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06:33 "The Radio Dreamers", in un libro l'epopea delle radio libere italiane. In collegamento Paolo Lunghi, giornalista e scrittore

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Novità
Trascrizione
00:00Extra, tutti i colori
00:05dell'attualità, con Claudio
00:07Michalizio. Bentornati a Extra,
00:10c'è un anniversario che tutti
00:13gli appassionati di radio
00:14stanno aspettando con
00:16particolare trepidazione. Cadrà
00:17nel duemila e venticinque,
00:18quindi c'è ancora un po' di
00:20tempo, ma saranno cinquant'anni
00:23dalla nascita delle radio
00:26libere, un vero e proprio
00:28ricordo ancora che economico,
00:29che nei decenni è diventato
00:31sempre più importante, riuscendo
00:34a cambiare le abitudini di
00:35milioni di italiani. Una vera e
00:38propria rivoluzione che è stata
00:41al centro di un libro uscito da
00:44poco tempo, che vuole
00:45ripercorrere quella che è una
00:47vera e propria epopea. Di questo
00:49parleremo in questa puntata di
00:51Extra. Prima, come sempre, una
00:53copertina ci aiuta a mettere a
00:55fuoco il tema di oggi.
00:59Tra i mass media dell'era
01:01contemporanea, la radio è
01:02sicuramente il più longevo,
01:09ma non serve certo l'autorevolezza
01:10di una puntata di Quark per
01:12provare a riassumere la storia
01:13del mezzo di comunicazione, nato
01:15dalle intuizioni di Guglielmo
01:16Marconi e degli altri scienziati
01:17che, negli anni a cavallo tra il
01:19diciannovesimo e il ventesimo
01:20secolo, avevano scoperto la
01:21possibilità di diffondere paroli
01:23e suoni via eteree, anche se
01:24oggi non capita più di ritrovarsi
01:25come le famiglie di un tempo,
01:27ratonati davanti a voluminosi
01:28apparecchi. A distanza di oltre
01:30120 anni dalla nascita, la radio
01:31resta, in Italia come nel resto
01:33del mondo, la fedele compagna
01:34delle giornate di milioni di
01:35persone che la scegliono per
01:37avere compagnia e musica, con la
01:38certezza però di essere sempre
01:39aggiornati su quanto sta accadendo
01:41fuori dalla porta di casa. E
01:43forse proprio questa versatilità
01:44è una delle caratteristiche da
01:45sempre più apprezzate. Capitò già
01:47durante la Seconda Guerra Mondiale
01:48quando, per esempio, proprio un
01:50emittente come Radio Londra
01:51diventò un'importante fonte di
01:52informazione al servizio della
01:53lotta di liberazione.
01:58E accade anche oggi ogni volta che
02:00un avvenimento importante fa
02:01irruzione nella quotidianità
02:02globale. Bastano pochi secondi,
02:04una voce o un microfono per far
02:05diventare pubblica qualunque
02:06notizia. Il mercato radiofonico in
02:08Italia è particolarmente vivace a
02:10contendersi una platea di quasi
02:1150 milioni di ascoltatori più o
02:13meno fedeli. Operano oltre 500
02:15emittenti tra canali rai, network
02:17nazionali e stazioni locali. Una
02:19selva di gingole e frequenze che
02:20figlia del boom vissuto dal
02:21settore, a cavallo tra gli anni
02:2360 e 70, a rompere decenni di
02:25monopolio delle tre reti rai, fu
02:26nel 1966 un'emittente straniera,
02:29Radio Monte Carlo, che con le sue
02:30frequenze iniziò a sdoganare in
02:31molte regioni della penisola le
02:33canzoni straniere, fino ad allora
02:35pressoché ignorate dai canali
02:36dell'emittente pubblica, ma anche
02:37uno stile di un linguaggio meno
02:38ingessato nelle proprie trasmissioni.
02:46Era l'inizio della rivoluzione, la
02:48Rai due anni dopo vinse a ricorso
02:49contro il Principato di Monaco, ma
02:51nel frattempo, complice clima della
02:52contestazione studentesca, un po'
02:54ovunque iniziarono a sorgere le
02:55cosiddette radio libere, celebrate
02:57anche da una famosa canzone di
02:58Eugenio Finardi.
