Endometriosi, quanto ne sappiamo? Il convegno ad Ardea per diffondere consapevolezza
Ospite in studio: Massimo Catalucci, Presidente Ass. “Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0 – ETS”
Endometriosi. Una patologia fino a qualche anno fa “semi” sconosciuta e ancora oggi molto difficile da diagnosticare. Può essere definita come un’infiammazione cronica benigna degli organi genitali femminili e del peritoneo pelvico, causata dalla presenza anomala, in questi organi, di cellule endometriali che, in condizioni normali, si trovano solo all’interno dell’utero. Nell’endometriosi, quindi, il tessuto endometriale va a posizionarsi in sedi diverse da quella fisiologica.
È una patologia molto frequente nella popolazione generale e si calcola che possa interessare il 10-20% delle donne in età fertile. Colpisce infatti prevalentemente donne tra i 25 e i 35 anni ed è praticamente assente nell’età pre-puberale e post-menopausale. Benché nel nostro paese siano affette da endometriosi tre milioni di donne circa, la diagnosi è nel 30-40% dei casi accidentale e avviene durante controlli ginecologici di routine o controlli specialistici eseguiti per altre patologie.
Potrebbe interessarti: che cos’è l’Endometriosi e quante donne ne soffrono
Con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità su questa patologia e fornire gli strumenti giusti per gestirla, il 23 marzo ad Ardea si terrà “Endometriosi. In cammino verso la consapevolezza”: si parte alle 16 con una marcia solidale per poi arrivare alle 17 con il convegno vero e proprio che vedrà la partecipazione del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, del sindaco di Ardea, Fabrizio Cremonini, del senatore Andrea De Priamo e della Consigliera Regionale Marika Rotondi.
Tra i relatori il dott. Massimiliano Marziali, esperto in endometriosi, Moira Masi, coordinatore Regione Lazio per il progetto pilota sull’endometriosi e il dott. Massimo Catalucci, Presidente Ass. “Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0 – ETS“.
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Endometriosi. Una patologia fino a qualche anno fa “semi” sconosciuta e ancora oggi molto difficile da diagnosticare. Può essere definita come un’infiammazione cronica benigna degli organi genitali femminili e del peritoneo pelvico, causata dalla presenza anomala, in questi organi, di cellule endometriali che, in condizioni normali, si trovano solo all’interno dell’utero. Nell’endometriosi, quindi, il tessuto endometriale va a posizionarsi in sedi diverse da quella fisiologica.
È una patologia molto frequente nella popolazione generale e si calcola che possa interessare il 10-20% delle donne in età fertile. Colpisce infatti prevalentemente donne tra i 25 e i 35 anni ed è praticamente assente nell’età pre-puberale e post-menopausale. Benché nel nostro paese siano affette da endometriosi tre milioni di donne circa, la diagnosi è nel 30-40% dei casi accidentale e avviene durante controlli ginecologici di routine o controlli specialistici eseguiti per altre patologie.
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Con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità su questa patologia e fornire gli strumenti giusti per gestirla, il 23 marzo ad Ardea si terrà “Endometriosi. In cammino verso la consapevolezza”: si parte alle 16 con una marcia solidale per poi arrivare alle 17 con il convegno vero e proprio che vedrà la partecipazione del presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, del sindaco di Ardea, Fabrizio Cremonini, del senatore Andrea De Priamo e della Consigliera Regionale Marika Rotondi.
Tra i relatori il dott. Massimiliano Marziali, esperto in endometriosi, Moira Masi, coordinatore Regione Lazio per il progetto pilota sull’endometriosi e il dott. Massimo Catalucci, Presidente Ass. “Gruppo Sociale Difesa Valori e Diritti 4.0 – ETS“.
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NovitàTrascrizione
00:00Non solo Roma, le notizie dalla regione con Elisa Mariani.
00:08Buongiorno e bentrovati ad una nuova puntata di Non solo Roma in diretta in vostra compagnia fino alle 14 qui per Radio Roma Television,
00:16pronti ovviamente come sempre con i nostri approfondimenti giornalistici sulla capitale e sulla provincia in compagnia dei nostri ospiti.
