"Ci sono anch'io" torna oggi su RTP. Viaggio con padre Pati nelle comunità di Messina. Subito grandi emozioni
Category
🗞
NovitàTrascrizione
00:00Ci sono anch'io, è tutta per te, non smettere adesso di ridere e piangere, bene si avvera, bene si avvera, si avvera.
00:22Ci sono anch'io.
00:52Sottotitoli creati dalla comunità Amara.org
01:23Ci sono storie di bene che nascono per caso e con un battito d'ali si propagano in poco tempo all'infinito.
01:32Era l'8 settembre 1982 e quindi all'Europa numero 66 si avviava l'attività di Casa Aurelio,
01:41una struttura di accoglienza notturna per persone con disagio e senza fissa dimora.
01:48Questo è il primo nucleo di quella che sarà l'associazione successivamente cooperativa sociale Santa Maria della Strada,
01:56a presiederla padre Francesco Pati.
01:59Padre Francesco, buon pomeriggio, grazie di averci aperto le porte di questa meravigliosa realtà.
02:05Dicevamo tutto è nato ed è partito da qui.
02:07Infatti era l'8 settembre 1982 quando per un pensiero tanto desiderato di Don Caione e poi con l'inaugurazione di Don Crucitti inizia questa storia.
02:24E' la prima Messina, è una storia di servizio gestita non solo dal Don Orione ma anche dalle parrocchie vicine.
02:32Infatti io che ero vicario parrocchiale di Monsignor Montenegro ho iniziato a fare servizio in questa casa,
02:41oggi ristrutturata molto bella, facendo due notti alla settimana la cena e la colazione con un gruppo di parrocchiani.
02:51Ed è stata un'esperienza molto bella, molto significativa perché non era solo l'accogliere il senza fissa dimora ma anche andarlo a cercare.
03:01Infatti c'era la cosiddetta ronda, un gruppo di volontari tutte le sere in tarda sera si andava nei luoghi in cui si pensava fossero presenti a dormire o seduti o alla stazione,
03:15la gente e ci si proponeva.
03:18Noi non abbiamo mai costretto qualcuno a venire con noi, gli abbiamo detto sempre noi ci siamo, se hai un bisogno esprimilo e noi se possiamo ti aiuteremo.
03:29E così inizia questa storia.
03:31Padre Francesco, questo sogno partì da due orionini ricordiamolo, Don Caione e Don Crucitti, però poi passarono il testimone inconsapevolmente a lei.
03:43Sì perché con gli anni che passano c'è un momento di crisi, i sacerdoti del Don Orione vengono trasferiti e quindi si pensava di chiudere questa casa.
03:54I volontari mi hanno chiesto di prendere io la responsabilità e ci hanno insistito anche perché io avevo qualche disagio, qualche problema, mi ricordo allora insegnavo, ero vice parroco, poi parroco, quindi impegni sempre maggiori.
04:08Però mi sono convinto anche perché in me c'è sempre stata una sensibilità verso il disagio in generale.
04:17Sin da piccolo sono stato sempre educato sia dai miei genitori che dai catechisti che mi hanno cresciuto ad essere sensibile verso l'altro, verso il povero, verso l'anziano, verso l'ammalato.
04:31E quindi c'è un qualcosa dentro di me che è innata, quindi nemmeno un merito davanti al Signore.
04:36Mi viene semplice, facile, normale mettermi in ascolto e chiedere cosa vuoi che io faccia, dice Gesù al cieco.
04:50Ed è questo che io e tutti i miei volontari chiediamo ogni qualvolta che si presenti a una persona.
04:56Cosa vuoi che io faccia per te? In che cose ti posso essere udire?
05:00E così iniziano le storie, storie belle, storie che hanno un buon fine, storie invece che sono tante volte dei fallimenti, ma è la vita.
05:07Storie che noi adesso andremo a scoprire una casa dopo l'altra.
05:20Fino all'ultimo attimo dove suona la musica nella terra degli uomini, dove trovi anche un posto per chi ti sorride da un angolo.
05:38Fino all'ultimo attimo.
05:44Fino all'ultimo attimo.
05:49Fino all'ultimo attimo.
