• 5 ore fa
I numeri parlano chiaro e sono particolarmente preoccupanti: per Stellantis è crisi nera. Come riporta il Sole 24Ore, nel primo semestre del 2024, è stata registrata una flessione del 60% con appena 19mila veicoli assemblati.

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Trascrizione
00:00Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Mariani.
00:08Buongiorno a tutte le nostre telespettatrici e ai nostri telespettatori, ben trovati alla puntata che chiude la settimana Non Solo Roma,
00:16gli approfondimenti e le notizie dalla regione, sempre in compagnia di un ospite diverso che ci aiuta un po' ad affrontare il tema o i temi del giorno.
00:26Una puntata ricchissima in cui parleremo di tante cose diverse tra di loro, a partire da numeri evidenti e molto preoccupanti.
00:35Stiamo parlando di Stellantis dove ormai è accertato, sembrerebbe accertato, che c'è una crisi nera.
00:42Ci sono dei numeri ben precisi, lo dicevamo, quelli del sole 24 ore.
00:47Nel primo semestre del 2024 c'è stata una flessione del 60%, un numero altissimo.
00:54Dunque appena 19.000 veicoli assemblati, un quadro che va anche a peggiorare se pensiamo che presto ci sarà la delocalizzazione della produzione in paesi esteri come la Polonia e la Serbia.
01:07Perché? Perché qui i costi sono più bassi e chiaramente il progetto e i progetti diventano più appetibili.
01:14Situazione che poi va anche a peggiorare drammaticamente negli stabilimenti, basterebbe guardare Cassino.
01:21E proprio qualche giorno fa i sindaci del Lazio Meridionale si sono riuniti in una consulta che ha visto la partecipazione anche di tanti attori diversi come Federlazio, Confimprenditori, CGL, Will.
01:34Che cosa è emerso? Soprattutto qual è la situazione generale? Davvero possiamo parlare di crisi irreversibile per un prodotto, se vogliamo, che ha fatto anche la storia italiana?
01:46Sì, innanzitutto buongiorno Elisa e buongiorno a tutti gli spettatori di Non Solo Roma.
02:01Grazie per l'invito e per lo spazio. È evidente che i numeri che hai appena mostrato e elencato a tutti sono dei numeri preoccupanti.
02:15Perché? Perché 19 vetture sono nulla con fronte alla capacità produttiva dei nostri stabilimenti, che contano anche una capacità produttiva fino a 2 milioni e mezzo di vetture.
02:33Capirete bene che noi siamo ad un calo produttivo rispetto soltanto all'anno precedente, nel primo semestre, del meno 40% e in meno di sessanta anni è restato di meno.
02:47Qui secondo il nostro punto di vista ci troviamo effettivamente a tre grandi fallimenti. La consulta dei sindaci che l'altro ieri è avvenuta a Cassino ha individuato tramite tutti quanti gli interlocutori e quindi anche con la FIOM e con la CGL
03:10la problematica della tenuta del tessuto industriale per quanto riguarda il comparto automotive, per tutto quanto riguarda la provincia e il Lazio.
03:21Che cosa è emerso? Che innanzitutto i tavoli permanenti, al di là delle loro funzioni ottenute, si propongono di portare questa problematica fin al ministro Urso e, aggiungiamo noi, è urgente che il governo convochi l'amministratore delegato Tavarce
03:42che ci dica una volta e per tutte se c'è davvero un piano per l'Italia, non solo per lo stabilimento di Cassino ma per l'Italia tutta.
03:51Assolutamente sì, ma Andrea io ti faccio, mi permetto di darti del tu e ti faccio una domanda anche abbastanza precisa, cioè le avvisaglie della crisi non è che sono arrivate adesso, sono arrivate un bel po' di tempo fa.
04:04Possibile che soltanto adesso ci si accorti che c'è un problema e si cerca di intervenire come un po' mettere le pezze quando il danno ormai è fatto?
04:13Ma allora guarda, questo nasconde anche un po' un'antica e vecchia domanda che ci si pone e che ci pongono.
04:24La domanda non è riferita alle sigle sindacali, un po' agli attori istituzionali che ovviamente dovrebbero intervenire.
04:32Esattamente, e retoricamente parlando la domanda sarebbe stata il dove eravate, ma non è rivolta a noi come soggetti perché noi sappiamo dove siamo stati negli anni.
04:43Dicevamo durante quegli anni e durante i tre governi precedenti quando la FCA si passava a Stellantis, noi dicevamo che il governo doveva avere un ruolo fondamentale per provare ad entrare nella partita, nell'interlocuzione con Stellantis.
05:05Vogliamo ricordare a tutti e a chi ci segue che la fusione o per meglio dire l'acquisizione con PSA vede una quota partecipata dal governo francese in Peugeot e all'epoca quando c'erano come ministro Giorgetti e Orlando,
05:24l'allor adesso segretario generale della FIOM, Michele De Palma e con Francesca Reddavid, rispettivamente lei segretario generale e lui coordinatore nazionale, si iscriveva ai ministri, al governo, all'allor ministero dello sviluppo economico per provare a fare entrare lo Stato nella partita.
05:49Purtroppo non ci fu questo tipo di risposta tant'è vero che come FIOM ci autoconvocammo sotto al ministero dello sviluppo economico per chiedere delle risposte certe e un'occupazione certa.
