne parla, questo è stato il mio
05:03approccio alla dermatologia e quindi ho fatto la specializzazione in medicina interna, io sono
05:11nato come internista, ho fatto questi cinque anni e mi sono innamorato della medicina interna ma
05:17più che altro della ricerca, ho avuto la possibilità di fare ricerca nell'istituto
05:23dove stavo. Di cosa ti occupavi in quel periodo? Mi sono occupato di due cose fondamentalmente,
05:32la mia tesi di laurea l'ho fatta sulle hepatite virali, viste però da un punto di vista molecolare,
05:42poi mi sono spostato a studiare alcuni fattori trascrizionali che sono delle cose che stanno
05:50nel nucleo e che ordinano la produzione di alcune proteine coinvolte nel cancro e questa è stata la
06:01mia tesi di specializzazione in medicina interna e dopodiché c'era una similitudine tra uno di
06:09questi fattori trascrizionali e un fattore trascrizionale chiamato p63 che non significa
06:16niente ma senza il quale non abbiamo la pelle. Allora ho iniziato a studiare questo fattore
06:26trascrizionale, ho fatto tanta ricerca anche per Teleton perché era coinvolto in alcune
06:32malattie genetiche della pelle e lì è scattato di nuovo l'innamoramento per la dermatologia e
06:42allora ho finito la specializzazione in medicina interna e mi sono iscritto a quella di
06:48dermatologia torvergata, quindi ho fatto due specializzazioni intere con un background di
06:57medicina interna che è stato quello che mi ha formato. Ti ha inquadrato, ti ha dato una forma
07:05mentis molto più ampia, più solida, quindi votata alla ricerca e quindi hai cominciato a mettere in
07:13pratica poi le tue conoscenze anche di carattere internistico. Sì è quello che poi mi piace e mi
07:21piace trasmettere ai miei specializzanti, gli dico sempre che la dermatologia è una parte
07:30della medicina interna che si occupa di quello che si vede con l'occhio, non quello che dobbiamo
07:37palpare e quindi cerco di fargli capire le malattie sempre da un punto di vista internistico
07:47e mai solo come malattie di quel pezzettino di pelle e quindi poi essendo la ricerca adesso
07:56portata molto a vedere la dermatologia come una spia di malattie sistemiche e allora mi è piaciuto
08:07sempre di più ed è quello di cui di cui mi occupo adesso. Tu hai passato molti anni a Roma, quindi
08:15diciamo che la prima parte della tua carriera nasce a Roma e vive a Roma, poi dopo sei arrivato
08:26a Milano e adesso dirigi uno dei poli importanti della dermatologia milanese e quindi la
08:34dermatologia dell'Humanitas, un importantissimo punto di riferimento non solo cittadino, non solo
08:43Lombardo ma un po' da tutta Italia. Quali sono le patologie, se c'è qualche aspetto particolare
08:56della dermatologia che ti appassiona di più? Sicuramente le malattie infiammatorie croniche
09:05della pelle, lo trovo uno strumento eccezionale per studiare come il nostro organismo, in particolare
09:15il sistema immunitario, gestisca un pochino le cose. La malattia principa è la psoriasi e la
09:26psoriasi può essere interpretata come una malattia principalmente cutanea, può essere
09:32interpretata come una malattia che ha anche dei risvolti sistemici ma può essere interpretata
09:38anche come un modello di malattia infiammatoria che ha componenti autoimmunitarie, ha componenti
09:48autoinfiammatorie e può essere una chiave per studiare anche per esempio la trasformazione
09:58neoplastica, per esempio noi sappiamo che la placca psoriasica non si trasforma mai in un
10:04tumore pur essendo soggetta a fototerapia, quindi danneggiamento dagli ultravioletti. Prima
10:11utilizzavamo il catrame e quindi catrame e fototerapia è proprio un modello di carcinogenesi,
10:17noi se spalmiamo il catrame a un topino e lo irradiamo gli vengono mille tumori sulla pelle,
10:23la placca psoriasica pur essendo sottoposta a tutti questi stimoli non si trasforma mai e questo