03:10Quando nel 1976 la Corte
03:12Costituzionale decreta la fine del
03:14monopolio Rai sulla radiodiffusione,
03:15in Italia si contano già 400 a
03:17radiopirata, alcune sono
03:18piccolissime, con antenne e
03:20apparecchiature improvvisate riescono
03:21a farsi sentire solo nell'ambito di
03:23una strada o di un isolato, ma
03:24riscono ad attirare l'attenzione di
03:26ascoltatori e fan. In questo far west
03:27molto effervescente, fatto di grande
03:29creatività ma a zero soldi, nascono e
03:31si affermano anche le cellule di
03:32grandi network, che ancora oggi
03:34dominano il panorama italiano.
03:35Nel 1975 nascono Radio Milano
03:37International, che poi diventerà
03:39Radio 101,
03:44Radio 105,
03:48ed RDS.
03:53Ed è negli anni 90 che il settore vive
03:54la sua più grande evoluzione,
03:56le emittenti che passano dalla
03:57dimensione del volontariato a quella
03:58del professionismo, fanno il grande salto
04:00e diventano vere e proprie aziende
04:01capaci di raccogliere pubblicità e
04:03investire in tecnologia, personale e
04:05animatori.
04:11Musica, intrattenimento e informazione,
04:13oggi le radio fanno a gara per offrire
04:14una programmazione sempre più di qualità
04:16sul fronte dei contenuti, ma anche
04:17della musica, che nell'FM è da sempre
04:19un alleato prezioso anche per la
04:21promozione di canzoni ed artisti.
04:41Un feeling, quello tra le onde
04:42elettromagnetiche e le note del pentagramma,
04:44che sembra fortissimo e inscindibile
04:46anche nell'era di internet e della
04:47musica on demand, a conferma di come
04:49la radio, dall'alto del suo secolo di vita,
04:51sia uno strumento di comunicazione sempre
04:53giovane e competitivo, a dispetto di
04:54quanti, alla fine degli anni settanta,
04:56erano già pronti a decretarne la morte
04:58per colpa della tv.
05:14Eh sì, un bel viaggio nella memoria,
05:16quello che abbiamo ripercorso grazie
05:18alla nostra copertina, un viaggio nella
05:20memoria che ritroviamo anche in un bel
05:22libro che sta davvero facendo scuola e
05:25che vuole rendere omaggio proprio a
05:27questa autentica avventura, la magia
05:30delle radio libere che nel 1975
05:33iniziarono ad accendere le loro
05:35frequenze. The Radio Dreamers, storie e
05:37personaggi straordinari della radio.
05:39Il titolo di questo volume lo
05:41presentiamo insieme all'autore, Paolo
05:43Lunghi, benvenuto a Estra, buonasera.
05:47Ciao Claudio, bel servizio, bella storia,
05:50un bel racconto veramente, mi fa rivivere
05:53ciò che poi ho scritto nel libro. Un
05:56libro che è uscito da già da qualche
05:58settimana, che verrà presentato tra
06:00l'altro tra pochi giorni proprio a Roma,
06:03alla Camera dei Deputati e che poi si
06:06appresta a creare un vero e proprio tour
06:09che andrà anche nel mondo delle
06:10università, nel mondo delle scuole, perché
06:13tu dici Paolo, nel tuo libro, tu sei un
06:15giornalista, uno scrittore, sei anche un
06:17imprenditore, un esperto di comunicazione
06:19che arriva da quel mondo, dal mondo
06:22della radio, tu dici davvero questa è un
06:24epopea che ha cambiato il paese intero e
06:28che meritava di essere raccontata, per
06:30quale motivo? È stata una rivoluzione, è
06:34stata potrei dire la prima ma anche
06:36l'unica rivoluzione che nasce dal basso,
06:39che nasce quando parliamo di popolo, cioè
06:42il popolo ha creato il fenomeno delle
06:45radio libere, i giovani che negli anni
06:48settanta, come il sottoscritto, si
06:51mettevano nelle soffitte o nei garage
06:53delle varie città o dei vari paesi
06:55italiani a provare ad allargare i
06:57propri orizzonti, a provare a creare un
06:59qualcosa di nuovo e di alternativo ad un
07:02sistema di quegli anni abbastanza chiuso
07:05della RAI. È stata veramente una
07:08rivoluzione e per questo merita
07:11conoscerla e merita spiegarla proprio ai
07:14giovani, non tanto per la radio in se
07:16stessa e non tanto per far conoscere lo
07:18strumento, sì anche quello, ma non solo,
07:21ma per far capire che con la volontà, con
07:25l'impegno, si riesce a fare cose
07:28veramente straordinarie, si riesce ad
07:31aprire i cassetti, tirar fuori i sogni e
07:35in qualche modo realizzarli e noi, io, tu
07:39e chi comunque è all'interno di The
07:42Radio Dreamers l'ha fatto.