05:55Dopo questa prima parentesi in Viale Europa, Casa Aurelio si sposta, trova una nuova collocazione in via Emiliano.
06:06Sì, grazie alla disponibilità delle piccole sorelle dei poveri che ci hanno dato questa struttura incomodata d'uso.
06:14Poi il besco ha comprato la struttura, l'ha ristrutturata sempre con l'otto per mille e adesso è la casa di prima accoglienza per senza fissa dimora.
06:26Ha preso il posto di Viale Europa.
06:29Chi era Aurelio?
06:31Aurelio era uno dei nostri primi volontari, una persona molto presente nelle nostre case che è morto improvvisamente.
06:42E noi abbiamo sentito il bisogno di ricordarcelo intitolandogli questa casa.
06:49Quanti ospiti accoglie questa struttura?
06:52Noi abbiamo 12 posti letto e poi abbiamo il servizio quotidiano di docce e biancheria che distribuiamo a chi viene a bussare alla nostra porta.
07:03I residenti mangiano, fanno cena insieme, vanno a dormire, la mattina fanno colazione e vanno fuori.
07:12E con ognuno di loro si crea un certo tipo di rapporto perché noi non vogliamo che questa casa diventi il rifugio di chi ha un bisogno,
07:23ma diventi lo stimolo per chi ha bisogno di risolvere quelli che sono i loro problemi.
07:30E per questo c'è l'accoglienza, l'ascolto, l'attenzione, quella simpatia che cerchiamo di creare tra noi e gli ospiti
07:41e poi anche la psicologa che viene se in caso loro hanno necessità e bisogni e sentono l'esigenza di raccontarsi un tantino più profondamente di farlo.
07:50Qui a coordinare un po' il tutto c'è un diacono, ricordiamo?
07:54Prima il responsabile di struttura è Nunzio Bombaci, che da una vita è responsabile, è un nostro volontario dei primi tempi
08:04e accanto da qualche anno, accanto a Nunzio c'è il diacono Giuseppe Alibrandi.
08:14Andiamo a conoscere qualcuno degli ospiti?
08:17Accomodiamoci, vedi l'unico segno che c'è nelle nostre case è il crocifisso.
08:23Una delle anime della struttura provinciale di Casa Aurelio è il diacono Giuseppe Alibrandi,
08:30qui si impara l'accoglienza, si impara il senso dell'ospitalità ma anche la condivisione?
08:36Sì, ci mettiamo al servizio di tutte queste persone che hanno bisogno di capire come si trovano in questo stato e in questa condizione.
08:46Come dicevo questa casa nasce e è conseguenziale dal Presidente che fa il suo servizio dalle 14 alle 18,
08:53questa casa apre alle 18 e fa servizio sia per gli esterni, gente che viene a fare la doccia, un ricambio e poi va via,
09:00e poi abbiamo degli ospiti che pernottano qui da noi.
09:03Si cerca di creare delle condizioni diverse, capire le prime necessità che non sono solamente il discorso del cibo e del vestiario
09:12ma capire come mai si trovano in questa condizione e quindi istaurare una relazione con loro e cercare di aiutarli.
09:19Giuseppe è uno degli operatori, Giuseppe da quanto tempo le opera qui?
09:24Quasi 15 anni.
09:26Qual è la sua mansione?
09:28Sono l'operatore del centro, faccio le aperture, accolgo le persone, mi occupo di loro quando c'è qualcosa da fare
09:40in base alle richieste che loro hanno.
09:43Da operatori come vivete la trasformazione, il passaggio da disagio in principio di accoglienza?
09:51Noi facciamo un colloquio di ingresso confrontandoci con quelli che sono i loro bisogni,
10:00valutiamo la maniera con la quale possiamo aiutarli e ci muoviamo di conseguenza.
10:09E poi in queste strutture ci sono anche giovani provenienti da ogni parte del mondo che svolgono qui il servizio civile.
10:16Tu sei?
10:17Lama Koroma.
10:18Da dove vieni e quanti anni hai?
10:20Dalla Sierra Leone ho 23 anni.
10:22E da quanto tempo stai svolgendo qui il servizio civile?
