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Sport
Trascrizione
00:00Amiche ed amici di Bike Channel, appassionati di ciclismo e di letture sul mondo della bicicletta,
00:23un saluto da Pietro Pisaneschi e bentornati a Ciclostile, le parole del ciclismo, la rubrica
00:28di Bike Channel che si occupa di presentare i libri su questo meraviglioso mondo che ci
00:34fa battere il cuore. E oggi presentiamo il libro scritto anche da Marco Pastonesi, Ernesto Colnago,
00:43il maestro e la bicicletta, edito da Sixty Six and Second. Conversazione con Marco Pastonesi,
00:49che è anche il mio interlocutore di oggi. Ciao Marco, benvenuto a Bike Channel e a Ciclostile.
00:53Grazie a voi, grazie a tutti. Perché parliamo di Ernesto Colnago? A dir la verità non ci sarebbe
01:01un motivo, perché fa sempre piacere parlare di uno dei grandissimi artigiani della bicicletta,
01:08però perché nel 2024 l'azienda Colnago, il marchio Colnago, festeggia i 70 anni di attività,
01:171954-2024. Di ciclismo sotto i ponti ne è passato tantissimo in questo periodo Marco,
01:24di grande ciclismo. Secoli, millenni, mondi stravolti. Poi in verità è sempre la stessa,
01:36la bicicletta è quella lì, due ruote, un telaio triangolare, un manubrio, una sella e pedali,
01:43ma intorno, dentro la bicicletta è cambiato tutto. E la cosa straordinaria è che Ernesto
01:52Colnago ha vissuto questa epopea, questa storia millenaria, passando dal 900 al 2000,
02:03in prima persona. Ecco, lui è un depositario di una scienza e di una conoscenza e di una
02:11esperienza uniche. E saperlo vivo, ma non solo, lucido e testimone di questa evoluzione è un
02:26privilegio per tutti noi straordinario. Senti, a proposito di privilegi, tu una volta quando ti
02:34intervistai per un altro libro scritto da te, Marco Pastonessi non ha bisogno di presentazioni,
02:40magari sei giornalista, gazzetta dello sport, hai scritto, Marco, pagine veramente incredibili di
02:48ciclismo e hai scritto veramente tantissimi libri sull'argomento. Quando ti intervistai per il libro
02:55su Sonny Colbrelli, Con il cuore nel fango, mi dicesti una frase che mi è rimasta sempre in
03:01mente. Noi giornalisti abbiamo un grande privilegio, quello di raccontare la vita
03:07degli altri. Com'è stato raccontare la vita e l'opera di Ernesto Colnago per questo libro,
03:1466 and Second? Beh, se tu pensi che Colbrelli, la parabola di Colbrelli è stata, non so,
03:21dieci anni, quella di Colnago è stata sette volte superiore e di più, perché prima era
03:31stato corridore e poi era stato meccanico e gli uomini, le donne che Colnago ha conosciuto,
03:43ha vissuto, direi di più, ha abitato, perché la bicicletta è la casa del corridore o della
03:52corridora e lui è uno che ha regalato case, ha regalato storie, ha regalato vite, esistenze,
04:01imprese, avventure. Quindi non è un privilegio, ma infinitamente di più. Io non mi rendo conto
04:13della fortuna che ho avuto, anche tu, tutti noi, a convivere nella stessa epoca di Ernesto Colnago.
04:24Questo libro è un libro nato quasi per caso, perché Colnago aveva già scritto insieme ad
04:36altri giornalisti, penso a Stagi, penso a Sergio Meda, innanzitutto a Rino Negri,
04:45firma storica della Gazzetta dello Sport, aveva scritto dei libri sulla propria esperienza,
04:51sulle proprie creature. C'era bisogno di un altro libro? Non lo so, però era tale la voglia di
05:01mettere mano e ho sfruttato questa occasione. Colnago si è prestato, è stato un libro a puntate,
05:12ogni volta andavo a trovare Ernesto, gli chiedevo approfondimenti, lui riversava, rovesciava su di
05:20me storie che poi dovevo un po' sistemare, ma neanche tanto, infatti nel libro ci sono espressioni
05:30in milanese, perché? Perché lui parla milanese, tradurre in italiano a volte mi sembrava tradire,
05:39tradire Ernesto Colnago, quindi ho mantenuto ogni tanto una sterzata in milanese per renderlo così
05:48com'è, genuino, quindi se la vita di Sonny Colbrelli per me è stato un privilegio poter entrare dentro,
05:58ti lascio immaginare quella di Ernesto Colnago. Allora, questo è un libro del 2020, abbiamo detto,
06:05l'occasione è quella dei festeggiamenti dei 70 anni dell'azienda. Io voglio leggere una pagina,
06:12una delle pagine iniziali di questo libro che, ti dico la verità, mi è piaciuto tantissimo.