07:44Senti Paolo, poi ti chiederemo qualche
07:46curiosità anche. Sai, in molte e molte
07:50pagine del tuo libro ricorre proprio una
07:53sensazione, la percezione che all'epoca
07:55ci fosse quasi una magia, no? A muovere
07:59lo spirito un po' piratesco anche, non a
08:04caso, non a caso ci fu anche una vera
08:07e propria offensiva da parte della RAI,
08:09l'intervento delle istituzioni, delle
08:11forze dell'ordine, no? Secondo te quanto
08:13si era consapevoli all'epoca che tutto
08:17questo che sembrava come i pirati all'
08:20arembaggio, un giorno avrebbe dato vita
08:22invece a un mercato, quello delle radio
08:24private, che in Italia rappresenta una
08:27voce molto importante anche in termini
08:29economici?
08:31Nella fase iniziale nessuno aveva il
08:33polso della situazione, nessuno si sarebbe
08:36mai immaginato che poi la radio libera
08:39si trasformasse in un'attività vera e
08:42propria, in un business, non c'era
08:45questa concezione anche perché avevamo
08:4716, 17, 18 anni, eravamo molto giovani,
08:51andavamo a scuola e non avevamo ancora
08:53intravisto gli aspetti possibili e lo
08:57sviluppo commerciale del mezzo. Poi vabbè
08:59c'è stato qualche visionario come per
09:01esempio Azzam che è riuscito a
09:03trasformare il business locale in un
09:07business nazionale, ma non c'era
09:09consapevolezza, ci divertivamo,
09:12cercavamo di fare qualcosa proprio per
09:14mettere una musica nuova, un qualcosa che
09:18in Italia non veniva ascoltato per
09:20parlare, ma la vera rivoluzione è stata
09:22proprio, ed è questo fondamentale, è stato
09:25proprio l'impatto. Giustamente avete
09:27detto nel servizio, radio estremamente
09:29piccole che si ascoltavano a poche
09:32centinaia di metri di distanza
09:34dalla sede, ed è vero, ma questi pochi
09:37centinaia di metri o questi pochi
09:39chilometri sono stati veramente
09:40dirompenti perché la signora, la
09:43casalinga, la signora che stava dietro
09:45ai fornelli ed era abituata ad
09:47ascoltare la radio come organo
09:50ufficiale, la radio Londra con le
09:53memorie della guerra, ma anche in parte
09:56Montecarlo e la RAI, l'uncellino della
09:59RAI, la radio ufficiale, lo speaker
10:01ufficiale. Erano abituati ad
10:03ascoltare quello. Tutto insieme
10:06dalla mattina alla sera. Il giorno dopo
10:09si sono trovate ad ascoltare la voce
10:11del vicino di casa o dell'amico della
10:13figlia che magari faceva la dedica
10:16alla figlia per il compleanno o all'amico
10:19salutava la signora che stava
10:21preparando, non so, la peperonata. Sembra
10:23banale, ma questa è stata una
10:25grandissima rivoluzione che ha avuto un
10:27impatto sociale travolgente.