10:32è un modello eccezionale per capire come il nostro sistema immunitario ci protegge dallo
10:38sviluppo di tumori. La psoriasi io la vedo sì come una malattia importante con un impatto sulla
10:50qualità della vita dei nostri pazienti enorme ma anche come un modello da studiare magari per
10:58aiutare altri tipi di pazienti. Ricordiamo per chi ci sta seguendo che cos'è la psoriasi visto
11:08che l'abbiamo nominata quindi ti lascio un breve tempo per ricordare chi ci sta seguendo cos'è la
11:16psoriasi, molti temono che sia contagiosa ma sfatiamo questo luogo comune, ecco ci dici cos'è
11:23la psoriasi, chi colpisce, come colpisce e quando? È una malattia frequente, circa il 3% della
11:30popolazione italiana ne è affetta, che è caratterizzata da chiazze rosse con sopra una
11:38desquamazione che possono comparire in qualunque parte della nostra pelle ma soprattutto compaiono
11:46a livello dei gomiti delle ginocchia a livello dell'osso dell'osso sacro queste sono le zone
11:53principali dove compaiono queste chiazze con sormontate da squame e questa io dico è la
12:02punta dell'iceberg di un fenomeno infiammatorio che si manifesta anche all'interno dell'organismo
12:11questa in due parole è la psoriasi, essendo spesso le chiazze visibili ha un impatto sulla
12:19qualità della vita dei pazienti molto importante. Ecco non è contagiosa quindi diciamolo che non ci
12:25sono. Assolutamente no, è una malattia autoimmunitaria, non è una malattia contagiosa e anzi vi dico una
12:32cosa in più i principali noi li chiamiamo peptidi antimicrobici che sono degli antibiotici
12:41naturali che produciamo sono prodotti nella pelle e ce ne sono chili nella psoriasi, la psoriasi non
12:50si sovrainfetta mai perché è una risposta antibatterica, non è una malattia infettiva
12:55al contrario è una malattia antinfettiva. Ottimo bene bene chi ci sta seguendo è la psoriasi
13:06sta sentendo delle cose che sicuramente ecco danno un po' più di sollievo alla quotidianità e al
13:15fatto che bisogna portarsela avanti quando c'è per un po' di tempo ma per fortuna è cambiato
13:26il modo di trattare la psoriasi negli ultimi anni perché c'è stato l'avvento dei farmaci
13:33biologici. Ecco ci dici qualcosa su queste nuove terapie che cosa sono questi farmaci biologici?
13:40Sono nient'altro che il prodotto della conoscenza della malattia come dicevo prima è una malattia
13:49che è un modello per l'infiammazione e grazie proprio alla ricerca che è avvenuta principalmente
13:57in Europa direi si sono individuati dei fattori infiammatori che sono causa della psoriasi che
14:07sono coinvolti nelle manifestazioni nell'apparire di queste di queste chiazze e anche all'interno
14:14dell'infiammazione nella psoriasi. I farmaci biologici non sono altro che anticorpi monoclonali
14:22che invece di andare a combattere batteri o virus vengono iniettati e sono diretti contro uno o più
14:31di questi fattori infiammatori quindi bloccano il meccanismo infiammatorio della psoriasi in punti
14:38molto precisi e colpendo proprio in punti precisi hanno degli effetti collaterali minimi o nulli
14:47perché il resto del sistema immunitario è perfettamente in grado di poter combattere
14:53infezioni lo sviluppo dei tumori. Quello che viene controllato e bloccato da questi farmaci
14:59biologici è solo quella parte di infiammazione che coinvolge la psoriasi ed altre malattie
15:07infiammatorie croniche simili alla psoriasi. Questa è stata una svolta importante nella
15:14terapia della psoriasi ma vediamo adesso che con questi farmaci riusciamo a combattere altre
15:21malattie croniche infiammatorie importanti fino a cose che fino a poco tempo fa venivano
15:29considerate solamente di natura estetica perché c'era anche poco o nulla da fare invece adesso si
15:34aprono nuove prospettive. So che tu sei anche tra i primi centri qui in Italia che si sta occupando
