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«La legge dice che devono passare 100 anni». «100 anni? Ma quindi dovrei essere morta? È la mia storia, ho diritto di saperlo»... Dice così Giovanna. Ha bisogno di conoscere il nome della madre naturale. Quella che la abbandonò dopo la nascita. Adesso deve saperlo. Ha un motivo importante per trovarla. Ma la legge dice che il nome delle madri che danno in adozione è secretato per 100 anni. Indagherà da sola, Giovanna. Metterà da parte la sua vita "perfetta" (successo sul lavoro, una figlia adolescente e una madre amorevole) per mettersi sulle tracce di quella "vera". A lei segreta... Troverà Anna? A voi scoprirlo, al cinema. Noi vi anticipiamo che Per il mio bene di Mimmo Verdesca è illuminato da Barbora Bobulova (Giovanna), Stefania Sandrelli (la madre conosciuta), Sara Coccia (la figlia) e dalla magnifica Marie-Christine Barrault (Anna). Un volto e un corpo magici, che hanno fatto la storia della Nouvelle Vague e del cinema francese in generale, tra Eric Rohmer e Christian Honoré. Passando per i non francesi Woody Allen, Denys Arcand, Zanussi, Wajda e de Oliveira. Fino a Mimmo Verdesca...

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Trascrizione
00:00Mi scusi per l'attesa.
00:02Questa è una copia del suo attestato di nascita, redatto al momento del parto.
00:06Lei è nata qui da noi.
00:18Come mai non si legge il nome di mia madre?
00:21Ehm...
00:22Non lo so.
00:25Come mai non si legge il nome di mia madre?
00:29Ehm...
00:30Se al momento del parto la madre decide di non riconoscere il bambino,
00:35i suoi dati devono essere protetti.
00:42Ma voi li conoscete?
00:44Certo, in archivio abbiamo il documento in originale,
00:47ma lei non può vederlo.
00:49La legge dice che devono passare cento anni.
00:54Cento anni?
00:56Cioè devo essere morta?
00:58Scusi, ma che senso ha?
01:00È la mia storia, ma non può fare un'eccezione, mi basta guardarlo per un attimo.
01:03No, mi dispiace, non so proprio come poterla aiutare.

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