06:01Stiamo parlando del 2021, al 2024 a fusione o meglio acquisizione avvenuta non c'è stata né una risposta del genere ma né tantomeno un piano industriale perché voglio ricordare che i modelli che tutt'oggi facciamo a Cassino e ce l'ho con l'Alfa Romeo Giulia, l'Alfa Romeo Stelvio e il Maserati Grecale sono ancora del vecchio piano industriale di Marchionne.
06:28Quindi risaliamo al 2018, assolutamente.
06:34Possiamo davvero parlare di crisi irreversibile, ci sono degli spiragli di luce anche in base a quello che è emerso dalla consulta dei sindaci, noi ovviamente spereremmo di sì perché parliamo di un settore strategico per l'Italia che ha fatto la storia nonostante le varie vicessitudini.
06:54Allora, intanto proprio per incominciare in continuità con la domanda che mi facevi, in un paese che è ancora il secondo paese manifatturiero d'Europa, in un settore che era in grado di muovere almeno il 6% del PIL, noi crediamo che ci si possa salvare, ma ci si deve salvare e non ci si può salvare da soli.
07:18Dopo 15 anni, e vado all'iniziativa del 2018, FIM, FIOM e Wilm tornano a superare insieme per un sopra generale su tutto il settore dell'automotive.
07:34Perchè? Per la difesa, è una questione di dignità, per la difesa dell'occupazionale, tutto quanto il territorio italiano e, se opportuno, venga esteso anche con l'ausilio della CGL e non solo, a tutte quelle categozie che in maniera indiretta curano Prestellantis, ce l'ho con i multiservizi e quant'altro.
08:02Perchè? Perchè ne va della tenuta economica a livello geografico della nostra zona e provincia, ma, così come tutti gli stabilimenti italiani, basta pensare alla crisi che sta attraversando anche Torino in questo momento, dove l'elettrico, pur di segmento pure,
08:26infatti vediamo un anno ferma fino al 17 ottobre, Cassino, che è nel segmento premium, sì, è vero, è il secondo stabilimento che ha lanciato il suo modello in elettrico, ma un Maserati elettrico, completamente elettrico, parte da 127 mila euro.
08:46Infatti, Andrea, proprio questo stavo per chiederti, spero non sia una domanda banale, ma l'elettrico non sponda perché costa troppo e gli italiani stanno in difficoltà, hanno magari un po' di remore a fare una spesa di questo tipo?
09:02Allora, assolutamente sì, se vediamo il problema dalla coda, ma guardandolo facciamo un esempio molto preciso. Io adesso sono in macchina perché sto per trasferirmi a Roma, non sono su un Maserati perché è chiaro che io non me lo possa permettere, ma allo stato attuale delle cose non posso permettermi nemmeno una 500 elettrica.
09:24Perché una volta delle persone l'operaio poteva, con un po' di sforzo e con un po' di rate di risparmio, permettersi la macchina che produceva. Quindi prendiamo come esempio la vecchia utilitaria 500.
09:40Per prendere una 500 completamente elettrica, che parte da 30.000 euro e non tutti se lo possono permettere con stipendi da 900 e 1.000 euro che sono falcidiati dagli ammortizzatori sociali continui, dalla cassa integrazione, e quindi che sono ridotti anche del 60%.
10:00Ma questo però è la coda. La testa ci dice che ci sono stati tre grandi fallimenti. Il fallimento di Roma è quello a livello del governo che non ha saputo interpretare questo momento. Unito al fallimento di Bruxelles abbiamo capito che vogliamo interpretare in qualche modo la conversione all'elettrico.
10:26Perché assolutamente c'è un problema di tipo energetico e di inquinamento, ma va accompagnata appositamente con un'interlocuzione sindacale di tipo industriale che appunto dia appoggio a questa fase.
10:44Non serve ad isolare il territorio Europa se pensiamo che questo tipo di taglie di conversioni in tutta Europa hanno fatto perdere la bellezza di 14.000 posti di lavoro in tutto il comparto automotive.
11:14Ma c'è in ballo anche la sorte di tantissimi lavoratori. Anche questa è una cosa importante che a noi sta forse anche più a cuore. Grazie davvero Andrea. Tra le altre cose ti lascio perché so che stai partecipando a un evento molto importante per la CGL che è il premio Fondazione di Vittorio.
11:34Assolutamente. Io ti ringrazio del tempo che avete concesso e ricordo a tutti in ultima battuta che lo sciopero del 18 ottobre, lo sciopero generale che sarà di tutto il comparto automotive, non è soltanto lo sciopero del comparto automotive, ma è e deve essere lo sciopero dei territori e dei cittadini
12:02che supportano la tenuta occupazionale e il tessuto sociale e industriale di tutto quanto il territorio. Grazie a Elisa e a tutti gli spettatori.
12:18Grazie davvero Andrea. A presto perché ovviamente torneremo a parlarne. Noi intanto ci fermiamo per un brevissimo momento di pausa e tra pochi istanti invece cambiamo decisamente argomento, un focus su quello che sta accadendo tra i più giovani. Ne avevamo parlato brevemente qualche giorno fa. C'è una nuova assurda sfida social che sta davvero preoccupando. A tra poco.

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