15:40della vitiligine con questi nuovi farmaci biologici e tu stesso sei uno dei ricercatori
15:48e soprattutto hai dato un contributo e continuo a darlo importante nella ricerca di questi nuovi
15:54farmaci, molti lavori portano il tuo nome, quindi complimenti per tutto questo. Prima di lasciarci
16:04però vorrei tornare ancora ad Antonio e chiederti se c'è qualcosa che tu hai vissuto, un episodio,
16:15un fatto che ricordi sempre con tanto affetto, che ti fa piacere ricordare e che lo consideri
16:24soprattutto determinante per quello che adesso sei? Cioè sicuramente deve essere successo, c'è
16:31qualcosa nella tua storia di dermatologo che è successa e che tu dici caspita questa cosa qui
16:38la ritengo importante perché è stato fondamentale per far sì che io adesso sia Antonio Costanzo,
16:47professore, direttore della dermatologia dell'Humanitas di Milano. In realtà sono due,
16:54due episodi distinti, un episodio che si riferisce al periodo in cui stavo in medicina interna e che
17:03mi ha dato un pochino l'idea di come ci si comporta ed è il mio maestro di allora che ha detto una
17:12cosa molto semplice, ha detto quando vedi uno più bravo di te che corre più veloce di te stagli
17:22dietro anziché e non fargli lo sgambetto, questo, perché ti potrà essere solamente utile e questo
17:30è successo. Ho avuto aiuto da gente più brava di me, non mi vergogno a dirlo, a cui sono stato
17:39fedele, sono stato dietro e non ho mai provato ad ostacolare, questo è il primo episodio. Il
17:45secondo invece è un episodio clinico ed era attorno al 2000, eravamo all'alba di questi
17:55farmaci biologici che erano utilizzati solo in altre patologie e lì avevamo deciso di trattare
18:01un paziente con un'artrite psoriasica severa con uno di questi farmaci biologici, si iniettava
18:10endovena e io ero incaricato di fare questa iniezione endovena lenta, questo paziente è
18:16arrivato con la carrozzina e è tornato a casa con le sue gambe e questo è stato l'episodio che mi
18:23ha colpito, ha detto che in questo tipo di ricerca c'è qualcosa di buono e possiamo
18:32aiutare i pazienti in maniera evidente, questo era un poveretto che non riusciva ad alzarsi dalla
18:39carrozzina per i dolori, una semplice infusione, l'inibizione di un fattore infiammatorio l'ha
18:46fatto tornare a casa con le sue gambe. Questi sono i due episodi che hanno caratterizzato
18:51un pochino la mia carriera e il mio modo di fare la dermatologia e la medicina. Antonio sono molto
18:59belli questi due episodi perché fanno risaltare quello che è il tuo carattere ed è quello con
19:09cui tutti i noti ti conoscono, la tua umiltà è dalla prima cosa che hai raccontato traspare forte,
19:18il fatto che tu non ami mai farti sentire io sono il più bravo di tutti ecco questo non è mai
19:26successo con te, però sei se non il più bravo perché sono in tanti essere bravi ma sei tra i
19:34più bravi nella dermatologia internazionale non solo italiana, però ti accompagna questa umiltà
19:42che ti contraddistingue e ti rende forte e poi la seconda cosa è l'amore per il malato, l'amore
19:52per la dermatologia quindi traspare questa tua passione, questo amore che ci metti e questa gioia
19:58che viene fuori perché hai fatto camminare un paziente cioè hai visto che curandolo ha camminato
20:05e questo ti ha dato una gioia che ancora adesso traspare dai tuoi occhi e dalla tua emozione
20:11mentre la racconti. Io ti ringrazio Antonio per essere stato con te, spero di averti ancora e
20:17anche di persona qui in trasmissione per raccontare tutte le novità, tutte le cose importanti che stai
20:26facendo per tutti i malati che ti seguono. Grazie Antonio e a presto e buona giornata.
20:34Grazie, grazie a tutti voi, grazie ancora Antonino per l'invito. Ciao, ciao arrivederci.
20:39Prima di passare al prossimo ospite, la professoressa Anna Burroni, guardiamo però il prossimo servizio.