10:31Senti, come mai però all'inizio venne
10:33così tanto osteggiata? Ovvio, c'erano le
10:36leggi che di fatto stabilivano che
10:39soltanto la RAI potesse in qualche modo
10:42usare le frequenze pubbliche, però
10:46il servizio si faceva riferimento alla
10:48Corte Costituzionale. A un certo punto
10:50questo monopolio venne picconato di
10:52sentenza in sentenza, ma perché erano gli
10:55imprenditori della radio che
10:57obbligavano la magistratura a intervenire
10:59e poi obbligarono anche la politica a
11:02prendere atto che questo fenomeno andava
11:04normato? Ma perché secondo te all'inizio
11:06c'era così tanto contrasto
11:11alla nascita di queste
11:13radio libere? Era solo rispetto della
11:15legge o si temeva che potessero con
11:17questa rivoluzione davvero incidere
11:19anche sulla società italiana?
11:23Beh io credo che i fattori
11:24fondamentalmente siano stati due. Uno che
11:26non c'era la consapevolezza né da parte
11:28di chi faceva la radio ma neanche da
11:30parte delle istituzioni. Non si sapeva
11:31cos'era sta cosa. Era sì fuori legge ma
11:34non c'era poi il polso di riuscire ad
11:37intuire o a capire dove poteva
11:39arrivare. C'è anche un altro aspetto.
11:41Eravamo in un periodo brutto per
11:44l'Italia, in un periodo difficile, nel
11:46periodo delle brigate rosse, nel periodo
11:48del terrorismo. Quindi c'era anche la
11:51paura che questi emittenti fossero dei
11:55permettetemi il termine, dei covi di
11:58terroristi. Noi avevamo la polizia alle
12:02costole ma non perché noi eravamo
12:04particolarmente trasgressivi ma perché
12:07nemmeno loro avevano questa
12:09consapevolezza. Poi vabbè si sono resi
12:11conto che in effetti sì c'era qualche
12:14radio politica ma le radio non non
12:16erano l'espressione del del terrorismo
12:21ma erano ben altro, erano un
12:23fenomeno sociale però va anche detto
12:25che sia ehm la RAI che l'ESCOPOST che
12:29erano l'organo di polizia di
12:32controllo ehm non videro questa
12:35questione, la questione della nascita
12:37delle radio come come un un effettivo
12:40reato. Stavano cercando di capire
12:43cosa succedesse e intervenire di
12:46conseguenza ma avevano già ehm la
12:49possibilità che questa sarebbe stata
12:52una rivoluzione da un punto di vista
12:55parlo eh istituzionale e legislativo
12:58infatti poi la eh la politica è
13:01dovuta necessariamente intervenire
13:03fotografando poi la situazione perché
13:06non è che ha fatto più di tanto, ha
13:08preso atto di ciò che il popolo
13:10fra virgolette aveva creato e
13:12delle esigenze dei cittadini e ha
13:15fotografato la situazione. La
13:17rivoluzione delle radio libere che
13:19nascevano nel millenovecentosettantacinque
13:22capite perché tra poco saranno
13:24cinquant'anni tondi, viene
13:25raccontata in questo libro dei
13:27Radio Dreamers con Paolo Lunghi
13:29dopo la pubblicità Paolo però
13:31eh raccontiamo chi è che ti ha
13:33aiutato a scrivere questo libro
13:35perché anche questo è una bella
13:37favola da raccontare. Ne parliamo
13:39tra un attimo.
13:43Beh non poteva naturalmente Radio
13:46Dreamers farsi dal dare idealmente
13:48il via a un conto alla rovescia lo
13:51stesso che stanno vivendo milioni di
13:53appassionati di radio in tutta Italia
13:55oltre agli adetti lavori perché lo
13:57dicevamo in apertura di questa
13:58puntata di estra eh tra pochi mesi
14:01nel duemilaventicinque cadranno i
14:04primi cinquant'anni della
14:07radiofonia privata in Italia.