10:25Da tre mesi.
10:27Come stai vivendo l'esperienza qui, cos'è che ti piace?
10:32Veramente carino, è una bella esperienza che sto facendo, sto interattuando con altre persone,
10:41ho fatto conoscenze e sta andando bene, ho ancora una strada da andare.
10:50A me piace questo servizio, come si tratta di aiutare le persone bisognose,
10:57voglio fare la mia parte e aiutare pure come posso.
11:01Per te che cos'è il bene?
11:05Il bene?
11:10Come ci sono persone che hanno veramente bisogno, hanno un posto dove stanno,
11:17diciamo che non è una vita facile,
11:21ma qua stanno facendo un lavoro buono, cercano di aiutare come possono, è una cosa positiva.
11:31Christian, tu da quanto tempo abiti qui?
11:34Qui?
11:35Sì.
11:37A Maltù si può dire due mesi, tre mesi l'ho fatto, perché il periodo estivo è l'ottobre.
11:48Tu sei arrivato qui perché? Mi hai detto perché è venuto a mancare papà tuo?
11:53Sì, sono stato cacciato di casa, i carabinieri hanno fatto in giro tirare la farina,
11:59che mi ha aiutato molto pure un malessalo, si chiama Malessalo Romeo,
12:04e ha fatto un paio di telefonate per vedere se c'era qualche parente, qualche cio',
12:09prima di finire qua se mi poteva accogliere, e gli hanno detto tutti no perché sono spaventati,
12:15perché mia madre, insieme a chi si fa aiutare, io mando a casa se i miei nonni,
12:21se avete le mie cie', tenute, cose, perciò si sentono spaventati,
12:27ma prima di finire qua io la domenica mangiavo tanto come i miei nonni,
12:32andavo a mangiare, solo che loro non mi possono più aspettare,
12:36perché il suo avvocato gli ha detto di non farlo venire più per l'ora,
12:41tanto c'è questa situazione.
12:42Cristiane, quando sei arrivato qua come sei stato accolto?
12:45Sono stato accolto bene, c'è la fatta che lui ci sempre pratica,
12:50mi ha accolto lui, mi ha dato un posto dove dormire, dove mangiare e via.
12:57Ti trovi bene qui con gli altri ospiti della casa?
13:00Si, si, non mi posso lamentare, mi trovo bene, si.
13:04Qual è la cosa più bella che fai qua durante la giornata?
13:09Quando ritorno mi faccio la toccia, mangio, poi mi riposo un po' in camera,
13:14a volte mi sto qua sotto e mi guardo un po' di televisione,
13:17se mai altri, o sennò mi metto sopra con il cellulare, con le cuffie
13:21e mi lascio un po' finché non mi viene il sonno,
13:24però quando mi viene il sonno chiudo tutte le cose e mi colico.
13:38Padre Francesco, tra le strutture più recenti abbiamo l'help center
13:42che ha sede qui alla stazione, come è nata questa realtà?
13:45Eravamo nel 2012, ci siamo messi in contatto con le ferrovie
13:50perché volevamo creare un centro di ascolto dentro la stazione
13:55e loro sono stati disponibili, tanto che hanno preso dei locali,
13:59ce li hanno dati incomodati alla Caritas e noi li gestiamo
14:03ed è stato anche bello perché è nel cuore l'ha ristrutturato,
14:07l'Ikea l'ha arredato e noi lo gestiamo.
14:11Lei parlava di commodato d'uso, quindi ricordiamo che tutta la struttura
14:15Santa Maria della Strada opera in sinergia con l'Arcidiocesi,
14:19con la Caritas diocesana da cui ha sempre tratto l'infa, no?