20:47Il dolore è un aspetto delle malattie dermatologiche che nel tempo ha avuto una
20:54scarsa considerazione. La comunità scientifica concentrava la sua attenzione sul prurito e
20:59sulla qualità di vita del paziente ma poco interesse era rivolto al dolore e alla disabilità
21:04che può procurare. Solo negli ultimi anni si è prestata attenzione a questo aspetto delle
21:09malattie dermatologiche e ai meccanismi neuroimmunologici. Il dolore in dermatologia ha
21:15anche un aspetto legato alla sofferenza intesa come dolore psichico con la somatizzazione che
21:21diventa una via di condivisione mente corpo delle pene e dei sentimenti che il paziente
21:26sta attraversando. Di questo aspetto si occupa la psicodermatologia che in Italia nasce nel
21:32solco pionieristico di due importanti specialisti nel dopoguerra, il professore Emiliano Panconesi e
21:37il dottor Roberto Bassi. Nel 1995 è nata la società italiana Dermatologia Psicosomatica
21:45che ha l'obiettivo culturale di incrementare le competenze relazionali ed emotive del dermatologo
21:51e studiare la complessità biopsicosociale delle malattie dermatologiche. La nonna puntata di
22:01Skin Longevity sarà sicuramente ricordata per gli ospiti eccezionali che abbiamo oggi. Il secondo
22:09ospite davvero importante, è una amica carissima, è la professoressa Anna Graziella Burroni,
22:19specialista dermatologo, dirigente medico della clinica dermatologica di Genova, professore a
22:29contratto dell'Università degli Studi di Genova e presidente della SIDEP. La SIDEP è la società
22:37italiana di psicodermatologia. Questo già ci fa capire un po' quali saranno gli argomenti che
22:48affronteremo nel corso di questa intervista. Grazie Anna per essere qui con noi e grazie per
22:54aver raccolto il mio invito. Grazie a te davvero per un invito così gradito. Tra l'altro abbiamo
23:01strappato Anna all'importante congresso che proprio in questo momento è in corso a Genova, è un
23:10congresso che hai fortemente voluto tu, che hai organizzato tu e cominciamo subito con questo
23:19importante momento di aggregazione del mondo della dermatologia e non solo che riguarda gli
23:28aspetti della psicodermatologia. Allora è in corso da ieri il nostro congresso nazionale che è il
23:36congresso nazionale della SIDEP, di questa società italiana di psicodermatologia, della quale come
23:42sai ho il piacere di essere il presidente e quindi ho il piacere ma ho anche tutti i doveri e gli
23:48impegni perciò sono giorni ma soprattutto da ieri da quando siamo entrati nel vivo del lavoro e che
23:55ci diamo da fare molto per continuare a lavorare in quest'ambito che è sicuramente un ambito di
24:00nicchia ma è anche un ambito che ci ha pagato molto. Noi lavoriamo nell'ambito della dermatologia
24:07psicosomatica da quasi 30 anni quando praticamente non si parlava di queste cose, quando parlare di
24:14qualità della vita sembrava una cosa per carbonari, una cosa per persone strane. Oggi
24:19tu sai che non esiste nulla che non possa, che non preveda un approccio psicologico o non preveda
24:27il misurare la qualità della vita e questo per noi è una soddisfazione enorme. Eh sì perché
24:33siete stati davvero pionieri, tu in particolare che ti sei sempre occupata a fondo di questi
24:40argomenti, quindi il rapporto tra la psiche e la nostra cute. Ma prima di entrare ancora di più
24:50in questi argomenti, prima di chiederti quali sono le novità, le notizie importanti che stanno
24:56nascendo da questo tuo congresso, chi ci sta seguendo da casa sicuramente vuol sapere chi è
25:03Anna, vuol conoscere Anna, ecco e vuol sapere perché a un certo punto della tua vita, non so
25:10quanti anni avevi, ce lo dirai, è nato l'amore per la dermatologia, cioè tu hai detto io da
25:16grande voglio essere una dermatologa. Com'è successo? Il successo, però sono proprio figlia
25:23della mia storia, è successo perché quando avevo sei anni è nata mia sorella con un piccolissimo
25:30angioma sulla fronte, questa cosa ha distrutto praticamente la famiglia, mamma e papà erano
25:37veramente disperati perché ritenevano che questa bambina avesse un'anomalia che venisse guardata
25:45come qualcosa di diverso dagli altri e insieme tutti e tre, più la bambina ovviamente, tutti e
25:52quattro si andava dai vari dermatologi genovesi che essendo un angioma molto superficiale e quindi
