Ann Radcliffe, la donna che ispirò Jane Austen
Ospite in collegamento: Cinzia Giorgio, direttrice di "Pink Magazine Italia"
Ann Radcliffe nasce nel quartiere londinese di Holborn il 9 luglio del 1764 ed è considerata la madre del romanzo gotico inglese. Suo padre, Mr. Ward, era un commerciante e la famiglia godeva di un’ottima rendita. Nel 1787, Ann, all’età di 23 anni, sposa William Radcliffe, un giornalista che la incoraggia fin da subito a seguire e sviluppare il suo talento letterario.
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NovitàTrascrizione
00:00Eccoci tornati in diretta sul canale 14 del Digitale Terrestre per Radio Roma News, spazio alla cultura, alla storia e qualche consiglio utile oggi in vista, insomma, dei, anzi, visto che siamo in praticamente in piena stagione dei saldi, c'è come sempre a raccontarci qualcosa di interessante la direttrice di Pink Magazine Italia, Cinzia Giorgio, a cui ovviamente do il buongiorno e il benvenuto a Non Solo Roma.
00:31Buongiorno Elisa, ben trovata.
00:33Buongiorno a te Cinzia.
00:35Grazie per essere in nostra compagnia. Allora, sui consigli in tema di saldi ci arriviamo alla fine. Prima facciamo il nostro consueto salto nella storia. Mi hai fatto, devo dire, scoprire una cosa nuova perché io non sapevo che Jane Austen fu ispirata da una donna.
00:54Ebbene sì, tra l'altro, guarda, è una cosa che fa sempre un po' sorridere perché Jane Austen era emozionata quando incontrò Anne Radcliffe, perché chiaramente stiamo parlando della madre del romanzo gotico che poi invece, a parte Mary Shelley, è diventato prerogativa degli uomini, invece è nato proprio grazie a una donna.
01:17E quando l'ha incontrata Jane Austen era così emozionata che quasi non ha spiccicato una parola e mi viene molto da ridere perché invece poi è diventata più spavuta Jane.
01:26Infatti, è stranissimo tutto ciò. Ma chi era Anne Radcliffe? Immagino una vivace scrittrice, no?
01:35Sì, sì, si divertiva a far rabbrividire le ragazze perché la leggevano principalmente le donne e c'è una cosa, Elisa, che mi ha fatto tantissimo ridere sempre di questa autrice.
01:49Quando noi pensiamo al romanzo gotico, noi italiani, ma noi mediterranei in generale, pensiamo alle cattedrali, a Notre-Dame de Paris, pensiamo a Londra, ai soborghi di Londra e invece sai a che cosa pensavano gli inglesi di quel periodo?
02:04Quindi siamo alla fine del Settecento, tra l'altro Anne Radcliffe c'è proprio in questo periodo nel luglio del 1764 e praticamente pensavano all'Italia, cioè per loro il massimo del gotico era l'Italia.
02:19Ma perché?
02:21E' inspiegabile, le Alpi, la Sicilia che è meno gotica della Sicilia.
02:27Infatti, è verissimo.
02:29E invece forse perché gli italiani erano misteriosi, gli italiani incominciavano a riempire le strade di Londra, era arrivata anche la malavita organizzata italiana nelle strade di Londra.
02:43Per cui chissà perché si sono immaginati, hanno immaginato i castelli e tutti i manieri che ci sono in Italia che sono molto, molto meno gotici rispetto a quelli inglesi o francesi, però loro hanno immaginato quest'Italia molto cupa.
03:04E quindi poi sono nati dei successi, il più grande successo di Anne Radcliffe è i Misteri di Udolfo, che è ambientato proprio nelle Alpi italiane appunto, che l'ha consacrata, aveva circa 30 anni, l'ha consacrata come la scrittrice più letta al mondo nella fine del Settecento.
03:25Un bel record.
03:27Un record assoluto, lei a un certo punto scrive i Misteri di Udolfo in quattro volumi Elisa, quindi insomma un'opera ben corposa.