06:18Io mi meraviglio che ancora, ad esempio, la RAI non abbia fatto una fiction sulla figura di Ernesto
06:26Colnago, si è occupata la televisione pubblica tante volte di storia di bicicletta, ha raccontato
06:31i grandi campioni o i grandi dello sport e anche i grandi imprenditori. La vita di Colnago è perfetta,
06:37ha attraversato veramente il secolo, è un uomo che, possiamo dirlo Marco, si è fatto da solo e adesso
06:45leggiamo anche perché. Prendo proprio il primo capitolo, il titolo, inizia con una citazione
06:52di Nelson Mandela, un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso. Quel 5x5, totale 25 metri
07:00quadrati, era il mio bugigattolo, la mia bottega, anzi il mio regno. Si trovava in un punto strategico
07:06di fronte alla più frequentata osteria di Cambiago. Il 2x20, così tutti quelli che andavano
07:15e venivano, che bevevano un bicchiere e facevano due chiacchiere, sapevano che esistevo e che
07:20lavoravo. Dentro il 5x5 c'erano solo un tavolo di legno fatto da una pianta di gelso, un trapanino
07:28a mano e una morsa, comprati con i traguardi a premio di quando correvo da allievo. Tutto quello
07:36di cui avevo bisogno. In più c'era un mondo di sogni, speranze, progetti ed erano così tanti
07:43che si faceva una fatica bestiale a tenerli compressi lì dentro. Ernesto Colnago inizia così
07:49a Cambiago e a Cambiago è rimasto. L'attaccamento alla terra da parte di Colnago. Mi ricordo che mi
07:58ha quasi preso per mano. Siamo usciti dalla sua azienda, dal suo ufficio, dal quale vedeva tutto,
08:05osservava tutto, controllava tutto e siamo andati per la strada. Si gira a destra, poi a sinistra,
08:12si prende una strada che entra nel centro di Cambiago. Cambiago è rimasto un villaggio,
08:17un borgo, almeno proprio nella parte storica e mi ha mostrato quella porta, la porta della
08:27bottega, la porta del 5x5, 25 metri quadrati, dove lui aveva cominciato a lavorare e a vivere,
08:39a percorrere. È stata la partenza di questa sua seconda vita. Io dico che la prima vita forse è
08:44stata quella del corridore, ma la seconda è stata quella del meccanico e mi ha mostrato come davanti,
08:50proprio lì davanti c'era un'osteria e questa sua prima geniale intuizione. Io prendo una bottega,
08:57dove la metto? La metto nel luogo davanti a dove passano i miei clienti. Passano,
09:04soggiornano, guardano, bevono e parcheggiano le loro biciclette e vedono che davanti c'è uno che
09:13lavora, è uno che si fa già un mazzo così e con prezzi modici e lavoro fatto a regola d'arte,
09:20ecco pronta la prima forma di marketing, di promozione geniale. Nel 1954. Nel 1954. E
09:29unicamente con le proprie forze. Colnago è il caso di dirlo, è un genio. Il maestro della
09:36bicicletta è veramente uno dei maestri della bicicletta in Italia e lui diceva, scrive nel
09:45libro, l'artigiano pensa di notte e decide di giorno e scrive in questo libro, tu scrivi questo
09:52libro riportando quello che ti ha detto, che lui dorme ancora con un foglio e una matita sul
09:57comodino perché se si sveglia la notte ha un'idea deve buttarla giù, deve scriverla e poi svilupparla
10:03durante la giornata. Si alza presto, continua a lavorare e soprattutto ha inventato tante cose
10:10che adesso sembrano automatiche e magari la mia generazione si è trovata lì determinate cose che
10:18prima non esistevano. Le biciclette in carbonio, i freni a disco e una conoscenza proprio della
10:26materia che è incredibile, è un plasmatore di creature. Io mi ricorderò sempre che quando andavo
10:34nel suo ufficio e gli chiedevo qualcosa di tecnico, io non sono tecnico, io non scrivo di tecnica,
10:41so quelle cose banali che sanno tutti, a me interessa, mi è sempre interessato seguendo
10:49corridori ma anche mediani di mischia o Pesivelter, mi è sempre interessato l'anima, però lui per
10:59spiegarmi, capiva che ero tonto di tecnica e quindi per spiegarmi le cose estraeva come Eta
11:08Beta, Eta Beta è quel personaggio di Topolino, uno che nei pantaloni ha tutto e lui estraeva
11:14da sotto la scrivania magicamente pezzi, tubi, parti, componenti di biciclette e me li mostrava.