14:23Sicuramente, pensa che se noi possiamo portare avanti il servizio
14:27che facciamo è perché il Vescovo ha sempre creduto in noi,
14:31anche i suoi predecessori, sono loro che hanno ristrutturato
14:36i beni che noi gli abbiamo presentato e sono loro che da quattro anni
14:41attraverso una convenzione ci danno un aiuto economico
14:44che ci aiuta a tenere in piedi le nostre strutture,
14:48perché anche economicamente non è che siamo combinati molto bene,
14:51perché tu pensa che noi abbiamo soltanto un'entrata,
14:56quella di Giampierini che andremo a vedere, con le ragazze madri comuni
14:59ci danno dei contributi e poi il resto è gratis,
15:04perché il senza fissa dimora non porta soldi, non interessa a nessuno,
15:08perché la persona che ha delle fragilità mentali,
15:12se non si fa tutto l'incartamento per una pensione, non porta nulla,
15:16perché il carcerato che tu liberamente prendi,
15:20agli arresi domiciliari, non porta nulla.
15:23Tu pensa che noi abbiamo tante persone che vengono perché siamo liberi
15:27o perché magari fanno servizi sociali alternativi al carcere
15:33e non portano nulla, quindi il gestire è il tutto,
15:37anche perché noi crediamo non all'assistenzialismo ma alla promozione della persona,
15:43per cui abbiamo anche un'equipe di competenti,
15:47educatori professionali, psicologa, assistenti sociali,
15:51che ci sostengono e che sostengono ogni soggetto
15:54in questo tipo di percorso che iniziano con noi.
16:03Vede soltanto le maschere, non sa nemmeno chi sei,
16:08devi mostrarti invincibile, collezionare trofei,
16:13ma quando piangi in silenzio scopri davvero chi sei.
16:18Credo negli esseri umani, credo negli esseri umani,
16:23credo negli esseri umani che hanno coraggio, coraggio di essere umani.
16:29Credo negli esseri umani, credo negli esseri umani,
16:34credo negli esseri umani che hanno coraggio, coraggio di essere umani.
16:45La dottoressa Francesca Giorgiani è una delle anime dell'Health Center.
16:50Dottoressa, da quanti anni lei opera qui?
16:53Qui è aperto nel 2012, però già da prima facevo parte dell'associazione,
16:58della cooperativa e ci occupavamo dei senza fissa dimora.
17:02Credo che sia stato il mio primo lavoro volontariato tornando da Roma,
17:06quindi 30 anni fa.
17:08Cosa si fa in questa struttura?
17:10Questa struttura è divisa in due blocchi.
17:12In un blocco è un centro di urno dove noi accogliamo i senza fissa dimora
17:16o comunque le persone che hanno delle difficoltà
17:19e offriamo loro la soddisfazione dei bisogni essenziali,
17:23come può essere la doccia, la lavanderia, ma questo è un modo per agganciarli
17:28e per creare con loro una relazione rispetto a quello che è la problematica
17:32che ognuno di loro porta.
17:34Quindi poi, in virtù di questa relazione, insieme a tutti i servizi del territorio
17:39cerchiamo di creare un progetto individuale affinché possa rientrare
17:46nella società da cui invece è stato in qualche modo emarginato.
17:51Oltre questo, invece, nello stesso centro c'è il centro medico di Terra di Gesù del Dottore Certo
17:58che comunque assiste con delle visite o comunque delle problematiche
18:03anche rispetto ai farmaci i ragazzi che hanno delle difficoltà
18:07o comunque le persone che normalmente vengono qui il mercoledì
18:12e loro vengono visitati.
18:14Nell'ultimo periodo, a partire da giugno, anche sempre in questa sede,
18:18è partito il progetto per la prevenzione del gioco d'azzardo
18:22in collaborazione con l'ASP e con un'ATS dove c'è la FARO, la Leralt, la Caritas,
18:29il Centroorus e l'Antiusura.
18:32Abbiamo costituito questo gruppo e dobbiamo comunque lavorare anche sul territorio,
18:39stiamo occupando delle prevenzioni nelle scuole superiori,
18:44facciamo dei gruppi delle famiglie e mogli
18:49e comunque abbiamo il compito di orientare le persone e inviarle al Certo
18:54con cui c'è questa stretta collaborazione per la presa in carico.
18:58Da giugno abbiamo attivato anche questo progetto.
19:02Voi qui fornite anche consulenze mediche specialistiche?
19:05Sì, con il dottore Certo.
19:08Chi non può permettersi, chi non riesce a fare mente locale,
19:13c'è un problema di salute, di agnosi.