26:00chiaramente per loro era una banalità, guardavano la mamma che era distrutta e dicevano signora ma
26:06non c'è niente, ma non si preoccupi, un anno e se ne va via, però la mamma non era convinta e
26:12quindi tornavamo a casa e purtroppo piangeva, si disperava, anche perché in realtà erano visite
26:18veloci, c'era poca empatia per questa donna e da lì è nata l'idea, vabbè io da grande sta sorella
26:26la curo io, un atto d'amore, poi questa cosa come doveva essere si è risolta, ma l'idea della
26:36dermatologia è rimasta, per cui sono andata avanti con questa idea, ho fatto il liceo scientifico con
26:43l'idea che poi avrei fatto medicina per fare il dermatologo, non per fare altro e quindi ai miei
26:51tempi c'era il piano di studi a orientamento, allora io scelgo l'orientamento per dermatologia,
26:58tutti i bravi trentellode, tutto perfetto, riesco perfino a rifiutare un 30 in virologia per mantenere
27:08tutti i trentellode, incredibile, da non dirlo ai miei nipotini perché, però io volevo tutti i
27:15trentellode, così secondo me ero sicura che entravo, viene il momento di chiedere la tesi e
27:22quindi vado a chiedere la mia tesi, viene guardato il mio libretto, ma che bel libretto, che bella
27:28media, però me l'hanno già chiesto a tante persone, lei deve essere paziente, forse entrerà
27:37fra dieci anni. No ma puoi dire il nome? No non lo voglio dire. Di Genova, di Genova. E a volte ci
27:46si rende conto di quanto male si può fare un ragazzo, ma io non mi sono persa d'animo, non mi
27:54sono persa d'animo. E' stata una prova eh, questa è stata una prova. Una prova molto dura, molto dura,
27:59ora ci sorrido ma in realtà ci ho sofferto tanto, però ho detto cosa c'è di più vicino? L'ergologia,
28:07e sono andata lì e lì ho trovato una persona illuminata alla quale sono ancora molto affezionata,
28:14molto legata, un grandissimo professionista e lui mi ha detto ma perché no le do la tesi
28:22sull'orticaria, fantastico. Allora tornavi in un'altra maniera però ti avvicinavi. Possiamo
28:31farcela. E quindi intanto la mia tesi è sull'orticaria e continuo a lavorare in allergologia.
28:38Mi laureo e questo professore mi dice ma insomma la tesi è andata benissimo ma tutto bene resta
28:45in allergologia. E io no perché voglio fare il dermatologo. E allora l'unica soluzione è
28:54stato nell'immediato frequentare la dermatologia dell'ospedale. Quindi per 4-5 mesi ho frequentato
29:01la dermatologia dell'ospedale San Martino senza una prospettiva di specializzazione. Fino a quando,
29:07perché poi è una storia lietofine, fino a quando mi è stato detto beh ma faccia la domanda a Modena,
29:13Pisa, Roma magari ce la fa. E in effetti ho fatto la domanda a Pisa, sono entrata a Pisa e quindi
29:20ho fatto la specializzazione a Pisa. Ah quindi ti sei specializzata a Pisa. Chi era il direttore?
29:26E' Neo Mian, un uomo enorme. Bravissimo professor Mian. E di cosa ti sei occupata poi quando eri
29:36lì in specialità? La tesi su quale avevi fatto? Allora la tesi l'avevo fatta sulla malattia di
29:40Lyme. Adesso di grande attualità. Adesso di grande attualità. Adesso di grande attualità,
29:45se avessi sentito le ultime notizie che si parla. Esatto. Della malattia di Lyme e legandolo al
29:51Covid e quindi cose proprio delle ultime ore. Quindi io l'ho fatta su quello però in contemporanea
29:59io frequentavo la dermatologia dell'ospedale a Genova che poi mi firmava ovviamente le presenze
30:06per cui ho potuto coltivare tutta la mia passione e sono stata molto fortunata perché essendo un
30:13direttore ospedaliero non universitario avevo un unico allievo che ero io. Già. E quindi io sono
30:20quelli di quella generazione che ancora si vantano di aver avuto un maestro e al quale sono molto
30:26grati. Ci puoi dire? Il professor Roberto De Marchi. Attualmente in pensione. Sì. Al quale io
30:35devo veramente tutto perché laddove non mi ha insegnato una cosa mi ha insegnato il metodo per
30:41fare quella cosa. Ecco sì questo è importantissimo. Il metodo. Il metodo. Il metodo. Questo è
30:47importantissimo. Però Anna a un certo punto scatta in te qualcosa di particolare cioè l'aspetto
30:56psicologico, la mente associata alla pelle, a quello che ci succede. Cioè come nasce questa
31:05tua passione per invece questa parte della dermatologia, questo ambito? Un po' è nata.
