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Lontana dallo splendore di Versailles, spogliata dei suoi vestiti sgargianti, impaurita e vulnerabile. Così Gianluca Jodice (Il cattivo poeta) racconta l'ultima regina di Francia in Le Déluge - Gli ultimi giorni di Maria Antonietta. Presentato in apertura all'ultimo Festival di Locarno e al cinema dal 21 novembre, il film conta, per i ruoli dei sovrani, sulle interpretazioni di Mélanie Laurent e di un Guillaume Canet che le protesi rendono quasi irriconoscibile.



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Il trailer del film Le Déluge - Gli ultimi giorni di Maria Antonietta
Il racconto di Jodice si basa sui diari di Jean-Baptiste Hanet detto Cléry, servitore della famiglia reale dal 1782, ovvero la testimonianza più completa della prigionia di Luigi XVI. È lui (interpretato da Fabrizio Rongione), all'inizio del trailer, ad accogliere i sovrani di Francia nel luogo della loro detenzione. Lui ad accompagnarli, di fase in fase, fino alla ghigliottina. La sua figura fornisce lo spunto per uno sguardo dall'interno in un periodo poco noto della Regina Maria Antonietta.

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La trama del film
Tra il tempo dei merletti e di Versailles e quello della ghigliottina, nella vita della monarchia di Francia c’è un tempo che nessuno ha mai raccontato: i pochi mesi in cui gli ultimi re e regina con i loro due figli vennero incarcerati in un castello alle porte di Parigi, in attesa di essere giustiziati.

Se è «un film letteralmente apocalittico», per usare le parole di Jodice, è proprio perché si concentra su «quel momento in cui cadono ogni velo e ogni maschera». È un'apocalisse personale, quella dei protagonisti. Lo scorrere dei giorni, e l'attesa di una fine ineluttabile, fa infatti emergere i diversi atteggiamenti rispetto a quello che sta accadendo, in base alle psicologie individuali. Come ha spiegato il regista, il film ha dunque «un'ambizione metafisica piuttosto che storica».

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Il significato, i luoghi e il cast de Le Déluge - Gli ultimi giorni di Maria Antonietta
Il titolo del film di Gianluca Jodice è ispirato alla frase après moi, le déluge attribuita a Luigi XV allo scopo di porre fine alle insistenti esortazioni della sua amante, Madame de Pompadour, a occuparsi attivamente degli affari dello stato.

Il film è una produzione italo-francese ed è stato girato prevalentemente in Piemonte, presso il Castello Ducale di Agliè, la Reggia di Venaria Reale, la Palazzina di Caccia di Stupinigi e il Parco di Stupinigi di Nichelino. Le musiche sono firmate da Fabio Massimo Capogrosso (Esterno Notte, Rapito, Il tempo che ci vuole), i costumi dal candidato agli Oscar Massimo Cantini Parrini e la fotografia da Daniele Ciprì.

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Trascrizione
00:00Ogni re è condannato dalla natura, non si può regnare innocentemente.
00:08Maestà, ho il compito di accogliere voi e la vostra famiglia qui alla Torre del Tempio.
00:16Viva la Francia! Viva la Rivoluzione!
00:21Dopo tredici secoli di oscurantismo, la Convenzione ha decretato all'unanimità l'abolizione della monarchia.
00:31L'uguaglianza? E che cos'è? Come che cos'è?
00:38Mettono Parigi a ferro e fuoco.
00:40Si tratta solo di qualche giorno.
00:44Prima c'era chi aspettava anni per essere ricevuto dalla regina di Francia.
00:47Ora, invece, bastano urla e sputi per saltare la fila.
00:53Non abbiate paura. Siamo l'umanità.
00:59Non sei più il re di Francia. Sei il semplice cittadino Luigi Capito.
01:06Una nuova generazione di uomini prenderà il vostro posto e per farlo deve compiere un atto violento.
01:18Può darsi che ci sia ancora qualche speranza.
01:22Io oggi ho paura e ho bisogno che tu abbia paura con me.

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