00:24Oggi apriamo con un tema molto delicato quanto importante, endometriosi, una patologia fino a qualche anno fa che potremmo definire tra virgolette semisconosciuta,
00:34ma ancora oggi molto difficile da diagnosticare. Dal punto di vista scientifico potremmo definirla come un'infiammazione cronica benigna degli organi genitali femminili e del peritoneo pelvico.
00:46Da cosa è causata? Dalla presenza di tessuti di cellule endometriali che in condizioni normali dovrebbero trovarsi soltanto nel loro.
00:55Giusto qualche numero colpisce tra il 10 e il 20% delle donne in età fertile, nel nostro paese si stima che ne soffrano 3 milioni di donne.
01:05È chiaro quindi che è necessario quanto mai sensibilizzare la popolazione ma anche cercare di avvicinarla ad un processo di consapevolezza di questa patologia
01:15perché, pensate un po', queste 3 milioni di donne che soffrono di endometriosi hanno ricevuto una diagnosi praticamente per caso, quasi dunque durante i normali controlli di routine.
01:25Motivo per cui proprio domani, il 23 marzo, si terrà ad Ardia un convegno, endometriosi in cammino verso la consapevolezza.
01:32Saranno presenti diverse cariche istituzionali e ovviamente tantissimi relatori.
01:37Oggi abbiamo qui in studio uno dei relatori che parteciperà appunto domani al convegno, il dottor Massimo Catalucci, presidente dell'associazione Gruppo Sociali Difesa dei Valori e Diritti 4.0 ETS.
01:51Buongiorno dottore.
01:52Buongiorno a te Elisa.
01:53È un grande piacere per me affrontare questo tema insieme a lei.
01:57Dottoretto, pronto per domani per questo convegno per parlare di un tema davvero importante?
02:02Esattamente, l'endometriosi appunto è una patologia in fausta, una patologia che colpisce, come abbiamo già accennato, oltre 3 milioni di donne solamente in Italia.
02:14Ma parliamo di donne a cui è stata certificata l'endometriosi, perché poi sappiamo che sono molte di più.
02:19E 190 milioni in tutto il mondo, questi sono gli ultimi dati.
02:24Noi naturalmente come associazione ci prefiggiamo di raccogliere quello che è il documento dell'Unione Europea, il Britain Declaration on Endometriosis, sirato nel 2004, che dà indicazione agli Stati membri su come fare in ragione appunto dell'endometriosi.
02:39E andiamo a sviluppare quelle tre azioni che secondo noi sono di base e diciamo importanti però proprio per cercare di preparare le persone a conoscere.
02:50La prima azione è l'informazione, l'altra azione è la formazione e l'altra ancora azione è l'orientamento.
02:59Quindi fare la corretta informazione per capire che cos'è l'endometriosi e qui è già stato in apertura descritto abbastanza bene che cos'è.
03:10Chi colpisce naturalmente, come affrontarla e quindi naturalmente a chi rivolgersi anche nel momento in cui si sospetta di avere l'endometriosi.
03:20Ripeto, non è facile la diagnosi, addirittura possono servire 7-10 anni, ma la cosa che è ancora più problematica secondo me è che può colpire bambine tra i 10 e gli 11 anni.
03:32E capire la difficoltà naturalmente nell'andare a individuare una bambina a 10-11 anni i primi sintomi appunto di questa patologia che è invalidante.
03:44Diciamo che dal 2004 però, dal documento che è stato fatto dalla comunità europea, dall'Unione Europea, diciamo che è stato fatto ben poco.
03:55E' vero che è riconosciuto nei LEA, che sono praticamente i livelli essenziali di assistenza, adesso non ricordo il termine esatto, comunque sia è stata inserita lì.
04:07E viene dato un ticket sanitario alle donne ma quando sono al terzo e quarto stadio.
04:12Ma sappiamo anche che non è di pari passo la sofferenza che prova la donna se sta al primo o al quarto stadio.
04:21Può succedere magari che quella che sta al primo stadio soffre per i maggiori di un terzo e quarto.
04:26Anche perché lei mi conferma che il dolore è molto soggettivo, dipende anche da persona a persona, dalla soglia del dolore che noi abbiamo.