31:14Ci sono delle cose che tu hai proprio dentro. La curiosità, la passione per curare, per prendersi
31:22cura, per ascoltare. Però tutto nasce anche lì da un caso. Vado a Venezia ad un congressino di
31:30psicosomatica quasi elittaria come situazione perché ti parlo di 30 anni fa sicuri. È organizzato
31:40dal professor Bassi, Roberto Bassi in Venezia. E lui organizza questo piccolo corso. Io vado e
31:49dico qua c'è cose che mi interessano. L'anno dopo torno e lui propone a me e a un altro po' di persone
31:57di fare una formazione. E quindi poi sono tornata per sette anni a Venezia per cortivare una
32:04formazione psicoanalitica che mi permettesse di lavorare con una modalità di presa in carico e
32:11di ascolto dei pazienti. Ecco una formazione perché non puoi fare della psicodermatologia e
32:17questa è una cosa che mi preoccupa molto se non hai una formazione perché è un'attività
32:23estremamente complessa. Chi ha una formazione non si vuole sostituire allo psichiatra, allo
32:29psicoterapeuta, però ha degli strumenti per poter aiutare meglio il paziente. Senza formazione ma
32:37improvvisando sono cose che mi spaventano un po' e che vedo spesso fare. Ti stai occupando in questi
32:44ultimi tempi anche dei rapporti con i social, quindi la medicina, medici che si avvicinano
32:55al mondo dei social, a volte è come se togliessero il camice quando entro in questi social ma
33:03continuano a fare i medici ma senza camice, dico senza camice perché certe volte si sentono dire
33:09delle cose che sono incredibili, ma anche quello che possono rappresentare adesso il mondo dei
33:16social anche per il benessere della nostra pelle, è anche di questo che vi state occupando in questi
33:21giorni? Allora questo l'abbiamo fatto lo scorso anno, il titolo dello scorso anno era proprio
33:26la dermatologia e i social e questo è stato un convegno riuscitissimo perché effettivamente le
33:34perplessità, i dubbi che ognuno di noi ha dentro di sé sono poi condivisi ovviamente dai colleghi,
33:41quindi quello del quale abbiamo tanto parlato lo scorso anno di come si potesse fare per
33:46trasformarli, perché non possiamo eliminarli, in qualche cosa di produttivo, propositivo, veramente
33:52utile per i pazienti, trovare dei sistemi per fare un'informazione corretta e scientifica.
33:58Sì certo e poi c'è anche il grande problema che adesso sembra un problema ma io penso che sarà
34:07poi il futuro in cui noi vivremo, che cambia il rapporto anche tra il medico e il paziente,
34:16anche attraverso i social, attraverso i telefonini, whatsapp e quindi c'è tutta un'evoluzione che
34:25sicuramente coinvolge anche tutto l'aspetto psicologico, cioè il paziente tu non lo vedi
34:29più di fronte ma lo vedi attraverso quello che ti scrive sul telefonino, noi che siamo dermatologi,
34:35le foto che ti manda e quindi c'è un'evoluzione che stiamo vivendo, non sappiamo ancora se sarà
34:42positiva o negativa, ancora dal mio punto di vista non è possibile stabilire se arricchirà il nostro
34:50modo di essere dermatologi, medici o se invece ci porterà via qualcosa, cosa ne pensi? Allora,
34:56io sono molto preoccupata perché come dico sempre, ma lo dico ai pazienti quando chiacchieriamo un po'
35:03durante le visite, forse era decisamente meglio un tempo quando il paziente veniva dal medico,
35:09il medico formulava la sua diagnosi, impostava la sua terapia, il paziente andava a casa,
35:16la faceva e le cose andavano bene, adesso è un mondo al contrario, un mondo capovolto,
35:22il paziente si siede, probabilmente si è già fatto una diagnosi, ha già stabilito quali
35:29potrebbero essere le terapie, quali potrebbero essere gli effetti collaterali. Informato o
35:37informato a modo suo, come dico sempre io, ha già letto. E questo complica molto la vita ma complica
35:45anche molto il risultato al quale si arriva, cioè questo eccesso di informazione senza una vera
35:52formazione, il paziente che arriva e dice non voglio prendere la finasteride perché ho letto
35:59questo, questo e questo, io mediamente dico sì, ma che professione svolge? L'ingegnere, sì ma io non
36:07discuto come si costruisce un ponte, è vero avrai letto, ma dove lo hai letto? Ti sei fatto un pubmed,
36:16hai letto tutto, hai letto le fonti giuste, si ha la convinzione di essere informati quando magari
36:24sei andato in internet e lette le prime 4-5 voci, io questo lo trovo molto preoccupante.
