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Quando si parla di icone hollywoodiane, Richard Gere è inevitabilmente in cima alla lista. L’attore, ospite a Che tempo che fa dopo nove anni, ha incantato il pubblico con aneddoti e ricordi dal sapore unico. Tra questi, uno in particolare ha tenuto banco: il suo primo incontro con Julia Roberts per Pretty Woman. Con un sorriso complice, Gere ha raccontato a Fabio Fazio di come un semplice post-it abbia dato il via a uno dei sodalizi più amati del cinema.

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Richard Gere, Julia Roberts, Pretty Woman: il post-it che cambiò tutto
«Inizialmente non ero sicuro di voler accettare la parte», ha confessato l’attore americano nel talk show andato in onda sul NOVE, spiegando come la sceneggiatura non lo avesse pienamente convinto. Tuttavia, il regista Garry Marshall, descritto da Gere come «un signore gioioso e felice», lo aveva spinto a incontrare Julia Roberts. «Marshall mi dice: "Incontrala, è una giovane artista. È meravigliosa"». Il loro incontro avvenne a New York, e la magia si accese quasi subito: «Julia si sedette nel mio studio, e Garry ci lasciò soli. Abbiamo iniziato a vedere Mystic Pizza, un suo film. Poi abbiamo cominciato a parlare e a trovare subito un’intesa».

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Il momento decisivo arrivò dopo 45 minuti di conversazione, quando il regista lo chiamò, Julia prese un post-it e scrisse a Gere un messaggio diretto: "Ti prego dì di sì!". L'attore ricorda il momento con affetto: «Ho detto: "Garry, penso di aver già detto sì!"».

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La colonna sonora che non lo abbandona mai
Nonostante l’enorme successo di Pretty Woman, Gere ha ammesso di avere un rapporto contrastante con la sua celebre colonna sonora: «Mettono sempre quella canzone! Mi piace il film, è stato meraviglioso, ma ogni volta che entro in uno studio televisivo, parte sempre la stessa musica». L’attore ha comunque sottolineato il legame speciale creatosi sul set: «Abbiamo avuto un’intesa incredibile, io e Julia ci siamo divertiti tantissimo».

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Oh, Canada: un omaggio al padre
L’intervista è stata anche l’occasione per presentare il suo ultimo film, Oh, Canada, diretto da Paul Schrader: un progetto molto personale. Gere ha raccontato come la figura del padre, scomparso a quasi 101 anni, abbia ispirato profondamente la pellicola: «Lui viveva da me, era molto attento e presente fino alla fine, anche se i suoi ricordi erano un po’ fluidi. Spesso insisteva su cose che non erano mai accadute». Questi dettagli, ricchi di umanità, sono stati integrati nel film. «Mia sorella e mio fratello riusciranno a percepire moltissimo di nostro padre da Oh, Canada», ha aggiunto con emozione.

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Richard Gere, serenità in famiglia
Oggi, Gere vive in Spagna con la moglie Alejandra Silva e i loro figli, Alexander e James. Parlando di lei, ha dichiarato: «Lei è la mamma migliore al mondo. Abbiamo avuto due figli e lei è stata meravigliosa con loro». Con una battuta ha rivelato come si ritaglia momenti di relax: «Faccio finta di non capire lo spagnolo così lei può parlare con le sue amiche mentre io spengo il cervello».

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Trascrizione
00:00Allora, la verità è che mi piace davvero questo film, Pretty Woman è stata una cosa
00:07meravigliosa perché ci siamo divertiti tantissimo. Giulia e io veramente abbiamo avuto un accordo
00:15incredibile, il regista Gary Marshall era, come dire, veramente un signore gioioso, felice,
00:25quindi ci ha infuso questo senso di generosità, di divertimento, quindi davvero ci siamo divertiti
00:33tanto. Però tu non lo volevi fare, è stata Giulia Roberts che ti ha convinto a farlo. Come
00:39sai tutto questo? Non è una cosa così poco nota, insomma, però abbiamo letto che ti ha
00:47passato un post-it. Bene, allora ti racconto io la storia. Lei è venuta perché mi voleva
00:54conoscere a New York e Gary Marshall, che era il regista, mi ha detto, ascolta, dai, incontrala,
01:03è una giovane attrice, non ha fatto molto, però lei è meravigliosa. Io non è che fossi proprio
01:08sicuro di volere recitare con lei perché, insomma, la parte di lui era, come dire, un po' così così,
01:17quindi comunque viene a New York, si siede nel mio studio e Gary ci ha presentato, certamente una
01:24signorina amabile, e avevo visto uno dei suoi film, Pizza, e insomma Gary ci ha lasciati dopo
01:37un po' e stiamo lì, parliamo, cominciamo ad andare d'accordo davvero bene, poi 45 minuti dopo
01:46Gary mi chiama al telefono e mi dice, allora come va? Va bene? Io gli parlo e lei vedo che sta
01:55scribacchiando qualcosa, c'è un post-it in mano e sta scrivendo qualcosa, poi me lo gira, me lo
02:03spinge davanti e sul post-it c'era scritto, ti prego di di sì, e allora io ho detto, Gary,
02:11penso proprio di aver già detto di sì. Beh, secondo me non è andata male. E' una storia vera, eh, non è andata male, non è andata male.

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