19:16Anche molti stranieri che spesso non hanno documenti,
19:19quindi non hanno anche assistenza,
19:21quindi molti dei nostri ospiti non hanno documenti
19:24e quindi comunque è difficile per loro nella prima fase avere il supporto necessario.
19:36Francesco, tu sei uno degli ospiti, degli amici di questa struttura.
19:40Come sei arrivato qua?
19:42Io sono sceso qua per dicembre, il 13 d'agosto.
19:47Sono dal 13 agosto qua e ho conosciuto la struttura dell'Helpi Center,
19:53la struttura dei cittadini,
19:56la struttura dei cittadini,
19:59la struttura dei cittadini,
20:04la struttura dei cittadini,
20:06dove ci sono gli altri ragazzi che danno aiuto con i servizi sociali e tutto quanto.
20:13Un giorno mi sono permesso di organizzare una partita per l'onore di Totò Schillaci,
20:19che era un grande calciatore, perché fino all'89 si trovava qua.
20:23Abbiamo fatto la squadra, io e la mia squadra,
20:26abbiamo investito i Street Boys contro gli operatori dell'Helpi Center in Maecen Group.
20:31Io prima di venire qua mi trovavo in una struttura a Troina, in provincia di Vienna,
20:36che facevo l'operatore sanitario per i vecchietti.
20:40Facevo animazione, sono un piccolo artista neomelodico
20:44e faccio animazione per i vecchietti.
20:47Sono andato a Piazza Canaioli, mi sono fatto conoscere
20:51e sono qua provvisore per trovare un lavoro, una sistemazione.
20:57Cosa ha rappresentato per te l'incontro con padre Francesco Pati?
21:01Cosa hai trovato in lui e con la dottoressa Giorgiani?
21:06Con la dottoressa Giorgiani ci siamo trovati qua in questa struttura.
21:09Ha detto come mai?
21:10Ho detto che avevo bisogno di un appoggio provvisoriamente,
21:14che veniamo qua tutti quando abbiamo un problema,
21:19chi è più, chi è meno, chi è fuori casa.
21:22Anch'io sono di strada, ho 42 anni, faccio 43 ore il giorno 14 di dicembre.
21:28Cosa devo dire?
21:30Cosa vuol dire per te?
21:32Cos'è significato vivere per strada e trovare poi invece un luogo dove essere accolti?
21:37Io me ne sono andato da casa perché avevo un piccolo problema in comunità, in famiglia
21:42e volevo rimanere da solo perché non avevo una sistemazione, non avevo un lavoro fisso.
21:47Francesco, oltre al lavoro, quant'è importante il calore di chi sa accogliere?
21:53Come quello che hai trovato tu qua, diciamolo.
21:55Per me l'accoglienza dei ragazzi dell'Alpicentro e del centro mai più,
22:00per me è stata una cosa meravigliosa perché alla fine mi sento a casa mia,
22:05è come se io vado a casa e trovo la mia famiglia.
22:11Per me è una famiglia, ci diamo del tu, ci aiutiamo a vicenda,
22:16se c'è un problemino dove possiamo arrivare, arriviamo, capito?
22:19Però io sto bene perché per me è una famiglia,
22:23tramite c'è il fratello Mario, la dottoressa...
22:27Hai trovato una famiglia?
22:29Ho trovato una famiglia.
22:41Siamo a Galati Marina e quella che vedete alla nostra destra
22:47è la casa di accoglienza femminile Madre Veroni,
22:52che è uno dei gioielli di questa associazione nata nella zona sud.
22:56E qui è la casa di accoglienza femminile Madre Veroni,
23:01che è una di queste associazioni.
23:04E qui è la casa di accoglienza femminile Madre Veroni,
23:07che è uno dei gioielli di questa associazione nata nella zona sud.
23:11È qui che maggiormente la ricchezza dell'associazione ha trovato terreno fertile.
23:15Perché, padre Francesco?
23:17Perché io parroco per ben vent'anni ad Altolia,
23:20venendo o andando verso Messina, guardavo attorno
23:25se ci fossero dei posti dove creare queste opere
23:29e ruderi, case diloccate e quant'altro venivano attenzionati
23:36e poi portati al bescovo,
23:39e il bescovo con la sua generosità li ha ristrutturati.