36:30Certo e questo è solo l'inizio perché adesso stiamo entrando nell'intelligenza artificiale,
36:35in qualcosa che ancora non riusciamo a capire, quindi vabbè vivremo, lo sapremo vivendo una
36:44volta. Esatto. Anna ma io sono sicuro che a casa vogliono sapere qualcosa di più di te,
36:51di Anna e a me piace sempre chiedere se nella tua carriera, nel tuo diventare Anna Burroni,
37:03dermatologa importantissima, famosa, amata da tutti i tuoi pazienti e amata anche dai
37:09colleghi che ti conoscono perché tutti abbiamo di te una grande stima, se c'è un episodio della
37:17tua vita che tu ritieni importante, determinante per essere arrivata ad essere adesso Anna Burroni,
37:25c'è un episodio, qualcosa che ricordi con piacere e che dici questa cosa qui è stata per me
37:30importante? Beh diciamo che ve l'ho detta già prima in anteprima, è stata quella di avere il
37:37coraggio di dire non prenderò una specialità ma frequenterò un ospedale e imparerò lo stesso
37:45questa materia e poi è avvenuto che mi è stato detto come avrei potuto trovare gli strumenti e
37:53quindi questo mi ha insegnato che se vuoi puoi, certo devi essere operativo, devi essere volonteroso,
38:01non ci devi mollare, però io sono convinta che se vuoi puoi, anche se non sono altrettanto convinta
38:09che se tu magari hai un potenziale a mille per centomila cause magari arrivi a 500 e le
38:17altre cause non sono squisitamente legate a te, al tuo operato, alla tua bravura e vabbè
38:23sarai arrivato a 500 non a mille ma se vuoi puoi. Questo è bello, questo è un bel messaggio ma
38:30questo fa venire fuori quello che davvero tutti pensano di te, che sei determinata, che le cose
38:37vuoi e poi le sai raggiungere, sei presidente adesso di questa società molto importante,
38:43ecco stai facendo questi congressi che stanno diventando un riferimento importantissimo per
38:49tutti i colleghi, sono frequentatissimi anche in questi giorni, è pienissimo il tuo congresso e
38:55soprattutto il messaggio che lanci soprattutto per i giovani che ci stanno ascoltando e per chi
39:03in questo momento magari sta pensando che potrebbe fare la dermatologa o il dermatologo, quello di
39:09credere in se stessi, quindi questo messaggio importante di credere in se stessi. Tu hai sempre
39:12creduto in te? Se viene da mia passione. Ecco da quando Rebo, ho detto il nome non so se era lui,
39:18da quando ma buonanima tanto sarà sorridente in questo momento, il prof. di dermatologia
39:24te l'ha detto Masson 100 vogliono fare il dermatologo, ritorni dopo e tu sei tornata
39:29e adesso sei dermatologa, brava e io sono molto contento che sei stata con noi, grazie. Ti lasciamo
39:37andare adesso la tua presidenza di questo congresso, spero di averti ancora ospite qui per raccontarci
39:43tante cose interessanti che stai facendo. Grazie Anna, a presto. Grazie a te, grazie davvero. Ma
39:51prima di salutarvi rispondo ad alcune domande che mi sono arrivate e che ritengo anche piuttosto
40:01interessanti. Gianni da Venosa, provincia di Potenza, mi chiede se posso dargli qualche
40:11suggerimento per evitare la comparsa della follicolite quando fa la barba con rasoio a
40:18mano. Le follicolite sono quei brufoletti che vengono quasi sempre sotto il collo quando ci
40:26si rade, molti dei ragazzi, degli uomini che ci stanno seguendo sa cosa vuol dire, è estremamente
40:34fastidioso, la causa è dovuta al fatto che il pelo può crescere molto storto e si strappa