14:08Quelle che una volta si chiamavano
14:09le radio libre, le radio private in
14:12tutto il mondo eh perché non è
14:13soltanto in Italia che se accendevi
14:15una radio venivano i carabinieri a
14:17metterti i sigilli. Paolo Lunghi che è
14:19un professionista della comunicazione
14:21oggi è un imprenditore di un'azienda
14:23che opera nel settore giornalista e
14:25scrittore ha dedicato a questa epopea
14:27un libro del Radio Dreamers che
14:29stiamo raccontando in questa puntata di
14:32estra lo vedete storie e personaggi
14:34straordinari della radio dice il
14:37sottotitolo e questo libro ne è la
14:40testimonianza di come davvero da
14:42quell'epoca sono nati tantissimi
14:45artisti che ancora oggi vediamo
14:48magari in televisione molti sono
14:49rimasti in radio e particolarità del
14:52libro Paolo Lunghi loro insieme a te lo
14:54hanno scritto cioè questo è un libro
14:57pieno di testimonianze esclusive di chi
14:59la radio l'ha vissuta e la fatta mi
15:02verrebbe da dire certamente sì è un
15:05racconto fatto dai protagonisti
15:08ognuno racconta la propria storia e la
15:10propria esperienza ma non a caso perché
15:13bisogna darle degli esempi per
15:15raccontare le storie bene e darle anche
15:18cercando di vedere e di capire il
15:21passato delle persone quindi ognuno
15:23racconta se stesso io racconto me stesso
15:26Amadeus Gerry Scotti Albertino sono
15:32oltre 60 personaggi che raccontano la
15:34loro storia nella radio raccontano i
15:37loro sogni nel cassetto e il percorso
15:40che hanno fatto per arrivare ad essere
15:42famosi nel libro non ci sono solo fra
15:45virgolette i frontman cioè coloro che
15:48stanno dietro al microfono ma ci sono
15:50anche coloro che hanno fatto sì che quel
15:52microfono funzionasse e parlò dei
15:55tecnici chi ha costruito gli impianti di
15:57bassa frequenza chi ha costruito le
16:00antenne chi ha montato le antenne chi ha
16:02fatto le reti di trasmissione gli
16:05imprenditori come Alberto Azzan che sono
16:08riusciti a trasformare come dicevo le
16:11piccole radio locali in grandi aziende
16:14nazionali a incentivare il mercato della
16:18pubblicità a dare visibilità a tutta una
16:22serie di aziende che altrimenti non
16:25avrebbero avuto visibilità e non
16:27avrebbero venduto come stanno vendendo
16:30è tutto un mondo che è bene raccontare
16:33ed è bene come come succede nel libro
16:35che lo racconti chi l'ha vissuta e
16:39ovviamente raccontando la storia si
16:41raccontano anche i sogni gli anedoti si
16:44racconta anche le difficoltà incontrate
16:47da chi comunque ha creduto di in qualcosa
16:53creduto di sviluppare un suo sogno perché
16:56poi non è stato così semplice oggi
16:58magari ci troviamo con un media che
17:01esiste conosciuto ma al tempo non
17:03esisteva era illegale chi comunque
17:06faceva il dj o faceva lo speaker o
17:08faceva il giornalista o la radio non era
17:11inquadrato come un professionista che
17:13stava svolgendo un'attività lavorativa
17:16chiedevi che fa la radio di lavoro cosa
17:19fai perché questo è perché nessuno aveva
17:22la concezione la consapevolezza che
17:24questo fosse un'attività
17:27sì lo dico ancora adesso è se ti può
17:30consolare perché ancora non c'è la
17:34percezione ma in effetti io credo che chi
17:36fa questo lavoro sia una persona
17:38privilegiata se ha la possibilità come
17:41è capitato anche a noi no di poi farlo
17:44diventare davvero una professione con
17:45il quale banalmente riesce a pagarti un
17:47mutuo a mettere su famiglia e a vivere
17:50dignitosamente sei super privilegiato
17:53sei super fortunato ma in quegli anni
17:56nessuno lo poteva immaginare tu hai
