Difficile condensare il racconto di una carriera così lunga e importante in pochi minuti, sufficienti però a riconoscere l'umiltà e la grandezza di un artista straordinario. Ai microfoni del Drive Time, Massimo Ranieri si rende protagonista di un piccolo viaggio che va dal suo primo Festival di Sanremo al tour "Sogno e Son Desto", con cui attraverserà l'Italia a partire da aprile. Appuntamento a Roma il 14 giugno all'Auditorium Parco della Musica.
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NovitàTrascrizione
00:00Si chiama proprio così il brano che ha aperto la nostra seconda ora di questo
00:05mercoledì del Drive Time di Radio Roma, Federico Clemente, Marco Napoleoni, ma non
00:09siamo soli. Non siamo soli e siamo anzi onorati di poter presentare chi non ha
00:14bisogno di presentazione, nonché l'autore del bellissimo brano che abbiamo
00:17ascoltato un secondo fa, Massimo Aranieri, buonasera.
00:21Buonasera a voi, buon lavoro a tutti, buon mercoledì, giornata meravigliosa oggi,
00:26anche meno freddo, meno male. E' bellissimo perché poi noi nel
00:33prediretta abbiamo preparato un po' l'intervista, ci siamo chiesti ma da
00:37dove si potrà mai partire con un personaggio così grande e così
00:40importante e poi lo spunto ci è arrivato incredibilmente dal nostro
00:43fuorionda, dal collegamento fuorionda, perché è in studio, noi sentivamo il
00:48rumore proprio degli strumenti. Le note del lobo è uno strumento che
00:53usiamo molto, tra le altre cose. Non mi chiedete perché, perché non lo so.
00:58Forse mi ricorda benedetto Marcelli nel suo concetto per
01:03robe e archi, ma comunque andiamo avanti.
01:05Beh, che sta suonando su una canzone importante, ci dicevano.
01:08Sì, beh, su una canzone a me molto cara, di un grandissimo, innanzitutto amico e poi
01:14grandissimo cantautore, che è stato il mio adorato amico Pino Daniele, ovviamente,
01:18che è Anna Verrà, che ho cantato a Sanremo in coppia con quel meraviglioso
01:23ragazzo che è Neck, detto anche Filippo.
01:26Detto anche Filippo. Sanremo, leggendo appunto di lei o comunque in generale e
01:33rispetto anche ai brani, ci possiamo dare del tu?
01:39Anche del te, se vuoi. Ecco, questa è un'altra cosa meravigliosa. Ecco, leggendo di te in
01:45giro sul web, comunque anche in base alle canzoni che abbiamo, una l'abbiamo
01:48ascoltata, è mia ragione, l'altra l'ascolteremo. C'è tanto Sanremo nella
01:53tua vita e quanti ne hai fatti? Ma neanche tanti, guarda, tu sei Marco, vero?
02:01Io sono Federico. Federico, scusami, Federico, scusami, per telefono le voci non si
02:08distinguono molto bene. Comunque, io non ne ho fatti molti, ho fatto tante
02:12canzonissime, ma di Sanremo ne ho fatte sette a distanza di 50 anni, perché la
02:17prima è stata nel 68, la seconda nel 69 e poi sono tornato nel 95, cioè nell'88, e
02:23poi sono tornato nel 95 e adesso sono tornato adesso, praticamente, dopo 25
02:30anni dall'ultima volta con una canzone del mio amico Gianni Togni.
02:33Ecco, quindi comunque però un po' di storia del festival l'hai vissuta, cioè
02:38vedere i suoi cambiamenti anche dall'interno, ce l'hai un po' di quanto
02:43si è cambiato, effettivamente? Io ho vissuto i primi due Sanremo, che era una
02:49roba da tremare i polsi, perché avevo 17 anni e mi trovavo davanti Luis Armstrong,
02:54Lucio Battisti, Gabriella Ferri, Domenico Modugno, Stevie Wonder, insomma, ragazzi,
03:01era una roba che io che rivedevo in televisione, per me era un'emozione molto
03:05molto forte, pensavo solo a guardarmeli e a berli, perché era una roba
03:12sensazionale. Io venivo da Napoli, da un quartiere povero, e mi sono trovato con
03:17lo smoking addosso, l'ho buttato dietro alle scene del casino, perché inoltre si
03:22faceva il casino, come sapete, e io così mi idolatravo, perché per me erano
03:29dei idoli assoluti, avendoli visti sempre in televisione.