11:25Per spiegarmi che c'è carbonio e carbonio, prendeva diversi tubi di biciclette e poi li
11:36faceva cadere a terra e mi diceva ascolta, non era rumore, non era un clangore, era musica e per
11:48lui forse armonia, lì ho capito che Colnago non era semplicemente l'ultimo erede del barone Von
12:01Drais, l'inventore leggendario della bicicletta, ma era un artista, un musicista, quando si dice
12:10la bicicletta è uno strumento, per Colnago lo è, è uno strumento, ecco quello mi emozionava tantissimo.
12:21Infatti ci sono tantissimi episodi in questo libro perché, lo abbiamo detto, lo abbiamo
12:28ripetuto, Colnago nella sua vita professionale non solo ha intercettato i grandi campioni del
12:34ciclismo, parliamo di Fiorenzo Magni, Eddy Merckx, Giuseppe Saronni e arrivando ai giorni nostri
12:40anche Tadej Pogacar, visto che cavalca e vince su una Colnago. A me è impressionato inizialmente
12:50l'episodio di Magni, è stato il suo primo grande corridore. In un'uscita casuale Magni aveva dei
12:59dolori alla schiena, se non erro, e Colnago fu bravissimo a identificare qual era il problema,
13:04era un problema di pedale e lo portò, Marco, alla sua bottega, al suo 5x5, lo sistemò e allora
13:12Magni disse ma quasi quasi questo meccanico di cambiago non è male perché non viene con
13:18noi al Giro d'Italia e lì è iniziata una delle tante vite di Colnago. Al Giro d'Italia che sarebbe
13:25cominciato un paio di giorni dopo gli disse vai da Faliero Masi, Faliero Masi era Gesù Cristo in
13:35terra per quanto riguardava i telai, in un anfratto del Vigorelli che era il tempio,
13:41era San Pietro del ciclismo su pista. Colnago andò là e Faliero Masi all'inizio lo trattò
13:52duramente come era in quei rapporti seri ma puliti di lavoro di una volta e gli disse di montare dei
14:05cerchi che è una cosa difficilissima perché ci vuole una precisione non solo maniacale ma una
14:13precisione perfetta soprattutto nel mondo dell'agonismo, del Giro d'Italia che era il vertice,
14:25lo zenith dell'agonismo e Colnago supera brillantemente questa prima prova e pochi giorni
14:33dopo è sull'ammiraglia, l'ammiraglia della Nivea, la squadra di Fiorenzo Magni e che è allo stesso
14:42tempo l'università del ciclismo perché prende, apprende i segreti da Faliero Masi e lì comincia
14:52la sua grande storia. La cosa straordinaria di Colnago è stato anche il suo coraggio perché
14:59Magni era il grande del ciclismo italiano, Coppi, Bartali, Magni, ecco uno dei tre grandi,
15:08i più grandi di quell'era definita romantica, Colnago non era nessuno, però ebbe il coraggio
15:16e la coscienza di osare, di parlare, rivolgersi a Magni e suggerire una possibile soluzione al
15:28problema che nessun altro era riuscito a escogitare, quindi già lì si capiva che Colnago
15:35era un uomo così determinato, così deciso, così ispirato. Infatti leggendo questo aneddoto mi è
15:45tornato in mente un aneddoto che invece ha visto me come protagonista perché io confesso pedalo su
15:50una Colnago e l'acquistai in un negozio in Toscana che aveva contatti diretti con Ernesto e c'era
15:58un problema di misure perché non sapevo quale misura prendere e fu Colnago a dirmelo al telefono
16:05parlando con Colnago mi disse quanto sei alto? E io gli disse un metro e 73. Che bicicletta hai
16:11adesso? Questa. Che misura di telaio hai? Questa. E lui mi disse non va bene, a te servono 52 con
16:18le misure qua, passami il baglini. Passai appunto il meccanico e mi preparò la bicicletta su misura,
16:27tu devi dirmi solo che colore vuoi e io ti faccio avere la bicicletta dei tuoi sogni.
