Il futuro di Stellantis interessa la politica nazionale e non potrebbe essere diversamente: l'ex Fiat, che oggi esiste ancora come brand commerciale sui modelli delle auto e sulle pubblicità, in realtà è parte ormai di una holding multinazionale con sede nei Paesi Bassi e controlla quattordici marchi automobilistici un tempo espressione di gruppi industriali differenti.
Un colosso, insomma, che però non ha più testa e cuore a Torino, ma che, secondo alcune stime, dal 1975 ad oggi ha ottenuto dallo Stato italiano 220 miliardi di euro tra cassa integrazione per i dipendenti, prepensionamenti, rottamazioni per l'acquisto di nuovi veicoli e altri contributi.
Ora al di là delle dichiarazioni dei vertici, il timore del governo è che la compagnia si stia allontanando dall'Italia, come conferma ormai il calo dei veicoli prodotti nei quattro grandi stabilimenti di Melfi, Mirafiori, Pomigliano e Cassino e nelle altre strutture minori a favore di altri impianti all'estero.
Da settimane dunque è in corso un confronto tra esecutivo e azienda: proprio lo stabilimento in provincia di Frosinone è oggetto di particolare attenzione perché qui c'è stata la flessione più importante di auto prodotte (-11% tra 2022 e 2023) con 1700 dipendenti persi negli ultimi tempi e oggi 850 esuberi. Cifre imponenti che alimentano il timore di una chiusura dell'impianto, ipotesi questa che per Cassino e i territori limitrofi rappresenterebbe una vera e propria bomba sociale.
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Un colosso, insomma, che però non ha più testa e cuore a Torino, ma che, secondo alcune stime, dal 1975 ad oggi ha ottenuto dallo Stato italiano 220 miliardi di euro tra cassa integrazione per i dipendenti, prepensionamenti, rottamazioni per l'acquisto di nuovi veicoli e altri contributi.
Ora al di là delle dichiarazioni dei vertici, il timore del governo è che la compagnia si stia allontanando dall'Italia, come conferma ormai il calo dei veicoli prodotti nei quattro grandi stabilimenti di Melfi, Mirafiori, Pomigliano e Cassino e nelle altre strutture minori a favore di altri impianti all'estero.
Da settimane dunque è in corso un confronto tra esecutivo e azienda: proprio lo stabilimento in provincia di Frosinone è oggetto di particolare attenzione perché qui c'è stata la flessione più importante di auto prodotte (-11% tra 2022 e 2023) con 1700 dipendenti persi negli ultimi tempi e oggi 850 esuberi. Cifre imponenti che alimentano il timore di una chiusura dell'impianto, ipotesi questa che per Cassino e i territori limitrofi rappresenterebbe una vera e propria bomba sociale.
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00:00Il futuro di Stellantis interessa la politica nazionale e non potrebbe essere diversamente.
00:05L'ex Fiat, che oggi esiste ancora come brand commerciale sui modelli delle auto e sulle pubblicità,
00:10in realtà è parte ormai di una holding multinazionale con sede nei Paesi Bassi
00:15e controlla 14 marchi automobilistici un tempo espressione di gruppi industriali differenti.
00:20Un colosso, insomma, che però non ha più testa e cuore a Torino ma che, secondo alcune stime,
00:25dal 1975 ad oggi ha ottenuto dallo Stato italiano 220 miliardi di Euro
00:31tra cassa integrazione per i dipendenti, prepensionamenti,
00:34rottamazioni per l'acquisto di nuovi veicoli e altri contributi.
00:38Ora, al di là delle dichiarazioni dei vertici, il timore del Governo
00:41è che la compagnia si stia allontanando dall'Italia,
00:44come conferma ormai il calo dei veicoli prodotti nei quattro grandi stabilimenti
00:48di Melfi, Mirafiori, Polignano e Cassino
00:51e nelle altre strutture minori a favore di altri impianti all'estero.
00:54Da settimane, dunque, è in corso un confronto tra esecutivo e azienda.
00:58Proprio lo stabilimento in provincia di Frosinone è oggetto di particolare attenzione
01:02perché qui c'è stata la flessione più importante di auto prodotte,
01:06meno 11% tra 2022 e 2023,
01:09con 1.700 dipendenti persi negli ultimi tempi e oggi 850 esuberi.
01:15Cifre importanti che alimentano il timore di una chiusura dell'impianto,
01:18ipotesi questa che per Cassino e i territori limitrofi
01:21rappresenterebbe una vera e propria bomba sociale.