03:33Poi ovviamente è diventato Sanremo all'Ariston, con tutti i miei alcuni
03:38colleghi ancora di adesso e altri che che purtroppo non ci sono più, ma
03:43comunque c'è sempre un'atmosfera molto bella, molto molto molto amicale, perché
03:48si vide, si scherza, si racconta, come si dice, si butta un po'
03:53fuori un po' di ansia, un po' di paure, si scarica un po' la tensione. Io invece
03:58alla prima sera non l'ho scaricata, mi ha fregato la tensione, mi ha proprio vinto,
04:04lo confesso. Non ho cantato benissimo, come merita questa
04:09bellissima canzone di L'Acqua, che poi anche mia ragione è di farvi l'acqua, che
04:14ho cantato due anni fa a Sanremo e c'era anche il mio amico Tiziano, il mio figlio,
04:19come dicono il mio figlioccio Tiziano Ferro, che è una persona stupenda tra
04:24le altre cose, oltre a essere un grande cantante e autore.
04:29L'atmosfera è bellissima. Nel Fuori Onda noi tante volte facciamo
04:35dei discorsi anche legati agli ospiti e ci domandavamo poi una cosa che in
04:40realtà forse non è nemmeno carina da chiedere in onda, che però mi colpiva
04:44molto, perché ci si chiede quando c'è un personaggio con una
04:48cifra artistica tanto alta, ma soprattutto con una longevità di
04:52carriera così importante, tanto che c'è anche il coraggio, la voglia e
04:58soprattutto la consapevolezza di potersi ripresentare a Sanremo.
05:01Quali siano i segreti per restare così un po' sulla cresta dell'onda, un po' al
05:07top dopo tanti anni? Però io da quello che ho percepito già dai messaggi che
05:12ci arrivano e anche dal Fuori Onda, dalla descrizione così semplice del Loboe,
05:16ci sono secondo me tanto tanta umiltà, che da un personaggio che comunque
05:21potrebbe insegnare musica, teatro a tutti, non è così scontata e soprattutto
05:27la disponibilità. Io non insegno niente, sono sempre uno che impara, grazie a Dio,
05:32e questa è una cosa che mi fa tirare avanti, con sempre un grande
05:37entusiasmo, perché so che c'è sempre comunque da imparare.
05:41Questo è il mio motto e la mia disciplina e questo mi fa piacere. Io non
05:45insegno niente, nessuno può insegnare niente a nessuno, è solo l'esperienza,
05:49puoi solo donargli la tua esperienza, ma non puoi insegnargli niente,
05:54oggi poi tra le altre cose a Sanremo c'erano tanti di quei giovani che io mi sentivo
05:59un attimino il tra virgoletti, neanche tanto tra virgoletti, il vecchio della
06:02situazione e invece tutti quanti molto carini, molto dolci, molti affabili, molto
06:07umani e molto, come dicevi te, con grande umiltà.
06:10Questa è una cosa che mi ha riempito di gioia.
06:12Infatti poi sarei voluto arrivare proprio qui, la musica oggi è molto in mano ai
06:18giovani, c'è stato questo confronto generazionale proprio sul palco di Sanremo,
06:22c'è in effetti da qualche anno, tu hai avuto modo di confrontarti con dei
06:27grandissimi della musica nei tuoi primi festival, anche oggi i giovani hanno modo
06:31di confrontarsi con dei grandissimi della musica,
06:33effettivamente mi piaceva sapere di più rispetto a questo scambio, se c'è ancora
06:37e se i giovani sono così umili ancora.