40:42letteralmente quando passa la lametta, questo irrita il follicolo, si può anche infettare,
40:49si formano tutti quei brufoletti sotto al collo. Sicuramente un modo per cercare di evitare di
40:56ammorbidire più possibile il pelo della barba facendo degli impacchi caldi, quindi di acqua
41:04molto calda, prima di radersi bisogna utilizzare una schiuma molto corposa perché tiene morbido il
41:13pelo e poi ci si rade a favore di pelo e molto delicatamente contro pelo, quindi il contropelo
41:21dovrebbe essere fatto quando già si è passata una volta la lametta e quindi il pelo si è accorciato
41:29per evitare più possibile lo strappo. Ci sono delle creme molto buone che possono aiutare
41:35queste follicoliti un po' a prevenirle e un po' anche a farle passare prima, le creme devono
41:41contenere una sostanza, quella più efficace si chiama aluchina, scritto con la k aluchina, è un
41:49principio attivo naturale che elimina l'infiammazione dopo la rasatura e direi che è un ottimo passo
41:57avanti per la cura di questo problema. Un'altra domanda che mi viene fatta è da Giulia che da
42:04Gorizia mi scrive è vero che la cioccolata fa venire i brufoli? Ecco allora sfatiamo questo
42:11luogo comune, non è vero che il cioccolato faccia venire i brufoli, soprattutto se il cioccolato è
42:20fondente, quindi cioccolato fondente e ricco di sostanze che invece sono degli antinfiammatori
42:29contro i radicali liberi, sono degli antociani, sono sostanze che flavonoidi, sostanze che aiutano
42:39la microcircolazione e che aiutano la pelle a essere forte e a prevenire curiosamente l'acne,
42:47quindi può essere anche il contrario. I guai possono esserci quando si mangia il cioccolato
42:54non fondente ma con l'aggiunta di grassi, di latte e quindi in questo caso nei soggetti più sensibili
43:06ci può essere un'intolleranza e un eccesso di questa cioccolata non fondente e invece potrebbe
43:14nelle persone già predisposte peggiorare una forma di acne. L'ultima domanda che mi fa piacere
43:23rispondere viene da Tommaso che mi dice con quale tipo di trattamento si eliminano i tatuaggi e
43:30Tommaso mi scrive da Sesto Calende, provincia di Varese. I tatuaggi possono essere eliminati
43:37innanzitutto se sono molto scuri, quindi i tatuaggi che è più facile eliminare sono quelli neri,
43:43quindi quelli più scuri, i tatuaggi invece di colore giallo rosso, quelli colorati,
43:48è un po' più difficile da mandar via. Il modo più efficace è il laser. Il laser riesce a
43:55raggiungere i pigmenti, quindi il colore del tatuaggio che c'è dentro la pelle, frantuma
44:01questi pigmenti e li rende così piccoli che le cellule poi possono assorbirli, digerirli e
44:07portarli via. Spesso può essere necessario fare più sedute di laser perché questi pigmenti sono
44:15così grandi che non sempre con una prima seduta si riescono a frantumare e a rimpicciolire in
44:21maniera efficace. Tuttavia con il laser oggi si riesce a cancellare più del 90% dei tatuaggi,
44:32quindi questa può essere una buona soluzione a chi decide di non volerli più portarseli addosso.
44:41A questo punto direi che possiamo concludere questa nostra puntata. Io vi do appuntamento
44:50alla prossima puntata di Skin Longevity per parlare e per conoscere di tutto ciò che può
44:59essere utile per mantenere la nostra pelle a lungo, giovane e sana.

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