16:31Invece io pedalo anch'io su una Colnago, vinta a un concorso diciamo così letterario e me la
16:42preparò Ernesto e poi mi disse per le misure vai da Paolino, Paolino era Paolo Colnago il
16:49suo fratello minore meccanico e mi disse guarda che Paolino è meglio di me, io non so se fosse
16:55meglio di lui. Lo dice anche nel libro peraltro. Lui continuava a dirlo è meglio di me e almeno da
17:02quel punto di vista è così tecnico. Beh quelle misure di quella bicicletta sono rimaste è ancora
17:10la mia bicicletta e io credo che non potrei non potrei pedalare altrove. Io non sono assolutamente
17:17magni ma non sono neanche l'ultimo dei Gregari però effettivamente non ho mai avuto un dolore
17:24su quella bicicletta, le misure della quale mi furono indicate al telefono semplicemente dicendo
17:31un paio di dati, semplicemente geniale. Ma lo abbiamo detto tanti campioni Gianni Motta,
17:38Dancelli, uno dei miei racconti preferiti è la Sanremo vinta da Dancelli nel 1970 che interruppe
17:48un digiuno di vittorie italiane che durava da più di un decennio. L'altro qua a Milano c'è un'osteria
17:54della Madonnina che ha proprio in sala la foto della vittoria di Dancelli a Sanremo dove c'è
18:01anche Colnago perché fu uno dei più felici a esultare con tanto di bicicletta sulla spalla.
18:08E la stessa esultanza c'è un'altra foto storica è quella di Vittoria Dorni campione del mondo Imola
18:161968 nella miraglia dietro Vittorio Adorni. Chi c'è che emerge dall'abitacolo della macchina
18:28circondato dalle biciclette con un pugno alzato, il braccio alzato al cielo? Ernesto Colnago,
18:37meccanico della nazionale italiana. E poi arriviamo al record dell'ora,
18:42al record dell'ora di Eddy Merckx. Si parla dettagliatamente di Merckx in questo libro,
18:48tra l'altro più attenti si saranno accorti che c'è la vecchia copertina di questa casa
18:55editrice che sforna come Colnago veramente dei gioielli 66 and second. Adesso c'è stato un po'
19:01un rebranding dal punto di vista grafico, però sinceramente a me queste copertine bianche molto
19:08pulite, non che quelle di adesso non mi piacciono, però erano particolarmente distintive con questi
19:14disegni. Record dell'ora di Merckx, altro pezzo che vorrei leggervi. La notte della vigilia non
19:23chiusi occhio e se alla partenza, continuavo a domandarmi, succede qualcosa? Catene e manubrio
19:29erano forati per guadagnare in peso, il telaio era fatto di tubi sottili, le ruote avevano nipples
19:36in alluminio. Pregavo perché Merckx partisse facendo leva sulla gamba destra, meno potente
19:43della sinistra. Pregavo perché ogni vite di giuntura facesse il suo dovere. Pregavo perché
19:50non si verificasse alcuna forzatura. Pregavo perché mi sentivo responsabile e temevo, colpevole in
19:58caso di una qualsiasi guaio o contrattempo. Così quando Eddie si mise in punta di pedali, pronto
20:04per scattare, io mi feci il segno della croce e mi affidai al più grande dei meccanici, Dio. Ernesto
20:12Colnago, qua può sembrare quasi blasfemo, in realtà è molto religioso. E' molto religioso e la
20:19sua religione è quella autentica, cristiana, cattolica ed è una religione anche morale, etica,
20:27nei rapporti con le persone e quando c'è qualcuno a cui vuole particolarmente bene dice quello lì è
20:36un fratello, quello è mio fratello. E' un uomo di fede, di preghiera, ma anche un uomo di scienza
20:44e la sua scienza è oggi si direbbe esperenziale, cioè pratica, cioè concreta, cioè pragmatica,
20:55cioè nata nella bottega e cresciuta dalla bottega fino all'industria. E' un'esperienza
21:06di intuizioni notturne, di decisioni diurne, di prove e riprove, quindi di sbagli, ma di lavoro.
