Seguendo il suo motto: “fare bene il bene” , la fondazione CESVI, impegnata da 40 anni in progetti e missioni per portare cibo, cure mediche, protezione, educazione e assistenza umanitaria nei contesti più critici del pianeta, secondo l’ultimo bilancio sociale, l’organizzazione ha gestito in un anno 127 progetti in 27 Paesi, raggiungendo oltre 1,7 milioni di persone grazie alla collaborazione con 139 partner locali.
[idarticle id="1642878" title="Anziani in difficoltà: a Milano un nuovo servizio gratuito grazie a Cesvi"]
In 40 anni di attività, CESVI ha affrontato emergenze, conflitti e disastri naturali in tutto il mondo: dalla carestia in Corea del Nord agli interventi nei Balcani durante le guerre civili, dalla lotta all’AIDS in Zimbabwe alla ricostruzione post-tsunami in Asia, arrivando ai più recenti interventi in Italia in occasione della pandemia da Covid-19 e alla risposta alle drammatiche catastrofi climatiche croniche o improvvise, come la siccità del Corno d’Africa o le alluvioni in Pakistan, e infine in Ucraina e nella Striscia di Gaza a causa dei recenti conflitti.
[idarticle id="2041092" title="Ucraina al gelo: il Cesvi lancia la campagna #unacopertaperlucraina"]
40 anni in un libro
Nata a Bergamo nel 1985, Cesvi ha appena rilasciato il libro "40 - I nostri anni di solidarietà", scritto da uno dei fondatori, Maurizio Carrara, attualmente presidente onorario. «Nell’immaginario comune – spiega l’autore del libro Maurizio Carrara – la cooperazione si riduce spesso all’atto di portare cibo e salute ai bambini in Africa; noi, invece, fin dalla nostra nascita abbiamo lavorato con le comunità, insieme alle persone. Attualmente diamo lavoro a quasi un migliaio di persone, tra personale europeo e personale assunto nei Paesi di intervento».
[idgallery id="2078382" title="Ucraina, un anno dopo: i volti della guerra"]
I testimonial, da Lella Costa ad Alessio Boni
«Ho viaggiato con CESVI nei Paesi più poveri toccando con mano fame, violenza, povertà, ma ogni volta sono tornata a casa forte della convinzione che si possono fare grandi cose, con impegno, passione e competenza – spiega Cristina Parodi, giornalista, imprenditrice e storica ambasciatrice CESVI».
«Essere ambasciatrice di CESVI è un privilegio – sottolinea Lella Costa, attrice e voce autorevole nel panorama culturale italiano – Significa credere che anche nei luoghi più dimenticati ci sia sempre spazio per la speranza».
«Ho visto quanto possa fare la differenza anche il più piccolo gesto e CESVI non si limita a rispondere alle emergenze, ma costruisce basi solide per il cambiamento», aggiunge Alessio Boni, attore da sempre vicino ai temi della solidarietà, che racconterà il suo impegno con CESVI in Ucraina e in altre aree colpite da emergenze “dimenticate”, come l’Uganda.
«Conosciamo CESVI da oltre 20 anni, li abbiamo incontrati in occasione di un servizio per il programma Le Iene che ci ha portati in Zimbabwe a conoscere questa ancora poco nota realtà che insieme a medici e infermieri del luogo stava salvando i bambini dall’Aids, una vera piaga in Africa – racconta il Trio Medusa, al fianco dell’organizzazione da molti anni - Credevamo che li avremmo smascherati e invece ci innamorammo dell’onestà e bontà d’animo delle persone, della concretezza e dell’efficacia tangibile di quello che facevano – evitando che le madri incinte potessero trasmettere il virus dell’HIV ai figli – una vera rivelazione».
Per info: www.cesvi.org
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In 40 anni di attività, CESVI ha affrontato emergenze, conflitti e disastri naturali in tutto il mondo: dalla carestia in Corea del Nord agli interventi nei Balcani durante le guerre civili, dalla lotta all’AIDS in Zimbabwe alla ricostruzione post-tsunami in Asia, arrivando ai più recenti interventi in Italia in occasione della pandemia da Covid-19 e alla risposta alle drammatiche catastrofi climatiche croniche o improvvise, come la siccità del Corno d’Africa o le alluvioni in Pakistan, e infine in Ucraina e nella Striscia di Gaza a causa dei recenti conflitti.