03:36E poi scrive The Italian, l'italiano appunto, per rimanere in tema, ambientato in Sicilia e poi siccome ha guadagnato così tanto decide di lasciar perdere, si va in pensione, si gode i soldi guadagnati e arrivederci e grazie.
03:57Non è che la possiamo biasimare un po', no Cinzia? Forse potremmo anche ipotizzare in un certo senso che gli inglesi si sono fatti influenzare da quello che loro ritenevano il gotico italiano e poi il loro gotico è diventato così in conseguenza, no?
04:15Potrebbe essere una ipotesi, no? Che possiamo prendere in considerazione, ma voglio capire in che modo però Genosta si è fatta influenzare perché nei suoi libri si legge poco il gotico, poco di gotico.
04:32Non ce n'è per niente, hai ragione, hai ragionissimo, se non in Nortengue Rebbi che però è una parodia dei romanzi gotici, dove la protagonista ne legge così tanti che poi alla fine pensa a pazze nella soffitta, comincia a pensare a delitti eccetera, però è diciamo una parodia.
04:54Genosta in realtà era una grande lettrice di romanzi gotici e Anne Radcliffe era proprio la sua scrittrice preferita, per cui li divorava e quindi si è fatta influenzare più che altro, non tanto dal genere perché abbiamo visto che poi Genosta si discosta completamente, ma si è fatta influenzare da quella che era proprio la visione della vita da un altro punto di vista.
05:20Infatti Genosta poi diventa maestra del saper cogliere l'ironia in ogni cosa, anche se sembra strano collegarlo al gotico, ma in realtà è proprio così.
05:32È stupendo ed è una cosa che secondo me molti sottovalutano in Genosta, nel senso che si tende un pochino a osservare soltanto il lato mieloso, se vogliamo, super romantico dei suoi libri, ma c'è tantissima ironia, c'è quel retroscena che mi fa pensare anche un po' a Pirandello, non so perché, però c'è quella messa in risalto proprio, un po' dei vizi e delle virtù dei personaggi che secondo me è davvero geniale.
05:58Adesso invece parliamo di quello che sta diventando, io non so come definirlo Cinzia, ti dico la verità, un fenomeno economico, un fenomeno mondiale, sociologico, come la possiamo definire Taylor Swift?
06:10Ebbene sì, parliamo di Taylor Swift che arriva a Milano dopo 13 anni di assenza, ritorna a Milano a San Siro con quattro serate sold out, serate poi tra l'altro lunghissime perché una delle nostre redattrici ha due figlie che sono fan, sono Swifties come si chiamano, sono fan di Taylor Swift e quindi le è toccato accompagnarle.
06:34Che fatica!
06:37Ha fatto una sorta di resoconto ed è un vero fenomeno, questa ragazza muove il pil degli Stati Uniti con il suo miliardo e 300 mila dollari, quindi ha un patrimonio che guarda non riesco nemmeno a pronunciarlo.
06:59Non lo sappiamo quantificare penso, però è interessante perché è arrivato addirittura a diventare un argomento di studio all'università io so.
07:08Certo, tra l'altro è nato tutto da un'incomprensione perché Taylor Swift piaceva già tanto ai ragazzini, siamo nel 2009 quindi è una ragazzina che adesso ha 34 anni e vince gli MTV Music Awards al posto di Beyoncé.
07:27E quando viene eletta miglior cantante sono tanti a storcere il naso soprattutto il presentatore che era Kanye West che dice non te lo meriti se lo meriterebbe di più Beyoncé.
07:42Chiaramente il faro internazionale è appuntato immediatamente su questa ragazza, ma chi è questa ragazza che addirittura scavalca una regina come Beyoncé ed è nato il fenomeno Taylor Swift proprio grazie a questa battuta un po' cattivella che le hanno fatto poi è nato questo fenomeno.
