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Una competizione, nata solo due anni fa dalla fondazione omonima che fa capo alla storica multinazionale britannica che da quasi due secoli è la più grande rete di servizi di consulenza e revisione, è strutturata in due sezioni.
Il tema del 2024 era possibilities e, com’è facile immaginare, dentro ci può stare di tutto.

 

[caption id="attachment_2447800" align="aligncenter" width="1300"] © Davide Monteleone Chile, April 2023. Aerial view of Chuquicamata mine.[/caption]

Davide Monteleone vince l'edizione 2024

Di fatto, nella sezione più ricca – 40.000 euro di premio, la mostra e il relativo catalogo – ci sono 20 lavori da analizzare, sottoposti alla giuria di esperti, ogni nominators ne può presentare massimo 2. Nella seconda sezione invece, si giudicano almeno 40 progetti preselezionati dalla direzione del premio affidata a Denis Curti e al team di BlackCamera. Quest’anno ha visto 867 application che hanno coinvolto 64 paesi.Ha vinto Davide Monteleone senza neppure uno straccio di battaglia. Il suo lavoro, presentato dal gallerista Pierre André Podbielski, Critical minerals – Geography of Energy, sullo sfruttamento e l’esaurimento delle materie prime, è talmente vasto, importante e attuale che non temeva confronti. Silicio, rame, cobalto, tutto quello di cui abbiamo bisogno per il presente e il futuro: utilizzare il cellulare, riscaldare le case, lavorare al computer, viaggiare in automobile e molto altro, in sintesi, il nuovo essenziale. Il tema è la transizione energetica, la nuova rivoluzione che avviene a cinquant’anni esatti dalla crisi del petrolio che mise in ginocchio l’Occidente industrializzato e motorizzato. A questa rivoluzione è connesso il fabbisogno delle materie indispensabili e il controllo delle stesse. Tema delicato e importante, coinvolge equilibri globali e ovviamente chiama in causa la politica. Riguarda, come tutte le questioni importanti che sono nell’agenda delle potenze mondiali, il drammatico divario tra il nord e il sud del mondo e l’emergenza climatica.

Fabiola Ferrero, vincitrice dell'open call

Per l’open call ha vinto Fabiola Ferrero, venezuelana, già vincitrice di premi internazionali. Una che non ha paura del fotogiornalismo, lo sa maneggiare e rendere contemporaneo. Nata nel 1991, in un tempo e in una terra che non ha conosciuto serenità e pace. Lei non si ferma e non teme, audace e brillante vince, anzi, stravince.

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