06:39Ma sai loro sono umili sicuramente, in particolar modo tipo appunto
06:48Mahmood, tipo Blanco, ragazzi giovani, lo stesso rappresentante di Vista, insomma
06:57devo dire sono molto molto carini, solo che la cosa che mi ha colpito è la tale
07:03sicurezza che hanno questi che noi non abbiamo, sono così sicuri, beati loro,
07:09forse l'incoscienza della gioventù, ma sicuramente è quella, perché poi più vai
07:13avanti, più prendi coscienza e più incominci a avere paura, incertezze,
07:19insicurezze, ansie, metti sempre in gioco tutto, andrà bene o non andrà male,
07:26cosa che oggi i giovani non se ne fanno queste domande, ha giusta ragione,
07:29perché sono giovani, assolutamente come ero io, a me non me ne portava niente
07:36andare a cantare poi in palcoscerico, per me era guardare questi miti, stare lì
07:40dietro al palco e guardarmi, ma è vero che sono qua, vengo dal pallonetto di
07:45Santa Lucia, buttato qui dietro, davanti ai miei idoli che vedevo in televisione,
07:50perché li vedevo in televisione, io mi sono visto Modugno in faccia, ho detto
07:54oddio, questo è quello che canta volare, è quello che ha cantato Dio come ti amo,
07:59c'hai capito, roba del genere, come ti fanno rimanere esterefatti e poi
08:04in palcoscendo, perché è un palco come un altro in quel momento, un
08:08microfono come un altro, una serata come un'altra, è l'incoscienza meravigliosa,
08:13grazie a Dio e beate chi ancora ce l'ha questa, è beata chi se la porta presso,
08:18perché è una gran fortuna. Massimo noi tante volte qui in questo programma,
08:22soprattutto nelle ultime settimane, abbiamo parlato un po' del mondo dello
08:26spettacolo facendo riferimento a fatti di cronaca purtroppo molto tristi e
08:31notiamo che c'è effettivamente un po' una mancanza secondo noi di voglia di
08:37esprimersi, di un punto di riferimento a livello culturale d'artistico musicale,
08:41di una voce che dia un'opinione su quello che sta accadendo e che dia un
08:46messaggio di speranza, di protesta, tu che sei da veramente da 50 anni un punto
08:52di riferimento, come giudichi questa situazione? Guarda, questa situazione è di
08:57merda, scusate il termine, è assurdo, è aberrante, è inconcepibile, la canzone mia
09:05non a caso, guarda, guarda caso, parla di questo, delle migrazioni, questi poverini
09:10che sono costretti con la violenza e con la guerra, con le bombe che gli cadono in
09:16testo o dietro, mentre scappano dalle loro dalle loro case, è una cosa
09:21terribile, inconcepibile, oggi nel 2020, non è che parliamo del 1950-40, che
09:28ancora c'erano le macerie di una guerra che era appena passata, siamo nel 2020,
09:33abbiamo internet, siamo arrivati sulla luna, sul marte, sulla terra, ovunque e noi stiamo a
09:38pensare ancora a fare la guerra, la guerra che doveva essere un aggettivo,
09:42come dire, passato, che non manco più ci ricordavamo, capito? E invece poi nella
09:49mia canzone, guarda caso, c'è appunto questa canzone di questi due ragazzi che
09:54vanno in cerca della felicità, della speranza, della proto, diciamo così, io che
10:00l'ho vissuto in prima persona, perché a 13 anni sono andato in America e non
10:04sapevo nuotare, vi posso garantire che cinque giorni di Oceano Atlantico è
10:09una cosa terribile, c'è tanta di quell'acqua che voi non
10:13potete immaginare, e la nave, il mio blocco era sempre coperto
10:18dall'acqua, perché era sempre tanta tanta acqua, la paura era tanta e io sono
10:23stato, tra virgolette, emigrante, poi lo siamo tutti, io sono emigrante, abito a
10:27Roma da 50 anni, per cui vediamo se sono un emigrante. Infatti la tua canzone poi è molto
10:34molto attuale, anche molto impegnativa, nel senso che, a differenza del contesto
10:39in cui viviamo, in cui... Sì, però è una canzone che riguarda, guarda caso Federico, è una
10:44canzone che riguarda tutti noi, è vero, è vero, non c'è niente, la facciamo tutti un
10:49po' emigranti, chi più e chi meno. Ci riporta, secondo me, l'attenzione, la
10:54necessità a volte di andare un po' oltre, di concentrarci sulle parole, di