08:06Ed è veramente un fenomeno, gli Swifties appunto i ragazzi si scambiano braccialetti, c'è fra di loro un gergo particolare, devo dire che lei è una ragazza dai sani principi nel senso che promuove moltissimo la fiducia in se stessi, l'amore, l'amicizia fra ragazzi, quindi è proprio la classica ragazza americana cresciuta in un clima positivo.
08:36Ed è bello che sia proprio una donna, ormai è una donna, ha 34 anni appunto, sia proprio una donna positiva a essere un faro per alcuni ragazzi, quindi questa è una cosa positiva e diciamo chapeau alla cara Taylor Swift da questo punto di vista, è stata molto brava ad attirare energie positive e a rilasciarle soprattutto.
09:06È un buon esempio per i nostri ragazzi, come al solito c'è chi l'ama e chi la odia, quando ci sono questi personaggi, Lisa lo sai, c'è chi li ama e chi li odia, ma è normalissimo.
09:19È verissimo, però è positivissimo secondo me che lei sia una portatrice sana di cose belle e che faccia così presa sulle nuove generazioni, secondo me è fondamentale, quando si ha un ruolo di questo tipo bisogna saperlo sfruttare davvero bene diffondendo il bello.
09:35Terminiamo con, insomma Cinzia siamo in piena stagione dei saldi, bisogna però capire, il vostro titolo secondo me è intelligente, per ritornarci sopra perché voi intitolate shopping intelligente o saldi, effettivamente bisognerebbe capirlo no?
09:52Forse un po' tutte e due Lisa, l'abbiamo chiamato così perché forse fare shopping intelligente significa anche comprare i saldi, ma significa anche sapersi gestire il proprio budget, avere degli obiettivi ben precisi e quindi diamo dei consigli che magari sono ovvi,
10:14e che però è ripetita Juvent, non darsi allo shopping compulsivo, perché sì è vero che lo shopping tante volte è meglio di una terapia, su questo non c'è dubbio, ma non costa meno come si dice.
10:31È verissimo, è verissimo, questo quanto ci fa bene è vero, quanto ci fa bene.
10:39Ci rende felici perché le cose belle ci rendono felici, allora indossare quell'abito che avevamo puntato e che abbiamo aspettato ai saldi, appunto la strategia di cui parlavamo prima dello shopping intelligente, aspettiamo i saldi, certamente alcune volte ce li perdiamo alcuni capi, ma va bene così, si vede che non era destino dico io,
11:02quindi andiamo avanti e la cosa che secondo me bisogna sempre tenere presente è quanto ci è utile una cosa oppure quanto ci rende felice, perché se ci rende felice e ci è utile, allora va comprata assolutamente.
11:18E un po' fuori budget, magari rinunciamo a qualcos'altro se ci rende così felice che la dobbiamo avere una cosa e giocare tanto con gli accessori, andare a comprare al vintage, insomma ci sono tantissime strategie che si possono utilizzare quando si fa shopping, l'importante è che non sia compulsivo perché lì poi rientra in una patologia e parliamo di altro.
11:45Esatto, assolutamente sì, ecco bisogna effettivamente seguire dei punti e non discostarsi, però spesso ci viene da farci anche un po' la domanda quando siamo per acquistare qualcosa, ma me lo merito, la risposta è sempre sì, inevitabilmente cinzia soprattutto quando si tratta di shopping, però effettivamente hai ragione, cautela.
12:07E mi piace concludere con una frase che secondo me è stupenda e che è alla fine del vostro articolo, se una donna è malvestita, anche un uomo ovviamente, se una donna è malvestita si nota l'abito, se è vestita impeccabilmente si nota la donna, devo dire una frase geniale.
12:24Concludiamo così noi questo nostro approfondimento, grazie Cinzia, torniamo giovedì prossimo con i consigli utilissimi, la storia e la cultura di Pink Magazine Italia, grazie davvero.
12:37Grazie a te Elisa, grazie a tutti, buon proseguimento.
12:40A presto, bene ci fermiamo per un brevissimo momento di pausa e tra pochissimi istanti invece spazio nuovamente alla cultura con uno spettacolo teatrale un po' particolare, a tra poco.