23:43Addirittura questa è stata costruita ex novo, con i soldi dell'otto per mille,
23:48perché noi abbiamo avuto in dono questa casa,
23:51che adesso sono due mini appartamenti dove mettiamo le ragazze
23:55che hanno fatto il loro percorso
23:57e prima di andarsene completamente stanno ancora per un po' con noi,
24:02per verificare la loro capacità di stare da soli, di gestire una casa.
24:06Qui voi accogliete naturalmente ragazze madri,
24:08con bambini, situazioni di disagio.
24:11Perché è intitolata Madre Veronica, ricordiamolo?
24:14Madre Veronica perché è la confondatrice delle suore cappuccine
24:18del Sacro Cuore,
24:20e sono loro che hanno donato alla diocese questo bene,
24:24anche perché è una delle congregazioni che a me è stata sempre più vicina.
24:28Tu pensi che Roccalumera è anche una loro casa,
24:31tu pensi che anche le loro suore ci hanno dato una mano d'aiuto,
24:35tu pensi che ancora oggi alcune suorine, anche anziane,
24:41vengono per fare i piedicorri agli anziani malati,
24:45vengono a portarci un po' di detersivi nella casa di Galati,
24:50insomma c'è sempre una presenza viva e vivace.
24:54SONO CON LORENZO E RENA
25:00Sono con Lorenzo e Rena,
25:03due degli operatori dell'equipe di Padre Pati
25:09che all'interno della struttura Madre Veronica
25:13gestisce, sostiene e accompagna le ospiti,
25:18le mamme e i loro bambini.
25:20Ecco, come siete strutturati?
25:21Per la nostra è una realtà che è operativa da diversi anni
25:26e ospita ragazze e madri, cioè delle mamme con dei bambini
25:32che sono stati collocati in comunità con proferimento del Tribunale
25:37per intraprendere un percorso di cambiamento,
25:41un percorso di rivisitazione un po' della propria vita.
25:44Quindi noi cerchiamo di stare accanto in tutto a queste persone
25:48nella gestione quotidiana, nel supporto psicoeducativo,
25:52in tutto quello che è la sfera del cosiddetto recupero.
25:58Curare e aver cura, lo diceva Don Milani,
26:01per queste donne, per questi minori
26:03la possibilità di ritrovare qui un nucleo familiare è indispensabile.
26:07Sì, infatti è quello che noi cerchiamo di dare a queste mamme
26:11con questi bambini che magari già loro
26:15quando erano picchi si sono ritrovati senza avere una famiglia
26:18e quindi è quello che noi cerchiamo di offrire,
26:21un ambiente familiare che li supporta, che comunque li ascolta
26:26e che anche le accoglie in quelle che sono le loro difficoltà
26:32per un attimino instradarle in quello che può essere meglio per loro
26:38e per i loro figli.
26:40In questi anni di casi complessi, ne avete avuti, ne avete?
26:45Ecco, in quei momenti, nei momenti più bui, come cercate di districarvi?
26:50Quali sono gli insegnamenti che anche Padre Pati vi chiede di mettere in atto?
26:55Non è sempre rose e fiori,
26:57quest'ambito dall'esterno è un po' visto come,
27:00ci diciamo sempre, è quello che ci dice anche sempre Padre Francesco,
27:05che non siamo i salvatori del mondo,
27:07siamo delle persone che abbiamo una competenza per accompagnare queste persone a fare un percorso,
27:14però le difficoltà ci sono, ci sono tante resistenze, ci sono tanti conflitti
27:20perché l'ambito del comunitario è un ambito complesso
27:26perché già alla base ci sono delle difficoltà oggettive
27:31che sono legate anche alle storie di vita
27:34e che non è sempre facile poi nella quotidianità gestire questi rapporti.
27:41Soprattutto in una casa d'accoglienza di questo tipo che ha quasi due livelli di intervento
27:46perché l'intervento va fatto a supporto delle mamme per aiutarle, le mamme, ad educare i figli,
27:54quindi ci sono quasi due, tre livelli di intervento, quindi è ancora più complesso.
