• mese scorso
Strasburgo, inverno 1968. Mentre si reca in ufficio, il presidente del Consiglio d'Europa Jean Baptiste Toma nota un uomo che da giorni sosta nell'androne del palazzo in attesa di poter esporre il proprio caso al parere dell'ente. Dopo molte insistenze e incuriosito dal fatto che l'uomo abbia con sé documenti emessi dalle Nazioni Unite, Toma accetta di incontrarlo e ascoltare la sua storia. Costui è Giorgio Rosa, un giovane ed eccentrico ingegnere che sta cercando di ottenere il riconoscimento dell'indipendenza dell'isola che ha costruito.

Bologna, un anno prima. La sera in cui Giorgio sta festeggiando con gli amici il superamento dell'esame di stato da ingegnere, incontra la sua ex fidanzata Gabriella, laureata in legge. La ragazza accetta di bere qualcosa insieme, raccontando di essere in crisi con il suo attuale fidanzato, che le fa pressioni per il matrimonio. Il tentativo di Giorgio di recuperare il loro rapporto finisce però malamente, dato che mentre riaccompagna Gabriella, i due vengono fermati dalla polizia per via del fatto che l'auto, che Giorgio si è autocostruito, è priva di immatricolazione e lui non possiede la patente. Giorgio viene trattenuto in caserma fino al mattino e una volta rilasciato grazie al padre, va da Gabriella per scusarsi. Gabriella lo accusa di essere immaturo ed incapace di conformarsi alle regole della società, e di aver rischiato di compromettere la sua carriera essendo stata schedata dalle forze dell'ordine. Prima che vada via, Giorgio la sfida dicendole che dovrebbe provare a costruire un mondo tutto suo, dove poter vivere in totale libertà e senza sottostare a nessuna convenzione sociale.

Tre mesi dopo, Giorgio si trova a lavorare nella scuderia del motociclista Bruno Spaggiari, quando una piattaforma petrolifera raffigurata su un tabellone pubblicitario gli fa avere un'illuminazione. Convince allora il suo amico Maurizio Orlandi, stanco di lavorare nell'azienda del padre, ad aiutarlo a costruire un'isola artificiale pochi metri fuori dalle acque territoriali, dove possano essere liberi di fare ciò che vogliono non essendo soggetti alla giurisdizione italiana. Grazie a delle geniali soluzioni ingegneristiche e al denaro che Maurizio sottrae al padre, i due riescono in poco tempo a realizzare una piattaforma di 400 metri quadrati su tubi d'acciaio al largo di Rimini e a dotarla di acqua corrente. Pietro Bernardini, un naufrago approdato sull'isola durante una tempesta ne diventa poi il primo abitante.

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