04:33Sì, poi naturalmente è molto soggettivo anche nel momento in cui individuo che la donna è affetta da endometriosi e quindi anche la terapia che dovrà andare a fare deve essere mirata a quella persona.
04:49Perché non c'è una standardizzazione anche nella cura.
04:53Tanto diciamo che è cronica, è comunque bigna.
04:56Io naturalmente quello che sto dicendo non essendo medico riporto quello che generalmente i convegni...
05:02Quello che ci dice la comunità scientifica, no?
05:04Sì, in particolare il nostro responsabile scientifico che è il dottor Marziali che ci segue in tutti i convegni che stiamo facendo.
05:13Noi partiamo lo scorso anno con un progetto che è appunto quello di fare informazione nei vari comuni della regione Lazio che ci vogliono ospitare per divulgare quella informazione corretta.
05:26Perché purtroppo c'è ancora molta disinformazione e anche tanta ignoranza in merito a quella che è questa patologia.
05:32Ecco, effettivamente come poi è nel caso del convegno di domani a Tardia, no?
05:36Quindi cerchiamo di fare informazione.
05:38Lei prima ha detto un qualcosa di molto interessante, cioè ci vogliono anche 7 o 10 anni per arrivare ad una diagnosi.
05:43Io immagino però una donna che voglia un figlio perché so che può compromettere anche la possibilità di avere una gravidanza.
05:49Per ricevere una diagnosi in così tanto tempo si rischia di non riuscire poi ad avere un figlio.
05:54Crea sicuramente delle problematiche da questo punto di vista alla donna.
05:58Ripeto, io non voglio entrare nel tecnico perché naturalmente non sono la persona preposta a poter parlare in questi termini.
06:04Però c'è anche un problema a livello proprio di disinformazione come ha detto lei.
06:07Sì, sì, no, no, ma appunto è proprio per questo che noi quindi attraverso i convegni che stiamo facendo
06:12cerchiamo di dare delle risposte a chi ha già delle risposte ma delle risposte errate, quindi delle risposte corrette.
06:20Quindi un'informazione corretta.
06:22E allo stesso tempo però cerchiamo anche di orientarle.
06:24Non sono poche le donne che nei convegni dopo il convegno ci hanno successivamente contattati per poter essere indirizzate.
06:33Naturalmente il nostro punto di riferimento sono le persone, i professionisti che collaborano con noi.
06:38Tra l'altro c'è da dire una cosa, non è sufficiente essere un ginecologo bravo, ma deve essere esperto in endometriosi.
06:47Quindi aver lavorato sul campo, conoscere le varie situazioni che si presentano.
06:52Ma tra l'altro il ginecologo deve lavorare anche in equipe con chi naturalmente va a fare ad esempio una risonanza,
06:59chi fa delle ricerche anche strumentali, perché deve sapere poi dove andare a cercare.
07:05Quindi addirittura già nella visita ginecologica ci sono delle attenzioni da osservare perché altrimenti non individui il problema.
07:15Lei il Torcatalucci è un giornalista e visto che ci occupiamo ovviamente di informazione,
07:21come mai secondo lei fino a qualche anno fa di endometriosi si parlava così poco?
07:25La verità è che non era ancora stata individuata bene come patologia, era semi sconosciuta,
07:30però anche oggi se ne parla, ma non come si dovrebbe.
07:34È una domanda che ci siamo fatti anche noi nell'associazione ed è per questo che abbiamo detto
07:39facciamo qualcosa, perché noi non nasciamo come associazione per aiutare le donne endometriose esclusivamente.
07:48Noi ne nasciamo naturalmente come associazione che vuole prendere un problema sociale,
07:52lo vuole portare in risalto, mettere su un tavolo, studiarlo e poi eventualmente per seguirlo fino in fondo,
08:00cioè noi lo stiamo seguendo anche alle camere, per cui siamo stati invitati il 20 luglio dello scorso anno
08:07in una conferenza stampa, tra l'altro che ho avuto il piacere di dirigere,
08:12nella sala dei caduti in assiria, lì al senato, dove era presente il senatore De Primo,
08:20che è il primo firmatario del DDL 6 e 30.
08:23Ci sarà presente domani, giusto?