17:58citato due volte alberto azzan che è un
18:00imprenditore che ha creato un autentico
18:03impero partendo da piccolissime radio
18:07una di queste radio 105 poi virgin radio
18:11nell'87 ha comprato radio monte carlo
18:13dal principato di monaco le ha fatte
18:15diventare aziende con centinaia di
18:17dipendenti e io credo che questa epopea
18:22questa storia poi ci sono altri gruppi
18:24è ovviamente che hanno fatto questo
18:26però ti dà l'idea di come la famosa
18:29canzone non sono solo canzonette e in
18:32realtà possa essere letta anche nella
18:34storia di un mercato che dal nulla è
18:37creato e ha saputo imporsi diventando a
18:40tutti gli effetti anche un mercato nel
18:42quale si può fare si può fare business
18:44oggi secondo te sarebbe possibile
18:46rivivere questa epopea ma senti in parte
18:51per io vi parto da un da un concetto che
18:55è quello che mi ha portato magari anche
18:57a scrivere questo libro ma anche altri
18:59libri quando nel 76 75 anche 74 mi
19:04mettevo nella soffitta di mia nonna
19:06di inventarmi la radio alla fine non
19:09facevo cose estremamente diverse da
19:11quelle che faccio oggi che di anni ne ho
19:1364 e mi metto dietro ad un pc su un
19:16social su un su facebook su twitter su
19:21qualsiasi strumento del genere è vero
19:24che la tecnologia è diversa è cambiato il
19:26mondo è cambiato tutto ma lo spirito che
19:29spinge a comunicare la socializzazione
19:34l'empatia la volontà di comunque
19:38dialogare con altri è la stessa e su
19:41questo aspetto potrebbe essere non una
19:43rivoluzione ripetibile ma per certi
19:46aspetti analoga poi tutto quello che è
19:49il commerciale che che ne viene dietro
19:52o eh la rivoluzione sociale questa no
19:56non credo sia più non sia non credo sia
19:58fattibile proprio perché è diverso il
20:01contesto sociale quindi eh un impatto
20:05come ha avuto la radio libera come
20:07hanno avuto i dj e gli speaker di
20:09quegli anni sul sociale sul territorio
20:11non credo sia più fattibile in
20:14nessun modo poi non ci dimentichiamo che
20:17eh la radio è servita proprio anche
20:20alla politica a ad avere nuovi strumenti
20:23cioè dire eh andare in senso positivo
20:27anche in senso negativo cioè la signora
20:29che eh aveva il marciapiede rotto e
20:32l'ampione sotto casa che non funzionava
20:34aveva uno strumento per comunicare
20:36pubblicamente e direttamente ad un'
20:38amministrazione pubblica la problematica
20:40che aveva e questo è stato un altro
20:43aspetto dirompente poi amplificando
20:46eh portandola sul nazionale chiaro il
20:50meccanismo è lo stesso amplificato
20:52allora c'è tanto tantissimo da
20:54raccontare di questo libro de Radio
20:57Dreamers che è in realtà il primo no
21:00capitolo di un progetto che tu vuoi
21:02portare in giro per l'Italia hai già
21:04iniziato a fare conferenze nelle
21:06università nelle scuole ovunque eh sia
21:09bello poter raccontare una pagina
21:12importantissima della storia, del
21:14costume e dell'economia di questo
21:16nostro eh paese e so che tu dedicherai
21:19molta attenzione anche alle radio
21:21libere tra l'altro noi oggi abbiamo
21:23dato per scontato che stiamo parlando
21:24dei grandi network ma la vera storia
21:27forse l'hanno fatta proprio le
21:29piccolissime emittenti eh Radio Roma
21:33eh che è la radio da cui noi stiamo
21:34trasmettendo fu una delle prime fu
21:36la credo la la seconda o la terza no
21:38a livello nazionale ad accendere nel
21:40milanovecentosettantacinque la prima
21:42fu Radio Parma ecco quella è un'altra
21:45storia che so che tu vuoi raccontare
21:47con altrettanta attenzione
21:49altrettanta dovizia di particolari
21:51perché oltre a essere come me