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40 anni in un libro
Nata a Bergamo nel 1985, Cesvi ha appena rilasciato il libro "40 - I nostri anni di solidarietà", scritto da uno dei fondatori, Maurizio Carrara, attualmente presidente onorario. «Nell’immaginario comune – spiega l’autore del libro Maurizio Carrara – la cooperazione si riduce spesso all’atto di portare cibo e salute ai bambini in Africa; noi, invece, fin dalla nostra nascita abbiamo lavorato con le comunità, insieme alle persone. Attualmente diamo lavoro a quasi un migliaio di persone, tra personale europeo e personale assunto nei Paesi di intervento».
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I testimonial, da Lella Costa ad Alessio Boni
«Ho viaggiato con CESVI nei Paesi più poveri toccando con mano fame, violenza, povertà, ma ogni volta sono tornata a casa forte della convinzione che si possono fare grandi cose, con impegno, passione e competenza – spiega Cristina Parodi, giornalista, imprenditrice e storica ambasciatrice CESVI».
«Essere ambasciatrice di CESVI è un privilegio – sottolinea Lella Costa, attrice e voce autorevole nel panorama culturale italiano – Significa credere che anche nei luoghi più dimenticati ci sia sempre spazio per la speranza».
«Ho visto quanto possa fare la differenza anche il più piccolo gesto e CESVI non si limita a rispondere alle emergenze, ma costruisce basi solide per il cambiamento», aggiunge Alessio Boni, attore da sempre vicino ai temi della solidarietà, che racconterà il suo impegno con CESVI in Ucraina e in altre aree colpite da emergenze “dimenticate”, come l’Uganda.
«Conosciamo CESVI da oltre 20 anni, li abbiamo incontrati in occasione di un servizio per il programma Le Iene che ci ha portati in Zimbabwe a conoscere questa ancora poco nota realtà che insieme a medici e infermieri del luogo stava salvando i bambini dall’Aids, una vera piaga in Africa – racconta il Trio Medusa, al fianco dell’organizzazione da molti anni - Credevamo che li avremmo smascherati e invece ci innamorammo dell’onestà e bontà d’animo delle persone, della concretezza e dell’efficacia tangibile di quello che facevano – evitando che le madri incinte potessero trasmettere il virus dell’HIV ai figli – una vera rivelazione».
Per info: www.cesvi.org
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NovitàTrascrizione
00:00Se avessi solo un minuto per raccontarmi cosa può succedere in 40 anni, cosa mi diresti?
00:08La fine del mondo.
00:14Mentre il mondo si scorna su chi ha ragione, noi andiamo a vedere chi ha bisogno.
00:21L'esperienza che mi sono fatto è capire i bisogni di certe persone.
00:27Non siamo a Gaza perché siamo pro Hamas e nemmeno contro Israele o pro Israele.
00:34Siamo a Gaza perché c'è un bisogno micidiale di stare a Gaza.
00:43Tutte le organizzazioni benefiche fanno del bene.
00:46Il problema è riuscire a farlo bene, quel bene.
00:48E per farlo bene devi avere tutti gli strumenti di studio, implementazione dei progetti,
00:54controllo di come si realizzano e risultati di quel progetto.
00:58Perché se i risultati non sono come quelli che tu ti prefiggevi, non l'hai fatto bene quel progetto, l'hai fatto.
01:05Abbiamo battuto il chiodo credendoci continuamente su «ti do la canna da pesca e ti insegno a pescare».
01:12Il 70% dei progetti erano fatti di emergenza, quindi non era più «ti do la canna da pesca e ti aiuto a creare il bio»,
01:19perché se no non ce la fai venire fuori emergenze.
01:21Cesvi, cooperazione, emergenza, sviluppo.
01:26C'è qualcosa che conta più dei soldi nel fare cooperazione?
01:29Le idee. Le idee contano assolutamente più dei soldi.
01:33Cosa te ne fai di montagne di soldi se poi continui a fare le banalità che si fanno tutti i giorni?
01:38Ora siamo a Gaza, Cisgiordania, Libano, un'altra parte che è molto significativa è la Libia.
01:45Poi ovviamente c'è un occhio rivolto alla questione venezuelana e facciamo il lavoro importante sul Pakistan.
01:52In 40 anni siamo stati in tantissimi posti.
01:55In Uruguay, Argentina, Indietra, in Nord Corea, Kosovo, Albania, Osnia, Serbia, Zimbabwe, Libia, Etiopia, Eritrea, Sudafrica,
02:09Afghanistan, Turchia, Siria, Iran, Iraq.
02:16Siamo stati un po' ovunque nel mondo.