08:25Ci sarà domani, così come naturalmente la stiamo seguendo non solo lì alle camere,
08:30ma la stiamo seguendo anche in regione, per i motivi che stavamo dicendo prima,
08:33quindi servirà una formazione, ma una formazione innanzitutto per chi andrà a fare un front office
08:41nello sportello ad esempio di accoglienza e di ascolto e di orientamento,
08:46che non deve essere necessariamente un medico, ma poi ci sarà naturalmente necessità
08:50di fare una formazione specifica proprio per il settore medico e paramedico.
08:55Quindi lo stiamo seguendo sia da un punto di vista parlamentare che da un punto di vista regionale.
09:02Tra l'altro so che c'è un progetto pilota proprio sull'endometriosi.
09:07Il progetto che ti stavo accennando prima è proprio questo,
09:10è quello dove noi ci siamo prefessi lo scorso anno di fare un percorso informativo
09:16in tutti i comuni della Regione Lazio.
09:18Quindi questo perché? Perché tanto sensibilizziamo,
09:21allo stesso tempo lavoriamo nelle stanze del Governo,
09:27istituzionali possono essere il Governo centrale e quelle locali come regionale,
09:34assistiti naturalmente dalla politica che deve farsi carico di questa problematica
09:42e arrivare finalmente a legiferare, perché ormai sono passati 20 anni dal 2004
09:49quando l'Unione Europea ha fatto questo documento.
09:53Il tempo è trascorso anche in maniera veloce.
10:00Grazie anche al vostro contributo di vedere domani tante persone al nostro evento
10:07che vorrei sintetizzarlo un attimo.
10:09Vorrei che infatti lei ci spiegasse meglio perché in realtà il convegno non parte proprio alle 17,
10:13c'è prima una cosa molto speciale.
10:15Infatti c'è questa marcia simbolica, questa marcia solidale
10:19che nasce in America da un'idea del dottor Cameron Nezat
10:26che è un chirurgo laparoscopico e robotico.
10:30Da lì è stata poi portata in Italia da Dalina Migliori,
10:36perché ci tengo naturalmente a fare in modo che si riconosca a lei questo merito,
10:42è stata portata in Italia e ha fondato il Team Italy Endomarch,
10:53e da dieci anni praticamente sta organizzando queste marce,
10:57una volta a Roma, quest'anno la faranno a Bologna,
11:00forse avete mandato delle immagini.
11:02So se vado errata, ma Endomarch riprende anche il mese di marzo,
11:05è stato il mese dedicato all'endometrio utile.
11:07Certo, infatti marzo è il mese dove in tutto il mondo
11:10si concentrano gli appuntamenti per conservabilizzare le persone
11:15in merito a questa patologia.
11:17Noi speriamo, dottor Massimo Catalucci,
11:19che questo convegno di domani aiuti davvero la popolazione
11:22a sentirsi anche un pochino più vicina, consapevolizzata
11:26su questa patologia che è ancora così difficile da diagnosticare.
11:31Siccome noi abbiamo terminato il tempo a disposizione,
11:33diamo giusto qualche accenno a domani, alle 16 si parte?
11:37Allora noi saremo lì prima, circa alle 15,
11:40siamo tre quarti d'ora prima per organizzarsi al meglio,
11:45e poi partirà appunto questa marcia per circa 750-800 metri.
11:50Partiremo dal Museo Manzù, quindi due punti simbolo del territorio,
11:56Museo Manzù e arriveremo fino all'Aula Consigliare,
12:00che sono 750-800 metri.
12:03Da lì naturalmente poi andremo in aula e inizierà il convegno
12:07con tutti gli ospiti che abbiamo invitato.
12:09Noi ci aspettiamo che vengano anche le persone
12:12che rappresentano i vari comuni che ci hanno ospitato
12:16in questo anno di convegni.
12:19Bene, allora sarà davvero un appuntamento importante
12:22al quale davvero cerchiamo di non mancare.
12:25La ringrazio dottore, è stato un piacere parlare con lei
12:28di un tema così importante e delicato.
12:30Noi ci fermiamo per un brevissimo momento di pausa,
12:33torniamo tra pochissimi istanti cambiando totalmente argomento,
12:37ma restando ovviamente sempre nella Capitale.