28:00Sara, 28 anni, Santo Stefano di Camastra, il paese di provenienza.
28:05Raccontaci la tua storia e come sei arrivata qua.
28:08A febbraio ho portorito il mio primo figlio maschio che si chiama Raffael.
28:13Dopo che ho portorito ho intervenuto diciamo al tribunale per una questione di tutela del minore
28:19e quindi sono rientrata a far parte di una comunità,
28:22prima a Palermo, poi avendo gli anticompetenti comunque,
28:26visto che io risiedo a Santo Stefano di Camastra che si trova in provincia di Messina,
28:30mi hanno trasferito qui e adesso ho iniziato questo percorso qui.
28:35Questa comunità è molto differente da quella dove ero prima.
28:39Sempre la mamma accetta anche di farsi aiutare o diciamo ha la consapevolezza della problematica che vive
28:46e può vivere anche quasi la gelosia a volte di dover, diciamo,
28:53avere delle carenze genitoriali per cui poi l'educatore interviene cercando di stare attento a quella linea sottile
29:01tra l'accompagnamento in maternage e invece il rischio di sostituirsi
29:08che spesso c'è magari perché i bambini stessi si legano molto a te
29:14e quindi è una linea sottile da mantenere.
29:18Ci sono comunità e comunità.
29:20Certo non è casa propria, però quando comunque è accogliente e stai bene,
29:29dico alla fine io penso che quello che per me conta di più è mio figlio,
29:35quindi se mio figlio sta bene io mi adatto, ecco questo.
29:39Come vi siete sentiti accolti qui da padre Francesco e da tutti gli operatori?
29:43Posso dirti molto bene, comunque c'è molta disponibilità,
29:49cioè loro si mettono molto in gioco, ti chiedono sempre come stai,
29:55se comunque hai bisogno di parlare, cioè sono molto disponibili sia loro che anche l'ambiente.
30:03Mi piace anche molto, come potete vedere c'è un ambiente molto tranquillo,
30:09sembra di essere quasi in vacanza.
30:11Tu qui vivi in famiglia, ma ti capitano quei momenti in cui ti senti sola,
30:16ti manca la famiglia d'origine?
30:18Sì, diciamo che sono sempre stata una ragazza che ha sempre viaggiato,
30:23lavorato fuori, quindi diciamo che mio figlio è stato molto inaspettato,
30:28però ti posso dire che da quando sono diventata mamma,
30:31comunque quando il mio pancione iniziava a crescere,
30:34sempre di più mi rendevo sempre più conto,
30:37alla fine niente, non c'è cosa più bella di questo,
30:42e io mi emoziono molto a parlare di mio figlio.
30:45Tu sei per questo voglio che comunque vada tutto per il meglio,
30:50io mi impegno molto a parlare di mio figlio,
30:53sei per questo voglio che comunque vada tutto per il meglio,
30:57io mi impegnerò finché posso per lui.
30:59Quanto la vostra esperienza personale poi torna utile
31:02o quanto può essere limitante nell'opera che svolgete qui nella struttura?
31:08Sicuramente l'esperienza fa tanto perché è quella che proprio ci fa andare
31:13anche avanti e trovare anche nuove strategie di intervento,
31:17altrimenti senza esperienza e soprattutto questo lavoro deve piacere,
31:23perché altrimenti è difficile da fare, perché locora molto,
31:27non dà molte soddisfazioni e spesso è anche difficile stare insieme a loro,
31:33perché vivendo con loro 24 ore su 24 escono fuori tutte le sfaccettature,
31:38quindi i lati negativi e positivi,
31:40e quindi a differenza di un servizio pubblico
31:42noi ci ritroviamo poi a combattere,
31:44non viene da usare questo termine perché diventa una vera e propria lotta,
31:48perché la mamma spesso non pensa di avere un problema,
31:52anzi siente vittima del sistema per due volte,
31:55sia fuori dalla struttura che dentro la struttura,
31:58molto spesso non pensa che questa è una possibilità
32:01che il tribunale le dà per tenersi i propri bambini.
32:08Tu qui vivi e condividi con altre ragazze questa stessa condizione
32:12e insieme riuscite anche a farvi forza l'una con l'altra ovviamente, no?