21:54particolarmente attento e affezionato
21:57è lì che poi in qualche modo sono nate
21:59molte intuizioni, molte idee, molte sfide
22:02che poi sono diventate patrimonio di
22:04tutti. Sì il progetto è abbastanza
22:07articolato. Parto dall'inizio. Io ho
22:10iniziato a scrivere Via Etere che
22:13parla racconta la mia storia nella radio
22:16è un libro che è stato pubblicato circa
22:18quindici anni fa e ora facciamo la nuova
22:21edizione. È uscito Transistor che è una
22:24trilogia e questo raccoglie raggruppa
22:28tra virgolette duecentosessanta
22:30personaggi non solo della radio eh non
22:34solo della radio ma anche della
22:35televisione e chi fa comunicazione in
22:38genere anche delle radio libere e
22:41locali. Questo è il Radio Dreamers
22:45che raggruppa i big tra virgolette,
22:47quelli che poi sono gli esempi della
22:50radio ma stiamo scrivendo un libro,
22:53un altro libro sempre legato a questo
22:56progetto che racconta esattamente le
22:59radio libere, le radio locali. Io
23:01spesso come tu hai accennato faccio
23:04incontri, faccio conferenze e in
23:07qualunque paese d'Italia, in qualunque
23:10città, in qualunque paesino sperduto
23:13nel eh nella campagna Veneta o sugli
23:18altipiani dell'Irpinia dopo un quarto
23:21d'ora che parli di radio si alza uno e
23:23dice io c'ero prima e questo è
23:26sistematico, categorico, sempre e ha
23:29ragione lui c'era magari in quegli anni
23:33c'era la radio come tutti gli altri
23:37giovani che in quegli anni se la
23:39inventavano poi per motivi eh
23:42logistici perché poi il luogo ha anche
23:45determinato la professione cioè chi
23:47era a Milano o a Roma ha avuto
23:49opportunità diverse rispetto a chi è
23:52nato nel paesino della Sicilia o del
23:56della Liguria quindi le opportunità
23:58poi hanno portato a
24:01ma lui esisteva e anche lui ha fatto la
24:04radio e anche lui che magari oggi fa il
24:06carrozziere o il bancario o a questi
24:09punti presumo sia in pensione perché
24:12l'età è abbastanza avanti eh è stato
24:15uno di coloro che comunque ha
24:17contribuito fortemente a questa
24:19rivoluzione quindi è importante
24:21parlare anche di lui e allora
24:24appuntamento ai prossimi capitoli di
24:25questa che diventa una vera e propria
24:27saga e poi nel duemila e venticinque
24:29celebrazioni grandi eventi ma avremo
24:30modo naturalmente di di parlarne con
24:32maggior dettaglio eh cammin facendo io
24:36ringrazio Paolo Lunghi il libro lo
24:38ricordo The Radio Dreamers storie e
24:41personaggi straordinari della radio lui
24:43insieme a decine di autentici talenti
24:47che sono nati grazie alla radio e
24:50grazie ai quali la radio è diventata
24:52quello che è oggi perché stiamo
24:53parlando di Fiorello, Linus, Albertino,
24:57Gerry Scotti cioè personaggi che poi
24:59hanno davvero eh associato i loro esordi
25:03a questo mondo qualcuno è rimasto
25:04qualcuno poi è andato in televisione
25:06tutte queste storie in un volume che
25:09secondo me è davvero ricco di emozioni
25:11e che mi permetto di consigliarvi di
25:14di leggere lo lo si trova facilmente
25:17anche anche online Paolo Lunghi
25:19complimenti per il lavoro che hai fatto
25:21e buon lavoro grazie grazie a te Claudio
25:24grazie a voi bene una bella puntata
25:27dedicata alla radio un omaggio davvero
25:30a questo mezzo di comunicazione
25:32immortale il tempo a nostra disposizione
25:34però è terminato io vi rinnovo ancora
25:37gli auguri di un buon Ferragosto e
25:39l'appuntamento con Extra è per domani
25:42alla solita ora arrivederci
25:45Extra tutti i colori dell'attualità con
25:49Claudio Michalizio

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