21:22La teoria e la pratica del lavoro. Merckx è uno dei più amati da Ernesto perché è stato uno dei
21:37suoi maestri. I maestri sono quelli che ti mettono a dura prova e Merckx continuava a chiedere,
21:49a proporre, a esigere e le sue modifiche erano quelle sì davvero maniacali, continue,
21:58quotidiane, non c'era tappa in cui non chiedeva un perfezionamento e Ernesto ha sempre cercato di
22:08assecondare queste richieste perché da queste richieste veniva poi un miglioramento, un
22:16incremento, una evoluzione per tutti perché tutto quello che nasceva dal mondo, dalla sensibilità di
22:25Eddy Merckx veniva in qualche modo traslato poi sulle biciclette tua e mia. E infatti da allora
22:33ogni 25 ottobre, anniversario di quell'impresa, la mattina presto chiamo Eddy e lui ormai aspetta
22:39quella telefonata, è il simbolo della nostra amicizia e di un miracolo perché mai un'ora è
22:45durata così tanto, per me quell'ora dura ancora, anzi durerà sempre un'ora infinita e così ecco
22:52spiegata anche la relatività del tempo. Solo questo per dirti che il libro è stato tutto
22:59riletto da Ernesto Colnago, ha voluto rileggerlo dalla prima all'ultima parola e ogni tanto mi
23:05telefonava quando trovava anche una virgola, anche una sola virgola che feriva la sua sensibilità
23:15o che non gli sembrava vera, diceva ti prego di cancellare questo, di sostituire questa parola,
23:24addirittura a volte mi ha detto è vero ma è meglio scriverlo così, cioè anche un'arte
23:33della diplomazia di cui è stato maestro, maestro della bicicletta ma anche maestro di letteratura,
23:42dire troppo ma insomma di lettura ecco. Infatti come scrivi tu nel libro si raccomandava di non
23:49farlo sembrare un bauscia e di staschisce, io non sono milanese però provo a interpretarlo. L'asso
23:59di fiori perché bisogna tornare a simbolo della Colnago, bisogna tornare a quella Sanremo che
24:07interruppe il digiuno di vittoria italiana, vinte da Dancelli, altro personaggio particolarmente
24:13singolare, fu un'invenzione di Bruno Raschi, un grandissimo giornalista e a Ernesto Colnago
24:21piacque tantissimo. La grandezza di personaggi come Colnago è stata anche quella di avere
24:30l'umiltà di ascoltare chi nel proprio settore può dare consigli se non dettare leggi e quel
24:41consiglio venne da Bruno Raschi, Bruno Raschi era la grande firma della Gazzetta dello Sport,
24:48soprattutto per quello che riguardava il ciclismo, in redazione veniva chiamato il divino con la
24:55D maiuscola, era l'unico giornalista a cui gli altri giornalisti colleghi della Gazzetta dello
25:01Sport davano del Lei e quando Raschi che seguiva le corse di ciclismo, soprattutto quelle della
25:10Gazzetta dello Sport, quindi la Milano-Sanremo, oltre che il Giro d'Italia, il Giro d'Italia
25:15nella macchina di Vincenzo Torriani, patron della corsa, Raschi ebbe questa intuizione e Colnago ne
25:26fu folgorato e quel lasso di fiori continua a essere il marchio visibile, riconosciuto,
25:35ammirato, ambito della Colnago. Hai parlato di apprendere dai grandi,
25:43c'è un altro grande dal quale apprende Colnago, col quale si confronta Colnago,
25:48ed è veramente incredibile che si siano incontrati e abbiano collaborato Enzo Ferrari.
25:55I geni si incontrano e quando si incontrano si riconoscono, Colnago voleva trovare una
26:10collaborazione con la Ferrari, chiese un appuntamento, andò a Maranello, venne accolto,
26:18i due appunto si incontrarono e si riconobbero subito, nel linguaggio, anche se uno parlava
26:27un accento emiliano e l'altro emilanese, secondo me nello sguardo, nella luce, negli occhi e
26:34quando Ferrari gli spiegò, dalla sua esperienza nella Ferrari Formula 1, la bontà del carbonio,
26:51Colnago ne fu immediatamente attratto. All'inizio non fu facile far accettare il carbonio perché le
27:03rivoluzioni non sarebbero rivoluzioni altrimenti, si tratta di abbattere una convinzione, credenze e
27:17di superarle, ci riuscì, il banco di prova fu una rubè, le biciclette al carbonio furono date
27:32ai corridori della Mapei, Giorgio Squinzi, un altro genio che si era incontrato e riconosciuto
27:41con Colnago, mise in dubbio la resistenza del carbonio nell'inferno del nord, su quei terribili
27:51cubetti di porfido e minerali e Colnago lo rassicurò e la Colnago e la Mapei vinsero,
28:08si aprì una nuova era, fu come, esagerando, rischiando di essere blasfemo, un prima e un
28:20dopo Cristo per quanto riguarda i telai delle biciclette. Io lo confesso, se lavorassi di meno
28:26mi ammalerei, già il sabato pomeriggio mi sento triste, non è che io sia contrario alle ferie,
28:32ai primi quattro giorni di ferie almeno, è che dal quinto in poi la notte comincia a sognare
28:37biciclette e mi viene voglia di tornare in officina. Ernesto Colnago, il maestro e la
28:44bicicletta, conversazione con Marco Pastonesi, edito da Sixty Six and Second, per celebrare i
28:50settant'anni dell'azienda Colnago è il caso di recuperarlo. Grazie mille Marco per essere stato
28:56qua con noi a raccontare un genio e a tutti voi come sempre, buona lettura.