32:17Sì, anche grazie agli operatori comunque,
32:19se abbiamo un problema ne parliamo,
32:22vediamo chiamati in ufficio,
32:24facciamo anche dei gruppi,
32:27c'è un gruppo per le mamme che comprendono anche gli operatori,
32:33dove ognuno di noi parla di tante cose,
32:36dei nostri problemi,
32:37abbiamo sempre dei consigli da parte loro,
32:42insomma diciamo la giornata passa qui,
32:45nel bene o nel male passa sempre,
32:47ognuno di noi comunque ha dei turni da rispettare,
32:51niente tutto è qui.
32:53Perché naturalmente condividete anche le faccende domestiche,
32:56proprio come una grande famiglia in un'unica casa.
33:00Sì, sì.
33:01Sarai un sogno per il futuro?
33:03Sì.
33:05Quale?
33:06Quello di intanto migliorare, soprattutto per mio figlio,
33:13e poi il mio sogno è essere a casa con lui,
33:18con lui avere un lavoro sistemato e godermelo finché posso,
33:23e comunque farlo crescere in un ambiente tranquillo,
33:28forse quello che non ho avuto io.
33:30Sono scappata via quando mi sono vista dentro un lago
33:35Scusami, io non ci posso fare niente.
33:38Senza te
33:40Poi ci sono storie belle, quindi è bello anche raccontarle, no?
33:42Sì, sì.
33:43Poi abbiamo visto che tuo figlio è diventato uno Scott,
33:46hai trovato il padre Francesco anche un nonno naturalmente, no?
33:50Sì, sì, sì.
33:51E quindi questa è la cosa.
33:52Ti ripeto, siamo una grande famiglia e per questo sono felice.
33:55Mi trovo anche sola a pensare la notte,
33:58cioè già anche solo è forse di far riflettere.
34:24Il Signore ama chi dona con gioia.
34:28Così Paolo ricorda a ciascuno di noi.
34:31Ed è proprio vero che il Signore ama chi dona con gioia.
34:37Lo sperimento nella mia vita giornaliera
34:41e lo vedo anche nel volto e nel cuore di tanti volontari
34:47che fanno questo tipo di servizio nelle case di accoglienza.
34:53Gesù ci ricorda nel Vangelo di Matteo, a conclusione,
34:59che alla fine dei nostri giorni saremo giudicati sull'amore.
35:05Non un amore astratto, ma un amore concreto.
35:08Infatti Gesù cosa dice in Matteo?
35:11Avevo fame, avevo sede, ero nudo, ero malato, ero straniero,
35:21ero e tu mi hai riconosciuto.
35:26Che poi queste parole io le ho scritte
35:30nell'immagine e ricordo della mia ordinazione diaconale.
35:37E posso dirti che oggi devo dire grazie al Signore
35:41perché non solo sperimento la presenza reale di Gesù nel povero,
35:47ma condivido questa gioia con tanti fratelli e tante sorelle
35:54che nel mio cammino hanno sostenuto
36:02questa associazione cooperativa Santa Maria della Strada.
36:07Vedi, ho sperimentato come la provvidenza del Signore è grande,
36:12non delute.
36:14Come la provvidenza del Signore ci sostiene, ci aiuta, ci conforta.
36:19Potrei raccontarti tanti gesti, piccoli o grandi,
36:26che ho vissuto come risposta immediata di un bisogno del Signore
36:32attraverso la generosità di tanti amici, di tanti fratelli
36:37e anche di qualcuno che non conosco.
36:42Tututututu
37:07Ci sono anche io
37:12Mi porto due lacrime, scese in ritardo, la strada più breve si impara al ritorno, ci sono anch'io.
37:29E' una cascata di pioggia scura, divertiti e piangi, non smettere adesso che il bene si avvea.
37:41Ci sono anch'io in questo concerto di spine e di pelle, tu ridi per quando hai tenuto la faccia composta davanti alle sberle.
37:58E' tutta per te, è una cascata di pioggia scura, divertiti e piangi, non smettere adesso che il bene si avvea.
38:15Ci sono anch'io.