10:57fermarci un attimo rispetto a consumare tutto troppo velocemente. Esattamente,
11:02esattamente, noi siamo qua ancora tragicamente con il problema
11:07dell'immigrazione, dopo tanti anni, sembrava che fosse finita e invece
11:13eccoli qua, questi poveri cristi che arrivano con i barconi, tra tempere, gente
11:18che muore, gente che muore annegata, chi riesce ad arrivare e chi meno, insomma è
11:22una cosa tragica, è tragicamente attuale questa canzone e questa è la
11:26cosa che penso, io credo, che colpisca il pubblico e Fabio Ilacqua è veramente un
11:32grande poeta, perché pure lui è un emigrante, perché pure lui abita vicino a
11:37Varese, ma lui è calabro di origini, per cui eccoci qua, se gira e che gira,
11:44siamo sempre al punto di partenza. Possiamo dire che siamo anche tutti un
11:48po' emigranti della vita? Ma certo, ma certo, assolutamente, siamo stati
11:53strappati, oppure insomma ci hanno portati via dalle nostre famiglie, perché
11:59il lavoro, perché l'esigenza di lavorare, perché magari non trovavi
12:02lavoro e cambiavi città, cambiavi addirittura nazione, noi grazie a Dio
12:06abbiamo cambiato solo città, per cui un treno adesso un'ora e mezza e io sono a
12:10Napoli, capito? Non sto in America, non sto in Sud America, però penso a quei
12:16poverini che sono emigrati tanti e tanti anni fa e sono lontani 5.000-6.000
12:22chilometri dalla loro casa, che non vedono più il loro paese, non vedono più la
12:26loro città e io quando vado in America o in Canada, io li vedo e gli dico sempre
12:32voi siete l'orgoglio dell'Italia, perché una parte di voi ha fatto l'America,
12:36facciamoci chiaro, con le vostre braccia. E sarà anche per questo che
12:41ci arrivano poi anche qui, tramite la radio, tantissimi messaggi, ce n'è arrivato
12:45anche uno da Cartagena in Colombia, di persone anche al di là dell'oceano che
12:50ti salutano e ti ringraziano e penso al di là della musica sia anche per questa
12:55capacità e anche questa sensibilità che effettivamente io lo ripeto, è
13:01difficile purtroppo oggi riscontrare in tantissimi artisti, perché queste, forse
13:06in queste settimane, sono le prime parole che sentiamo riguardo certe tematiche
13:10e anzi tu ovviamente eri stato talmente anche premonitore su questa tematica che
13:15hai scritto una canzone Prima del disastro che parlava proprio di
13:18tantissime situazioni che stiamo vivendo in questi giorni. Esattamente, questo
13:23grazie a questo grande autore che io ho avuto la fortuna di incontrare quattro
13:28anni fa sulla mia strada e io lo ringrazio per queste due perle che mi ha
13:32regalato, mia ragione e lettera di là dal mare. E mi auguro di
13:36lavorarvici ancora per molto tempo, perché queste sono persone rare, sono
13:41persone speciali che incontri sul tuo cammino e bisogna tenersi alle care.
13:46Noi comunque siamo molto contenti di aver incontrato un'altra persona molto
13:51speciale in questo cammino del drive time che sei tu che poi ti sei
13:55fatto interprete di queste parole molto preziose e quindi ti ringraziamo
13:59non solo per essere stato qui con noi ma anche proprio per quello che rappresenti
14:03per la musica italiana e non solo. Anche voi siete speciali,
14:08fate un mestiere importantissimo, importantissimo per chi vi ascolta e
14:14per quello che date alla gente, comunque alle persone che vi ascoltano e io vi
14:18ringrazio da parte loro in questo momento che ci stanno ascoltando e sono
14:21in tanti e vi ringrazio che stanno lì sintonizzati su questa radio.
14:26Grazie mille, nient'altro da aggiungere, grazie veramente. No, grazie a voi ragazzi,
14:31spero di quanto prima, quando volete io sono qua. Una bella chiacchierata, un
14:36bello caffè, una ticaretta. Speriamo anche noi, intanto ti salutiamo, ti auguriamo un
14:41buon lavoro e lasciamo a tutti coloro che sono all'ascolto quel capolavoro
14:45che è lettera di là dal mare. Grazie ragazzi, buon lavoro a voi e grazie di
14:50tutto. Ciao Massimo, è stato veramente un
14:53piacere. Ciao, tu sei Marco stavolta? Federico! Grazie a Massimo Ranieri. Ciao ragazzi, ciao a tutti, grazie a voi, ciao ciao.